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Analisi dell’attività di garanzia e gestione finanziaria dei Confidi italian

economico italiano

3.2 Analisi dell’attività di garanzia e gestione finanziaria dei Confidi italian

Analizzata l’articolazione settoriale, operativa e geografica dei Confidi italiani occorre adesso concentrarsi sull’attività cardine di tali organismi: l’attività di garanzia. Prima di evidenziare i risultati di tale attività sul territorio occorre evidenziarne i tratti fondamentali e le varie fasi. Al fine di ottenerla, infatti, è previsto un apposito processo che si articola nelle seguenti fasi:

1) Apertura del rapporto con i nuovi soci

2) Raccolta documentale a seguito della richiesta di garanzia

3) Attività preistruttoria

4) Attività istruttoria

5) Delibera ed eventuale rilascio della garanzia

Successivamente alla concessione della garanzia e dell’erogazione del credito vi è la fase di gestione del rischio, concretizzata dal monitoraggio del rapporto( durante la quale si assisterà all’evoluzione del rischio del credito e alle eventuali misure correttive da porre in essere in corso d’opera). La fase di apertura del rapporto con i nuovi soci prevede che le imprese interessate a diventare socie presentino formale domanda di ammissione redatta su apposito modulo. Tale domanda prevede che il titolare dell’azienda o suo legale

rappresentate dichiari, in primo luogo, di accettare le disposizioni dello Statuto sociale e gli altri adempimenti a carico dei soci e, in secondo luogo, che l’azienda rientri nei parametri dimensionali di micro, piccola o media impresa, come da normativa54. La domanda di ammissione, ai fini della delibera, dovrà contenere

anche altri tre elementi:

1. Tutte le informazioni che sono necessarie al Confidi per lo svolgimento della propria attività (fusioni, scissioni, cessazione dell’attività imprenditoriale, avvio di procedure concorsuali, ecc.); -

2. Sottoscrive una o più quote sociali55 e il contributo di ammissione

3. Fornisce la documentazione richiesta: visura camerale aggiornata, documenti di identità e codice fiscale del titolare/legale rappresentante e dei soci nonché la dichiarazione di consenso al trattamento dei dati personali che verranno forniti direttamente dall’impresa o che, in parte, verranno ottenuti tramite consultazione di banche dati, al fine di consentire al Confidi di valutare la sussistenza dei requisiti per l’ammissione stessa.

L’organo societario preposto all’amministrazione, verificata l’esistenza dei requisiti previsti dallo Statuto e dalla normativa interna, delibera l’ammissione a socio dell’impresa richiedente. Nei casi previsti dalla legge e dallo Statuto Sociale, l’impresa può richiedere la restituzione dell’importo versato al momento dell’ammissione a socio per l’acquisto delle quote sociali mentre il

54 Ai sensi dell’art. 13 D.L 269/2003. Lo stesso articolo precisa, tuttavia, che i Confidi possono annoverare tra le imprese consorziate o socie anche le grandi imprese, purché queste non rappresentino più di un sesto della totalità delle imprese aderenti.

recesso non è consentito in caso di inadempimento dei doveri statutari e, in particolare, nel caso in cui i finanziamenti garantiti dal Confidi siano in stato di sofferenza o contenzioso. Solamente in caso di esito favorevole della delibera di ammissione a socio l’azienda ha la facoltà di presentare richiesta di garanzia. Nello specifico tale richiesta potrà avvenire o in relazione ad un’operazione già deliberata precedentemente da parte di un istituto di credito oppure di una propria istanza diretta. Il Confidi, nello svolgimento della propria funzione di soggetto intermediario e al fine di valutare il grado di affidabilità dell’azienda, ha bisogno di numerose informazioni inerenti a quest’ultima. Tali informazioni verranno raccolte attraverso un colloquio iniziale e successivamente attraverso la consultazione della documentazione aziendale richiesta. La documentazione richiesta ha carattere:

a. anagrafica: visura camerale, atto costitutivo e statuto della società, documenti di identità del titolare e/o soci;

b. economico-patrimoniale: bilanci depositati o situazioni economico- patrimoniali dell’ultimo triennio

c. reddituale: dichiarazioni fiscali della società e dei soci e terzi garanti

d. finanziaria: utilizzi bancari, estratti conto aggiornati dei rapporti bancari in essere ed altre informazioni derivanti dal sistema di informazione creditizio;

e. integrativa, finalizzata a definire più precisamente il rischio complessivo della posizione.

