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AGRICULTURAL AREAS PRODUCED BY INDUSTRIAL DISCHARGES: THE CASE STUDY OF THE LAND OF THE CITY OF STATTE (TARANTO, SOUTHERN

ITALY)

La diffusione di inquinanti in atmosfera, nel suolo agricolo, nell'acqua di irrigazione, nelle colture e nella catena alimentare può produrre potenziale rischio per la salute e per l'ambiente, gli obiettivi di questo studio sono quindi la valutazione del rischio ambientale per le falde acquifere e la stima della concentrazione di inquinanti nel foraggio per la salute umana. Lo studio di analisi del rischio ,realizzato da S. Pascuzzi, G. Russo, G. Scarascia Mugnozza, G. Verdiani, G. Lagattolla del Department of Agro-environmental Science, University of Bari Aldo Moro, Italy e Department of Earth and Geo- environmental Science, University of Bari Aldo Moro, Italy, prende in esame il territorio rurale della città di Statte caratterizzata dalla presenza di importanti allevamenti e grandi pascoli ma anche

71 http://www.epa.gov/ttnatw01/childrens_supplement_final.pdf

tristemente compresa tra i 14 siti di interesse nazionale per la decontaminazione73 a causa della sua vicinanza con il polo industriale tarantino .

E' stata utilizzata una metodologia innovativa d'analisi basata sull'integrazione di modelli per la stima della lisciviazione degli inquinanti nelle acque sotterranee e per la valutazione del bio- trasferimento di inquinanti nelle piante. I risultati sono in accordo con i valori sperimentali e quindi la metodologia proposta permette la valutazione e gestione dei rischi ambientali per la salute nelle aree agricole interessate dall'inquinamento generato da impianti industriali.

La contaminazione del suolo agricolo è causata principalmente da trascinamento e deposizione degli inquinanti atmosferici rilasciati da impianti industriali74 .Tramite processi di combustione vengono rilasciati micro inquinanti come le diossine ( dibenzo -p- diossine PCDD ) , policlorobifenili (PCB) , furani e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che mediante le correnti atmosferiche e grazie alle loro proprietà chimico-fisiche (entrambi composti organici persistenti alogenati , altamente lipofili e caratterizzati da un elevato coefficiente di partizione carbonio organico - acqua ( Koc ) 75) interagiscono con la materia organica del suolo diffondendosi nella falda acquifera e bioaccumulandosi nella catena alimentare. Le sostanze inquinanti presenti nel terreno superficiale possono raggiungere e contaminare la falda acquifera , ma durante la migrazione la loro concentrazione diminuisce. Il fattore di lisciviazione76 permette di valutare questa attenuazione considerando i processi chimico-fisici che si verificano nel percorso tra la superficie del suolo e la falda acquifera , i fenomeni di biodegradazione di inquinanti , la diluizione e perdita nella falda acquifera. Questi aspetti sono stati valutati in base alle caratteristiche chimico -fisiche dell' inquinante (costante , coefficiente di partizione suolo-acqua di Henry) e alle caratteristiche idrogeologiche del suolo ( densità del terreno , aria e umidità , infiltrazione efficace ) e della falda ( Darcy velocità , profondità zona di miscelazione in falda ) ma accade anche spesso che i suoli con un alto contenuto di materiale organico trattengano gli inquinanti come PCDD e PCB senza migrare verso la falda acquifera.77. Il pericolo diventa reale se il rapporto tra la concentrazione di inquinanti nella falda acquifera e la concentrazione limite di legge 78 è inferiore o uguale unità79

.

73 Cuccaro F, Vimercati L, Serinelli M, Bisceglia L, Galise I, Conversano M, Minerba S, Mincuzzi A, Martino T,Storelli MA, Gagliardi T, Assennato G. Valutazione dell'esposizione a metalli pesanti nella popolazione generale di Taranto e Statte. Epidemiologia e Prevenzione 2012

74 Domotorovà M, Stachova Z, kocan A, Conca K, Chovancovà J, Fabisikovà A. PCDDs, PcDF, dioxin-like PCBs and indicator PCBs in soil from five selected areas in Slovakia. Chemosphere 2012

