• Non ci sono risultati.

Alcune osservazioni conclusive: senso di appartenenza al luogo e integrazione

UN’ESPERIENZA DI RICERCA NEL VENETO

5. Alcune osservazioni conclusive: senso di appartenenza al luogo e integrazione

A conclusione del contributo si ritiene interessante provare ad identificare alcuni dei fattori che favo- riscono e che ostacolano il processo di integrazione dei migranti; si tratta di osservazioni che non hanno alcuna pretesa di esaustività, che esulano dagli scopi originari della ricerca, e che si riferiscono specifi- camente al caso di studio preso in esame, sebbene si auspica che possano dare spunti utili anche in real- tà dalle caratteristiche socio-culturali e paesaggistiche simili.

I fattori positivi del vivere a Montebelluna, che possono quindi favorire l’integrazione della popola- zione straniera, sono: la sicurezza e la cura dei luoghi, l’inclusione formale (nei termini sopra definiti), la libertà di frequentare la città e di coltivare i rapporti sociali più importanti; la città, pur risentendo della crisi economica, offre possibilità di lavorare, di avere una casa, di decidere dove e con chi passare il pro- prio tempo libero. I principali fattori che ostacolano l’integrazione risultano invece: la sofferenza per la distanza dalla famiglia di origine e la difficoltà nei rapporti con gli autoctoni. Se il primo elemento per- tiene soprattutto alla sfera intima dei soggetti, il secondo coinvolge invece la collettività: le iniziative e le attività proposte dai musei cittadini o dalla biblioteca per favorire le interazioni interculturali sono cer- tamente positive, ma attraggono solo parte della popolazione, senza riuscire a produrre un cambiamen- to di più ampio respiro nei confronti della diversità culturale.

Nella maggior parte dei casi, i rapporti tra autoctoni e immigrati restano casuali e superficiali; sebbe- ne raramente sfocino in aperta conflittualità, essi sono nondimeno connotati da reciproca diffidenza. È quindi possibile parlare di reale integrazione nel caso in esame? Certamente i migranti da noi intervista- ti sperimentano la stabilità economica, la possibilità di educare i figli e quella di perseguire liberamente il proprio progetto di vita; possono quindi considerarsi perfettamente ‚integrati‛ secondo alcuni degli indicatori tradizionalmente usati (per esempio dall’Eurostat – http://ec.europa.eu/eurostat). Tuttavia, in molti casi, essi devono anche affrontare l’ostilità (più o meno esplicita) degli autoctoni, rendendo diffici- le parlare di una piena integrazione ‚sociale‛. A Montebelluna, secondo dinamiche simili nel Veneto e in Italia in generale, le istituzioni e la popolazione locale si aspettano che i migranti si integrino, dimen- ticando che l’integrazione coinvolge sia migranti che autoctoni e che essa implica prima di tutto recipro- ca disponibilità al dialogo e ad una convivenza rispettosa dell’Altro.

La piazza, i parchi pubblici, ma anche i negozi, le strade e le scuole dove si accompagnano i figli, so- no luoghi condivisi e possono diventare per questo anche luoghi di reciproco incontro e dialogo. Ma per sfruttare appieno il potenziale interculturale di questi ‚paesaggi della vita quotidiana‛ è necessario ac- cogliere i bisogni e le preoccupazioni di tutti gli abitanti, aiutandoli a conoscersi e a superare paure e dif- fidenze. Ad oggi ci si limita invece a favorire l’inclusione formale, senza supportare concretamente au- toctoni e migranti nella creazione di contesti di vita in cui i diritti e la libertà degli uni non siano percepi- ti come uno ostacolo a quelli degli altri. La dilazione o la totale assenza di politiche che vadano in questa direzione appare oggi come il maggiore ostacolo alla costruzione di comunità coese e includenti, in cui obiettivi individuali e collettivi possano essere perseguiti in maniera il più possibile scevra da intolle- ranza e ostilità.

Riferimenti bibliografici

Altman, I., Low, S.M., (1992), Place Attachment: A conceptual inquiry. In: Altman I., Low S.M. (eds), Place

Attachment, Plenum Press, New York and London, pp. 1-12.

Antonsich, M., (2010), ‚In search of belonging: an analytical framework‛, Geographical Compass, 4, pp. 644-659.

