• Non ci sono risultati.

I DATI DELLO STUDIO SENTIERI SONO STATI AGGIORNATI CON QUELLI RELATIVI AGLI ANNI 2003-2009;

Tale aggiornamento è stato realizzato da un gruppo di periti :F. Mataloni, A.Biggieri ,F.Forastieri, M.Triassi et al. incaricati dal GIP del tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, nel corso del procedimento riguardante l'Ilva di Taranto (R.G.N.R N.938/10 G.I.P. N.5488/105821/10).La perizia è suddivisa in una parte chimica ed un'altra epidemiologica ,articolata in una serie di quesiti ai quali i periti rispondono presentando dati e prove .

Secondo la perizia epidemiologica gli inquinanti emessi di interesse sanitario sono polveri e particelle contenenti IPA (idrocarburi policiclici aromatici) tra cui benzo(a)pirene poi rame,piombo, cadmio ,zinco ed altri metalli, SO2 (anidride solforosa),monossido di carbonio, Nox (ossido di azoto), composti organici volatili (VOC) e diossine. Le emissioni inquinanti provengono da sorgenti convogliate e non, definite fuggitive. Nell'ambiente di lavoro oltre alla esposizione a questi inquinanti diretti si è verificata anche l'esposizione alle fibre di amianto.

Gli inquinanti emessi sono presenti in atmosfera sotto forma di gas o particelle espresse in termini di Pmx, dove con x si intende la dimensione particellare in micron che ne determina anche il grado di penetrazione delle stesse nelle vie respiratorie come ad esempio PM 10 o PM 2,5 le quali particelle vengono bloccate nelle prime vie aeree mentre quelle di dimensioni inferiori arrivano a livello di bronchioli terminali e alveoli causando effetti acuti o cronici sullo stato di salute della popolazione a ridosso del polo industriale che possono comportare una riduzione della aspettativa di vita ed un aumento della mortalità generale. Tra gli effetti acuti annoveriamo un peggioramento dei sintomi respiratori e cardiaci nei soggetti già compromessi,infezioni respiratorie acute,crisi di asma bronchiale,disturbi circolatori ed ischemici etc; gli effetti cronici invece sono conseguenza della esposizione di un lungo periodo e comprendono sintomi respiratori cronici come insorgenza di tosse e catarro ,diminuzione della capacità polmonare,bronchite cronica,eventi cardiovascolari come malattie ischemiche e cerebrovascolari (attacco ischemico transitorio), infarto del miocardio,angina instabile,ictus etc. In base ai risultati dei campionamenti di ARPA Puglia e ISPESL (istituto inquinamento atmosferico) si può affermare che gli inquinanti si presentano in concentrazioni più elevate in prossimità dell'impianto e nei territori limitrofi ovvero nei rioni :Tamburi,Paolo VI,Borgo e Statte con concentrazioni variabili nel tempo e fortemente dipendenti dalla direzione del vento.

provate del peggioramento dello stato di salute in seguito alla esposizione a questi inquinanti;nello specifico agli IPA è riconosciuto un potere cancerogeno per il tumore della vescica e del polmone,alle diossine ruolo cancerogeno nei tumori del sistema linfoematopietico,del tessuto connettivo e dei tessuti molli, al benzene ruolo cancerogeno per i tumori del sangue (leucemie), la presenza di metalli nel particolato atmosferico come rame,piombo,cadmio e zinco causa dannirenali fino alla insufficienza renale cronica.

I periti hanno poi elencato nello studio una serie di patologie per i cui esiti sanitari esiste una forte e consolidata evidenza scientifica di possibile danno derivante dalle emissioni dell'impianto siderurgico o per effetto delle esposizioni in ambiente lavorativo:

• patologie cardiovascolari (coronariche e cerebrovascolari)

• patologie respiratorie quali infezioni respiratorie acute, broncopatia cronicostruttiva (BPCO) e asma bronchiale.

