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Radio, televisione e letture

Nel documento La disabilità in Italia (pagine 129-133)

5. La vita quotidiana delle persone con disabilità: cultura, socialità

5.3 Radio, televisione e letture

Nella popolazione disabile anche la fruizione di intrattenimenti “u-niversali” come radio e televisione può rilevarsi più difficoltosa che nel complesso della popolazione. É un fattore importante da tenere sotto controllo perché in una situazione di difficoltà di fruizione di spettacoli ed intrattenimenti fuori casa, questi due media rappresentano un ele-mento in grado di svolgere una funzione di supplenza e di riduzione del grado di isolamento.

Rispetto alla lettura di quotidiani e di libri, sulla popolazione disabile agiscono gli stessi elementi che ne condizionano la diffusione nel com-plesso della popolazione, ma la presenza di limitazioni dell’autonomia personale può rappresentare un elemento aggiuntivo di difficoltà.

La televisione è, naturalmente, un mezzo largamente fruito, quasi indipendentemente dal livello di autonomia posseduto. Il 94,4 per cento della popolazione di 6 anni e più la guarda almeno qualche giorno la settimana, così come il 92,2 per cento di quella con limitazioni di auto-nomia. Meno diffusa, ma comunque maggioritaria, è la visione della tv anche tra la popolazione con gravi limitazioni dell’autonomia personale (88,4 per cento).

Non ci sono grosse differenze di genere nella fruizione televisiva né nella popolazione complessiva né in quella disabile, anche se, nei casi di forte limitazione dell’autonomia personale, è meno diffusa tra le donne.

Delle differenze maggiori emergono tra i giovani con limitazioni di autonomia: nella classe di età 6-24 anni, infatti, la fruizione, in partico-lare quella femminile, è più elevata della media, anche rispetto al com-plesso della popolazione.

L’ascolto della radio, tra le persone con limitazione dell’autonomia, è decisamente meno diffuso che nel complesso della popolazione. Meno della metà (43,3 per cento) di essi dichiara di ascoltarla almeno settima-nalmente e tra chi ha limitazioni gravi, la quota si riduce ancora (39,3 per cento), quando, nel complesso della popolazione, l’ascolto riguarda il 61,1 per cento della popolazione di 6 anni e più. Meno differenziata è, invece, la situazione, se si considerano le classi di età più giovani: fino ai 44 anni, infatti, i tassi di fruizione della popolazione “disabile” non si discostano molto da quelli del complesso della popolazione.

Tavola 5.8 - Persone di 6 anni e più che guardano la televisione e ascoltano la radio per grado di autonomia personale e classe di età - Anno 2006 (per 100 persone con le stesse caratteristiche)

CLASSI DI ETÀ Guarda la TV

di cui qualche giorno (a) Ascolta la radio di cui tutti giorni (a)

CON RIDUZIONE DI AUTONOMIA ELEVATA

6-24 95,1 6,9 53,4 54,3 25-44 87,4 9,7 64,3 63,0 45-64 90,3 8,0 51,8 57,5 65-74 93,7 6,6 36,8 54,2 75 e più 84,8 7,6 29,0 61,8 Totale 88,4 7,6 39,3 59,0

CON RIDUZIONE DI AUTONOMIA ELEVATA O PARZIALE

6-24 96,9 5,7 68,3 50,5 25-44 90,1 8,6 71,8 64,4 45-64 93,9 6,3 53,5 55,4 65-74 94,9 5,4 37,5 54,5 75 e più 89,8 6,3 31,5 59,9 Totale 92,2 6,3 43,3 57,9

COMPLESSO DELLA POPOLAZIONE

6-24 95,0 7,9 70,1 59,1 25-44 92,8 11,7 77,7 65,3 45-64 95,3 7,1 62,1 57,9 65-74 96,7 3,9 42,9 56,3 75 e più 93,4 5,0 34,9 59,6 Totale 94,4 8,2 64,0 61,1

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana - Anno 2006

(a) Per 100 spettatori e/o ascoltatori con le stesse caratteristiche.

A livello territoriale la fruizione televisiva appare sostanzialmente omogenea su tutto il territorio nazionale. Più articolato l’ascolto della radio, che nella popolazione con limitazioni di autonomia, risulta più elevato tra i residenti del Nord-ovest (49 per cento), seguiti da quelli delle Isole (45,1 per cento) e del Centro (44,2 per cento) ed è minimo tra i residenti del Sud (36,8 per cento), differenziandosi dal classico gra-diente Nord-sud presentato dal fenomeno nel complesso della popola-zione. Un analogo andamento si ha tra i disabili con limitazioni di auto-nomia più grave.

40,7 per cento della popolazione con limitazioni di autonomia (il 33 per cento nei casi di più grave limitazione). Tra i lettori, non ci sono diffe-renze rispetto alla frequenza di lettura: a leggere il quotidiano quasi tutti i giorni è poco più del 40 per cento di essi indipendentemente dal grado di autonomia.

