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Il quadro d’insieme

Nel documento La disabilità in Italia (pagine 177-181)

7. Le reti di aiuto delle famiglie con persone con disabilità

7.1 Il quadro d’insieme

Da analisi condotte in precedenza emerge che, nell’arco di vent’anni, si riduce la quota di famiglie che, complessivamente, nel no-stro Paese, ricevono aiuti informali, passando dal 23,3 per cento del 19831 al 16,7 per cento del 2003, pur con una ripresa di 2 punti percen-tuali negli ultimi cinque anni (nel 1998 era il 14,8 per cento, dati Istat 2005, 2006). Anche se non si dispone di informazioni di lungo periodo sulle famiglie con disabili che ricevono aiuti, ma solo relativamente al quinquennio 1998-2003, è comunque plausibile immaginare che anch’esse siano state investite da importanti modificazioni dei flussi di solidarietà.2 Le varie tipologie familiari si sono avvalse in misura diffe-rente della rete di aiuti informali. La riduzione della quota di famiglie aiutate ha comportato anche una riorganizzazione del sistema di suppor-to informale. Tale ristrutturazione ha favorisuppor-to, infatti, maggiormente le famiglie con persone affette da gravi limitazioni della propria autono-mia (che nel 2003 ricevono aiuti informali nel 34,2 per cento dei casi, rispetto al 30,6 per cento del 1998), e quelle con bambini al di sotto dei 14 anni con madre occupata (la cui quota di destinatarie di aiuti è passa-ta in venti anni dal 30,9 per cento del 1983 al 33,0 per cento del 2003), mentre, per tutte le altre tipologie di famiglie si osserva una contrazione del supporto gratuito proveniente dall’esterno delle mura domestiche. Sia le famiglie con disabili che quelle con bambini e madre che lavora si mantengono ai vertici della graduatoria delle famiglie più aiutate nel quinquennio 1998-2003, a detrimento delle altre.3

La crescita degli aiuti informali destinati alle famiglie con almeno un disabile ha riguardato ogni area del Paese ad eccezione delle Isole, che pur ricevendo un vasto sostegno nel 1998 (37,9 per cento), hanno subìto un decremento tale da attestarsi su valori minimi nel 2003 (30,2 per cento) (Figura 7.1). Il supporto della rete informale supera invece il

1 Ci riferiamo all’indagine sulle “Strutture e i comportamenti familiari” condotta dall’Istat nel 1983.

2 Come visto nel capitolo 1 le persone disabili sono per lo più anziane. L’espansione delle famiglie con almeno un anziano, che rappresenta una delle conseguenze dell’invecchiamento della popola-zione, ha registrato un aumento nel corso degli ultimi vent’anni (dal 24,5 per cento al 35 per cen-to). Se, come plausibile, tale scenario proseguirà anche nei prossimi anni, esso comporterà un po-tenziale aumento delle famiglie con disabili.

3 Tra le altre tipologie familiari che percepiscono una quota decrescente di aiuti informali si ricor-dano le famiglie di genitori soli con figli al di sotto dei 14 anni, le famiglie con capofamiglia di-soccupato o in condizione diversa da occupato, le famiglie con persone ultrasettantacinquenni, le famiglie con capofamiglia casalinga (Istat, 2004, p. 287).

40 per cento nel Nord-est, dove le famiglie con un disabile risultano al primo posto della graduatoria delle famiglie più aiutate.

Figura 7.1 - Percentuale di famiglie con almeno un individuo con gravi problemi di autonomia che nelle ultime quattro settimane hanno ricevuto almeno un aiuto gratuito da persone non coabitanti per ripartizione geografica - Anni 1998 e 2003 (per

100 famiglie con le stesse caratteristiche)

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

No rd-o vest No rd-est Centro Sud Iso le Italia

ripartizio ni

1998 2003 M edia 1998 M edia 2003

Fonte: Istat, Famiglia e soggetti sociali

La mappa di solidarietà che si attiva tra le famiglie si diversifica a livello territoriale anche in considerazione della presenza delle tipologie familiari che necessitano di aiuto nelle varie aree del Paese.

Tra il 1998 e il 2003 il peso delle famiglie con disabili rimane abbastan-za costante, ma quello delle famiglie con altre caratteristiche, potenzialmente concorrenti delle prime, mostra segni più marcati di cambiamento. Infatti, come conseguenza dei diversi livelli di partecipazione femminile al mercato del lavoro, cresce la presenza delle famiglie con madre occupata e figlio al di sotto dei 14 anni nel Nord-est del Paese e si riduce nel Mezzogiorno.

Così, se le famiglie con almeno un disabile sono le più aiutate come media nazionale, esse sono le maggiori destinatarie di aiuti informali nel Nord-est del Paese, ma si collocano in seconda posizione in tutte le altre ripartizioni. Esse sono infatti superate, nel vertice della classifica delle più aiutate nel 2003, dalle famiglie con bambini al di sotto dei 14 anni e madre occupata al Centro (36,9 per cento contro 35,4 per cento) e nel Nord-ovest (34,9 per cento contro 33,1 per cento) e dalle famiglie con almeno un ultra-ottantenne nelle Isole (33,2 per cento contro 30,2 per cento) e nel Meridione (31,9 per cento contro 31 per cento).