• Tumori maligni tra la popolazione generale e tra i lavoratori; tumori della età pediatrica,tumore laringe,pleura,del polmone,della vescica,del connettivo,dei tessuti molli e tessuto linfoematopietico

I RISULTATI DELLO STUDIO:

Le tabelle da 1 a 3 presentano i risultati della mortalità nei periodi 1995-2002 e 2003-2009.

La mortalità per le principali cause di morte (tab. 1) mostrano in entrambi i periodi e in entrambi i generi eccessi tra il 7 e 15 % per la mortalità generale e per tutti i tumori. La mortalità per malattie del sistema

circolatorio,dell'apparato respiratorio e digerente supera quella attesa in entrambi i periodi,sia tra gli uomini che tra le donne anche per queste cause i risultati non si modificano sostanzialmente tenendo conto dei fattori socioeconomici. La mortalità per patologie genitourinarie è simile a quella attesa. La tabella 2 presenta le cause di morte con evidenza epidemiologica a priori "limitata" relativa alle esposizioni ambientali nel sin di Taranto per inferire la presenza di una associazione causale. Per il tumore del polmone è presente un eccesso di circa il 20% nel primo periodo che viene confermato nel secondo ;i corrispondenti valori nelle donne mostrano eccessi del 30% e del 20% rispettivamente. Per il tumore della pleura gli eccessi sono, rispettivamente nei due periodi, del 193% e 167% negli uomini e del 90% e 103% nelle donne. La mortalità per le malattie respiratorie è in eccesso, in entrambi i periodi e in entrambi i generi, con eccessi rispettivamente del 7% e dell'11% tra gli uomini e dell'11% e 5%tra le donne. Per le malattie respiratorie acute gli eccessi sono, rispettivamente nei due periodi, del 49% e 37% negli uomini e del 38% e 14% nelle donne.

La mortalità per malattie polmonari croniche nel periodo 1995-2002 non supera l'attesa né tra gli uomini né tra le donne; nel periodo 2003-2009 tra gli uomini è presente un eccesso del 10%. L'asma non mostra eccessi di mortalità, peraltro il numero degli osservati è esiguo. In tabella 3 troviamo i risultati per l'insieme di uomini e donne, per le cause di morte con evidenza epidemiologica a priori «limitata», le malformazioni congenite nel periodo 1995-2002 mostravano una mortalità in eccesso del 17% passando poi ad un decremento nel secondo periodo. Per quanto concerne le condizioni morbose di origine perinatale (0-1) si passa da un 21% del primo periodo ad un 47% del successivo. Infine il numero dei casi osservati per malattie respiratorie acute e asma nella classe di età 0-14 è esiguo pertanto non si puo' stabilire un giudizio concreto. Tra gli uomini, nel periodo 1995-2002 il numero di casi osservati superava l'atteso per le demenze, la malattia ipertensiva,la malattia ischemica del cuore e la cirrosi. Nel 2003-2009 si confermano gli eccessi per le demenze (23%), la malattia ipertensiva (33%), la malattia ischemica del cuore (16%), la cirrosi epatica (47%) e sono presenti eccessi anche per il melanoma (50%), i linfomi non Hodgkin (34%) e la leucemia mieloide (35%).

Sempre nel periodo 1995-2002, tra le donne si osservano incrementi per il tumore di fegato, pancreas, sistema nervoso centrale, mammella, utero, linfomi non Hodgkin e, tra le cause non tumorali per le demenze, la malattia ipertensiva, la malattia ischemica del cuore e la cirrosi epatica.

Nel periodo successivo (2003-2009) si confermano gli eccessi per il tumore del fegato (64%), i linfomi non Hodgkin (44%), le demenze (27%), la malattia ipertensiva (10%), la malattia ischemica del cuore (13%) e la cirrosi epatica (51%). Si evidenzia inoltre un eccesso del 31% per mieloma multiplo.

Infine, per la classe di età fino a un anno la mortalità per tutte le cause mostra eccessi del 18%e del 22%, rispettivamente,nei periodi 1995-2002 e 2003-2009.