Tavola 5.9 - Persone di 6 anni e più che leggono quotidiani o hanno letto libri negli ultimi 12 mesi per grado di autonomia personale e classe di età - Anno 2006 (per 100 persone con le stesse caratteristiche)

CLASSI DI ETÀ

Leggono quoti-diani almeno una volta alla settimana di cui 5 volte e più (a) Leggono libri Da 1 a 3 libri (a) 12 libri o più (a)

CON RIDUZIONE DI AUTONOMIA ELEVATA

6-24 27,2 32,0 45,7 66,6 5,6 25-44 30,6 40,1 30,1 41,8 24,4 45-64 48,4 43,5 31,7 45,9 12,1 65-74 38,1 37,0 18,8 52,7 14,4 75 e più 24,6 42,0 10,4 57,7 15,3 Totale 33,0 40,8 19,3 51,0 14,8

CON RIDUZIONE DI AUTONOMIA ELEVATA O PARZIALE

6-24 32,1 12,1 50,1 59,7 3,3 25-44 45,7 35,8 37,9 38,7 19,6 45-64 54,5 39,7 34,6 50,0 12,6 65-74 40,3 40,6 18,6 53,7 12,8 75 e più 32,1 43,8 15,3 48,1 17,4 Totale 40,7 40,1 24,0 48,9 14,5

COMPLESSO DELLA POPOLAZIONE

6-24 39,9 23,2 56,4 50,4 10,3 25-44 66,4 37,9 49,5 46,7 12,4 45-64 69,3 47,3 42,9 45,2 14,7 65-74 55,0 45,7 28,5 47,3 14,5 75 e più 42,3 45,2 21,4 47,7 18,2 Totale 58,3 40,2 44,1 47,3 12,9

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana - Anno 2006

Si riscontrano le tradizionali differenze di genere, con una maggio-re propensione maschile alla lettura dei quotidiani; così come diffemaggio-renze generazionali, con i livelli di diffusione della lettura più elevati nella classe di età 45-64 anni.

Tavola 5.10 - Persone di 6 anni e più che leggono quotidiani o hanno letto libri negli ultimi 12 mesi per grado di autonomia personale e sesso - Anno 2006 (per 100 persone con le stesse caratteristiche)

SESSO

Leggono quoti-diani almeno una volta alla settimana di cui 5 volte e più (a) Leggono libri Da 1 a 3 libri (a) 12 libri o più (a)

CON RIDUZIONE DI AUTONOMIA ELEVATA

Maschi 43,1 42,6 18,7 58,8 9,7

Femmine 26,4 38,9 19,8 46,2 17,9

Totale 33,0 40,8 19,3 51,0 14,8

CON RIDUZIONE DI AUTONOMIA ELEVATA O PARZIALE

Maschi 50,8 42,8 21,9 53,4 13,0

Femmine 34,2 37,5 25,3 46,4 15,3

Totale 40,7 40,1 24,0 48,9 14,5

COMPLESSO DELLA POPOLAZIONE

Maschi 64,6 44,6 38,4 50,9 12,0

Femmine 52,4 35,1 49,5 44,7 13,6

Totale 58,3 40,2 44,1 47,3 12,9

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana - Anno 2006

(a) Per 100 lettori con le stesse caratteristiche.

Il livello di diffusione della lettura di quotidiani tra la popolazione con limitazioni di autonomia è, comunque, sensibilmente più bassa ri-spetto al 58,3 per cento della media della popolazione di 6 anni e più. Le differenze maggiori rispetto a quest’ultima si riscontrano nella classe di età 25-44 anni, ma sono evidenti anche alle altre età. Come per altri a-spetti le differenze tra i giovani di 14-24 anni sono più basse.

La lettura di libri è un’attività decisamente poco diffusa tra la popo-lazione con limitazioni dell’autonomia personale. La quota di lettori di libri, in questo caso, è infatti pari a poco più della metà di quello presen-te nel complesso della popolazione; il 24,3 per cento rispetto al 44,1 per

cento di quest’ultima. Nella popolazione con problemi di autonomia personale più pronunciati, inoltre, scende al 19,3 per cento.

Certamente il dato complessivo è influenzato dalla maggior età me-dia del collettivo dei disabili, come mostrano le minori differenze pre-sentate dai più giovani.

Tra i giovani di 6-24 anni la quota di lettori di libri sale al 50,1 per cento tra chi ha un qualche problema di limitazione dell’autonomia, è poco più bassa tra chi ha problemi più gravi (45,7 per cento), mentre nel complesso della popolazione è il 56,4 per cento.

Tuttavia, tra i lettori con limitazioni di autonomia, c’è una quota leggermente maggiore di lettori forti rispetto al complesso della popola-zione: il 14,5 per cento di essi ha letto almeno 12 libri nel corso dell’anno (14,8 per cento tra i gravemente limitati) rispetto al 12,9 per cento di quest’ultima. Va rilevato, in ogni caso, che il numero medio di libri letti è più basso.

La maggiore propensione femminile alla lettura di libri è comunque confermata aldilà della presenza o meno di limitazione dell’autonomia, anche se in quest’ultimo caso il vantaggio femminile si attenua.

La lettura di quotidiani e di libri, segue un gradiente territoriale Nord-Sud praticamente identico nei diversi collettivi in esame.

Nel documento La disabilità in Italia (pagine 129-133)