75 27 Gisella P, Bentley S. Diossine, furani PCB e alimenti di origine animale: stato dell'arte. Annuali Facoltà Medicina Veterinaria di Parma 2006

76 Verginelli I, Baciocchi R. Role of natural attenuation in modeling the leaching of contaminants in the risk analysis framework. Journal of Environmental Management 2013

77 29 Domotorovà M, Stachova Z, kocan A, Conca K, Chovancovà J, Fabisikovà A. PCDDs, PcDF, dioxin-like PCBs and indicator PCBs in soil from five selected areas in Slovakia. Chemosphere 2012

78

30 Italian Regulation. Norme in materia ambientale, LD 152/2006. Gazzetta Ufficiale 2006

79 ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale). Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi assoluta di rischio ai siti contaminati 2008

RGW= rischio per la falda acquifera

CPOE= concentrazione di inquinanti nelle acque sotterranee

CSCGW = concentrazione soglia istituita dal regolamento italiano per le acque di falda

( equivalente a 4 pg WHO- TEQ / l , tenendo conto del contributo di entrambi PCDD PCB nelle acque sotterranee 80 .

Recenti studi mostrano che il 90% delle esposizioni a PCDD e PCB avvengono attraverso il consumo di alimenti contaminati 81 locali. Gli inquinanti vengono abbattuti al suolo o per liscivazione o per vicinanza al sito industriale, gli stessi contaminano i terreni agricoli su cui pascolano gli animali che brucano l'erba intrappolando nel loro tessuto adiposo PCDD e PCB che finiranno nel latte da loro prodotto e quindi nei formaggi e nelle carni degli stessi tutti destinati alla alimentazione umana. L'assunzione prolungata di latte e carni prodotti da animali alimentati con foraggio contaminato puo’ causare livelli ematici di PCDD e PCB fino a otto volte superiore alla media valori.82

A questo proposito , i regolamenti europei83 hanno stabilito le concentrazioni soglia per alimenti di origine animale , al fine di salvaguardare la qualità delle produzioni animali e la salute umana.

Le concentrazioni medie rispettivamente di PCDD e PCB subiscono una attenuazione significativa durante la migrazione dal suolo alla falda acquifera.

Le concentrazioni stimate di PCDD e PCB nelle acque sotterranee di Statte sono rispettivamente 0,24 pg WHO - TEQ / l e 0,33 pg WHO- TEQ / l e le attenuazioni di questi concentrazione durante la migrazione dal terreno superficiale alla falda acquifera sono , rispettivamente, il 99,99% per PCDD e il 99,98 % per i PCB . Queste riduzioni sono dovuti principalmente alle PCDD e PCB assorbimento da parte delle particelle del suolo agricolo . La concentrazione di PCDD nei campioni di suolo superficiale era nel range 0,84 ÷ 10,3 ng WHO- TEQ/Kgsoil 84, con un valore medio di 2,5 ng WHO- TEQ/Kgsoil , inferiore al valore di soglia di contaminazione 10 ng WHO-TEQ/Kgsoil stabilito dal regolamento italiano .

80 Italian Regulation. Norme in materia ambientale, LD 152/2006. Gazzetta Ufficiale 2006

81 Turrio-Baldassarri L, Abate V, Battistelli CL, Carasi S, Casella M, Fochi I, Iacovella N, IndelicatoA,La Rocca C, Scarcella C, Alivernini S. PCDF/PCDF and PCB in human serum of differently exposed population groups of an Italian city. Chemosphere 2008

82 Turrio-Baldassarri L, Abate V, Battistelli CL, Carasi S, Casella M, Fochi I, Iacovella N, Indelicato A, La Rocca C, Scarcella C, Alivernini S. PCDF/PCDF and PCB in human serum of differently exposed population groups of an Italian city. Chemosphere 2008

83 European Commission. Regulation on regards maximum levels and action thresholds for dioxins and polychlorinated biphenyls. Reg. No 277. Official Journal 2012

84 ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) Puglia. Analisi effettuate, criticità riscontrate e necessità di nuove analisi nell'area di Taranto e Statte. Relazione Tecnica 2006.

D'altra parte la concentrazione di PCB nel suolo superficie era nell'intervallo 0,04 ÷ 26 ng WHOTEQ /Kg soil con un valore medio di 1,6 WHO-TEQ/Kg soil ; tuttavia il regolamento italiano non impostato alcun limite per i PCB nel suolo superficiale .

