Nella casistica femminile i tumori della cervice uterina e del mieloma multiplo superano il pool nazionale. Confrontando le casistiche per patologie maschili tra le asl pugliesi( TA,BR,LE,BT) si evince una incidenza elevatissima di casi di mesoteliomi e tiroiditi nella prov. di Taranto,per quanto concerne il dato delle patologie riguardanti la vescica l'incidenza è leggermente superiore a Taranto che nelle altre Asl ,anche rispetto i pool di riferimento
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Confrontando invece le casistiche per patologie femminili tra le asl pugliesi si evince una incidenza elevatissima di casi di leucemie, tiroiditi e linfomi di Hodgkin
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CONCLUSIONI
L’ILVA è un complesso industriale siderurgico tra i più grandi e vecchi d’Europa che da 60 anni emette in atmosfera e rilascia nel suolo sostanze inquinanti tossiche alla salute umana. “Malati d’acciaio” sono da me tristemente soprannominati coloro i quali per lavoro o per ragioni di residenza o per vicinanza parentale hanno vissuto la sofferenza di questa industrializzazione ,la stessa che i nostri padri e i nostri nonni ardentemente cercavano per darci un futuro economicamente stabile ignari delle conseguenze che la stessa avrebbe causato.
In malati d'acciaio non includo solo il pensiero rivolto ai pazienti del reparto oncologico dell'ospedale Moscati (TA) che,forse per ironia della sorte, si affaccia sullo stabilimento o a tutti colori i quali espatriano dalla regione Puglia in cerca di cure o di una speranza ma anche a coloro che difendono maniacalmente il loro posto di lavoro in fabbrica giustificando le strategie capitaliste di un gruppo che ha deciso di spostare la produzione integrata dell'acciaio a Taranto sapendo che li sarebbero stati indisturbati sia per via delle condizioni geografiche (presenza costante di venti) che per quelle economiche in una regione che necessita di lavoro. Attualmente la situazione tarantina non ha conosciuto soluzioni ;il Ministero dell' Ambiente ha concesso l'Autorizzazione Integrata Ambientale ad uno stabilimento che non rispetta le scadenze di attuazione delle prescrizioni impostegli e lo stesso anziché sanzionare l'ente gli concede delle proroghe e inoltre tende a limitare il potere della magistratura locale alla quale si appellano i cittadini nella speranza di vedere tutelati i propri diritti in una città dove non ne esistono più. La scienza e la magistratura hanno confermato ciò che il nostro governo ignora . L'Ilva inquina e inquinando emette sostanze tossiche alla salute umana e ad azione organo specifica ,pensiamo alle polveri sottili (PM 10, PM 2,5) e alle fibre di amianto disperse per la fabbrica e non messe in sicurezza che causano malattie polmonari croniche e acute molte delle quali si identificano in Mesoteliomi pleurici. In ragione di ciò dallo studio SENTIERI si evidenza che l'aumento di decessi per mesotelioma è particolarmente elevato nei quartieri a ridosso dello stabilimento.
Altro dato allarmante nel SIN di Taranto è quello riguardante le patologie e i carcinomi tiroidei per i quali nel quinquennio 2001-2005 l'eccesso di rischio rimane al di sotto del 50% in 10 comuni, mentre nel quinquennio 2006-2010 si rileva in 22 comuni di cui 3 mostrano un eccesso di rischio compreso fra il 50% e il 100% . Grazie al prezioso studio condotto dalle equipe della Dott.ssa Raffaella De Palo si è evidenziato inoltre che le donne residenti nel SIN a causa dell'inquinamento risultano meno fertili rispetto ad un campione di controllo anche a seguito di stimolazione ovarica .
C'è da dire però che il capoluogo ionico è martoriato da diversi complessi industriali con elevato potere inquinante oltre al siderurgico ,ma quest’ultimo più degli altri per la sua espansione sul territorio o per la sua incredibile vicinanza al centro abitato attualmente si trova al patibolo.
Ritengo che la presenza di un complesso industriale accanto ad un popoloso quartiere sia impensabile e che anni a dietro bisognava intervenire e porre dei rimedi cautelativi ed intraprendere delle messe in sicurezza per le genti li residenti. E' altrettanto assurdo che i parchi minerari dove vengono accatastate le polveri di materie prime si trovino a cielo aperto e a ridosso della strada statale SS 106 nonché del quartiere su' detto. Tale argomento riguarda una delle prescrizioni AIA che da diversi anni Ilva era stata costretta ad ottemperare adoperando metodi di chiusura dei parchi ma che ancora oggi sono senza controllo o meglio l'azienda ha adottato dei sistemi di reti a maglie per contenere la dispersione aerea delle polveri,sistemi che risultano inutili nei giorni di condizioni di vento tanto da colorare le stesse di rosso insieme alle strade,agli alberi e ai palazzi li' di fronte.
ARPA PUGLIA negli ultimi anni grazie alla legge regionale 24 Luglio 2012 n.21 ha svolto il suo ruolo di controllo e di notifica alle istituzioni competenti della situazione sanitaria pericolosa ma da Roma non è ancora giunto un piano ambientale e sanitario , a parer mio, che possa tutelare la vita umana a Taranto poiché fino ad ora si sono fatti sconti di pena ad una industria di interesse strategico per la nazione. L'utilizzo dei capitali sequestrati al gruppo Riva al fine degli ammodernamenti richiesti per la messa in sicurezza dell’impianto potrebbero risollevare la situazione e far convivere a Taranto il lavoro e la salute. Concludendo citerei un proverbio africano che fa riflettere sulla importanza di preservare l’ambiente che ci circonda per preservare la nostra salute:“Tratta bene la terra,non c’è stata data dai nostri padri,c’è stata prestata dai nostri figli”.