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Lo stabilimento ILVA di Taranto non è solo noto agli occhi della opinione pubblica per essersi guadagnato l'acronimo di "fabbrica dei veleni" ma anche per mietere innumerevoli feriti nel corso degli anni tra i suoi dipendenti e tra quelli delle ditte appaltatrici. Episodi questi dovuti ad una strategia amministrativa ed economica che ha sempre puntato al profitto trascurando le condizioni di salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro dei suoi operai. Circostanze evidenziate dal fatto che elementari ammodernamenti industriali, i quali gioverebbero alla salute della popolazione residente li a ridosso e dei lavoratori stessi ,quali la copertura dei parchi minerari piuttosto che la presenza di sistemi di aspirazione funzionanti non sono stati effettuati dall'azienda e che invece è stata necessaria l'azione della Giustizia affinché i capitali del gruppo fossero utilizzati a tal fine.

Se il lavoro è un diritto fondamentale per l'uomo non è forse un dovere dei datori di lavoro assicurare oltre che un salario anche delle condizioni di lavoro dignitose e compatibili con il diritto altrettanto importante alla salute?!

In questo capitolo ho voluto riportare le vicende dei lavoratori,alcuni dei quali oggi non sono più tra noi, per dargli voce e per rendere note le difficili condizioni lavorative alle quali i dipendenti ilva sono sottoposti.

Eccone alcune:

• Nella notte tra il 9 e il 10 aprile 2013 si è verificato il CROLLO DI UNA PENSILINA di lamiera e cemento nell'edificio "ex magazzino";il caso ha voluto che la palazzina adiacente ,nella quale si svolge attività di laboratorio,fosse vuota poiché quei locali sono impegnati solo di giorno e non di notte. La pensilina crollata era lunga 30 metri,larga una decina e alta 6 metri, se fosse accaduto di giorno le conseguenze sarebbero state molto serie afferma il rappresentante sindacale della Fim Cisl di Taranto Mimmo Panarelli.87

• VORAGINE INGHIOTTE UN TRATTORE: Si è aperta una voragine profonda un metro nella strada che collega l'Altoforno 2 con l'Altoforno 4 dovuta alla rottura della tubazione che trasporta acqua marina per raffreddare il sistema degli altiforni nello stabilimento Ilva. Un loco- trattore,un rimorchio che serve a tirare i vagoni,era parcheggiato davanti al capannone del reparto "Man/Ref" dell'altoforno ed è stato inghiottito dalla voragine. Fortunatamente il mezzo era privo di conducente. L'unione sindacale di base provinciale ha invitato la direzione aziendale e lo Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro) dell'Asl ad intervenire per fare le

opportune indagini.

• CEDE LA PEDANA DI UNA IMPALCATURA: il 7 maggio 2013 l'operaio Benedetto Montemurro stava effettuando la saldatura all'esterno del convertitore 3 dell'acciaieria 1(impianto fermo per manutenzione; nello stesso la ghisa prodotta dagli altiforni viene trasformata in acciaio a seguito del processo di solforazione) quando è venuto meno il ponteggio sul quale stava lavorando compiendo un volo di 15 metri. L'intervento di soccorso è stato tempestivo ma c'è voluta la collaborazione dei vigili del fuoco,polizia ,vigilanza interna e personale d'infermeria dello stabilimento siderurgico .Sono state necessarie diverse ore per liberarlo poiché il posto in cui era precipitato risultava essere difficilmente raggiungibile e altrettanto difficile è stato riportare l'operaio in superficie. L'operaio,ricoverato in ospedale, ebbe una prognosi di 40 giorni.

• UN MORTO ED UN FERITO: Fisac- Cgil con un comunicato stampa riferisce dell'incidente accaduto nello stabilimento. Due operai ,Ciro Moccia 42 anni e Antonio Liti ,stavano lavorando insieme su di un binario sul piano di carica della batteria numero 9 della cokeria ,una di quelle sottoposte ai lavori di risanamento ambientale,quando ha improvvisamente ceduto la passerella sulla quale i due stavano lavorando.. Il brutale incidente ha scaraventato a terra da 15 metri di altezza gli operai;Moccia è morto sul colpo,Liti è rimasto ferito riportando diverse fratture.

• Il 30 ottobre 2013 ha perso la vita Claudio Marsella ,un addetto alle movimentazioni ferroviarie del siderurgico. L'operaio è rimasto SCHIACCIATO fra due convogli mentre effettuava una manovra di aggancio.

• Il 28 Novembre 2013 , a causa di un tornado abbattutosi sullo stabilimento, MORI’ il gruista Francesco Zaccaria in servizio nell'area portuale Ilva. La cabina all'interno della quale lo stesso si trovava fu sdradicata dal vento e fini' in mare .Il corpo fu poi recuperato dai sommozzatori qualche giorno dopo.

