• Non ci sono risultati.

Il 24 Luglio 2012 viene emanata la legge regionale n.21 in materia di tutela della salute,dell'ambiente e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate ad elevato rischio ambientale. Le disposizioni della presente legge si applicano nelle aree di Brindisi e Taranto,già dichiarate aree ad elevato rischio ambientale e oggetto di piani di risanamento approvati con decreti del presidente della Repubblica nel 1998 e riconfermati nel 2006.

Tale legge impone che ,con cadenza annuale, debba essere redatto un rapporto di valutazione del danno sanitario (VDS) da parte di : Agenzia Regionale per i servizi sanitari (AreS) , Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell'ambiente della Regione Puglia (ARPA) e ASL di Taranto sotto il coordinamento di ARPA PUGLIA stessa . Più specificamente, il regolamento attribuisce ad ARPA Puglia il compito di effettuare l'analisi del rischio sanitario attribuibile alle emissioni dell'impianto, nella fattispecie il complesso siderurgico ILVA di Taranto.

Viene resa obbligatoria l'adozione di sistemi di campionamento in continuo delle emissioni convogliate di tutti gli inquinanti nel perimetro degli stabilimenti industriali per i quali i rapporti VDS hanno evidenziato criticità. Copia di tale rapporto viene inviata anche all'azienda la quale puo' avanzare le sue osservazioni entro 30 giorni e far slittare fino ai 12 mesi successivi gli adeguamenti impostogli evidenziando però misure ed interventi da attuare per il conseguimento degli obiettivi.41

La VDS risponde all'esigenza di verificare se la popolazione residente in prossimità di un'area industriale ha subito o sta subendo un danno alla salute correlabile all'attività dello stabilimento e se un analogo danno possa verificarsi in futuro identificando ,se del caso,eventuali misure di prevenzione. L'obiettivo del rapporto è informare annualmente i decisori ed il pubblico sui cambiamenti, nelle comunità esposte,dello stato di salute connesso a rischi attribuibili all'attività degli stabilimenti in esame e fornire nuovi elementi di valutazione per l'aggiornamento della autorizzazione integrata ambientale.42 Per quanto concerne le emissioni derivanti dalle sorgenti industriali sono state prese in considerazione le principali aziende presenti nell'area di studio (CEMENTIR, EDISON, ENI, ENIPOWER, ILVA, ecc.).

L'area comunale di Taranto risulta essere quella caratterizzata, a livello nazionale, dalle più alte emissioni in atmosfera generate dalle attività industriali, riguardo in particolare alle seguenti sostanze: Idrocarburi Policiclici Aromatici, Benzo(a)Pirene e diossine, come riportato nelle banche dati emissive nazionali e internazionali.

Dall'analisi dei dati emissivi 2007 di Arpa Puglia e presenti sul sito dedicato all'inventario delle

41

Tratto da: Bollettino ufficiale della regione Puglia n.109 del 24/07/2012

42 Decreto interministeriale del 24 Aprile 2013-Ministero della salute di concerto con Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

emissioni43, si evince come il 78% del PM10 emesso nell'area in esame ha origine collegata al complesso siderurgico ILVA, che da solo rappresenta inoltre il 98% dell'intero comparto industriale. Per quel che riguarda alcuni microinquinanti organici come il benzo(a)pirene e i PCDD/F al comparto industriale e nello specifico ad ILVA è attribuibile una quota parte di ca. il 99% di dette emissioni. Il controllo del territorio Tarantino è gestito da Arpa tramite una serie di centraline di misurazione inquinanti posizionate a varie distanze dall'area industriale.

Negli anni 2009, 2010 e 2011 (tab.3 ) il valore obiettivo pari a 1,0 ng/m3, previsto per il BaP dal D.Lgs. 155/2010 relativamente alla concentrazione media annuale in aria ambiente, è stato superato nella stazione sita in via Machiavelli (quartiere Tamburi).

Le maggiori criticità riscontrate sono legate ai superamenti dei valori limite del B(a)P nella stazione di via Machiavelli e del PM10 nella stazione di Via Archimede e Via Machiavelli nel quartiere Tamburi di Taranto.

43

44

Nella relazione di ARPA PUGLIA :”La qualità dell’aria a Taranto Gennaio-Ottobre 201345” mostrano i trend del suddetto periodo in riferimento al dato del PM 10; dai valori schedulati si evidenzia che questi subiscono un incremento nei mesi di Marzo e Maggio poiché in quei periodi la Regione Puglia risulta essere soggetta a fenomeni di avvezione Sahariana i quali causerebbero incremento dei valori di inquinanti in tutti i siti. Fenomeno questo particolarmente evidente nella stazione di Via Machiavelli ,quella situata nel quartiere Tamburi a ridosso dello stabilimento. Privando il dato rilevato di questa variabile i valori di PM 10 ritornano nei limiti di legge.

Oltre a ciò ,ARPA PUGLIA, utilizza un altro espediente che riesce a giustificare le emissioni giornaliere oltre i limiti di legge dello stabilimento siderurgico ovvero i cosi' detti WIND DAY. Con deliberazione di Giunta Regionale n. 1474 del 17/07/2012 è stato adottato il documento "Piano contenente le prime misure di intervento per il risanamento della qualità dell'aria nel quartiere Tamburi (Ta) per gli inquinanti PM10 e benzo(a)pirene ai sensi del D.lgs.155/2010 art. 9 comma 1 e comma 2", successivamente approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 1944 del 2/10/2012 . I WIND DAY ovvero giornate caratterizzate da particolari condizioni meteorologiche (venti intensi con direzione di provenienza compresa tra i settori Ovest e Nord, assenza di precipitazioni) che determinano un impatto negativo sulla qualità dell'aria nel quartiere Tamburi di Taranto, con particolare riferimento al PM10 ed al benzo(a)pirene. .

A partire dal 1/12/2012 e in ottemperanza al piano,ARPA PUGLIA comunica la previsione dei wind day con 48 ore di preavviso alle aziende sottoposte ad AIA ricadenti nell’area di Taranto e Statte. Queste ultime, ai sensi del Piano e in corrispondenza del Wind Day, sono tenute ad attuare una serie di interventi volti a ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera.

Il trend dello stato della matrice aria nelle zone limitrofe all'area industriale è verosimilmente legato agli

44 Rapporto VDS stabilimento Ilva di Taranto.scenari emissivi pre-AIA (anno 2010) e post-AIA (anno 2016) 45 www.arpapuglia.it

adeguamenti impiantistici e organizzativi/gestionali connessi al processo di implementazione dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale) ed alle attività svolte dalla Magistratura sugli impianti ILVA. Va registrata inoltre nel 2013 e nello stesso periodo la fermata di alcune delle batterie di forni a coke, come desumibile dai tabulati ricavati dal sistema di monitoraggio in continuo (SME) dello stabilimento ILVA. La stessa ARPA PUGLIA sostiene che nonostante la situazione mostri un sensibile calo dell'inquinamento rilevato dalle stazioni di monitoraggio ambientale comunque la situazione è temporanea ed effettivamente riferita ad un rallentamento della produzione; recitano cosi': "Da tali dati risulta che il gruppo di batterie 3-4 è fermo da febbraio 2013, il gruppo 5-6 da dicembre 2012 e il gruppo 9-10 da aprile 2013. È evidente che tale situazione comporta una sostanziale riduzione del carico emissivo degli impianti dell'area a caldo, immediatamente nelle vicinanze del Quartiere Tamburi, mentre è verosimile che tale carico possa conoscere un nuovo incremento a valle di tali adeguamenti,dopo il possibile riavvio della cokeria ora in fermata46