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Gli aiuti ricevuti

Nel documento La disabilità in Italia (pagine 181-185)

7. Le reti di aiuto delle famiglie con persone con disabilità

7.2 Gli aiuti ricevuti

7.2.1 - La rete informale

Gli aiuti di tipo informale riescono a soddisfare un ventaglio molto ampio di esigenze che vanno dalle attività di cura in senso stretto (cioè l’assistenza di anziani e bambini), all’erogazione di un sostegno econo-mico, alle occasioni di compagnia e accompagnamento, all’aiuto per svolgere attività domestiche, di lavoro e di studio, fino all’espletamento di pratiche burocratiche. In poco più della metà dei casi, le famiglie con disabili aiutate ricevono assistenza alla persona e, in poco meno della metà dei casi, assistenza per le attività domestiche. Per il 42,4 per cento dai casi si tratta di prestazioni sanitarie e nel 38,5 per cento di compa-gnia, accompagnamento e ospitalità (Tavola 7.2).

Tavola 7.2 - Famiglie che nelle ultime quattro settimane hanno ricevuto almeno un aiuto gratuito da persone non coabitanti per tipologia di aiuto, tipologia di famiglia e ripartizione geografica - Anno 2003 (per 100 famiglie che ricevono almeno un aiuto)

Tipo di aiuto

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Famiglie aiutate

(a) economi-Aiuto co Presta- zio-ni sazio-ni- sani-tarie Assisten-za di adulti/ bambini Aiuto in attivita' dome-stiche Compa-gnia, accom- pagna-mento, ospitalità Espleta- mento di pratiche burocra- tiche Aiuto nel lavo-ro/ studio FAMIGLIE CON ALMENO UN INDIVIDUO CON GRAVI PROBLEMI DI AUTONOMIA

Nord-ovest 33,1 3,5 41,1 67,0 44,7 41,4 34,8 0,0 Nord-est 40,6 7,2 41,6 56,3 49,8 33,7 20,3 4,2 Centro 35,4 4,6 36,2 54,3 44,4 34,3 23,6 1,8 Sud 31,0 5,4 51,5 58,4 53,5 45,5 36,0 1,6 Isole 30,2 9,4 40,4 33,3 38,5 37,8 25,9 0,0 Italia 34,2 5,8 42,4 55,7 47,2 38,5 28,1 1,8

TOTALE DELLE FAMIGLIE

Nord-ovest 15,3 12,6 17,6 44,4 31,8 20,1 21,3 4,3 Nord-est 19,1 12,2 16,0 44,9 40,5 20,8 17,4 7,8 Centro 18,0 17,2 18,3 38,4 34,3 18,1 18,5 5,3 Sud 15,8 22,1 27,2 38,2 34,6 25,0 21,9 5,2 Isole 16,7 25,5 20,8 33,9 31,6 21,2 18,0 4,6 Italia 16,8 16,8 19,7 40,8 34,8 20,9 19,6 5,5

Fonte: Istat, Famiglia e soggetti sociali

Nel corso del quinquennio 1998-2003 sono diminuiti gli aiuti rice-vuti dalle famiglie con disabili per assistere anziani o bambini, come pure, anche se su livelli ben inferiori, gli aiuti economici e quelli per motivi di studio o lavoro (Figura 7.2). Stabili invece gli aiuti in presta-zioni sanitarie, per lo svolgimento delle attività domestiche e l’espletamento di pratiche burocratiche. In aumento le attività di com-pagnia, accompagnamento e ospitalità. Le tipologie di aiuto di cui si av-valgono le famiglie con disabili non occupano però, nei diversi ambiti territoriali, un ugual peso tra le famiglie.

Figura 7.2 - Famiglie che nelle ultime quattro settimane hanno ricevuto almeno un aiuto gratuito da persone non coabitanti per tipo di aiuto ricevuto - Anni 1998 e 2003 (per 100 famiglie che

ricevono almeno un aiuto)

0 10 20 30 40 50 60 70 Tipi di aiuto 1998 2003

Fonte: Istat, Famiglia e soggetti sociali

L’assistenza alla persona, come pure l’aiuto per le attività domesti-che e per la compagnia e accompagnamento, raggiungono la quota più alta tra le famiglie con disabili del Meridione. Livelli minimi di assi-stenza alla persona e di sostegno per le attività casalinghe si osservano nelle Isole, mentre nel Nord-est è minima l’attività di compagnia e ac-compagnamento e al Centro è minima la quota di famiglie con disabili

che ricorrono a prestazioni sanitarie di tipo gratuito.

Se inoltre si considera la possibilità di ricorrere ad una molteplicità di aiuti gratuiti si osserva che le famiglie con disabili sono in grado di attivare una rete di sostegno dalle maglie più fitte del resto delle fami-glie (Figura 7.3). Mentre nel totale delle famifami-glie il sostegno si concen-tra, in due casi su tre, su un solo tipo di aiuto nell’arco di un mese, per le famiglie con disabili si assiste ad un’ampia diversificazione degli aiu-ti che in due terzi dei casi comporta il ricevimento di almeno due aiu-tipi di aiuto. Quindi il ventaglio degli aiuti a cui ricorrono le famiglie con di-sabili è ben più ampio di quello del resto delle famiglie.

