Abstract: Negli ultimi anni il ruolo che l’ICT ha all’interno della Pubblica Amministrazione sia
Centrale che Locale ed in particolare nel settore della sanità è in continuo e costante aumento. In questa ottica si è cercato di analizzare lo stato di attuazione degli adempimenti previsti da CAD (Codice Amministrazione Digitale) e dall’Agenda Digitale Italiana. Varranno inoltre proposti ed analizzati i fattori che hanno influenzato ed influiscono negativamente il passaggio alla “sanità digitale” fornendo alcune considerazione su come tale passaggio possa essere governato a livello regionale.
Abstract: In recent years, the role that ICT has covered within both the central and local civil
service, and in particular in the health sector, is in constant increase. In this view, we have tried to analyze the state of implementation of the procedures required by CAD (Digital Administration Code) and the Italian Digital Agenda. The factors that have influenced and negatively affected the transition to “digital health” will be also proposed and analyzed, providing some considerations on how this transition can be ruled at regional level.
Parole chiave: Sanità, ICT, CAD, FSE, data center, Agenda digitale, conservazione
Sommario: 1. Introduzione - 2. ICT e sanità - 2.1 Continuità operativa - 2.2 Introduzione del FSE
– 2.3 Razionalizzazione dei data center – 3. Stato di attivazione dell’ICT in sanità – 4. Conclusioni.
1. Introduzione
L’importanza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella sanità italiana è in continuo e costante aumento e l’applicazione di dette tecnologie ai sistemi di assistenza sanitaria sia territoriale che ospedaliera può migliorare l’efficienza e la qualità degli stessi.
Tale pervasività comporta una crescente complessità da gestire unita alla necessità di seguire alcune regole ben definite che, se, correttamente applicate al settore sanitario, porteranno ad un modello di sanità elettronica (e-health) che utilizzi l’ICT (Information and Communications Technology) a supporto:
• dei processi aziendali degli Assessorati alla Sanità, delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere; • dei flussi informativi (clinici, epidemiologici, statistici, economico-finanziari) presenti del
sistema sanitario nel suo insieme,
In questo contesto il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) è uno dei documenti di riferi- mento per trasformare le potenzialità dell’innovazione tecnologica introdotte nella P.A. Centrale e Locale con maggiore efficienza, cercando di migliorare la risposta nei confronti dei cittadini. La prima versione del CAD è stata introdotta dal legislatore con il d.lgs n. 82/2005.
Nel corso degli anni ha subito aggiornamenti ed integrazioni, in particolare con il d. Lgs 30 di- cembre 2010 n. 235.
In ambito sanitario il CAD ha introdotto alcuni adempimenti estremamente importanti: in questo articolo oltre a ricordate quanto previsto dal CAD verranno esaminati altri provvedimenti che rivestono particolare importanza per Regioni ed Azienda Sanitarie/Ospedaliere.
2. ICT e sanità
Diversi articoli del CAD riguardano direttamente o indirettamente la sanità in particolare i più rilevanti sono i seguenti:
• dematerializzazione dei documenti informativi (art. 20 e seguenti, artt. 40, 41 e 47), al fine di avere una riduzione dei costi e ottenere un giusto equilibrio tra il concetto di trasparen- za e quello di efficacia
• firma digitale (art. 24), con la quale si può migliorare la trasmissione informatica dei docu- menti (prevista all’art. 45 e succ.) utilizzando per la trasmissione la PEC Posta Elettronica Certificata (all’art. 48)
• Disaster Recovery e Continuità Operativa previste all’art. 50 e succ.
• trasparenza dei siti internet e integrazioni per l’accesso diretto ed indiretto ai servizi on- line che consentono di facilitare l’integrazione tra servizi offerti dalle Aziende Sanitarie ai cittadini tramite il collegamento ai portali istituzionali (artt. 53 e 54)
• sviluppo, acquisizione e riuso dei sistemi informatici nelle P.A. sia Centrale che Locale (art. 67 e successivi).
L’insieme di queste disposizioni se applicate correttamente porterebbero ad una profonda trasfor- mazione della gestione dei dati nella P.A. sia in termini di sicurezza che di trasparenza.
La necessità di ridurre i costi in ambito sanitario ha spinto la Commissione Europea a predisporre un piano di Azione sull’e-health proprio partendo dalla convinzione che nel settore della sanità una “svolta digitale” porterebbe dei vantaggi sia nella razionalizzazione dei costi sia nel migliora- mento dei servizi.
In particolare l’Agenda Digitale Europea ha dedicato proprio alla sanità digitale un importante capitolo fissando gli obiettivi in una migliore gestione dei dati e nell’adozione entro il 2015 del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
La volontà manifestata dall’Agenda Digitale Europea è stata fatta propria anche dall’Agenda Di- gitale Italiana.
Non potendo entrare nel merito di tutte le novità introdotte in ambito sanitario da CAD, Agenda Digitale ed altre disposizioni legislative, di seguito verranno “esplorate” verificando anche il loro stato di attuazione quelle che ritengo siano più rilevanti sotto l’aspetto tecnico/organizzativo:
• Continuità Operativa
• Introduzione del FSE
• Razionalizzazione Data-Center.
2.1 Continuità Operativa
La continuità dei sistemi informativi rappresenta per le aziende sanitarie, nell’ambito delle politi- che generali per la continuità operativa dell’ente, un aspetto necessario per garantire l’erogazione dei servizi ai cittadini e diviene uno strumento utile per assicurare il corretto svolgimento delle attività di assistenza.
Al riguardo l’articolo 50-bis del CAD delinea gli obblighi, gli adempimenti e i compiti che spettano alle Pubbliche Amministrazioni, all’AgID Agenzia per l’Italia Digitale (ex DigitPA) ed al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, ai fini dell’attuazione della continuità operativa:
1. in relazione ai nuovi scenari di rischio, alla crescente complessità dell’attività istituzionale caratterizzata da un intenso utilizzo della tecnologia dell’informazione, le p.p.a.a. devono predisporre piani di emergenza in grado di assicurare la continuità delle operazioni per il servizio e il ritorno alla normale operatività;
2. il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione assicura l’omogeneità delle soluzioni di continuità operativa definite dalle diverse Amministrazioni e ne informa con cadenza almeno annuale il Parlamento;
3. le pubbliche amministrazioni definiscono:
a. il piano di continuità operativa, che fissa gli obiettivi e i principi da perseguire, descrive le procedure per la gestione della continuità operativa, anche affidate a soggetti esterni. Il piano tiene conto delle potenziali criticità relative a risorse umane, strutturali, tecno- logiche e contiene idonee misure preventive. Le amministrazioni pubbliche verificano la funzionalità del piano di continuità operativa con cadenza biennale.
b. il piano di Disaster Recovery, che costituisce parte integrante di quello di continuità operativa di cui alla lettera a) stabilisce le misure tecniche e organizzative per garantire il funzionamento dei centri di elaborazione dati e delle procedure informatiche rilevan- ti in siti alternativi a quelli di produzione.