La redazione dello Studio di Fattibilità Tecnica coinvolge tutta l’Azienda Sanitaria/ Ospedaliera proprio per il suo impatto nell’organizzazione aziendale, per la necessità d
3. Stato d’attivazione ICT in sanità
Una verifica dello stato di attuazione delle disposizioni previste da CAD, AgID e Agenda Digitale Italiana nella P.A. Centrale e Locale può essere effettuata prendendo in esame i risultati proposti dal rapporto ASSINFORM del novembre 2013.
Dal rapporto si rileva che la riduzione della spesa in ICT della Pubblica Amministrazione risulta costante negli ultimi anni, con un peggioramento del trend nel 2012-2013 , risultato da un lato dei tagli determinati dalla politica di Spending Review, dall’altro del patto di stabilità che ha frenato gli investimenti in Information Tecnology di Regioni ed Enti Locali.
In particolare per quanto riguarda la sanità, il rapporto ASSINFORM ha coinvolto il Ministero della Salute, 10 assessorati regionali, 30 ASL e 20 Azienda ospedaliere.
Nei due riquadri di seguito riportati si evidenziano sia gli elementi di ritardo che gli elementi posi- tivi che influiscono sul passaggio alla sanità digitale.
Elementi di ritardo fonte “Osservatorio Assinform ICT nella PA 2013”
Elementi positivi - fonte “Osservatorio Assinform ICT nella PA 2013”
Nella figura seguente viene riportato il livello di attuazione in Italia dei progetti relativi all’anagrafe unica, all’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico e CUP regionale.
Secondo le stime dei ricercatori delle School of Management del Politecnico di Milano (Osserva- torio ICT in Sanità) la spesa complessiva per la digitalizzazione della sanità nel 2012 in Italia è stata di 1,23 miliardi di euro pari all’1,1% della spesa sanitaria pubblica, in diminuzione rispetto al 2011 del 5%. La spesa pro-capite in tecnologie informatiche è pari a 21 € per abitante, un valore sensi- bilmente inferiore a quello di altre nazioni Europee come Francia e Gran Bretagna, che spendono più del doppio nella digitalizzazione dei propri sistemi sanitari.
Le criticità che Regioni ed Aziende Sanitarie/Ospedaliere debbono affrontare per l’attuazione delle disposizioni previste da CAD ed Agenda Digitale vengono evidenziate in maniera estrema- mente chiara nel monitoraggio che ha condotto il Formez relativamente al comparto Sanità. Alle Aziende Sanitarie Locali e alle Aziende Ospedaliere è stato chiesto quali benefici e quali fattori critici hanno permesso od ostacolato l’introduzione e l’osservanza agli adempimenti del nuovo CAD; sia le ASL che le Aziende Ospedaliere hanno indicano diversi fattori che ostacolano l’innovazione tecnologica, come la mancanza di coordinamento tra i settore coinvolti, una leadership inadeguata alla promozione dell’ICT, la rigidità nel cambiamento nell’organizzazione degli uffici, la spesa per ICT troppo elevata etc..
Tra i vari fattori quelli che maggiormente ostacolano la diffusione delle disposizioni previste dal CAD risultano essere:
• la mancanza di integrazione tra le applicazioni (56% delle Asl, 42% delle AO);
• la rigidità al cambiamento dell’organizzazione degli uffici (54% delle ASL e 44% delle AO).
Per quanto riguarda il primo punto è importante sottolineare che quando si parla integrazione tra applicazioni diventa necessari fare una distinzione tra interoperabilità e cooperazione applicativa. Per interoperabilità si intende, la capacità di due o più sistemi informatici di scambiarsi informazioni e di attivare per lo scopo processi elaborativi all’interno delle rispettive applicazioni,
mentre per cooperazione applicativa si intende la capacità di uno o più sistemi informatici di avvalersi, ciascuno nella propria logica applicativa, dell’interscambio automatico di informazioni con gli altri sistemi, per le proprie finalità applicative, ad esempio un applicativo sanitario come un LIS (Laboratory Information System) può “richiedere” i dati anagrafici al programma di anagrafe civile del comune di residenza del cittadino.
Il fatto che ancora oggi non tutte le Regioni dispongano ad esempio di un’anagrafe regionale unica (fig. 2) e che esistano all’interno delle strutture sanitarie/ospedaliere delle applicazioni informatiche che non sono integrate con il Sistema Informativo Ospedaliero rappresenta, come è stato evidenziato nel monitoraggio condotto dal Formez, una criticità non più sostenibile.
La seconda criticità relativa al cambiamento dell’organizzazione degli uffici ritengo vada letta tenendo presente oltre alla diffidenza ai cambiamenti propria dei dipendenti della P.A. anche alla necessità di verificare la corretta dotazione i risorse umane destinate all’ICT quando si attiva un processo di informatizzazione complesso.
L’informatizzazione dei reparti ad esempio con FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico), cartella informatizzata per la specialistica, etc… comporta l’adozione di SLA (Service Level Agreement) che prevedano tempi di intervento, in caso di malfunzionamento del sistema, estremamente ridotti per evitare che problematiche di natura tecnica possano rallentare il normale lavoro all’interno dei reparti.
4. Conclusioni
La crescente volontà nell’incalzare il progetto di informatizzazione della P.A. sia Centrale che Locale, ed in particolare nella Sanità impone che le Regioni, assumano un ruolo primario nella definizione degli obiettivi che le singole Aziende Sanitarie ed Ospedaliere debbono perseguire. L’art. 17 del CAD “Strutture per l’organizzazione, l’innovazione e le tecnologie” recita che le P.A. Centrali “….. garantiscono l’attuazione delle linee strategiche per la riorganizzazione e digitalizzazione dell’amministrazione definite dal Governo. A tale fine, le predette amministrazioni individuano un unico ufficio dirigenziale generale, fermo restando il numero complessivo di tali Uffici, responsabile del coordinamento funzionale...”,
Tale indicazione se estesa anche alla P.A. Locale faciliterebbe per quanto riguarda il comparto sanità, l’adozione a livello regionale di “Linee Guida Regionali” redatte sulla base delle esigenze delle singole aziende sanitarie.
Dette Linee Guida Regionali in accordo con Linee Guida Nazionali dovrebbero avere un carattere estremamente pratico ed avere un taglio operativo fornendo indicazioni sia tecnologiche che organizzative concrete e di immediata applicazione che rappresentino uno strumento di lavoro per i responsabili dell’ICT delle singole Aziende Sanitarie/Ospedaliere.
Unitamente vanno adottati dei sistemi di “monitoraggio” che consentano di seguire lo stato di attuazione delle Linee Guida e prevedano delle modalità di “intervento” nei casi in cui la tempistica prevista non venga rispettata.
Secondo questo approccio e sulla base delle considerazioni sopra riportate, dovrebbero essere predisposte, come peraltro alcune Regioni hanno fatto, Linee Guida sui seguenti argomenti:
• • Continuità Operativa • • FSE • • Data-Center Regionale.
Alcuni adempimenti previsti dal legislatore e ritenuti a livello regionale essenziali dovrebbero essere riportati negli obiettivi assegnati alle Direzioni Generali delle singole Aziende Sanitarie/ Ospedaliere.
Affrontare gli argomenti sopra citati a livello operativo definendo in maniera chiara tempistiche, modalità di realizzazione dei progetti e livelli di responsabilità è indispensabile considerato che è del tutto evidente che il ruolo dell’ICT non si limita al solo supporto nei processi operativi, ma si estende all’innovazione dei servizi e dei processi decisionali.
Rivista elettronica di Diritto, Economia, Management N. 3 - 2014 • pp. 106-116