L'analisi nell'intero periodo (1995-2009 ) mostra che la mortalità osservata per tutte le cause supera l'attesa nelle classi di età 0-1, 0-14 e 0-19 anni .

Tassi di mortalità del SIN di Taranto risultavano a partire dagli anni '90 più elevati di quelli pugliesi,a loro volta inferiori a quelli nazionali ma nell'ultimo triennio tale dato è andato a modificarsi rendendo quello di Taranto superiore a quello pugliese ed anche a quello nazionale.

Per il tumore del polmone negli uomini l'andamento è decrescente per i tre trend ma i tassi del Sin di Taranto si mantengono sempre più elevati rispetto agli altri due. Per le donne invece si

riscontra un trend crescente ;il tasso osservato nel periodo in esame è aumentato del 59% in Italia ,del 44% in Puglia e del 78% nel SIN di Taranto dove è sempre inferiore a quello italiano ma superiore a quello pugliese.

Per il sistema circolatorio la mortalità nel SIN di Taranto segue il trend storico decrescente italiano e pugliese per gli uomini ma nell'ultimo triennio essa risulta più elevata del valore italiano. Per le donne è in diminuzione nelle tre ripartizioni geografiche considerate. Per tutto il periodo in esame, i tassi del SIN di Taranto sono simili a quelli italiani,mentre sono più’ bassi di quelli pugliesi,almeno sino alla fine degli anni Novanta,per poi allinearsi ai valori pugliesi

La mortalità per malattie ischemiche del cuore per gli uomini nel SIN di Taranto condivide il trend generale di diminuzione,ma a partire da fine anni Ottanta essa risulta superiore a quella pugliese; per le

donne si riscontra ugualmente un trend storico in diminuzione sia in Puglia sia nel SIN in esame, in cui però i livelli risultano sempre superiori a quelli pugliesi e italiani.

La mortalità per malattie respiratorie acute e croniche sia per uomo che per donna mostra un generale decremento nelle tre ripartizioni geografiche ; nell'ambito delle patologie acute riscontriamo un eccesso a Taranto rispetto Puglia e Nazione nell'ambito invece di quelle croniche da fine anni '90 in poi si riscontra un eccesso della patologia più significativo nel SIN tarantino che nei restanti due riferimenti.

La mortalità generale infantile è in diminuzione in Italia, in Puglia e nel SIN di Taranto, dove i tassi sono sempre più elevati di quelli italiani e pugliesi; la differenza risulta quasi azzerata solo nell'ultimo triennio anche se nel confronto con l'italia il tasso del SIN di Taranto risulta ancora superiore del 13%.

Analizzando in tabella 4 l'incidenza della patologia oncologica a Taranto per gli uomini si riscontrano i seguenti eccessi,tra i più significativi troviamo:

• +30% per tutti i tumori

• +50% per il tumore maligno del polmone

• superiore a 100% per il mesotelioma

• superiore a 100% per i tumori maligni del rene e delle altre vie urinarie(esclusa vescica)

• +60% per il linfoma di Hodgkin

Per le donne residenti nei Comuni di Taranto e Statte (tabella 4), sempre a confronto con il resto della Provincia, si rileva un eccesso di incidenza per tutti i tumori di circa 20%. Sono presenti eccessi per una serie di tumori maligni:

• +24% per il tumore della mammella;

• superiore a +80% per il tumore del corpo dell'utero;

• +48% per il tumore del polmone

• +21% per il tumore del colon retto

• +75% per il tumore del fegato

• +43% per il linfoma non Hodgkin

• +100% per il tumore dello stomaco superiore

L'insieme dei risultati qui riportati appare sufficiente, sul piano della persuasività scientifica, per documentare la sussistenza di una situazione complessiva di danno ambientale alla salute per le principali cause di morte e per quelle cause con evidenza epidemiologica a priori «limitata» di associazione causale con le esposizioni ambientali del SIN. Alla luce di queste evidenze,integrate dall'analisi dei dati ottenuti attraverso il monitoraggio ambientale e l'uso dei modelli di dispersione degli inquinanti, è necessaria un'opera sistematica di risanamento ambientale56

