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L'area di Taranto è caratterizzata dalle emissioni di Benzo(a)pirene di origine industriale di particolare rilievo. Oltre al complesso industriale Ilva s.p.a ,nel quale vi troviamo una cokeria composta di 12 batterie di forni,un impianto di sinterizzazione e cinque altiforni di cui tre attivi e due acciaierie, vi è anche una raffineria di petrolio ed un cementificio.

Nel 2009-2010,il valore obiettivo di 1,0 ng/m3 previsto dal D.Lgs. 155/2010, per la media annuale di benzo(a)pirene nell'aria è stato superato a Taranto nella stazione di rilevamento inquinanti di Via Machiavelli che risulta essere la piu' vicina all'area industriale.

Nella relazione tecnica preliminare del Giugno 2010 ,i tecnici Arpa Puglia, sostenevano il contributo emissivo all'origine del superamento del valore obiettivo di 1,0 ng/m3 nella su detta stazione di monitoraggio essere correlato in modo preponderante ai processi produttivi condotti nell'area a caldo dello stabilimento siderurgico e in modo maggioritario,all'interno di tale area,all'impianto di distillazione del carbon fossile per la produzione di coke metallurgico (cokeria)."36

"Si evidenzia come le concentrazioni rilevate in zona Cimitero di Ipa e BaP siano maggiori rispetto a quelle osservate nelle altre postazioni di monitoraggio Arpa,come possibile conseguenza della maggiore vicinanza dalla sorgente emissiva". L'immagine qui riportata ritrae lo svincolo della ss 7-Via Appia che conduce in zona cimitero-Tamburi,oltre la strada vi sono le mura di recinzione dello stabilimento siderurgico Ilva;la concomitanza di causa effetto sanitario pare schiacciante.

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Gli accertamenti effettuati con lo scopo di redigere la relazione finale di monitoraggio BaP 2010/11 a Taranto si sono concentrati in particolar modo sullo studio e ricerca dei BaP nel particolato aerodisperso (PM10) in sette postazioni dislocate attorno l'area industriale ed anche all'interno della stessa per una durata di 8 mesi ed un totale di 2300 prelievi e relative analisi di laboratorio. Sono stati effettuate rilevazioni dei microinquinanti aerodispersi con campionatori vento-selettivi ed una campagna di monitoraggio IPA e BaP effettuata congiuntamente con ASL di Taranto all'interno della cokeria dello stabilimento siderurgico. I risultati di tali analisi hanno permesso di accertare quanto segue:

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Relazione finale di monitoraggio BaP Taranto 2010/11 ARPA PUGLIA 37 immagine tratta dal sito peacelink.it

• le rilevazioni vento-selettive hanno evidenziato una netta direzionalità di provenienza dallo stabilimento siderurgico degli idrocarburi policiclici aromatici, benzo(a)pirene in particolare. Il sito di monitoraggio Peyrani (collocato tra lo stabilimento siderurgico ,lo stabilimento ENI Refining &Marketing e Cementir) ha dato risultati di rilevazioni vento- selettivi tali da accertare la netta prevalenza della sorgente emissiva di BaP costituita dallo stabilimento siderurgico rispetto la raffineria e cementeria .

• le rilevazioni effettuate configurano la cokeria ilva rilevante sorgente di emissioni diffuse di IPA. • Il monitoraggio in continuo (basato sulla fotoionizzazione) nei sei siti di campionamento ha mostrato maggiori concentrazioni di inquinanti nei siti:Cimitero e Machiavelli più vicini al siderurgico.

Nel periodo Gennaio-Luglio 2013 si assiste,secondo i dati riportati da Arpa Puglia nella relazione "la qualità dell'aria a Taranto 2013", ad una netta riduzione delle emissioni di IPA in atmosfera; i valori mensili tabulati non superano in nessun caso il limite di legge di 1ng/m3.La diminuzione è evidente nel sito di Via Machiavelli,uno dei più vicini all'area industriale.

E' ragionevole pensare che il fermo tecnico di varie batterie della cokeria dell'Ilva -impegnate nel rifacimento previsto dall'AIA - abbiano avuto una sostanziale e determinante ripercussione sulle emissioni di benzo(a)pirene e quindi sulle misurazioni dell'Arpa soprattutto nel quartiere Tamburi di Taranto. La cokeria dell'Ilva pare sia stata in buona parte ferma e le batterie bloccate in quei mesi erano proprio quelle più inquinanti e vicine al fronte urbano,come la 3 ,la 4,la 5 e la 6 lasciando in attività solo le piu' distanti dall'abitato; questo spiegherebbe la ragione per cui l'azienda si sia approvvigionata di 320 mila tonnellate di carbon coke attraverso il porto di Taranto grazie 10 navi mercantili( bollettino dell'Osservatore Marittimo ) abbattendo cosi' drasticamente le emissioni della cokeria.