Blunt, A., (2007), ‚Cultural geographies of migration: mobility, transnationality and diaspora‛, Progress

2010 ATTI DEL XXXIICONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO

Castiglioni, B., (2011), Paesaggio e popolazione immigrata: primi risultati del progetto LINK, Working Paper No. 31, Dipartimento di Geografia, Padova.

Darling, J., Healey, R.L., Healey, L., (2012), ‚Seeing the city anew: asylum seeker perspectives on ‘be- longing’ in Greater Manchester‛, North West Geography, 12, 1, pp. 20-28.

De Nardi, A., (2012), ‚Paesaggio, identità e senso di appartenenza al luogo: un’indagine tra gli adole- scenti italiani e stranieri‛, Rivista Geografica Italiana, 119, pp. 33-57.

Dodman, D., (2003), ‚Shooting in the city: an autophotographic exploration of the urban environment in Kingston, Jamaica‛, Area, 35, 3, pp. 293-304.

Egoz, S., De Nardi, A., (2017), ‚Defining landscape justice: The role of landscape in supporting wellbe- ing of migrants, a literature review‛, Landscape Research, 42: sup. 1, S74-S89, DOI: 10.1080/01426397.2017.1363880.

Farinelli, F., (1991), ‚L’arguzia del paesaggio‛, Casabella, 575-576, pp. 10-12.

Hidalgo, M.C., Hernàndez, B., (2001), ‚Place attachment: conceptual and empirical questions‛, Journal of

Environmental Psychology, 21, pp. 273-281.

Joliveau, T., Michelin, Y., Ballester, P., (2008), Eléments et méthodes pour une médiation paysagère. In: Wieber T., Brossard J.C. (eds), Paysage et information géographique, Hermes, Lavoisier, Paris, pp. 257-286. King, R., (2012), ‚Geography and Migration Studies: Retrospect and Prospect‛, Population, Space and

Place, 18, pp. 134-153.

Lewicka, M., (2014), In search of roots. Memory as enabler of place attachment. In: Manzo L.C., Devine- Wright P. (eds), Place Attachment: Advances in Theory, Methods, and Applications, Routledge, London, pp. 49-60.

Lombard, M., (2013), ‚Using auto-photography to understand place: reflections from research in urban informal settlements in Mexico‛, Area, 45, 1, pp. 23-32.

Papotti, D., (2008), L’approccio geografico al paesaggio: una rilettura del rapporto fra natura e cultura alla luce

della Convenzione Europea del Paesaggio‛. In: Teofili C., Clarino R. (a cura di), Riconquistare il paesaggio. La Convenzione Europea del Paesaggio e la conservazione della biodiversità in Italia, MIUR, Roma, pp. 124-

138.

Raffaetà, R., Duff, C., (2013), ‚Putting Belonging into Place: Place Experience and Sense of Belonging among Ecuadorian Migrants in an Italian Alpine Region‛, City & Society, 5, pp. 328-347.

Ralph, D., Staeheli, L.A., (2011), ‚Home and Migration: Mobilities, Belongings and Identities‛, Geograph-

ical Compass, 5, 7, pp. 517-530.

Relph, E., (1976), Place and placeness, Pilon, London.

Richter, M., (2011), ‚A country full of snow: Spanish migrants in Switzerland and their engagement with places, memories, and personal migratory history‛, Emotion Space and Society, 4, 4, pp. 221-228. Rishbeth, C., Powell, M., (2013), ‚Place Attachment and Memory: Landscapes of Belonging as Experi-

enced Post-migration‛, Landscape Research, 38, pp. 160-178.

Tuan, Y.-F., (1990), Topophilia: A Study of Environmental Perception, Attitudes and Values, Columbia Uni- versity Press, New York.

Tuan, Y.-F., (1980), ‚Rootedness versus sense of place‛, Landscape, 24, 1, pp. 3-8.

Tolia-Kelly, D.P., (2010), Landscape, Race and Memory. Material Ecologies of Citizenship, Asghate, Farnham. Turri, E., (1998), Il paesaggio come teatro: dal territorio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, Venezia. Wylie, J., (2007), Landscape, Routledge, London.

L’apporto della Geografia tra rivoluzioni e riforme. Atti del XXXII Congresso Geografico Italiano

(Roma, 7-10 giugno 2017), a cura di F. Salvatori, A.Ge.I., Roma, 2019, pp. 2011-2018.

2011 Licenza Creative Commons:

Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International - ISBN 978-88-942641-2-8

MONICA IORIO1

SCENARI MIGRATORI NELL’ERA DELLA CRISI ECONOMICA: