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Analisi della strategia di GIDA S.p.A

3. Il caso GIDA S.p.A

3.2 Analisi della strategia di GIDA S.p.A

GIDA è una realtà multi-business che svolge attività in diverse aree strategiche d’affari collegate tra di loro. In particolare, le attività e i servizi offerte dalla Società possono essere suddivisi nelle tre seguenti Business Unit: depurazione delle acque (IDL), recupero delle acque e trattamento dei liquami (ITL).

Le attività relative alla depurazione delle acque consistono in una serie di trattamenti delle acque reflue di scarico, sia domestiche che industriali, che attraversano le reti fognarie giungono negli impianti centralizzati di depurazione (IDL). Tali trattamenti eliminano le sostanze inquinanti contenute nelle acque reflue in modo da poterle riversare nei corsi di acqua dei fiumi Bisenzio e Ombrone.

In particolare, il processo di depurazione delle acque reflue lo possiamo suddividere nei seguenti trattamenti, riconducibili a quattro fasi. La prima fase è costituita dall’ingresso negli impianti delle acque reflue e dalla somministrazione di trattamenti preliminari (grigliatura grossolana, sollevamento, grigliatura fine e dissabbiatura). Nella seconda fase le acque sono sottoposte ad un trattamento di sedimentazione primaria e di equalizzazione; successivamente, nella terza fase, avvengono una serie di trattamenti secondari (ossidazione biologica e sedimentazione secondaria) e, infine, nella quarta fase vengono effettuati dei

4,6 2.5 2.4 0 1 2 3 4 5 0 2,000 4,000 6,000 8,000 2014 2015 2016

PFN e EBITDA

EBITDA PFN PFN/ EBITDA

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trattamenti terziari (chiariflocculazione e ozonizzazione), al termine della quale le acque possono essere riemesse nel fiume Ombrone, oppure passare all’attività di affinamento delle acque, attività tipica del processo di recupero delle acque. Il principale impianto di depurazione è quello di Baciacavallo, situato nella parte sud-est della città di Prato, al confine col Comune di Poggio a Caiano. L’impianto può trattare fino a 130.000 mc/d di acque reflue ed è dotato anche di un’apposita linea per la depurazione biologica dei fanghi di risulta con una capacità di 30.000 t/a.

Il secondo depuratore di GIDA per dimensioni è quello di Calice, situato nella parte ovest del territorio comunale. L’impianto è nato nel 1985, nel 2000 è stato oggetto di alcuni adeguamenti strutturali e nel 2002 è stato poi raddoppiato quasi specularmente. Nell’impianto di Calice possono essere trattate fino a 39.000 mc/d di acque reflue e può raggiungere una quota di 10.000 t/a di fanghi di risulta depurati.

Infine, GIDA è dotata di altri tre impianti di depurazione acque collocati lungo l’asta del fiume Bisenzio nei comuni di Vaiano, Vernio e Cantagallo, che trattano scarichi originati prevalentemente dall’industria tessile. Tali strutture sono entrate a far parte di GIDA nel 1997 e come per gli altri impianti sono stati oggetto di adeguamenti strutturali nel corso degli anni.

La Business Unit recupero delle acque consiste nell’effettuazione di un ulteriore serie di trattamenti sulle acque già depurate nei processi IDL. Tali trattamenti consentono di eliminare le rimanenti particelle solide ancora presenti nei liquidi pretrattati. Le lavorazioni relative all’affinamento consistono sostanzialmente nella replica di alcuni trattamenti tipici dell’attività di depurazione delle acque già descritti in precedenza. Il risultato di tali lavorazione sono delle acque limpide e idonee al riuso. Le acque recuperate sono poi ridistribuite mediante apposite condotte alle aziende del territorio per alimentare i processi produttivi. Le acque di riciclo usate nelle lavorazioni sono poi versate nuovamente nella fognatura e ulteriormente depurate. Tale ciclo viene definito come “ciclo di riuso”.

