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Dal Novembre 2013 ARPA PUGLIA ha istituito un progetto sperimentale volto al rilevamento delle molestie olfattive (provenienti dalla zona industriale) che coinvolge la popolazione Tarantina (recettori) i quali durante il verificarsi dell'evento odorigeno comunicano in tempo reale il disturbo percepito contattando un apposito centralino al quale,dopo essersi identificati con il proprio codice di registrazione al progetto,si comunica il grado del disagio olfattivo tramite digitazione dei tasti del telefono. Al superamento di una soglia preimpostata di segnalazioni (numero di chiamate o percentuale di chiamate sulla totalità dei recettori in zona) viene inviato un SMS al sistema di campionamento ODORPREP, collocato in Piazza Garibaldi (TA). Sul campione di aria raccolto vengono effettuate le relative analisi olfattometriche secondo la Norma UNI EN 13725:2004.La misura così ottenuta permette di confermare e valicare in maniera oggettiva la percezione dei recettori sul territorio che diventano parte attiva dell’attività di monitoraggio degli impianti osmogeni. I risultati degli accertamenti effettuati da ARPA vengono successivamente trasmessi a tutti i soggetti istituzionali competenti e alla Magistratura.

SLOPPING

L'altoforno converte la ghisa in acciaio attraverso i convertitori. Per prima cosa si deve abbassare il contenuto di carbonio presente e questo avviene nei convertitori attraverso l'aggiunta di rottami ferrosi e

l'insuflaggio di ossigeno. L'ossigeno reagisce con il carbonio e si produce ossido di carbonio. In questa fase si genera la scoria che a sua volta dà vita al fenomeno dello slopping, ovvero la fumata rossa. In effetti il convertitore ha un impianto di aspirazione, ma se si verifica una situazione instabile nella fase della scoria e si provoca una schiuma eccessiva, abbiamo una forte polverosità chiamata slopping. 47 ARPA PUGLIA riceve anche diverse segnalazioni a seguito di eventi di slopping nei cieli di Taranto che nella quasi totalità dei casi si verificano nelle ore serali o notturne e in seguito ad esse redige delle relazioni con le quali giustifica l'accaduto e che sono di pubblico dominio.

Nella relazione redatta per l'evento slopping del Gennaio 201448 l'ente sostiene che il nuvolone rossastro che staziona sopra ILVA ha assunto verosimilmente questo colore per il riflesso del tramonto e/o delle luci rossastre dell 'ILVA. Le colonne di emissioni che si levano dallo stabilimento sembrano costituite essenzialmente da vapore e almeno in un caso sembrano provenire dallo sfornamento della cokeria (si intravede l'estremità di una torre di spegnimento del coke).

Aggiungono inoltre che la rete della qualità dell'aria non ha registrato significative criticità sino alle 19 del primo gennaio, ora a partire dalla quale si sono poi osservati alcuni incrementi nella concentrazione di determinate sostanze e nella città vecchia si osservava giungere, dall'area industriale, una serie di pennacchi di vapore che investivano direttamente la città ad altezza d'uomo tanto da sembrare una fitta nebbia. Nonostante le rassicurazioni dell'ente si è verificato un incremento degli inquinanti Black Carbon e Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) intorno alle 20 della serata dell'1/01/14 e la mattina del 02/01/14 intorno alle 7 nelle centraline di Tamburi e Parchi.

47Tratto dall'intervento di Maria Spartera tecnico di ARPAPUGLIA.http://www.youtube.com/watch?v=vBi4XdcX6S0&list=PLyFCzSQW5I5E7LUrCkXcEi_Cb8lDB5 LmI

Gli eventi di slopping(1) ,come evidenziato dalla rete di monitoraggio , si trascinano sino a parecchie ore dopo l'inizio dell'evento emissivo non controllato costituendo una cappa di nebbia rossastra (2) sulla città sino alle prime luci dell'alba.

3

Il colore rossastro della nube è indicativo della sorgente di emissione poiché il perimetro dello stabilimento è circondato da strade,alberi ,aiuole,case che hanno perso il loro colore originario lasciando il posto ad una intensa colorazione rossa di minerale ferroso(3).