Il Confidi si avvale inoltre della consultazione di banche dati esterne per ottenere informazioni aggiuntive (come le segnalazioni alla Centrale dei Rischi56) o di conferma a quelle fornite dal cliente (per esempio, il Confidi confronta i bilanci con quelli depositati presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura). Raccolte tutte le varie informazioni, si passa alla cosiddetta fase pre-istruttoria, volta a valutare le potenzialità non solo reddituali ma anche patrimoniali e finanziarie della clientela. Tutto ciò finalizzato a sua volta ad accertare la capacità di rimborso relativamente al finanziamento. Vengono analizzate le informazioni raccolte e si procede alla valutazione del rischio di credito. La fase preistruttoria, propedeutica a quella successiva ( istruttoria) , si compone essenzialmente di tre attività.

 ANALISI PREISTRUTTORIA

 DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO DI CREDITO

 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ANTIRICICLAGGIO

L’analisi preistruttoria prevede che, sulla base delle informazioni raccolte, gli operatori verifichino la correttezza e la coerenza dei dati per poi procedere all’imputazione degli stessi nel sistema gestionale aziendale, allo scopo di renderli utilizzabili per la valutazione del merito creditizio. Pur non essendoci un unico criterio per stabilire il merito creditizio di un soggetto, un’analisi di tipo qualitativo e quantitativo è comunque idonea a fornire una valutazione dei

56 La Centrale dei Rischi è il sistema informativo sull’indebitamento della clientela delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia, istituito nel 1962.

rischi collegati alla concessione della garanzia. L’analisi è sviluppata in modo tale da sviluppare quattro elementi:

1. i dati di bilancio più rilevanti, per valutare, attraverso l’analisi degli indici di bilancio, la presenza dell’equilibrio economico (capacità dell’azienda di creare valore per i portatori di capitale), finanziario (capacità di far fronte agli obblighi di pagamento assunti in precedenza e agli investimenti necessari attraverso un idoneo flusso di entrate e di uscite) e patrimoniale

2. le informazioni principali relative all’azienda ( struttura organizzativa, breve cronistoria dell’azienda, posizionamento dell’impresa sul mercato e l’andamento del suo settore economico)

3. valutazione dell’andamento dei rapporti passati e correnti con le banche o altri intermediari finanziari, al fine di evidenziare eventuali fattori di criticità quali percentuali elevate di insolvenze, sconfinamenti frequenti o pagamenti irregolari

4. valutazione del tipo di richiesta sulla base dell’importo, della forma tecnica e della durata del finanziamento che l’azienda intende garantire per mezzo del Confidi e delle motivazioni sottostanti. La richiesta deve essere coerente con le finalità dichiarate (investimento, liquidità, ecc.) ed in linea con la capacità di rimborso riconosciuta. A questo punto vengono individuate le più opportune garanzie collaterali finalizzate alla mitigazione del rischio della posizione.

