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Ampie distorsioni presenti nell’economia nazionale

Capitolo 5 Prospettive per la crescita: tra sostenibilità e

5.1 Sostenibilità della crescita

5.1.3 Ampie distorsioni presenti nell’economia nazionale

Le politiche di stimolo hanno rafforzato il settore statale in maniera significativa, indebolendo la posizione delle imprese private. Alcuni politici sostengono che l’inefficienza degli investimenti debba essere tollerata, così come le politiche di stimolo alla crescita, essendo temporanee misure anti-crisi; altri osservatori auspicano che il mercato delle esportazioni si ripresenti una volta compiuta la ripresa dell’economia globale. Tuttavia, le famiglie americane potrebbero aumentare il loro indice di risparmio: ciò significa che la crescita negli USA e le esportazioni in Cina saranno più deboli nel futuro rispetto a prima della crisi. Perciò, la Repubblica popolare dovrà fare sempre più affidamento

209 Silvana Malle, “Profili macroeconomici della Cina”, op. cit., p. 215.

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sull’incremento della domanda interna211.

Le principali distorsioni sono date dalla concentrazione delle banche di proprietà statale, le big four; dalla mancanza del pagamento delle royalty (ban shui 版税), un tipo di licenze che permettono l’utilizzo di certe risorse; dal monopolio del settore dei servizi da parte dello Stato, inclusi quello delle telecomunicazioni,

dell’energia e delle banche212. Tali distorsioni concorrono alla stabilità nel processo

di transizione della Cina, ma contribuiscono anche ad apportare ulteriori squilibri nell’economia. Questo perché solo le grandi aziende e le persone ricche possono avere accesso ai servizi di credito forniti dalle grandi banche e i tassi di interesse sono artificialmente controllati. La concentrazione di profitti, la ricchezza delle grandi compagnie e l’aumento delle disparità di reddito risultano perciò inevitabili.

Le troppo basse royalty sulle risorse e il monopolio statale sul settore dei servizi hanno effetti simili. In generale, la propensione marginale al consumo diminuisce con l’aumentare del reddito; pertanto, se la ricchezza è concentrata in modo sproporzionato in un solo gruppo ad alto reddito, il rapporto tra il PIL e i

consumi sarà inferiore e il tasso di risparmio sarà superiore213. Perciò, se la Cina

riducesse le distorsioni esistenti e le inefficienze produttive, disporrebbe delle più ampie opportunità che scaturiscono dalla crescita di produttività. Purtroppo, protette dalle barriere all’entrata, le imprese statali continuano a beneficiare di diritti di monopolio, in quanto i cambiamenti istituzionali e le riforme politiche sono stati implementati soprattutto a favore dei gruppi d’interesse all’interno del settore statale. Se ridurre i diritti di monopolio in questo settore è importante per la riduzione delle distorsioni, bisogna vedere se anche la classe dirigente sarà

abbastanza forte e flessibile per accogliere tale cambiamento214. Perciò, risulta

211 Yiping Huang, Ken Peng e Minggao Shen, “Macroeconomic Performance amid Global Crisis”, op.

cit., p. 133.

212 Justin Yifu Lin, Demystifying the Chinese Economy, op. cit., p. 10. 213 Ivi, pp. 8-10.

214 Xiaodong Zhu, “Understanding China’s Growth: Past, Present, and Future”, Journal of Economic

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essere un imperativo categorico affrontare gli squilibri strutturali, in modo da eliminare le rimanenti alterazioni nella finanza, nelle risorse naturali e nei servizi e per completare la transizione verso un’economia di mercato ben funzionante.

Per riequilibrare la struttura risparmio-consumo, è necessario ottenere una crescita dei consumi più veloce rispetto a quella del PIL, perciò le seguenti riforme risultano essere essenziali:

 L’attuale sistema di previdenza sociale frammentato e segmentato

dovrebbe essere unificato e ampliato a livello nazionale per coprire tutti i residenti urbani e per poi estenderlo gradualmente ai residenti rurali;

 I servizi pubblici per l’istruzione e per l’assistenza sanitaria

dovrebbero essere ulteriormente migliorati. Alzare il livello dell’istruzione obbligatoria da 9 anni a 12 anni è un onere sostenibile, ma avrebbe delle conseguenze positive sulla nazione. I programmi di formazione professionale secondaria e di formazione tecnica dovrebbero essere ulteriormente ampliati;

 Gli alloggi in edilizia residenziale pubblica sono previsti solo per un

piccolo numero di residenti urbani a basso reddito. Il sistema potrebbe essere ampliato nei prossimi anni per tutte le famiglie a basso reddito, compresi i lavoratori migranti dalle aree rurali a quelle urbane;