STUDIO DI COORTE SULLA MORTALITÀ E MORBOSITÀNELL'AREA DI TARANTO57

(IMPATTO IN TERMINI DI DECESSI E OSPEDALIZZAZIONI PER QUANTO RIGUARDA LE PATOLOGIE CRONICHE ATTRIBUIBILI ALLE EMISSIONI IN OGGETTO)

Per mettere su lo studio è stata arruolata ,utilizzando gli archivi anagrafici comunali, una coorte di 321.356 persone residenti dal 1 Gennaio 1998 o successivamente entrate come residenti dell'area per nascita o immigrazione fino al 31 Dicembre 2010. L'area studiata comprende tre comuni: Taranto con 265.994 soggetti, Massafra con 38.808 e Statte con 16.554 per un totale di 157.031 maschi e 164.325 femmine. Tra i membri della coorte 9.633 soggetti avevano prestato servizio con la qualifica di operai presso il comparto siderurgico e altri 3.923 con la qualifica di impiegato presso lo stesso comparto. Alla fine del follow-up al 31 Dicembre 2010 sono risultati deceduti 28.171 soggetti (8.8%) per i quali è stato pero' possibile acquisire dati sulle cause di morte,eventuale ricovero e incidenza di tumore. L'analisi del

56 Grafici,immagini e contenuti tratti da "Ambiente e salute a Taranto:studi epidemiologici e indicazioni di sanità pubblica. Pubblicato sulla rivista epidemiologia e prevenzione Novembre-Dicembre 2012

57

Articolo tratto da Epidemiologia & Prevenzione a cura di F.Mataloni ,M.Stafoggia, E. Alessandrini, M.Triassi, A.Biggeri ,F. Forastieri

livello socioeconomico ha messo in evidenza aree con elevata emarginazione e povertà ed aree abbienti;le classi sociali piu' basse risultano avere tassi di mortalità e di ospedalizzazione piu' alte di circa il 20% rispetto le classi piu' abbienti.

.

La situazione sanitaria in termini di mortalità e ricoveri ospedalieri non è uniforme nella città; In tabella 3 si evidenzia come in base al livello socioeconomico aumenti o diminuisca la mortalità. In tabella 4 vige lo stesso principio ma in termini di ospedalizzazione,i soggetti a piu' basso livello socioeconomico necessitano maggiormente di ricovero rispetto quelli a piu' alto livello.

Una ulteriore associazione viene riportata in tabella 5/6 tra quartiere di riferimento e mortalità per causa .In tabella 5 oltre la colonna con l'elenco delle patologie vi troviamo lo standard di riferimento ,ovvero il numero di abitanti dei quartieri lontani dagli impianti (107.909) che vengono utilizzati per stimare i casi patologici negli altri quartieri quali Tamburi,Borgo,Paolo VI e Statte.

Ogni quartieri presenta il numero degli abitanti rispettivi ed il numero di morti per quella specifica causa di studio nel quartiere (indicato con n.) piu' un indice HR che rappresenta la stima del rischio di morire per quella causa nel quartiere in studio rispetto al riferimento. Alla voce "tutte le cause" l'HR di Tamburi supera l'unità (1,12) il che significa che c'è un eccesso di mortalità rispetto il quartiere di riferimento; nel caso specifico nel quartiere Tamburi si muore il 12 % in piu' che nei quartieri di riferimento. . L'IC95% è l'intervallo di confidenza che ci indica il grado di certezza dell'HR presentato. Nello specifico caso si puo' dire che l'eccesso di mortalità è compreso tra il 6% e il 19% rispetto al riferimento

La tabella mostra gli aumenti percentuali di mortalità per cause in tre quartieri di Taranto (Tamburi,Borgo,Paolo VI) ;gli eccessi sono sostenuti dalle malattie respiratorie con un + 64% a Paolo VI e le malattie ischemiche con un + 46 % a Tamburi.58