La concentrazione di PCDD nelle acque sotterranee del bacino idrogeologico di Statte era 0,46 ÷ 5,71 pg WHO - TEQ / l con un valore medio di 2,55 pg WHO -TEQ / l . Il PCDD valore registrato di 5.71 pg OMS - TEQ / l , superiore al limite legale.

Il rischio ambientale per le acque sotterranee ( RGW ) è 0,14 < 1 e quindi la presenza di PCDD e PCB nel terreno agricolo di Statte non produce rischi ambientali per questa risorsa . D'altra parte , possono verificarsi condizioni di rischio ambientale per le acque sotterranee solo se i PCDD e concentrazioni di PCB nel terreno agricolo sono superiori a 40 ng WHO-TEQ/Kgsoil . Risultati evidenziano che il modo di trasferimento principale di PCDD e PCB nelle colture foraggere esistenti nel caso studio è l'assorbimento da fase vapore ( 90,5 % ) , seguita dalla deposizione atmosferica ( 7.0 % ) e l' assorbimento radicale ( 2,5 % ) .

PCDD e i PCB misurati variano tra 0.05 ÷ 1.11 ng WHO-TEQ/Kg plant con un valore medio di 0,30 Tuttavia la stima e valori di concentrazioni misurati sono sempre inferiori ai limiti di legge (1,25ng OMS-TEQ/Kg) stabiliti per l’alimentazione degli animali85.

In conclusione i risultati ottenuti mostrano che PCDD e PCB sono presenti nel passaggio dall'aria al terreno agricolo e poi nelle acque sotterranee . Infatti , a seguito della pioggia , PCDD e PCB contaminano il suolo e subiscono il processo lisciviazione percolando la falda acquifera ;In questo percorso di migrazione tuttavia la concentrazioni di PCDD e PCB si indebolisce significativamente ( 99%) a causa della bassa solubilità ed elevata propensione ad aderire al suolo biologico .

Nel tentativo di voler concludere egregiamente questo capitolo mi accingo a riportare il comunicato stampa pubblicato nel Luglio 2013 dall' AIE -associazione italiana epidemiologi che , secondo il mio modestissimo parer ,chiarisce i punti saldi della difficile e non più trascurabile situazione sanitaria ionica e di come il siderurgico sia coinvolto in tale evento.

L'Associazione Italiana di Epidemiologia sulla base dei numerosi studi condotti fino ad oggi a Taranto, ribadisce che:

•I dati ambientali hanno dimostrato che la popolazione di Taranto è stata esposta per decenni ad elevati livelli di diverse sostanze chimiche con effetti cancerogeni noti e ben documentati in letteratura.

•studi epidemiologici multicentrici e di impatto sanitario hanno documentato nelle popolazioni residenti nell'area che l'inquinamento atmosferico ha determinato un aumento della mortalità e morbosità per malattie cardiache e respiratorie;

•lo studio SENTIERI dell'Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato un eccesso di mortalità per il tumore

85

European Commission. Regulation on regards maximum levels and action thresholds fordioxins and polychlorinated biphenyls. Reg. No 277. Official Journal 2012

del polmone nella popolazione di Taranto pari a circa il 30%, in entrambi i generi (Pirastu et al. 2011); •gli studi epidemiologici più recenti hanno documentando danni alla salute a breve e lungo termine (mortalità per cause cardiache ed eventi coronarici acuti ed un incremento significativo della mortalità per patologie respiratorie e per tumori nella popolazione 0-14 anni), con effetti più forti nei quartieri più inquinati (Tamburi e Borgo) rispetto all'intero comune di Taranto ( Mataloni et al, 2012).

L'Associazione Italiana di Epidemiologia esprime una forte preoccupazione per l'uso distorto e strumentale di dati pseudo-scientifici con l'obiettivo di invalidare le evidenze prodotte fino ad oggi attraverso gli studi epidemiologici ed a misconoscere l'impatto sanitario delle emissioni dell' ILVA sulla popolazione e sui lavoratori.

