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Il nucleo centrale della ricerca riguarda l’analisi della struttura dei bilanci sociali, al fine di verificare se, data la natura volontaria dello strumento, gli enti locali assolvono effettivamente alla funzione comunicativa e rendicontale. O se,

invece, tali strumenti non sono sufficientemente consolidati. Del resto, si tratta di strumenti relativamente recenti, la cui elaborazione è spesso affidata a professio- nalità esterne all’ente.

Il lavoro preliminare che è stato effettuato, è stato quello di definire l’esatta tipologia di documento da analizzare e quali condizioni di base porre per poter prendere in considerazione il documento medesimo.

Come è stato visto nel capitolo II, gli strumenti di rendicontazione sociale sono diversi ed assolvono ciascuno una funzione comunicativa e strumentale ben precisa. Pur fondandosi su un principio di fondo comune che è quello di “rendere conto” ai cittadini del proprio operato, essi si presentano molto articolati nella struttura e nel contenuto, da risultare profondamente differenti gli uni dagli altri.

Il Bilancio Ambientale contiene, pertanto, delle informazioni d’un certo ti- po, che probabilmente non si troveranno nel Bilancio Partecipativo o in quello di Genere. Così come quest’ultimo tipo di bilancio (il Bilancio di Genere) contiene un sistema di informazioni strutturato in maniera diversa rispetto al Bilancio So- ciale o al Bilancio di Mandato.

Ai fini del presente lavoro, si è ritenuto di prendere in considerazione soltan- to i casi degli enti che hanno elaborato il Bilancio Sociale, il Bilancio di Mandato o il Bilancio Sociale di Mandato, tralasciando dall’analisi i casi di quegli enti che, pur particolarmente attivi nell’ambito della rendicontazione sociale, hanno elabo- rato soltanto il Bilancio Ambientale, il Bilancio Partecipativo o il Bilancio di Ge- nere. Questo perché, le tipologie di documenti a cui ci si riferisce sono partico- larmente settoriali e producono una serie di informazioni che, per quanto articola- te, forniscono una lettura dei dati relativamente ad un solo particolare aspetto della gestione e, di conseguenza, troppo diversi tra di loro.

Il Bilancio Sociale, il Bilancio di Mandato e il Bilancio Sociale di Mandato invece, si pongono come obiettivo quello di fornire una visione generale dell’operato amministrativo e, sebbene, è stato visto precedentemente, esistono delle differenze concettuali, dal punto di vista strutturale ed informativo le diffe- renze tendono a ridursi, rendendo possibile un esercizio di confronto.138

Allo stesso modo, nei casi più virtuosi, come ad esempio il Comune di Tori- no o di Ravenna, che hanno elaborato sia il Bilancio Sociale che il Bilancio Am- bientale, è stato preso in considerazione, ai fini della ricerca, solamente il primo documento (il Bilancio Sociale), e la stessa cosa vale per il comune di Aosta che ha elaborato sia il Bilancio Sociale che il Bilancio di Genere e per il comune di Ferrara che ha elaborato il Bilancio Sociale, il Bilancio Ambientale e il Bilancio di Genere.

In base a questa premessa, pertanto, non sono stati presi in considerazione il comune di Modena e di Napoli che hanno sperimentato il Bilancio Partecipativo, ma non il Bilancio Sociale; il comune di Grosseto e il comune di Lucca che hanno elaborato il Bilancio Ambientale.139

Anche il comune di Bolzano è tra gli enti non presi in considerazione, in quanto il Bilancio Sociale che ha reso disponibile, è quello relativo alla Azienda dei Servizi Sociali del comune. Si tratta quest’ultima di una azienda privata con finalità pubbliche il cui sistema informativo è non solo limitato al particolare og- getto sociale (i servizi sociali alla persona), quanto fondato su una struttura di rac- colta, elaborazione ed analisi dei dati tipica delle aziende private, che si avvalgono della contabilità economico-patrimoniale, e quindi non suscettibile di un coerente raffronto con i bilanci degli enti locali.

Per quanto riguarda, infine, il comune di Rovigo deve essere segnalato che questo ente ha elaborato recentemente il Bilancio di Sostenibilità, sulla base dei principi della Triple Botton Line, dopo aver elaborato per tre anni consecutivi il Bilancio Ambientale secondo il metodo CLEAR,140 ed aver elaborato il primo bi- lancio sociale nel 2000. Assumendo un carattere generale, questo documento è stato preso in considerazione ai fini della ricerca.

Un secondo elemento preso in considerazione al fine di delimitare il campo d’indagine è stato l’anno di riferimento del documento, in quanto i bilanci si rife- riscono ad esercizi finanziari differenti.

I principi degli standard di rendicontazione prevedono che il bilancio sociale abbia cadenza periodica, riconducendo alla discrezionalità dei vertici aziendali il

139 Entrambi questi comuni, al momento in cui sono stati contattati (giugno 2006) stavano predi-

sponendo il bilancio sociale che risultava, pertanto, non ancora disponibile.

carattere da attribuire a tale periodicità. Naturalmente, una periodicità annuale, ri- petuta nel tempo, attribuisce allo strumento di rendicontazione non solo una fun- zione di rilievo dal punto di vista comunicativo, ma anche un ruolo determinante nell’ambito degli strumenti gestionali di programmazione. Nei casi, invece, in cui la periodicità assume il carattere della sporadicità, il Bilancio Sociale potrebbe riuscire ad assolvere alla sua funzione comunicativa, ma difficilmente acquiste- rebbe un ruolo importante tra gli strumenti della gestione.

Nell’ambito dell’indagine effettuata, vi sono casi in cui, in particolare tra i comuni dell’Emilia Romagna, l’esperienza del Bilancio Sociale è ampiamente consolidata (basti pensare al caso della città di Bologna, oggetto di diverse analisi da parte di numerosi studiosi della materia),141 altri in cui gli enti si apprestano per la prima volta a cimentarsi con l’esperienza del Bilancio Sociale o che ripetono le esperienze iniziate negli anni precedenti. Infine vi sono casi in cui l’ente ha spe- rimentato, nel passato, il Bilancio Sociale, senza però ripeterne l’esperienza. Si tratta di quei casi in cui l’elaborazione del Bilancio Sociale è legato a particolari episodi della vita amministrativa o a particolari figure, più attente e più sensibili alle tematiche della rendicontazione sociale.

E’ ad esempio il caso del comune di Lecce che ha redatto il Bilancio Sociale relativo al 2002, senza ripetere tale esperienza negli anni successivi.

Partendo dal presupposto che l’elaborazione isolata del Bilancio Sociale comprometta la funzione dello strumento medesimo, si è deciso di non prendere in analisi il caso del comune di Lecce perché privo dei presupposti logici su cui si fonda il sistema di rendicontazione sociale.

Per quanto riguarda gli altri casi, si è ritenuto di prendere in considerazione quelli che si riferiscono all’esercizio finanziario del 2005, ritenendo comunque va- lidi, per le ragioni legate alla periodicità, anche i Bilanci Sociali riguardanti il 2004.

Alla luce di quanto premesso si riporta l’elenco dei comuni che sono stati presi in considerazione ai fini della ricerca, indicando a fianco di ciascuno la de- nominazione dello strumento di rendicontazione analizzato, l’esercizio finanziario a cui si riferisce e l’anno in cui il bilancio è stato pubblicato.