Probabilmente fenomeni di inversione termica nelle ore precedenti all'osservazione della scia rossa nel cielo di Taranto fanno si che le emissioni prodotte nelle ore notturne dall'area industriale si mantengano al di sopra dello strato di inversione, formando la scia suddetta prima che l'irraggiamento solare porti moti convettivi tali da causare il rimescolamento del pennacchio.

Con la legge regionale del 2012 ARPA PUGLIA, identificando anomalie nello stato di salute della popolazione, è in grado di chiedere al Ministero dell'ambiente il riesame della AIA ma attualmente con il decreto Balduzzi-Clini si impedisce alla VDS di produrre effetti,incidendo inopinatamente sulla attività di prevenzione cui è mirata la VDS stessa.

Le analisi effettuate da ARPA PUGLIA nella relazione finale di monitoraggio B(a)P Taranto 2010/11 sul territorio circostante lo stabilimento hanno evidenziato il contributo emissivo del siderurgico nei confronti di specifici inquinanti quali IPA ed in particolare il benzo(a)pirene nel particolato aerodisperso (PM10). Le rilevazioni vento-selettive hanno identificato una inconfutabile direzionalità di provenienza dallo stabilimento siderurgico degli idrocarburi policiclici aromatici e del B(a)P.

I valori fuori-norma si sono evidenziati nei due siti Cimitero e Machiavelli , accertando la netta prevalenza emissiva di B(a)P costituita dal siderurgico ."Il contributo emissivo alla concentrazione si BaP rilevata nell'aria Quartiere Tamburi di Taranto deriva dallo stabilimento siderurgico con presumibile riferimento all'impianto cokeria,appare preponderante e valutabile intorno al 90%. .

CAPITOLO 4

PUBBLICAZIONI NAZIONALI e INTERNAZIONALI

Il concetto di sito inquinato viene introdotto per la prima volta con la definizione di "aree ad elevato rischio ambientale" (Legge 349/86)49.A partire dal 1990 i territori di Taranto, Crispiano ,Statte, Massafra e Montemesola sono stati definiti aree ad elevato rischio ambientale e successivamente inclusi tra i siti di interesse nazionale richiedenti interventi di bonifica (DPR 196/1998) .Successivamente, con il DM 471/99, un sito viene considerato inquinato quando in una delle matrici (suolo o sottosuolo, acque superficiali o sotterranee) viene riscontrato anche un solo superamento nella concentrazione degli inquinanti rispetto alla concentrazione limite prevista dalla normativa.

Sulla base di criteri di ordine sanitario, ambientale e sociale, con il Dlgs 152/06 si crea una nuova definizione di sito inquinato, e precisamente: «Un sito nel quale i valori delle concentrazioni soglia di rischio (CSR) determinati con l'applicazione della procedura di analisi di rischio di cui all'allegato 1 alla parte quarta del presente decreto sulla base dei risultati del piano di caratterizzazione, risultano superati». Viene pertanto introdotto per la prima volta un importante concetto: un sito è definito contaminato quando esibisce un rischio igienico sanitario per l'uomo, cioè quando supera le soglie di accettabilità del rischio stesso, valutate attraverso una specifica procedura di analisi di rischio. Con il DM 471/199950 e il DLgs 152/200651 vengono individuate quelle condizioni che rendono un sito inquinato oggetto di intervento di bonifica come "sito di bonifica di interesse nazionale"(SIN), sulla base delle caratteristiche del sito inquinato,delle quantità e della pericolosità degli inquinanti presenti, dell'impatto in termini di rischio sanitario ed ecologico sull'ambiente circostante.

L'inserimento di un'area tra i SIN avviene in base a criteri di ordine sanitario, come evidenze di alterazioni dello stato di salute delle popolazioni residenti nell'area d'interesse; di ordine ambientale,come l'estensione dell'area potenzialmente inquinata, la compromissione delle matrici ambientali (suolo, acqua,aria) oppure la presenza massiva di abbancamenti di rifiuti; di ordine sociale, quale una elevata percezione del rischio stesso da parte della popolazione, per motivazioni storiche,sociali, ambientali.

L'area di Taranto è stato perciò oggetto di diversi studi di monitoraggio ambientale e campagne di misurazione delle emissioni industriali tese ad evidenziare come il quadro di mortalità rilevato nell'area in questione suggerisse la presenza di fattori di inquinamento riferibili al polo industriale,in particolare al complesso della acciaieria. Tra i primi e più importanti studi ritroviamo IL progetto SENTIERI.