Figura 7.3 - Famiglie nelle ultime quattro settimane hanno ricevuto almeno un aiuto gratuito da persone non coabitanti per numero di aiuti ricevuti e tipologia familiare - Anno 2003 (per 100 famiglie

che ricevono almeno un aiuto)

0 10 20 30 40 50 60 70 1 2 3 4 5 6

Numero di aiuti ricevuti

Famiglie co n almeno un individuo co n gravi pro blemi di auto no mia To tale delle famiglie

Anche la frequenza con cui si ricorre agli aiuti informali è più elevata per le famiglie con disabili rispetto al totale delle famiglie, a sottolineare l’importanza della continuità degli aiuti di cui queste famiglie necessitano (Tavola 7.3). Sono in particolare le attività di assistenza, quelle legate allo svolgimento delle faccende domestiche, ma anche quelle più specialisti-che, come le prestazioni sanitarie, ad essere svolte ripetutamente un mag-gior numero di volte nell’arco del mese.

Tavola 7.3 - Numero medio di aiuti ricevuti dalle famiglie che nelle ultime quattro settimane hanno ricevuto almeno un aiuto gratuito da persone non coabitanti per tipologia familiare e aiuto più importante - Anno 2003

AIUTO PIÙ IMPORTANTE

Famiglie con almeno un individuo con gravi problemi di autonomia

Totale delle famiglie

Aiuto economico 4,0 2,8

Prestazioni sanitarie 12,6 8,6

Assistenza di adulti 20,3 19,8

Assistenza di bambini 12,1 12,2

Aiuto in attività domestiche 13,9 10,6

Compagnia, accompagnamento, ospitalità 11,4 10,5

Espletamento di pratiche burocratiche 5,5 4,3

Aiuto nel lavoro extra-domestico - 3,4

Aiuto nello studio 2,0 6,3

Fonte: Istat, Famiglia e soggetti sociali

7.2.2 - Il ricorso ai servizi a pagamento

Cadono in questa tipologia di aiuto le prestazioni di cui le famiglie si avvolgono per svolgere le attività domestiche e di assistenza ad an-ziani, bambini o disabili. L’entità del ricorso a tale tipologia di sostegno dipende evidentemente dalla disponibilità economica della famiglia.

Come già emerso nel paragrafo 8.2, pur riducendosi nell’ultimo quinquennio su tutto il territorio, gli aiuti a pagamento sono comunque un po’ più alti nel Centro e nel Nord del Paese (dove dal 7 al 10 per cen-to delle famiglie usufruisce di servizi privati) rispetcen-to al Mezzogiorno (intorno al 6 per cento delle famiglie). In controtendenza con quanto re-gistrato per il totale delle famiglie, si sono accresciute nel quinquennio 1998-2003 quelle con disabili che ricorrono al sostegno erogato dal set-tore privato (dal 15,9 per cento al 20,3) (Tavola 7.1). Queste ultime

au-mentano soprattutto al Centro, dove raggiungono anche i livelli più alti: passano dal 19,1 per cento al 32,1 per cento le famiglie con disabili che usufruiscono dei servizi privati, rispetto alle Isole dove tale ricorso toc-ca il minimo, 13,6 per cento.

7.2.3 - Il sostegno degli aiuti dal settore pubblico

Una parte, seppur minoritaria, degli aiuti di cui si avvalgono le fa-miglie nel nostro Paese proviene dal settore pubblico o istituzionale, che raccoglie sia gli aiuti economici o i sussidi erogati dal Comune di appar-tenenza, da istituti di beneficenza o enti, sia le prestazioni sanitarie a domicilio da parte di Asl o cooperative convenzionate, che le prestazio-ni non saprestazio-nitarie da parte del Comune o di cooperative convenzionate. Si tratta di una fonte di sostegno di entità molto modesta che riguarda in media meno del 5 per cento delle famiglie, e solo una famiglia su cin-que quando c’è un disabile (Tavola 7.1).Va sottolineato che, rispetto al 1998, si è assistito ad una notevole crescita di questa componente di aiu-to, e tale crescita è andata di pari passo con l’aumento degli aiuti regi-strati anche sul versante informale e a pagamento. Le differenze territo-riali sono però vaste e non trascurabili. Sono soprattutto le famiglie con disabili residenti nel Nord-est che beneficiano di più del sostegno delle istituzioni (28,8 per cento), seguite da quelle del Centro Italia (26,5 per cento), mentre le quote minime si osservano nelle Isole (12,3 per cento) e nel Meridione (16 per cento). Proprio nelle Isole, in cui il supporto al-le famiglie con disabili è già su livelli minimi, si è registrata anche un’ulteriore diminuzione nel quinquennio 1998-2003.

Nel documento La disabilità in Italia (pagine 181-185)