 I settori sottoposti al monopolio statale dovrebbero essere riformati

e la concorrenza di mercato dovrebbe essere ulteriormente estesa, assieme a miglioramenti dell’impianto normativo e dei sistemi di monitoraggio;

 I sistemi governativi finanziari e fiscali dovrebbero essere riformati

per imporre delle tasse sulle risorse, per creare un sistema di distribuzione di dividendi per le SOE, per riorganizzare le relazioni

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fiscali centrali-provinciali e per consentire ai tre livelli di suddivisione amministrativa – la provincia, la contea e il comune – di svolgere le proprie funzioni. Infine, sarebbe necessario migliorare i sistemi di regolamentazione di monitoraggio per la gestione delle risorse pubbliche, in modo tale da renderli più trasparenti e

responsabili215.

Solo con una distribuzione del reddito più equilibrata, la Cina potrà finalmente aspettarsi una crescita economica sostenibile nel lungo periodo. Nell’ambito della riduzione delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito, una crescita sostenibile si deve basare sulla domanda interna: il disequilibrio tra risparmi e consumi deve essere corretto attraverso le accortezze sopracitate, senza

le quali il problema dell’inefficienza della domanda non verrebbe risolto216. In un

orizzonte di vent’anni, è uno scenario, quello che si prospetta, che prevede cambiamenti significativi nella struttura economica cinese, a sostegno di una riduzione degli squilibri ambientali, economici, sociali e con l’estero. I dati, anche se spesso inattendibili, mostrano una sempre più sofisticatezza e longevità del sistema di decisioni, nonostante sia emersa un’amministrazione politica decisamente inesperta rispetto a problemi di diffusione e gestione dei dati

macroeconomici217.

Le tendenze principali saranno:

 Il declino del settore industriale sarà compensato dall’incremento del

settore dei servizi; la quota dell’industria sul PIL dovrebbe scendere passando dal 47% nel 2010 al 35% nel 2030, mentre quella del settore terziario dovrebbe aumentare in maniera significativa,

215Xiaolu Wang, Fan Gang, “Economic Crisis, Keynesianism and Structural Imbalance in China”, op.

cit., pp. 151-152.

216 Ivi, p. 150.

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passando dal 43% nel 2010 al 61% nel 2030218;

 La quota dei consumi sul PIL passerà dal 43% nel 2010 al 66% nel

2030. Le riforme che incoraggiano la creazione di occupazione nelle zone urbane e la maggiore pressione esercitata sui salari faranno aumentare le quote degli stipendi e del reddito familiare, determinando un aumento dei consumi delle famiglie;

 Gli investimenti in percentuale del PIL diminuiranno di 15 punti

percentuali, fino a raggiungere un più sostenibile 34% nel 2030;

 L’economia crea maggiore occupazione urbana e, di conseguenza,

favorendo la migrazione dalle campagne alle città, si determinerebbero aumenti dei redditi, della produttività rurale e un minor divario rurale-urbano. La quota dell’occupazione nel settore agricolo scenderà del 12,5% entro il 2030: tale declino favorirebbe la crescita della produttività del lavoro nel comparto agricolo e l’aumento dei redditi all’interno di questo settore.

 L’economia sarà meno orientata alle materie prime e a settori a

elevato consumo energetico. Questo perché con il declino del settore industriale, si ridurrà anche l’impatto dell’industria pesante, a causa

dell’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime219.

Affinché si realizzino tali visioni per il 2030, la Cina ha bisogno di passare da una crescita trainata dai fattori di produzione – terra, lavoro, capitale – a una crescita guidata dall’efficienza; dall’intervento diretto dello Stato a un maggiore affidamento sui mercati; dall’assorbimento di tecnologie all’innovazione tecnologica correggendo, simultaneamente, gli squilibri economici e le disarmonie sociali. Perciò, le riforme dovranno concentrarsi su tre grandi aree che prometterebbero cambiamenti significativi, in termini di riduzione degli squilibri e

218 The World Bank, China 2030, op. cit., p. 84.

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aumento dell’efficienza. In primo luogo, il settore delle imprese dovrebbe essere ulteriormente riformato per un utilizzo più efficiente delle risorse e per motivare l’innovazione e l’imprenditorialità. In secondo luogo, le riforme sul mercato dei fattori produttivi necessitano di progredire per rettificare le distorsioni nell’allocazione dei fattori. Infine, il sistema fiscale dovrebbe essere migliorato in modo da favorire la sostenibilità della qualità dei servizi ambientali pubblici, di

centrale importanza nella visione del 2030220.