• Non ci sono risultati.

Aggettivi relazionali

1.4. Classificazione degli aggett

1.4.6. Aggettivi relazionali

La classe degli aggettivi relazionali è costituita da aggettivi denominali, vale a dire derivati (etimologicamente o tramite processi morfologici produttivi a livello sincronico) da nomi; essi non denotano proprietà ma piuttosto entità definite dai nomi a cui tali aggettivi sono morfologicamente connessi (cfr. Bosque & Picallo 1996: 351). Ad esempio, fanno parte di questo tipo aggettivale parole come solare (connesso al nome sole), italiano (connesso al nome Italia), etc.:

(75) a. Il calore solare b. La lingua italiana

La scelta del termine relazionale per indicare un aggettivo di questo tipo è dovuta alla funzione che esso svolge: quando si combina con un nome, infatti, esso mette in relazione due domini di entità, vale a dire quello relativo alla denotazione del nome e quello definito dall’aggettivo stesso (cfr. Alexiadou, Haegeman & Stavrou 2007). In tal modo, un aggettivo relazionale concorre insieme al nome ad individuare il referente di cui si parla; di conseguenza, tra le proprietà di questo tipo di aggettivi troviamo quella di essere intrinsecamente restrittivi. Si confrontino infatti i sintagmi illustrati in (75) con quelli agrammaticali in (76), che mostrano che un aggettivo relazionale non può svolgere la funzione predicativa (a) né occorrere come modificatore appositivo (b):71

(76) a. * Il calore è solare b. * Il calore, solare, …

Secondo Bosque (1993) e Bosque & Picallo (1996), la classe degli aggettivi relazionali può essere divisa in due sottoclassi in base al tipo di relazione che essi stabiliscono con la testa

70 Gli aggettivi che qui definiamo relazionali vengono indicati con il termine pseudo-aggettivi nella tradizione della semantica generativa. Inoltre, essi vengono definiti anche traspositivi, in quanto costituiscono trasposizioni a partire da nomi non-referenziali (cfr. Bally 1944, Marchand 1966, 1967). Fra i numerosi contributi dedicati all’analisi della sintassi e dell’interpretazione di tali aggettivi, cfr. Bolinger (1967), Vendler (1968), Postal (1969: 219-sgg.), Ronat (1974), Levi (1973, 1974, 1978), Bartning (1976), Warren (1984, 1988), Bosque (1993), Bosque & Picallo (1996), Demonte (1999b: § 3.3), McNally & Boleda (2004), Giegerich (2005), Van de Velde (2006).

71 Naturalmente è possibile che aggettivi appartenenti a tale classe vengano usati, spesso con valore figurato, anche con altre funzioni: in questo caso essi non sono classificabili come relazionali e non presentano le restrizioni sulla loro occorrenza come predicati (cfr. (76a)) o come modificatori appositivi (cfr. (76b)). Si consideri ad esempio l’aggettivo

solare: quando modifica un nome come calore, come illustrato nel testo, esso si comporta come aggettivo relazionale in

quanto il referente di cui si parla viene stabilito dalla relazione fra N e A. Tuttavia, tale aggettivo può modificare anche altri nomi, con i quali non stabilisce questo tipo di relazione necessaria per stabilire la referenza: cfr. ad esempio

Daniela è una ragazza solare. Il fatto che in questo caso l’aggettivo non è di tipo relazionale è confermato dall’assenza

delle restrizioni illustrate in (76): se solare si riferisce al nome ragazza, infatti, esso può fungere da predicato (cfr.

Quella ragazza è solare) e da modificatore appositivo (cfr. La ragazza, solare come non mai, …); inoltre, in questo caso

l’aggettivo in questione può essere modificato da avverbi intensificatori come molto (cfr. Quella ragazza è molto

nominale: da un lato, i due autori menzionano gli aggettivi tematici, dall’altro gli aggettivi classificatori. Essi possono essere esemplificati nel modo seguente:72

(77) a. Produzione automobilistica (aggettivo tematico) b. Escursione automobilistica (aggettivo classificatore)

Come indicato accanto agli esempi, l’aggettivo automobilistica in (77a) è tematico: ad esso infatti viene assegnato un ruolo argomentale (precisamente, quello di tema73) dal nome produzione.