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La Società dispone di due impianti di affinamento dedicati al recupero delle acque usate, entrambi situati nell’impianto IDL di Baciacavallo. Gli impianti hanno una capacità potenziale di 6 milioni di mc di acqua l’anno e annualmente producono circa 1,5/2 milioni di mc di acque di recupero. Entrambi gli impianti sono direttamente collegati alla rete dell’Acquedotto Industriale di Prato116 e, in particolare, effettuati i trattamenti, il primo impianto riversa le acque ripulite nei rami dell’Acquedotto Industriale Macrolotto II, Rete cittadina e nel comune di Montemurlo, mentre il secondo impianto riversa le acque nel ramo dell’Acquedotto Industriale Macrolotto I.117

La terza Business Unit di GIDA è rappresentata dall’attività di trattamento dei liquami. Fanno parte di questa Business Unit tutte le attività relative alla lavorazione dei rifiuti liquidi speciali non pericolosi, che arrivano agli impianti di trattamento (ITL) senza un collegamento diretto, mediante condotte, ma tramite autobotti. In particolare, tali attività consistono in una serie di trattamenti che consentono di eliminare le sostanze inquinanti presenti all’interno dei rifiuti, trasformandoli al termine del processo in acque che possono essere poi trattate negli impianti IDL. L’impianto, dotato di una capacità di 450 mc/d li liquami, riceve i liquami trasportati tramite autobotte e dispone di due linee di processo, una dedicata al trattamento dei liquami delle fosse settiche e un’altra al trattamento dei percolati di discarica. Nel dettaglio, le due linee di processo effettuano trattamenti solamente su alcune categorie specifiche di rifiuti non pericolosi. In particolare, l’impianto attualmente possiede l’autorizzazione per gestire i seguenti rifiuti CER118: fanghi e rifiuti di perforazione (CER 01.05.44), acque di vegetazione (CER 02.33.99), acque di compostaggio (CER 19.05.99),

116 L’Acquedotto industriale di Prato, primo nel suo genere in Europa, si estende per circa 75 Km e ha una capacità di 6 milioni di mc di acqua riutilizzabile. L’acquedotto attualmente è di proprietà del Gruppo Consiag (socio di GIDA) ed a partire da febbraio 2015 è gestita direttamente da GIDA, che in base agli accordi stipulati diventerà proprietaria dell’intera infrastruttura a partire dal 2024.

117 Il Macrolotto industriale di Prato è la più grande lottizzazione industriale realizzata in Italia negli anni ’80 su iniziativa totalmente privata. Questa zona industriale si estende nella Circoscrizione sud del Comune di Prato per circa 150 ettari, dove oggi operano oltre 400 micro e piccole imprese che danno lavoro a circa 3.000 dipendenti. Il Macrolotto è stato poi suddiviso in Macrolotto I e Macrolotto II. 118 CER è l’acronimo di Codice Europeo dei Rifiuti, cioè la nomenclatura a livello CEE che indica le varie tipologie di rifiuti in base ad appostiti codici numerici, formati da sei cifre riunite in coppie (es. 01.05.44 fanghi e rifiuti di perforazione) finalizzate a distinguere le tipologie di rifiuto, in base al processo produttivo da cui originato.

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liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale (CER 19.06.05), percolati di discarica (CER 19.07.03) e rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata (CER 20.01.99)

L’impianto che si occupa dell’attività di trattamento dei liquami si trova nello stesso sito dell’impianto IDL di Calice. La possibilità, infatti, di disporre nella stessa area sia di un impianto IDL e un impianto ITL rappresenta un vantaggio competitivo rilevante per GIDA.

La strategia di GIDA può essere, quindi, definita una strategia di diversificazione, basata su nuovi mercati e nuovi servizi, che opera in più settori e che persegue un processo di crescita mediante lo sfruttamento di legami e sinergie che intercorrono tra le diverse aree strategiche d’affari.

L’azienda nel corso degli ultimi anni, così come molti competitors, ha sofferto della crisi che ha investito il distretto tessile pratese, coinvolgendo quindi le attività collegate all’Acquedotto industriale, con la conseguente riduzione di utilizzo dell’acqua riciclata da parte del bacino aziendale.

Fondamentale per GIDA è l’impianto trattamento liquami (ITL) di Calice, quella parte di fatturato collegato al mercato libero, che ha permesso all’azienda di adattarsi ai cambiamenti di mercato e fronteggiare con successo i deficit derivanti dalla crisi del mercato tessile. Dalla figura 16, infatti, si evince come questo business rappresenti una fetta importante dei ricavi per l’azienda e che sembra essere destinato ad aumentare nel corso degli anni.