La tabella mostra il complesso dei risultati relativamente alla mortalità e ai ricoveri per effetto dell'inquinamento. Sono riportati i valori di RR (rischio relativo) che esprimono di quante volte aumenta o diminuisce la mortalità o morbosità per ogni incremento della esposizione a PM 10 di origine industriale pari a 10 microgrammi/m3.I valori riportati in grassetto in tabella sono statisticamente significativi,come si nota dai limiti di confidenza al 95%.Se guardiamo il riferimento a "eventi coronarici acuti" l'RR è di 1.09 ,ovvero un aumento del 9 % della frequenza di questa causa di morte per i soggetti che hanno una esposizione a PM10 di origine industriale di 10 microgrammi/m3.Tali risultati sono stati depurati nel modello statistico dall'effetto della età,sesso,posizione socioeconomica,esposizione lavorativa etc.

All'interno del materiale della perizia vi è uno studio inerente lo stato di salute dei lavoratori del siderurgico.

La tabella mostra la stima dei casi di decesso e ricovero ospedaliero per malattie tumorali e non tra i lavoratori del siderurgico attribuibili alla condizione lavorativa per il periodo di osservazione.

Analizzando il follow-up dei lavoratori che hanno prestato servizio presso l'impianto siderurgico negli anni 70-90 come operai si evince un eccesso di mortalità per patologia tumorale (+11%),tumore dello stomaco (+107%),della pleura (71%), della prostata (50%) e della vescica (+69%).Tra le malattie non tumorali risultano in eccesso anche quelle neurologiche (+64%)e cardiache (+14%). I lavoratori con la qualifica da impiegato invece hanno presentato eccessi di mortalità per tumore della pleura(+135%) e dell'encefalo (+ 111%).Lo stato di salute degli operai del siderurgico risulta compromesso ;cosa confermata dall'eccesso di ricoveri ospedalieri con picchi per cause tumorali,cardiovascolari e respiratorie. Aumento dei casi di tumori del tessuto connettivo negli operai e negli impiegati parallelamente ad un coerente incremento dei casi di mesotelioma

Dai dati forniti dall 'INAIL di Taranto (98-2010) risultano essere stati denunciati dai lavoratori 1696 casi di malattie professionali e di questi solo 527 indennizzate (31%).Tra quelle denunciate 234 sono riferite all'asbesto, a testimonianza reale della presenza del contaminante nei luoghi di lavori.

Risulta inoltre che i tumori non da asbesto causati da esposizione professionale e indennizzati nello stesso periodo siano stati 98 rispetto le 245 denunce effettuate nello stesso periodo.

Dal confronto effettuato dai periti con il dato nazionale delle denunce di malattia professionale verificatesi nello stesso periodo nel settore siderurgico emerge che esiste un maggiore malessere dei lavoratori Ilva in termini di frequenza di denunce di malattie respiratorie rispetto al dato nazionale che

corrisponde ad un segnale di contaminazione ambientale in ambiente lavorativo compatibile con la particolare tipologia industriale;consistente è anche la denuncia delle malattie da asbesto, peraltro riconosciuta nella maggior parte dei casi da INAIL tra i lavoratori ilva rispetto alla media nazionale. INAIL Puglia dichiara per il 2011 che: "il dato più significativo riguarda le denunce di malattia professionale che confermano il trend di emersione osservato negli ultimi anni, con una variazione percentuale del 20,2% rispetto al 2010. È un dato molto superiore rispetto a quello nazionale, attestato al 9,6%. Tra i 2.425 casi registrati nel 2011, l'emergenza Ilva si conferma la prima fonte di tecnopatie portando Taranto in testa alla classifica delle province pugliesi con 775 denunce. In linea con gli scorsi anni, Svizzera (230 casi) e Germania (229 casi) sono i Paesi di origine che si contendono il primato degli infortuni sul lavoro avvenuti in Puglia tra i lavoratori stranieri59

STUDIO ESPLORATIVO DI BIOMONITORAGGIO TRA GLI ALLEVATORI DELLE