49

Legge 8/7/1986 n. 349. Istituzione del Ministero dell'ambiente enorme in materia di danno ambientale. Gazzetta Ufficiale 15 luglio1986, n. 162, S.O

50 Ministero dell'ambiente. D.M. 25/10/1999 n. 471. Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del DLgs 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni. Gazzetta Ufficiale 15 dicembre 1999, n. 293, S.O.

PROGETTOSENTIERI

(Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento)

Il Progetto SENTIERI è stato condotto e finanziato nell'Ambito del Programma Strategico Ambiente e Salute(Ministero della Salute - Ricerca Finalizzata 2006 ex art 12 DLgs 502/1992). Le attività propedeutiche alla collaborazione ISS-AIRTUM sono state finanziate nell'ambito del Progetto CCM 2009 "Sorveglianza epidemiologica di popolazioni residenti in siti contaminati" del Ministero della Salute.52.

SENTIERI riguarda l'analisi della mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di una serie di grandi centri industriali attivi o dismessi,o di aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali e/o pericolosi, che presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario tale da avere determinato il riconoscimento di "sito di interesse nazionale per le bonifiche" (SIN).Lo studio ha preso in considerazione 44 dei 57 siti oggi compresi nel "Programma nazionale di bonifica",che coincidono con i maggiori agglomerati industriali nazionali; per ciascuno di essi si è proceduto a una raccolta di dati di caratterizzazione e successivamente a una loro sintesi. Solo 44 dei 57 siti si è convenuto avessero i requisiti idonei a soddisfare le finalità dello studio (per una trattazione di questo punto si rinvia a Pirastu et al., 2010)53. I 44 SIN studiati nel progetto SENTIERI sono tra i più grandi insediamenti industriali italiani, all'interno dei quali sono presenti molteplici attività (raffinerie, impianti chimici,impianti siderurgici ecc), la maggior parte dei quali opera da oltre 50 anni.

Vengono qui di seguito riportati i criteri di esclusione dei restanti SIN:

• i siti di piccole dimensioni all'interno di grandi aree urbane per la difficoltà di interpretazione dei dati di mortalità:Milano Bovisa, Napoli Orientale, Napoli Bagnoli, Basse di Stura (Torino);

• i siti in cui si ritiene che non vi sia una significativa esposizione della popolazione residente; si tratta di siti inseriti tra i SIN al fine di avere da parte dei Comuni i finanziamenti necessari per la rimozione o messa in sicurezza dei rifiuti: Ceregnano e Mardimago;

• i siti caratterizzati da discariche per lo smaltimento prevalente di rifiuti urbani e/o inerti: in particolare, il sito di Frosinone, caratterizzato dalla presenza di circa 130 discariche di piccole, piccolissime dimensioni, non dotate di presidi tecnologici e che erano asservite a

smaltimento RSU del Comune in cui insistevano e il sito "fiumi Saline e Alento"con presenza esclusiva di discariche RSU ;

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tratto da www.epiprev.it

53 Pirastu R, Ancona C, Iavarone I, Mitis F, Zona A, Comba P, SENTIERI Working Group. SENTIERI Project. Mortality study of residents in Italian polluted sites: evaluation of the epidemiologicalevidence. Epidemiol Prev 2010; 5-6 (Suppl. 3): 1-96.

• i siti caratterizzati dalla presenza di impianti di scarso interesse igienico-sanitario; è il caso per esempio di Campobasso-Guglionesi II, che vede unicamente la presenza di un impianto

di lombrico-coltura la cui fonte di contaminazione è dovuta esclusivamente a stoccaggio fanghi e/o RSU, peraltro collocato molto lontano dall'abitato

La mortalità è stata studiata per ogni sito, nel periodo 1995-2002, attraverso i seguenti indicatori:tasso grezzo, tasso standardizzato, rapporto standardizzato di mortalità (SMR) e SMR corretto per un indice di deprivazione socioeconomica messo a punto ad hoc. Nella standardizzazione indiretta sono state utilizzate come riferimento le popolazioni regionali. L'indice di deprivazione è stato calcolato sulla base di variabili censuarie appartenenti ai seguenti domini: istruzione, disoccupazione, proprietà dell'abitazione, densità abitativa. Gli indicatori di mortalità sono stati calcolati per 63 cause singole o gruppi di cause. Sentieri rappresenta il primo studio sistematico sui SIN italiani che ha come obiettivi : • costruire una piattaforma di dati sullo stato di salute delle popolazione residente nei SIN tenendo conto della caratterizzazione ambientale e del profilo tossicologico dei principali contaminanti.