Con il termine rischio di credito o rischio di insolvenza si intende la probabilità con cui un soggetto non adempirà alle proprie obbligazioni finanziarie; la sua misurazione è di conseguenza necessaria per un’adeguata valutazione del rischio che il Confidi si troverebbe ad assumere qualora decidesse di concedere la garanzia. Al fine di individuare la fascia di rischio correlata ad ogni richiesta di garanzia, normalmente, vengono utilizzati modelli teorici ad hoc e idonei strumenti tecnico-informativi. In base alle caratteristiche intrinseche di ciascuna richiesta viene stimato così il grado di affidabilità dell’azienda e individuata la fascia di rischio di credito corrispondente. Sulla base dell’importo della garanzia richiesta e della classe di rischio riscontrata, viene individuato il soggetto competente in materia di delibera. Rientrando tra i soggetti sottoposti alla disciplina antiriciclaggio57, i Confidi devono necessariamente assolvere agli obblighi identificativi e ad una precisa e puntuale verifica della clientela, definendo, per ciascuna operazione richiesta, il profilo di rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo associato a ogni cliente. In merito alla rischiosità del cliente gli elementi determinanti sono l’attività svolta, la natura giuridica, il comportamento tenuto al momento del compimento dell’operazione o dell’instaurazione del rapporto e area geografica di residenza o della sede. Al fine di identificare i rischi legati all’operazione vanno invece considerati: tipologia dell’operazione, modalità di svolgimento della stessa, il suo ammontare, frequenza e durata del rapporto, ragionevolezza dell’operazione in rapporto all’attività svolta dal cliente e l’area geografica di destinazione della stessa. In base al grado di rischio emerso verrà

57 D.Lgs. 90/2017, in attuazione della direttiva UE 2015/849 (c.d. IV Direttiva Antiriciclaggio) concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo

applicato una modalità di adeguata verifica della clientela semplificata, ordinaria o rafforzata.

Terminata la fase di pre-istruttoria, si entra nella fase più delicata ovvero l’istruttoria di garanzia e la proposta di delibera. L’attività di istruttoria consiste nell’analisi della documentazione prodotta dai soggetti preposti alla preistruttoria al fine di realizzare un’adeguata valutazione del merito creditizio del cliente e di determinare una corretta remunerazione del rischio assunto dal Confidi. L’istruttore, dopo un’ulteriore verifica dei dati raccolti, integra il quadro informativo acquisito con ulteriori informazioni rinvenibili dalla Centrale Rischi e controlla in modo più approfondito la procedibilità della richiesta accertando, tra le varie cose:

- l’affidabilità dell’impresa richiedente;

- l’entità di eventuali pregiudizievoli passati o in corso (quali protesti, pignoramenti, sequestri, istanze di fallimento, decreti ingiuntivi esecutivi o gravi inadempienze nei confronti dell’Erario);

- la capacità di rimborsare il debito per tutta la sua durata considerando, oltre all’aspetto reddituale, sia il tipo di azienda e il settore in cui opera sia la tendenza al risparmio piuttosto che all’indebitamento;

- la capienza delle garanzie58 offerte dall’impresa o da eventuali terzi garanti.

58 Si intende lo scarto positivo tra il valore della garanzia offerta e quello dell’esposizione (stimata o in essere).

Analizzate le seguenti informazioni il soggetto istruttore provvederà alla redazione della nota istruttoria, la quale possiede carattere sia tecnico sia illustrativo. Il suo scopo è sintetizzare quanto emerso dalle analisi condotte e riportare il parere dell’istruttore, favorevole o meno al rilascio della garanzia.

Il soggetto deliberante competente, preso atto della nota istruttoria, assume la decisione di accogliere, modificare o declinare la richiesta presentata dall’impresa. In caso di delibera integrale (può accadere che il deliberante, non ritenendo il rischio sufficientemente presidiato, deliberi un importo della garanzia minore di quello richiesto oppure che condizioni la delibera favorevole alla raccolta di ulteriori garanzie che assicurino il recupero integrale del capitale e di ogni altro interesse e spesa inerente il finanziamento) il Confidi provvederà ad informare il soggetto finanziatore e l’impresa che aveva fatto richiesta e trasmetterà all’istituto di credito la lettera di garanzia nella quale sono riportate le caratteristiche del finanziamento in merito al tipo di garanzia, importo, durata, forma tecnica, percentuale di garanzia, così come concordato con l’impresa cliente. Tale documento ha una validità temporale limitata (normalmente intorno ai 60 giorni) e se venisse superata senza che la banca abbia perfezionato l’erogazione del finanziamento, tale documento perderebbe la sua efficacia. È possibile per la banca richiedere apposita proroga dei termini, ma la valutazione è rimessa all’organo che ha deliberato il rilascio della garanzia. Per quanto concerne l’impresa, le viene fatta pervenire la Lettera d’Esito della Garanzia, documento che informa dell’avvenuta delibera della garanzia e delle condizioni economiche applicate. Pervenuto il documento, la garanzia diverrà operativa solo nel momento in cui il Contratto