L'AIE sottolinea che i risultati dei molti studi condotti nell'area di Taranto e le evidenze ben consolidate di letteratura devono costituire la base per effettuare una Valutazione di Impatto Sanitario (Health Impact Assessment), che rappresenta uno strumento di indagine utile per caratterizzare i possibili effetti sanitari presenti e futuri di un sito, di un'opera infrastrutturale, di un impianto industriale.

AIE sostiene infine che i dati prodotti fino ad oggi siano sufficienti a considerare urgente e non più rinviabile l'attuazione di interventi di abbattimento dei livelli di inquinamento presenti nell'area di Taranto, e di bonifica dei siti inquinati, a salvaguardia della salute della popolazione residente e di quella delle generazioni future.

CAPITOLO 5

AIA

AIA è l'acronimo di autorizzazione integrata ambientale che a sua volta è la traduzione dell'acronimo inglese IPPC "Integrated Pollution Prevention and Control".

L'AIA viene generalmente rilasciata dalla Regione o (su delega) dalla Provincia ma per gli impianti più rilevanti essa è invece rilasciata dal Ministro dell'Ambiente sulla base di un lavoro istruttorio preventivo svolto da una commissione tecnica come nel caso dell' Ilva di Taranto. La conclusione della fase istruttoria avviene in conferenza di servizi, all'interno della quale il Sindaco esprime eventuali determinazioni in materia sanitaria . L'autorizzazione ,che ha una durata generale di 5 anni e può essere prolungata o rinnovata, riguarda la prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento proveniente da alcune attività industriali, tra le più impattanti (allegato I del D. Lgs. 59/2005).

Le categorie di attività soggette a tale autorizzazione sono dettagliatamente indicate dalla norma (allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs. 152/06), e in sintesi sono:

•Impianti di combustione con potenza termica di almeno 50 MW •Raffinerie

•Cokerie

•Impianti di produzione e lavorazione dei metalli di dimensione significativa •Industrie dei prodotti minerali di dimensione significativa

•Impianti chimici

•Impianti per la gestione di rifiuti di dimensione significativa

•Altri impianti di potenziale significativo impatto, tra cui cartiere, concerie, macelli, allevamenti intensivi

In Italia sono censiti oltre 5.500 impianti e nell'intera UE poco meno di 50.000.

Le autorizzazioni integrate ambientali rilasciate prevedono misure tese ad evitare oppure a ridurre, se evitarle non è possibile, le emissioni dei complessi industriali nell'aria, nell'acqua e nel suolo e a ridurre la produzione di rifiuti;tengono conto dell'impiego di materie prime nel ciclo produttivo, dell'efficienza energetica, del rumore, della prevenzione degli incidenti, della gestione dei rischi, ecc..

Tale scopo è tipicamente raggiunto tramite l'individuazione e l'adozione delle migliori tecniche disponibili, ovvero le tecniche impiantistiche, di controllo e di gestione che, tra quelle tecnicamente realizzabili nello specifico contesto ed economicamente sostenibili a livello di settore, garantiscono prestazioni ambientali ottimali in un'ottica integrata .

L 'A.I.A. richiede alle aziende di raggiungere determinate prestazioni ambientali fornendo loro delle scadenze oltre le quali le stesse risulterebbero perseguibili legalmente. Le condizioni per il rilascio dell 'AIA (valori limite di emissione, livelli/indici prestazionali ambientali,…) sono perciò determinate, generalmente, sulla base delle prestazioni delle migliori tecniche disponibili (MTD) individuate per lo

specifico impianto dal singolo Gestore.

La applicazione delle disposizioni del D.Lgs. 59/2005 non deve però penalizzare il tessuto produttivo. In linea generale, invece, deve essere diretta ad ottenere da ciascun impianto le migliori prestazioni ambientali, senza compromettere insostenibilmente, anche dal punto di vista economico, i livelli produttivi del settore.