• Costruire un sistema di sorveglianza dello stato di salute dei residenti nei SIN.

• Producendo stime dei parametri di interesse epidemiologico formulare raccomandazioni per le azioni di sanità pubblica in collaborazione con i ministeri della salute e dell'ambiente, le Regioni, le ASL, le ARPA e i Comuni interessati consentendo l'attivazione di sinergie fra le strutture pubbliche con competenze in materia di protezione dell'ambiente e di tutela della salute.

L'originalità del Progetto SENTIERI consiste nell' associare le cause di morte selezionate e le fonti di esposizioni presenti nei SIN. Le esposizioni per le quali è stata valutata l'evidenza epidemiologica sono distinte in fonti di esposizioni ambientali e altre esposizioni. Le prime sono indicate come: chimico, petrolchimico e raffineria, siderurgia, centrale elettrica, miniere e/o cave, area portuale, amianto o altre fibre minerali, discarica e inceneritore. Le altre esposizioni prese in considerazione per i loro accertati effetti sulla salute sono: inquinamento dell'aria,fumo di tabacco attivo e passivo, assunzione di alcol, esposizioni professionali e stato socioeconomico.

La popolazione residente nei SIN studiati ,al censimento del 2001,costituisce approssimativamente il 10% della popolazione italiana.54

55 PROFILO MORTALITA’ SIN TARANTO

Interpretando la tabella 2 nella causa "malattie polmonari croniche" si evince la popolazione del sin

55

PROGETTO SENTIERI-studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti industriali esposti a rischio da inquinamento.Roberta Pirastu & gruppo di lavoro SENTIERI. Dipartimento di biologia e biotecnologie Charles Darwin, Sapienza -Università di Roma (Pirastu R & Comba P. E&P 35 (5-6) set-dic 2011 Suppl.2)

tarantino essere suscettibili a due esposizioni : quella "ambientale"derivante da impianti siderurgici e per quanto riguarda le altre esposizioni quella "occupazionale" sufficiente per inferire la presenza di una associazione causale,quella "inquinamento dell'aria" limitata insorgenza/sufficiente aggravamento.

I risultati di SENTIERI evidenziano inoltre (tabella 3) un eccesso per la mortalità per condizioni morbose di origine perinatale (0-1 anno), con evidenza Limitata di associazione con la residenza in prossimità di raffinerie/poli petrolchimici e discariche, e un eccesso di circa il 15% per la mortalità legata alle malformazioni congenite, che non consente però di escludere l'assenza di rischio (IC 90 %include il valore 100).

• eccesso tra il 10% e il 15% nella mortalità generale e per tutti i tumori in entrambe i generi;

• eccesso di circa il 30% nella mortalità per tumore del polmone per entrambe i generi;

• eccesso,in entrambe i generi,dei decessi per tumore della pleura

• eccesso compreso tra il 50% (uomini) e il 40% (donne) di decessi per malattie respiratorie acute,anche quando si tiene conto dell’ID ,associato a un aumento di circa il 10% nella mortalità per tutte le malattie dell’apparato respiratorio;

• eccesso di circa il 15% tra gli uomini e 40% nelle donne della mortalità per malattie dell’apparato digerente.

• incremento di circa il 5% dei decessi per malattie del sistema circolatorio soprattutto tra gli uomini; quest'ultimo è ascrivibile a un eccesso di mortalità per malattie ischemiche del cuore, che permane, anche tra le donne, dopo correzione per ID.

tarantino dovuta alla presenza di un ambiente di vita insalubre; gli incrementi di rischio osservati sono ascrivibili all'esposizione professionale a sostanze chimiche utilizzate o emesse nei processi produttivi del polo industriale in esame ma la presenza degli stessi inquinanti in ambienti di vita extra lavorativi o addirittura nella popolazione in età pre-lavorativa depone a favore di una componente ambientale non trascurabile.

I DATI DELLO STUDIO SENTIERI SONO STATI AGGIORNATI CON QUELLI