Figura 16 : Ripartizione ricavi (Euro 000) GIDA S.p.A. dal 2014 al 2016

BUSINESS UNIT 2014 2015 2016

ITL 5.680 5.690 6.152

Depurazione acque 9.100 9.050 9.267

Recupero acque usate 747 994 1.047

TOTALE 15.527 15.734 16.466

ITL % dei Ricavi 36,58 36,16 37,36

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Grazie all’utilizzo dell’analisi SWOT (figura 17) l’azienda ha evidenziato i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce che hanno permesso di determinare le linee strategiche per lo sviluppo futuro.

Lo studio degli elementi emersi da questa analisi hanno permesso l’individuazione di due macro-strategie che GIDA perseguirà nei prossimi anni: l’aumento della capacità produttiva e il trattamento di nuovi codici CER.

La società intende aumentare la sua attuale capacità di trattamento dei liquami attraverso le modifiche apportate dalle autorità di competenza all’Autorizzazione Ambientale Integrata. Passando da un limite totale settimanale di rifiuti trattati permessi a un limite annuale, l’azienda potrebbe trattare una maggiore quantità di rifiuti grazie ad un maggior margine di manovra nella gestione dei volumi nei periodi a maggiore/minore piovosità.

Figura 17: L'analisi SWOT di GIDA S.p.A.

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

• Vasto know-how

• Standard qualitativi molti alti • Possesso Autorizzazione Integrata

Ambientale per IDL/ITL di Calice • Basso grado di insoluti

• Relazioni consolidate con i clienti

• Limiti di portata massima della capacità ricettiva settimanali degli impianti

• Numero limitato dei CER oggetto di trattamenti e influenzati da un effetto stagionalità

• Concentrazione clientela in Toscana

OPPORTUNITÀ MINACCE

• Diversificazione del portafoglio di rifiuti da smaltire

• Possibilità di estendere la capacità ricettiva da limiti settimanali a limiti annuali

• Prezzi per lo smaltimento competitivi rispetto alla concorrenza

• Grado di inquinamento della falda idrica elevato nella zona di Prato

• Normativa di legge soggetta a cambiamenti

• Politiche europee a sostegno di trattamenti di natura biologica

• Volumi di acque reflue e rifiuti liquidi influenzati dalla piovosità sul territorio • Diffusione di metodi di depurazione e

trattamenti “in house” da parte di aziende di spurgo e di discariche

• Costi e impieghi sostitutivi del percolato che potrebbero spingere le discariche a

100

usufruire di sistemi propri di depurazione e smaltimento

Fonte: Elaborazione personale con dati forniti dall’azienda

Parallelamente, grazie all’introduzione di nuove categorie di rifiuti, principalmente di natura agroalimentare, GIDA potrà soddisfare le richieste di servizi di smaltimento insoddisfatte da alcuni intermediari che collaborano con le aziende dei distretti agroalimentari dell’Emilia-Romagna. In particolare, il nuovo portafoglio di rifiuti liquidi (CER agroalimentari, percolato e liquami da fosse settiche) consentirà da un lato di eliminare i picchi di lavorazione al rialzo o al ribasso degli impianti che smaltiscono il percolato, permettendo alla società di usufruire di un apporto costante di rifiuti, contrastando così l’effetto stagionalità, dall’altro di incrementare la quantità dei trattamenti grazie all’introduzione di nuove categorie di rifiuti liquidi di natura agroalimentare ricche di componenti biologici utili alla depurazione delle acque.

Queste linee strategiche permetteranno all’azienda, infatti, di incrementare quella parte del fatturato collegata al trattamento dei liquami. Per GIDA, infatti, la gestione dell’impianto trattamento liquali (ITL) risulta essere l’attività di maggior rilevanza strategica.

La società, per perseguire queste strategie, ha avuto il bisogno di intraprendere un percorso di cambiamento organizzativo che sta coinvolgendo tutt’ora l’intera organizzazione. L’azienda necessitava, infatti, di un tale tipo di percorso al fine di allineare la struttura ai nuovi disegni strategici.

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