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Molte persone dipendenti dichiarano di usare la sostanza per diverse ragioni: per far fronte alle difficoltà della vita, per ridurre la loro

Nel documento Quale dipendenza? Dipende (pagine 105-107)

Per finire…

Appendice 1. Interviste agli utenti del SerT dell’Asuits di Trieste Trieste

1- Molte persone dipendenti dichiarano di usare la sostanza per diverse ragioni: per far fronte alle difficoltà della vita, per ridurre la loro

depressione, per evadere da situazioni familiari negative…

Si di solito queste tre affermazioni sono le più recenti…no recenti, come si può dire?

Frequenti?

Esatto frequenti. Nel senso che tutti prima o dopo hanno detto che si sono fatti per uno o l’altro di quei motivi lì. La gente fa uso per questi problemi, ma anche per curiosità, perché vuole sapere che effetto fa…

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Beh, io anche ho avuto problemi in famiglia. L’ho provata però anche per curiosità, a 17 anni. A quell’epoca fumavo già cannoni e poi sei un muletto, non pensi alle

conseguenze, pensi solo a divertirti. Ho voluto provare una volta, poi una seconda, mi piaceva, e boh…ci sono rimasto sotto.

Mi dicevi che hai avuto problemi in famiglia

Sì, ma non è che ho cominciato per quello, cioè, non solo per quello. Per provare e poi mi faceva un po’ evadere sai? In quei momenti non pensavo, stavo bene e basta. A volte lo facevo solo per sfogarmi. E allora bevevo fino a vomitare oppure mi facevo, così poi ero in pace col mondo. In quei momenti sei tranquillo, non pensi ad altro. Mi serviva proprio. Ma adesso mi sono dato una regolata, rispetto a quando avevo vent’anni o diciotto. A vent’anni ero proprio…perso. Poi sono stato così male che mi sono stufato. Ti giuro ero stufo del fatto di dover sempre star là a cercare la roba, a farmi, e poi cercarla di nuovo e tenere i contatti coi pusher e avere problemi con la legge. Bon, mi ero proprio stufato. Poi sai, ho sempre lavorato, e perdevo il lavoro per quello o sul lavoro si accorgevano che ero un po’ così… Non ne avevo più voglia. Ma non ho nemmeno più voglia di prendere il metadone, dover andare là, berlo…non ho più voglia manco di quello. Infatti lo sto scalando. Voglio essere libero.

Libero…che bella parola…

Già… e pensa che già una volta ci stavo riuscendo. Quattro anni fa, bevevo 15, e sono andato a convivere con una ragazza, che aveva smesso anche lei e faceva la stagione a Lignano. All’inizio ci divertivamo e basta, feste, serate, ma non bevevamo nemmeno: stavamo bene così. Ma poi, non so bene nemmeno come, abbiamo ricominciato a farci assieme. Mi mangio le mani…

Mi sembra di capire che tu abbia vissuto questa ricaduta come un fallimento personale…

(sospiro) No…non un fallimento. Sicuramente sono stato debole. Non ho avuto forza di volontà per dire di no. Non ce l’ho mai avuta, però pian piano mi sembra che sto

migliorando. Dopo quella ricaduta sono tornato qua che ero infognato il doppio di prima, e poi ero depresso, pensavo che non sarei risalito mai più. E mi facevo di

psicofarmaci. Li mischiavo con l’alcol così mi stroncavano di più. Facevo mille cazzate in giro e poi il giorno dopo non mi ricordavo più niente. Era un periodo orribile, avevo perso il lavoro, la morosa, la casa…ero tornato a Trieste con la mia mamma per tornare qui al SerT, ma ero tanto depresso. Ho tirato così due o tre mesi, usando anche

cocaina, ecstasy, MD, ketamina, hashish…(ride)…sì, ho usato proprio tutto! Ma adesso sono pulito, nemmeno i cannoni mi faccio più. Solo capita ogni tanto che mi faccio una

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serata di cocaina, ma giusto così, per divertirmi un po’ di più, e lo faccio solo una volta ogni tanto, per passare la notte.

2- Molti affermano che un problema con una sostanza possa solo peggiorare…

Allora, se intendi continuando a usare, sicuramente sì. Beh, in effetti, per me anche smettendo di usare. L’eroina mi ha cambiato la vita, e non di certo in meglio. Me l’ha peggiorata. E tanto. Ti complica la vita. Ogni giorno rischi. Problemi con la legge. Problemi con la famiglia. Problemi con la morte… (ride). La prima volta che mia mamma l’ha scoperto è stato all’ospedale: ero finito in overdose, ma pesante eh? Erano le prime volte che mi facevo. Mi hanno salvato il culo per un pelo, con il defibrillatore. E quando mi sono svegliato ero nel letto e vicino a me c’erano mia mamma e mio fratello. E io pensavo che sapessero già tutto, che i medici gli avessero spiegato cos’era successo. Così appena sono stato capace di parlare gliel’ho spiegato meglio, per scusarmi… ma mia mamma non sapeva niente. Capisci? Niente! Si sono presi un colpo. E gliel’ho detto io in quel momento. Si era messa a piangere. Povera donna. Le ho fatto passare di tutto e di più…

3- Molti dichiarano che, in definitiva, il dipendente è responsabile di curarsi e correggersi da solo…

Se uno ha forza di volontà, e si mette in testa che deve levarsi dalla droga, lo fa. Anche senza comunità, anche senza niente. Deve volerlo davvero però. Io ho visto gente che si è fatta quattro anni di comunità e poi è tornata e ha ricominciato come se niente fosse. Se uno se lo mette in teste non serve nient’altro. Io per lo meno funziono così, ho smesso solo da quando mi sono messo in testa di smettere. Prima non c’era verso. Adesso da febbraio sono in carcere e ho deciso di scalare con il metadone, quindi farò così, perché ho deciso che lo voglio. Ho iniziato a fare un po’ di tapis roulant qui e voglio rimettermi un po’ a posto il fisico. E ci sto riuscendo. Pian pianino eh

ovviamente? Prendendo sempre il metadone…da 110 ora bevo 50 però penso di potercela fare. Vorrei uscire dal carcere pulito. Tanto non è che ci sto tanto, fino a ottobre dell’anno prossimo, ma per stronzate. Ho rubato pochi euro in una gelateria in viale, poi qualche mese me lo faccio per favoreggiamento, qualche mese ancora

perché sono scappato da un posto di blocco perché non avevo l’assicurazione e poi per un altro furto che ho fatto nel 2014 che non so manco di cosa si tratta. Non per droga.

4- Come potresti descrivere la tua esperienza quando il desiderio di

Nel documento Quale dipendenza? Dipende (pagine 105-107)

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