In conformità a quanto previsto dal decreto di riesame dell'AIA dello stabilimento ILVA di Taranto DVA_DEC-2012-0000547 del 26.10.2012,si prescrive all'azienda di trasmettere all'Ente di controllo

(alla Regione ed agli Enti locali)ogni 3 mesi una relazione contenente un aggiornamento dello stato di

attuazione degli interventi strutturali e gestionali previsti dalla autorizzazione integrata ambientale. In particolare dovrà essere indicato:

- per ogni intervento una descrizione dettagliata delle attività condotte e una programmazione delle successive fasi; - un crono programma aggiornato complessivo di tutti gli interventi;

- l'aggiornamento dello stato delle procedure amministrative avviate o comunque pendenti inerenti modifiche e aggiornamenti dell'autorizzazione rilasciata con decreto n. 450 del 4 agosto 2011 e con il presente decreto, con relative dettagliate motivazioni.

L'Ente di controllo provvederà, con la medesima periodicità, a verificare attraverso appositi sopralluoghi lo stato reale di attuazione. Il suddetto decreto di riesame comprende 94 prescrizioni con relative scadenze che l'azienda dovrebbe rispettare entro i termini ma che in diversi casi sono stati prorogati.

Nella prescrizione 1 si impone all' Ilva di adoperarsi nella completa copertura dei parchi primari prevedendo anche l'avvio della realizzazione delle coperture per quelle aree che presentano maggiori contributi in termini di emissioni diffuse. Tale procedura deve esser conclusa entro 36 mesi dal rilascio del provvedimento di riesame dell'AIA, data corrispondente all'Aprile del 2014 e per la quale l'azienda ha usufruito di proroga per il 2015.

Le prescrizioni 7 e 8 si riferiscono alla implementazione dei sistemi di bagnatura e di fissaggio polveri nello stabilimento tramite l'utilizzo di dispositivi quali i FOG CANNON (trattati nel capitolo 2).

La prescrizione 5 ,che riguarda la necessità di utilizzo di sistemi di scarico materiali polverosi in continuo tramite scaricatori coperti, non risulta ancora ottemperata e Ilva sostiene di stare sperimentando l'efficacia di benne ecologiche a seguito della comunicazione alle autorità.

BIBLIOGRAFIA

www.aia.minambiente.it

• Relazione_AIA_547_VItrim_17_04_14 (www.arpa.puglia.it) • Relazione_AIA_547_V_trim_27_01_14 (www.arpa.puglia.it) • Relazione_AIA_547_VItrim_17_04_14 (www.arpa.puglia.it) • ILVA tabella prescrizioni riesame finale (ISPRA)

CAPITOLO 6

ESPOSIZIONE INQUINANTI: malattie professionali e contaminazione ambientale.

In Provincia di Taranto si registra il 40% di tutte le malattie professionali denunciate in Puglia e solo quelle della metallurgia sono il 22,4 % (3648) di tutti i casi denunciati. Questi sono i resoconti di uno studio presentato al XXXII Congresso Annuale dell'Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) EPIDEMIOLOGIA PER LA PREVENZIONE, a Milano, il 15-17 ottobre 2008.

Questi dati sulle MP (malattie professionali) indicano come l'apparato respiratorio sia il bersaglio degli agenti cancerogeni e sarebbe auspicabile una sorveglianza epidemiologica degli esposti.

L'amianto è ancora in molti manufatti, in uso nei cicli produttivi. ILVA nel 2004 dichiarava nel Registro degli esposti a sostanze cancerogene, circa 600 lavoratori esposti a Idrocarburi Policiclici Aromatici e circa 100 a benzene, senza considerare le diossine.

Il 23 Maggio 2014 il tribunale di Taranto ha emesso 28 condanne nei confronti di altrettanti ex ed attuali dirigenti e funzionari Ilva e della vecchia Italsider di stato per la morte di 21 operai causata da mesotelioma pleurico contratto a seguito della esposizione alle fibre di amianto presenti in diversi reparti della fabbrica. Le accuse sono state di omicidio colposo e omissione dolosa di cautele di integrità

fisica. Il giudice ha riconosciuto il nesso di casualità tra decessi ed esposizione all'amianto.