Al contrario, lo stesso aggettivo in (77b) non realizza alcun ruolo-ϑ del nome escursione, ma piuttosto “introduces a domain in relation to which the object denoted by the head noun is classified” (da Bosque & Picallo 1996: 352). In questo caso, infatti, l’escursione di cui si sta parlando viene classificata tramite il riferimento al dominio delle automobili, e non, ad esempio, al dominio definito dal nome Alpi, come avviene in (78):

(78) Escursione alpina

Come osservato in Bosque & Picallo (1996), è anche possibile che un aggettivo sia ambiguo tra l’interpretazione di aggettivo tematico e quella di aggettivo classificatore. Si consideri ad esempio il sintagma in (79):

(79) Politica americana

In questo caso, americana può essere interpretato sia come aggettivo tematico (‘politica da parte dell’America’) sia come aggettivo classificatore (‘politica relativa all’America’).74

La differenza fra i due tipi di aggettivi relazionali, illustrata finora in base a considerazioni di natura semantica, ha riflessi nella loro realizzazione sintattica, e in particolare nel loro ordine relativo all’interno della struttura del sintagma nominale nonché nella loro posizione rispetto al nome-testa. In questa sede tralasciamo una trattazione dettagliata di tali effetti sintattici, per la quale rimandiamo al lavoro di Bosque & Picallo (1996), e ci limitiamo ad osservarne soltanto alcuni aspetti.

Innanzitutto, occorre notare che entrambi i tipi di aggettivi relazionali ammettono soltanto la posizione postnominale in italiano (e, in generale, nelle lingue romanze):

72 Gli esempi in (77) sono adattati da Bosque & Picallo (1996: 353).

73 L’esempio (77a) sembra dunque costituire un problema per l’osservazione di Kayne (1984: 63) e Giorgi & Longobardi (1991: 125) che un aggettivo tematico, a differenza di un modificatore al genitivo, non esprime mai un ruolo-ϑ interno. Per altri esempi che mostrano la problematicità di tale ipotesi, cfr. Bouchard (2002: 164).

74 Una terza interpretazione ammessa in (79), che in questa sede non consideriamo in quanto è irrilevante ai fini della presente discussione, è quella corrispondente ad una parafrasi del tipo ‘politica alla (maniera) americana’.

(80) a. Il sistema nervoso b. * Il nervoso sistema

(81) a. L’invasione italiana dell’Albania b. * L’italiana invasione dell’Albania

Dato che entrambi i tipi di aggettivi vengono realizzati nella stessa posizione rispetto al nome- testa, è possibile osservare l’ordine tra l’uno e l’altro tipo considerando un nome modificato sia da un aggettivo tematico sia da uno classificatore:75

(82) a. La politica estera italiana b. * La politica italiana estera (83) a. Un attacco aereo americano

b. * Un attacco americano aereo

Come si può osservare, in italiano un aggettivo classificatore come estera e aereo in (82-83) deve necessariamente precedere uno di tipo tematico come italiana e americano. Se si prendono in considerazione le costruzioni corrispondenti in inglese, in cui i due aggettivi sono prenominali, è possibile notare come la posizione dei due tipi di aggettivi non dipenda dall’ordine lineare quanto piuttosto dalla distanza dal nome-testa:

(84) a. Italian foreign policy b. * Foreign Italian policy (85) a. An American air attack

b. * An air American attack

Confrontando l’ordine fra i due tipi di aggettivi in italiano (cfr. (82-83)) e quello in inglese (cfr. (84-85)), è possibile osservare che un aggettivo classificatore deve occorrere in una posizione più adiacente alla testa nominale rispetto ad un aggettivo tematico (cfr. (86)): ciò suggerisce che la relazione fra A e N, che consente di individuare il referente di cui si parla, deve essere stabilita prima che possano essere assegnati i ruoli argomentali.

(86) a. Nome – Aggettivo classificatore – Aggettivo tematico (italiano) b. Aggettivo tematico – Aggettivo classificatore – Nome (inglese)

75 Le strutture contenenti sequenze di più aggettivi che modificano la stessa testa nominale verranno illustrate in maniera più approfondita nel § 1.5.

Tale ordine rigido fra aggettivi classificatori e aggettivi tematici costituisce la prova più evidente che Bosque & Picallo (1996) mostrano per sostenere la necessità di distinguere le due sottoclassi di aggettivi relazionali.

Come osserveremo nella prossima sezione e nel seguito del lavoro, infatti, qualora un nome sia modificato da più di un aggettivo, l’ordine fra tali modificatori è per lo più rigido e dipende dalla classe (definibile su base semantica) alla quale gli aggettivi in questione appartengono.