Il miglioramento della situazione ambientale nel quartiere Tamburi determinato da questa contingenza è stato però solo di natura temporanea infatti già nei dati della "rete di monitoraggio della qualità dell'aria

interna allo stabilimento Ilva" in data 12/12/2013 si evincono in cokeria livelli quaranta volte superiori ai limiti di legge. Infatti l'AIA non prevede il fermo delle batterie e l'acquisto del carbon coke.

Attenzione quindi a non scambiare le eventuali diminuzioni dell'inquinamento dei Tamburi - per quanto sostanziose - con una "svolta storica" e come il benefico "successo della nuova AIA": siamo semplicemente di fronte al fermo di varie batterie della cokeria e il fatto che l'inquinamento diminuisca non è altro che la prova provata che la fonte preponderante del benzo(a)pirene ne quartiere Tamburi era l'Ilva.

"Da tali dati risulta che il gruppo di batterie 3-4 è fermo da febbraio 2013, il gruppo 5-6 da dicembre 2012 e il gruppo 9-10 da aprile 2013. È evidente che tale situazione comporta una sostanziale riduzione del carico emissivo degli impianti dell'area a caldo, immediatamente nelle vicinanze del Quartiere Tamburi, mentre è verosimile che tale carico possa conoscere un nuovo incremento a valle di tali adeguamenti, dopo il possibile riavvio delle cokerie ora in fermata"(relazione Arpa 2013) .

ESPOSIZIONE

L'esposizione a questa categoria di inquinanti puo' avvenire attraverso diverse vie a causa della elevata liposolubilità del contaminante:

• per inalazione e quindi assorbimento attraverso il polmone se il contaminante è presente nell'aria. Il contatto diretto o prolungato con gli alveoli facilita l'azione irritante sul tessuto causando aumento della proliferazione cellulare;il danno viene eventualmente potenziato dalla presenza di piombo o amianto che abbassano le difese organiche. Venendo assorbito in particelle fini il potenziale effetto cancerogeno dopo inalazione dipende dalla cinetica di dissociazione di queste particelle,quindi il tipo di particolato determina il tipo di emivita biologico degli ipa assorbiti.

• Ingestione di cibi o bevande contaminate attraverso l’assorbimento intestinale

• Per via cutanea toccando dei terreno contaminato o prodotti come gli oli pesanti,il catrame di carbone o creosoto.

Per quanto riguarda l’esposizione professionale la principale via è quella respiratoria.

TOSSICITA’

Per passare da precancerogeni a cancerogeni gli IPA richiedono attivazione metabolica. A livello cellulare interagiscono con il recettore citoplasmatico Ah (Aromatic Hydrocarbon); l'accoppiamento comporta l'ingresso nel nucleo dello xenobiotico ed il suo accumulo. Il complesso nucleare interagisce con sequenze specifiche di DNA dette Dioxin Responsive Elements (DRE) o elementi sensibili alle diossine, localizzati su di un gene identificato dalla sigla CYP1A1.Questo causa l'aumento di

produzione e di concentrazione di mRNA per i sistemi del citocromo P450.Viene ad essere causata l'induzione del sistema delle MFO (monossigenasi a funzione mista) ed inoltre vengono sintetizzati mRNA per proteine a risposta pleiotropica responsabili di varie manifestazioni tossiche.38

Questi composti sono induttori degli enzimi coinvolti nel loro stesso metabolismo che consiste in una serie di reazioni di ossidazione catalizzate dalle monoossigenasi che hanno come cofattore il cit.P450. Inducono le differenti forme degli isoenzimi del cit.p450 ed uno di questi è ampiamente presente nel polmone e sembra essere correlato al cancro polmonare.

Il recettore Ah ,oltre a regolare i livelli di cit. P450 ha ruolo nella proliferazione degli epatociti e nel mantenimento della funzione immunitaria. Il legame IPA -recettore Ah altera la normale fisiologia dello stesso e questo spiegherebbe i molteplici effetti tossici su organi e sistemi.

CANCEROGENICITA’

Sperimentalmente è stato visto che le forme ossidate dei BaP e degli altri IPA hanno potere cancerogeno, in particolare le due forme diasteroisomere del 7,8-DIOL-9,10 EPOSSIDO che sono agenti alchilanti molto reattivi con elevato potere mutageno e cancerogeno.

Sono composti elettrofili che si legano covalentemente al DNA-RNA-proteine promuovendo la fase di iniziazione nello sviluppo di un tumore. Hanno anche effetti immunosoppressivi poiché compromettono l'equilibrio tra proto-oncogeni e geni immunosoppressori promuovendo fenomeni iperproliferativi;sono quindi gli IPA agenti cancerogeni completi con ruoli in ogni fase della cancerogenesi.39