Risulta evidente da questa sentenza e dagli studi scientifici ,presentati nel capitolo 4 di questa tesi , che a Taranto si verifica una crescita silente ed inesorabile di alcune patologie inequivocabilmente correlate all'inquinamento e alla presenza sul territorio della grande industria. Stabilire cosa abbia causato 21 morti per mesotelioma pleurico nei lavoratori italsider / ilva può risultare difficile poiché l'amianto fino ai primi anni 90 faceva parte delle nostre vite,delle nostre case e dei nostri ambienti di lavoro .L'ago della bilancia però si pone a sfavore del siderurgico in quanto oltre alla presenza di questo materiale disperso nella fabbrica, non messo in sicurezza e del quale gli stessi lavoratori non erano stati avvertiti della pericolosità si associano le polveri di minerale che ,penetrando nelle vie aeree ,sono responsabili di patologie respiratorie acute e croniche portando ad una compromissione della già scarsa salubrità di quell'ambiente e della salute del lavoratore. L'aumento dei casi e dei decessi per mesotelioma risulta particolarmente elevato nei quartieri a ridosso dello stabilimento industriale oltre che nei lavoratori dell'indotto.

La nota informativa ANSA del 14 Febbraio 2014 riporta delle foto scattate da un operaio Ilva che presentano le vergognose condizioni nella quali sono stati accatastati rifiuti pericolosi (trattasi di lastre d’amianto) dentro le officine Cap del siderurgico.Il risultato evidenzia la presenza di discariche a cielo aperto di amianto.

(https://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2014/02/14/Ilva-Wwf- Taranto- ce-discarica-amianto-_57d4d21c-95f3-11e3-9836-00505695d1bc.html)

Cos'è l'amianto?

In letteratura scientifica viene riportata come prima causa di mesotelioma pleurico l'esposizione alle particelle di amianto. L'amianto è un minerale che, per la sua particolare resistenza al calore, è stato in passato ampiamente utilizzato per le coperture e l'isolamento di tetti (in un materiale conosciuto come Eternit), navi e treni; nell'edilizia (tegole, pavimenti,

vernici...); nelle tute dei vigili del fuoco; nelle automobili (componenti meccaniche e vernici) e in altri settori. Quando questo minerale viene frammentato, ad esempio durante il processo di estrazione mineraria o di rimozione del materiale isolante, si produce una polvere che, se inalata, può danneggiare le cellule mesoteliali, provocando in alcuni casi il tumore, anche decenni dopo l'esposizione. Altri fattori di rischio per il mesotelioma sono:

• un virus della scimmia, SV40, utilizzato nelle vaccinazioni antipolio tra il 1955 e il 1963 • una sostanza radioattiva, il diossido di torio, utilizzata tra gli anni '20 e gli anni '50;

• le radiazioni a torace e addome • casi di mesotelioma in famiglia.86

La maggior parte di questi tumori riguarda infatti persone che sono entrate in contatto con questa sostanza, a casa o sul posto di lavoro, o che vivono con persone che la lavorano

Cos'è il mesotelioma pleurico?

Il mesotelioma è un tumore raro che rappresenta meno dell'1% di tutte le malattie oncologiche. E' una neoplasia che colpisce il mesotelio, il sottile tessuto che riveste la gran parte degli organi interni. La forma più frequente è quella che colpisce la pleura, il mesotelio che riveste i polmoni e la parete interna del torace. Più rari sono i mesoteliomi del peritoneo (mesotelio di rivestimento degli organi addominali) e dei testicoli. In genere, il tumore si sviluppa a causa di alterazioni genetiche nelle cellule del mesotelio, che portano a una crescita incontrollata delle cellule stesse. La causa all'origine di questo processo non è stata ancora chiarita .

Il mesotelioma è spesso difficile da diagnosticare poiché i suoi sintomi sono simili a quelli di molte altre malattie. Spesso esordisce con la comparsa di difficoltà respiratoria associata alla presenza di un versamento, che in alcuni casi può essere accompagnato da dolore toracico. L'approccio diagnostico dovrebbe prevedere la raccolta di informazioni inerenti l'eventuale esposizione all'amianto nel corso degli anni precedenti e successivamente esami strumentali come la radiografia del torace e la TAC.

La Procura della Repubblica di Taranto ha aperto una nuova inchiesta in seguito all'acquisizione di due relazioni dello SPESAL ( servizio di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro ) inerenti il reparto carpenteria del siderurgico, una di Gennaio 2014 e l'altra di Maggio 2014;qui secondo le segnalazioni fatte da lavoratori e dalla Fiom Cgil si sarebbero verificati casi di malattie alla tiroide e di