• Gabriele Sciolpi , 28 anni e dipendente della ditta appaltatrice SERAT INGEGNERIA si trovava a 4 metri dal suolo dentro un cestello e lavorava per stuccare le pareti della batteria. Si è verificata la rottura di una delle catene di sollevamento del "trabatello" che ne ha determinato la caduta. Il cestello ha avuto un rimbalzo rimanendo in sospensione nel vuoto a poco più di un metro di distanza dall'altezza originaria. L'operaio ha subito la rottura di entrambe le gambe , evento probabilmente dovuto allo

strappo violento.88

• Il 15/12/2012 un operaio è rimasto ferito dopo che il mezzo su cui stava lavorando si è scontrato con un altro all'interno del perimetro dell'azienda siderurgica. L'uomo è stato SBALZATO FUORI dall'abitacolo ed è rimasto schiacciato tra i due mezzi. L'operaio fortunatamente non ha subito danni permanenti.

• Andrea Incalza, operaio della ditta di pulizie industriali Castiglia di Massafra (TA) una dell'indotto Ilva, dell'età di 22 anni è stato coinvolto nel Febbraio scorso in un terribile incidente avvenuto nell'area compresa tra i magazzini generali e la portineria c , dalla quale passano i mezzi pesanti. Presumibilmente il giovane è rimasto ferito in seguito al ribaltamento di un muletto che trasportava materiale all'interno dell'industria;è stato travolto dal carrello elevatore mentre si recava in uno dei reparti nei quali la sua ditta era impegnata. E' stato schiacciato dal muletto all'altezza delle gambe e poi trascinato per metri .Si stava recando presumibilmente verso gli impianti marittimi, lungo la discesa che porta al tubificio 2,quando il carrello sollevatore semovente, per cause in corso di accertamento si è ribaltato. Il giovane ha riportati diversi traumi ed è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove i sanitari l'hanno sottoposto ad un delicato intervento di 4 ore per poi ricoverarlo in rianimazione. L'area è stata transennata dai funzionari SPESAL (servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) dell'Asl per accertare l'esatta dinamica dell'accaduto. I sindacati FIOM,FIM,UILM,USB hanno proclamato subito dopo uno sciopero per manifestare contro la grave problematica della sicurezza dell'appalto. I funzionari SPESAL hanno poi accertato la dinamica dell'incidente affermando che il giovane era alla guida del carrello meccanico semovente lungo la strada interna che conduce verso l'area prospicente il mare,quando il mezzo si è ribaltato e l'operaio trascinato per alcuni metri. Le condizioni del giovane sono poi peggiorate, l 'emorragia non si arrestava ed i sanitari sono stati costretti a procedere con l’ AMPUTAZIONE DELL’ARTO SINISTRO.

• In data 24 Maggio 2014 ,durante il cambio turno un lavoratore del reparto treno nastri, Vittorio Dalessandro, 39enne, mentre scendeva la rampa di scale è stato COLPITO ALLA TESTA da una piastra che probabilmente si era staccata dai binari". Dalessandro è stato ricoverato con un trauma cranico ed escoriazioni su ginocchia e mani. (Ansa)

Questi eventi avversi trovano un riscontro nello studio “Infortuni e malattie professionali a Taranto” , condotto da : ASL TA-1, CNR IFC Sezione Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari Pisa

CNR, Università di Pisa - Dipartimento di Biologia con la collaborazione di INAIL,ISPESL,REGIONE e REGISTRO NAZIONALE MESOTELIOMA, nel quale viene dichiarato che 1/3 degli incidenti sul lavoro denunciati nella provincia di Taranto avvengo in Ilva.

Il grafico riporta la percentuale di infortuni sul lavoro nell’industria per anno e province Pugliesi;identificando l’andamento tarantino in aumento rispetto alla prov. di Bari che pur presentando storicamente il maggior numero di incidenti per anno a seguito del 2001 subisce un andamento discendente. Quindi la percentuale di infortuni denunciati nell’industria aumenta solo nella provincia di Taranto.

Nella provincia di Taranto il tasso di infortuni diminuisce per i lavoratori di altri comparti e invece aumenta per quelli della metallurgia.

Nell’ambito del settore metallurgico si nota come i casi di infortuni al di sotto dei 30 anni siano piu’ elevati (53,6%) rispetto a quelli al di sopra dei 40 (27%) e negli altri compartimenti invece la situazione è esattamente l’opposto con un 24% degli infortuni sotto i 30 ed un 41% sopra i 40 anni.

CAPITOLO 8