Accanto alla rete di supporto informale, le famiglie con almeno un disabile usufruiscono anche degli aiuti provenienti dal settore privato (nel 2003 20,3 per cento) e da quello pubblico (21,7 per cento) in misu-ra più che doppia rispetto a quello che ricevono il totale delle famiglie (7,8 e 4,4 per cento rispettivamente) (Tavola 8.1). Inoltre, nel quinqunio 1998-2003, per le famiglie con disabili è aumentato il ricorso ad en-trambe queste tipologie di supporto (dal 15,9 per cento al 20,3 per cento per gli aiuti privati e dal 14,2 per cento al 21,7 per cento per gli aiuti pubblici) invece, per il totale delle famiglie in Italia, si è registrata una leggera flessione degli aiuti provenienti dal settore privato (dall’8,9 per cento al 7,8 per cento) e un lieve aumento di quelli forniti dal settore pubblico (dal 2,9 al 4,4 per cento).

Se si prescinde dalla provenienza dell’aiuto, risulta dunque che una famiglia su due tra quelle con almeno un individuo con gravi problemi di autonomia viene supportata (51,8 per cento) a qualunque titolo (in-formali da persone non coabitanti, privati o pubblici), contro una fami-glia su quattro nella media nazionale (24,3 per cento). Ragguardevole anche l’incremento osservato nel quinquennio in esame (44,2 a 51,8 per cento) per questa tipologia famigliare, a fronte di una sostanziale stabili-tà registrata per il totale delle famiglie. Le varie zone del Paese si av-vantaggiano in misura differente del supporto esterno. È nel Nord-est e nel Centro che la maggior parte delle famiglie con almeno un disabile viene raggiunta da una qualche forma di aiuto: nel primo caso per il maggior ricorso all’aiuto informale (40,6 per cento), nel secondo per quello a pagamento (32,1 per cento). Ben il 57,3 per cento e il 53,7 per cento delle famiglie con almeno un disabile nelle Isole e nel Meridione non riceve, invece, alcun tipo di aiuto, configurando dunque una situa-zione di elevata problematicità e potenziale intervento.

Tavola 7.1 - Famiglie aiutate per tipologia familiare provenienza dell’aiuto e ripartizione geografica - Anni 1998 e 2003 (per 100 famiglie

con le stesse caratteristiche)

Provenienza dell'aiuto TIPOLOGIA FAMILIARE

Infor-male vatoPri- Pubb-lico Rice-vono aiuto Nes- sun aiuto Totale NORD-OVEST 1998 26,9 17,1 14,2 40,2 59,8 100,0

Famiglie con almeno un individuo

con gravi problemi di autonomia 2003 33,1 20,1 22,8 51,4 48,6 100,0

1998 13,2 8,4 2,3 21,1 78,9 100,0

Totale famiglie 2003 15,3 7,4 3,6 22,3 77,7 100,0

NORD-EST

1998 29,6 20,0 15,7 46,8 53,2 100,0

Famiglie con almeno un individuo

con gravi problemi di autonomia 2003 40,6 19,3 28,8 58,4 41,6 100,0

1998 16,2 9,2 3,2 24,6 75,4 100,0

Totale famiglie 2003 19,1 8,5 5,3 27,3 72,7 100,0

CENTRO

1998 34,3 19,1 15,1 49,0 51,0 100,0

Famiglie con almeno un individuo

con gravi problemi di autonomia 2003 35,4 32,1 26,5 58,1 41,9 100,0

1998 16,1 10,5 3,0 25,3 74,7 100,0

Totale famiglie 2003 18,0 10,0 4,4 26,6 73,4 100,0

SUD

1998 27,9 9,7 12,0 38,7 61,3 100,0

Famiglie con almeno un individuo

con gravi problemi di autonomia 2003 31,0 15,3 16,0 46,3 53,7 100,0

1998 15,0 7,1 2,7 22,0 78,0 100,0

Totale famiglie 2003 15,8 6,2 4,5 22,7 77,3 100,0

ISOLE

1998 37,9 13,1 14,5 48,8 51,2 100,0

Famiglie con almeno un individuo

con gravi problemi di autonomia 2003 30,2 13,6 12,3 42,7 57,3 100,0

1998 16,0 10,6 3,8 25,7 74,3 100,0

Totale famiglie 2003 16,7 6,7 4,2 23,9 76,1 100,0

ITALIA

1998 30,6 15,9 14,2 44,2 55,8 100,0

Famiglie con almeno un individuo

con gravi problemi di autonomia 2003 34,2 20,3 21,7 51,8 48,2 100,0

1998 15,0 8,9 2,9 23,2 76,8 100,0

Totale famiglie 2003 16,8 7,8 4,4 24,3 75,7 100,0

Nel documento La disabilità in Italia (pagine 177-181)