di Garanzia sottoscritto dal Confidi e dal socio acquista efficacia e cioè quando l’istituto di credito eroga il finanziamento previsto dalla delibera consortile. Nel caso, però, in cui la banca deliberi di non erogare alcun finanziamento, il suddetto contratto non produce alcun effetto giuridico. Caso più particolare riguarda la circostanza in cui la banca deliberi il finanziamento ma per modalità e/o importo differente/i rispetto a quello previsto dalla delibera del Confidi. In questo caso può capitare che venga meno la validità della garanzia offerta. Alla base di questa impostazione vi è il fatto che il Confidi presti la propria garanzia a precise condizioni al mutare delle quali l’esito della delibera potrebbe variare. In base a questo il Confidi ha la necessità di valutare, caso per caso, se mantenere la garanzia concessa; in generale se le divergenze rispetto alla delibera del Confidi non aumentano il grado di rischio della posizione la banca ottiene con maggiore probabilità il suo benestare. Nel caso in cui, invece, il Consorzio non confermi la propria rinnovata validità della garanzia, l’istituto di credito e quello di garanzia dovranno trovare una intesa e solo se questa viene raggiunta sotto forma di accordo sarà avviata una nuova pratica, altrimenti l’operazione si conclude. Il Confidi ha la facoltà inoltre di valutare, a seconda del caso, se prorogare o meno la validità della garanzia che ha precedentemente concesso al fine di evitare che l’eccessivo allungarsi dei tempi che intercorrono tra la sua delibera e quella della banca portino quest’ultima ad erogare un finanziamento caratterizzato da una garanzia confermata sulla base di dati non aggiornati. Erogato il credito di firma59 da

59 La garanzia del Confidi si configura nei confronti dell’impresa socia come un credito di firma, con la quale esso si impegna a far fronte ad eventuali inadempimenti relativi al rimborso del finanziamento concesso al socio dalle banche o da altri intermediari finanziari

parte del Confidi, inizieranno i procedimenti tecnici finalizzati alle segnalazioni della Centrale dei Rischi e alle rettifiche che saranno necessarie in sede di redazione del bilancio.

Analizzato il processo relativo alla funzione di garanzia dei Confidi, occorre adesso soffermarsi sulla attuale situazione dello stock di garanzie erogate nel nostro paese utilizzando dati riferiti ad inizio 2018.

Confidi 106

Garanzie 2017 In % totale del

sistema

Garanzie 2016 In % totale del

sistema Variazione Nord-Ovest 1.361.180.939 27% 18% 1.403.451.454 26% 17% -3,03% Nord-Est 1.631.405.604 32% 21% 1.741.112.030 32% 21% -6,3% Centro 1.250.124.024 25% 16% 1.485.719.893 27% 18% -15,85% Sud 838.138.582 16% 11% 793.644.105 17% 9% 5,6% Totale 5.080.849.149 100% 66% 5.423.927.428 100% 64% -6,32% Confidi 112

Garanzie 2017 In % totale del

sistema

Garanzie 2016 In % totale del

sistema Variazione Nord-Ovest 524.657.908 20% 7% 616.696.917 20% 7% -14,9% Nord-Est 530.873.430 20% 7% 517.531.407 17% 6% 2,57% Centro 266.820.677 10% 3% 346.882.796 12% 4% -23% Sud 1.351.200.161 50% 17% 1.430.210.614 51% 18% -5,52% Totale 2.673.552.176 100% 34% 2.911.321.734 100% 36% -8,16% Totale sistema

