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Tutti i concetti finora espressi sui temi che riguardano la responsabilità so- ciale e la relativa rendicontazione, trovano applicazione sia nell’ambito del settore privato che del settore pubblico.

Come per le aziende private anche per le organizzazioni pubbliche si pone un problema di assunzione di responsabilità sociale nella gestione.

Gli enti e le amministrazioni pubbliche per definizione producono valore so- ciale, in quanto le proprie finalità sono essenzialmente pubbliche. La loro azione, fondata sulla detenzione di risorse pubbliche, è diretta allo sviluppo della comuni- tà locale e alla valorizzazione delle risorse di cui questa dispone (paesaggistiche, ambientali, artistiche, culturali), e si esprime nella creazione di valore pubblico o sociale.

La responsabilità sociale, di conseguenza, dovrebbe essere un requisito car- dine per gli enti locali e, altrettanto naturale dovrebbe essere l’adozione della ren- dicontazione sociale, cioè di uno strumento che valuti e dia conto del valore socia- le creato.

70 Mulazzani M. (2005). Strategia e rendicontazione sociale devono essere considerate, sostiene

l’autrice, rispettivamente il momento iniziale e finale del processo con cui si attua la gestione negli enti locali. Si tratta di un processo circolare che alimenta il sistema informativo e rinvigorisce l’analisi strategica, in quanto tutte le funzioni politiche e manageriali, che caratterizzano l’ente lo- cale, devono essere collegate in modo coordinato e sistemico. Tale processo vede fortemente col- legata la strategia alla programmazione, da cui derivano le scelte di bilancio preventivo e l’attribuzione degli obiettivi e delle risorse agli organi manageriali. A queste segue la gestione, da cui derivano a loro volta il rendiconto generale di esercizio e la rendicontazione sociale. Grazie a quest’ultima, attraverso il dialogo e il confronto con gli stakeholder, si verifica la strategia iniziale e si dà nuova linfa al processo decisionale.

Tuttavia, l’introduzione di tali strumenti nelle pubbliche amministrazioni non è stata (né lo è tuttora) una conseguenza così naturale come potrebbe sembra- re.

Infatti, il bilancio sociale nasce nelle aziende private e solo di recente ha tro- vato applicazione nella pubblica amministrazione, per ragioni non solo tecniche, quale ad esempio il superamento della concezione contabile tradizionale, ma so- prattutto per ragioni politiche, determinate dal mutato rapporto della comunità con gli enti e dalla volontà di recuperare l’identità politica, sociale ed umana delle isti- tuzioni. 71

Le ragioni principali che hanno determinato l’avvicinamento alla contabilità sociale, in particolare degli enti locali, possono essere sintetizzate nelle seguenti:

1.Le modifiche legislative sulla contabilità pubblica,

2.La immediatezza del rapporto tra i amministrazioni e cittadini, 3.Il bisogno di trasparenza,

4.L’insufficienza informativa degli strumenti di rendicontazione tradizionali.

Le modifiche legislative sulla contabilità pubblica

Per quanto riguarda gli interventi sulla contabilità pubblica, vi è da dire che il tentativo del legislatore è stato di introdurre nella Pubblica Amministrazione i principi della contabilità economico-patrimoniale al fianco di quella tradizional- mente esistente, oltre agli strumenti tipici della controllo di gestione.

I principali interventi normativi sono stati:

D. Lgs 502/92 che ha introdotto la contabilità analitica nelle aziende sanita- rie;

D. Lgs. 77/95 che ha introdotto la contabilità analitica negli Enti Locali D. Lgs. 286/99 che ha introdotto i sistemi di controllo negli Enti Locali

La immediatezza del rapporto tra amministrazioni e cittadini

Per quanto riguarda questo aspetto, vi è da dire che anche in questo caso l’intervento del legislatore è stato rilevante, in quanto ha radicalmente mutato il rapporto del cittadino con le istituzioni.

71 A partire dai primi anni ’90, dietro la spinta proveniente dal divario tra bisogni e capacità di spe-

sa delle amministrazioni pubbliche, si è resa necessaria la misurazione dell’efficienza e, quindi, è iniziato un processo che ha condotto ad “omologare” i comportamenti gestionali degli enti con quelli delle imprese for profit. La tendenza culturale degli anni 80 e 90 è stata quella di premiare tutto ciò che faceva riferimento al mercato. Cfr. Viviani M. (1999)

Gli interventi normativi di maggior rilievo nel corso degli anni ’90 sono sta- ti:

- elezione diretta del Sindaco

- spinte verso un maggiore federalismo amministrativo, - autonomia impositiva degli Enti Locali,

- applicazione spinta del principio di sussidiarietà

Il bisogno di trasparenza

Anche in questo caso gli interventi normativi diretti a garantire la trasparen- za dell’azione pubblica sono stati notevoli.

− con la 241/90 la trasparenza viene introdotta quale principio legislativo, − con la stessa legge vengono introdotti

 il principio del giusto procedimento,  il principio della responsabilità,

 il diritto di accesso agli atti amministrativi,  la semplificazione amministrativa,

− con il D.Lgs. 142/90 si interviene sull’ordinamento degli enti locali e si i- stituisce l’autonomia statutaria degli Enti Locali

L’insufficienza informativa degli strumenti di rendicontazione tradizionali.

Per quanto riguarda il sistema di contabilità degli enti locali, il bilancio di previsione, così come il rendiconto finanziario, si presentano di difficile interpre- tazione per i non addetti ai lavori. Conseguentemente, al fine di rendere effettivo il rapporto di trasparenza e di apertura con la comunità, si sono manifestate due spinte: una è quella di avere prospetti informativi più capillari e specifici sull’attività dell’ente, l’altra è quella di adottare nuovi criteri gestionali per la rea- lizzazione dei servizi.

<<La sola dimostrazione dei risultati, dal punto di vista economico finanzia- rio, non è sufficiente alla comprensione dell’attività di un’amministrazione locale e degli effetti diretti e indiretti che questa ha generato sulla società. Sarà necessa- rio utilizzare dati extra-contabili, ma anche nuove forme di rendicontazione come quelle sociali>>. 72

1.4. Strumenti a supporto della contabilità sociale: i modelli di bilancio