Tavola 16 - Rappresentazione del campione analizzato

ediz Denominazione del bilancio analizzato finanziario di Esercizio riferimento

Anno di pub- blicazione

Alessandria 1 Bilancio sociale 2005 2005 2006

Ancona 1 Bilancio sociale del comune di Ancona (2001 –

2005) 2001 -2005 Nd

Aosta 1 Bilancio sociale di mandato 2000 – 2005 2006

Asti Bilancio sociale anno 2003 2003 Nd

Belluno Nd Bilancio sociale 2001 – 2005. Servizi alla per-

sona 2001 – 2005 Apr. 2006

Bologna 9 Bilancio sociale. Edizione 2005 2004 Nov. 2005 Brescia 1 Bilancio sociale di metà mandato 2003 – 2005 Gen. 2006 Cremona Bilancio sociale di mandato 1999 – 2003 2004 Ferrara 2 Bilancio Sociale 2004. Settore Cultura. Politiche

e servizi di welfare locale. 2004 Giu. 2005

Forlì nd Bilancio sociale 2004 2004 Ott. 2005

Genova Bilancio di genere

Macerata Nd Bilancio sociale del comune di Macerata (Servi-

zi sociali, Cultura e Sport) 2000 -2004 Nd Mantova Bilancio sociale di mandato 2000 -2004 2005

Messina 2 Bilancio sociale 2004 2004 nd

Monza 1 Bilancio sociale 2004 Lug. 2005

Novara 2 Bilancio sociale 2004 2004 Mag. 2005

Olbia 2 Il bilancio sociale del comune di Olbia 2003 Feb. 2005 Padova** Nd Bilancio sociale 2004. settore decentramento 2004 Ott. 2005 Palermo Bilancio urbano 2004

Perugia 3 Bilancio sociale 2005 2005 Giu. 2006

Pesaro 2 Bilancio sociale 2005 2005 Giu. 2006

Pescara Rapporto Pescara 2005 2004 -2005 2005

Piacenza Nd Piacenza in meglio. Il comune di Piacenza per

un bilancio di metà mandato Nd Feb. 2005 Pistoia Nd Pistoia città amica. Report sintetico di due anni

di mandato 2002 – 2004 2004

Pordenone Bilancio intermedio di mandato 2001 -2005 2006

Ragusa 1 Bilancio sociale 2004 2004 Ott. 2005

Ravenna 1 Bilancio Sociale 2002 -2003 Giu. 2005

Reggio Emilia 1 Bilancio di mandato (1999 – 2003) 1999 – 2003 Mar. 2004 Rimini 2 Bilancio sociale 2001 - 2004 2001 - 2004 Nov. 2005 Rovigo 1 Il bilancio di sostenibilità 2002 -2004 Dic. 2005 Siena Nd Bilancio di fine mandato 2001 -2006 Gen. 2006 Terni nd Bilancio sociale di mandato 1999 - 2004 1999 – 2004 Apr. 2004

Torino 2 Bilancio sociale 2004 2004 2005

Trieste Bilancio sociale 2004 Nov. 2005

Varese 1 Relazione sociale 2004 2004 nd

Venezia 3 Bilancio socio ambientale 2004 del comune di

Venezia 2004 Nd

Il dato che emerge in evidenza (e che viene riprodotto nel grafico n. 3) è l’elevata percentuale di enti che elaborano per la prima volta il bilancio sociale: ben il 52%. Il 17% è alla seconda edizione. Il 6% è alla terza edizione. Solo un 3% elabora il bilancio sociale da più di tre anni: si tratta del comune di Bologna. Infine vi è un 22% di enti per i quali non è stato possibile individuare la periodici- tà del documento.

Grafico 3 - Ripartizione in relazione alle edizioni di bilanci sociali - giugno 2006 52% 17% 6% 3% 22% 1 2 3 + nd

Una volta definita la griglia degli enti da considerare e dei relativi documen- ti, si è successivamente proceduto alla analisi degli stessi sulla base delle linee di ricerca delineate in precedenza e qui di seguito riportate:

− Individuazione della metodologia di elaborazione del bilancio sociale; − Rappresentazione dell’identità

− L’analisi della dimensione economica − Il grado di inclusione

− Il sistema degli indicatori