Garanzie 2017 Garanzie 2016 Variazione

Nord-Ovest 1.885.838.847 24% 2.020.148.371 24% -6,64%

Nord-Est 2.162.279.034 28% 2.258.643.437 27% -4,26%

Centro 1.516.944.701 20% 1.832.602.635 22% -17,22%

Sud 2.189.338.743 38% 2.223.854.719 27% -1,55%

I dati raccolti nel presente grafico60 evidenziano come, rispetto all’anno precedente, si evince una diminuzione dell’ammontare totale delle garanzie erogate del 6,96%. Rispetto al totale del sistema nazionale, le garanzie in capo ai Confidi 106 rappresentano il 66% ma si evidenzia una contrazione del 6,31%, confrontando lo stock in essere con quello dell’anno precedente. La diminuzione più netta ed evidente riguarda le regioni del Centro (-15,85%) seguite da quelle Nord orientali (-6,3%) ed occidentali (-3,03%). L’unica macro area, sempre in merito ai Confidi 106, ad aver evidenziato un aumento nel portafoglio garanzie dei confidi in essa attivi è quella del Meridione con un incremento superiore al 5%. Passando invece all’analisi delle garanzie erogate dagli istituti non vigilati si evidenzia un decremento ancora più netto, rispetto alle controparti vigilate, pari all’8,16%. Le regioni in cui si sono registrati i decrementi più evidenti sono quelle del Centro Italia, con una diminuzione del 23%. Stesso discorso vale per le regioni nel Nord-Ovest (-14,9%), mentre quelle del Sud, a differenza del comparto dei confidi vigilati, vedono una diminuzione intorno al 5,5%. L’unica macro area che vede un incremento, se pur limitato, è quella Nord-Est con un +2,57%. Dal punto di vista della distribuzione delle garanzie su base geografica, come riportato nei grafici sottostanti (da sinistra verso destra i dati riferiti ai Confidi 106 e ai Confidi 112), riferiti alla annuale indagine del Comitato Torino Finanza in merito all’attività dei Confidi, è possibile cogliere una sostanziale differenziazione.

60ROBERTA ARTUSIO, DIEGO BOLOGNESE, NICCOLò NIRINO E SALVATORE VESCINA ,”I confidi in Italia 2019”, Coordinamento editoriale: Comitato Torino Finanza, Camera di commercio di Torino, Torino, 2018

L’ammontare del portafoglio garanzie dei Confidi vigilati è omogeneamente distribuito su tutto il territorio dello Stato, con una leggera flessione nel Sud Italia mentre per quanto riguarda le garanzie in essere degli istituti non vigilati esse vedono una predominanza nelle regioni meridionali (50% del totale) dovuto all’elevato numero di istituti presenti, che confermano , un forte legame con il territorio. Rispetto agli anni passati, tuttavia, la differenza più netta si evidenzia nella variazione dei settori di operatività dei confidi 112; essi, esattamente come i confidi 106, vedono un avvicinamento verso una diversificazione multi settoriale, fenomeno sintomatico di un distaccamento parziale dalle associazioni di categoria. La diversificazione infatti permette di beneficiare di una migliore gestione del rischio. Le garanzie in capo ai confidi 112 senza precisi vincoli di settore occupano l’84%, in netto aumento rispetto al 63% dell’anno precedente. Permangono, con molta fatica, anche se in netta diminuzione, strutture operanti nel rilascio di garanzie nel settore terziario (7%) e in quello artigianale (6%). Gli istituti operanti nel settore primario rimangono presenti in minima parte attestandosi al 3%, in linea con i dati degli anni passati. Per quanto riguarda le strutture vigilate, esse non presentavano vincoli settoriali già negli anni precedenti e hanno visto incrementare ancora questo dato. Le strutture multi settoriali coprono l’89% delle garanzie erogate da istituti vigilati, mentre sono minime le garanzie prestate nel comparto terziario, primario ed artigianale

3.3 Il sistema di vigilanza e supervisione sul sistema Confidi