Il sistema di rendicontazione sociale, data la sua natura volontaria, rappre- senta la cartina di tornasole della volontà dell’ente locale ad aprirsi e ad essere tra- sparente. Esso si fonda non sull’adempimento, ma sulla necessità di relazionare con l’ambiente circostante al fine di migliorare l’azione amministrativa per ren- derla più efficiente ed efficace.
Come è stato detto nei capitoli precedenti, la rendicontazione sociale è un processo articolato che implica la modifica dei rapporti tra organi di governo e macroambiente, in particolare implica una consolidazione del sistema comunica- tivo-relazionale con i propri stakeholder, sia interni che esterni all’azienda. Il si- stema di rendicontazione sociale si fonda sul principio che la Pubblica Ammini- strazione (e nel nostro caso gli enti locali) crei per sua natura valore sociale, di cui solo attraverso strumenti di rendicontazione extra-economica è possibile misurar- ne la dimensione.
Il bilancio sociale rappresenta il momento terminale di questo processo di rendicontazione e, nello stesso tempo, rappresenta il momento dal quale ripartire per dare continuità al processo medesimo. Attraverso tale strumento, l’ente inten- de dare atto del valore creato e, contemporaneamente, in un ottica di migliora- mento, rafforzare il rapporto con gli stakeholder. Il patrimonio informativo con- tenuto nel bilancio sociale diventa, così, un punto di riferimento importante per il processo di analisi e di valutazione dei risultati, e per la determinazione e la revi- sione, da parte degli organi di vertice dell’ente, degli obiettivi strategici.
La sua funzione, come più volte sostenuto, è si comunicativa ma anche e so- prattutto strumentale alla gestione amministrativa dell’ente.
Alla luce di quanto detto finora, il presente lavoro intende analizzare, sulla base di una ricerca empirica, il grado di evoluzione del sistema di rendicontazione
sociale in Italia nell’ambito del contesto pubblico, in particolare nell’ambito degli Enti Locali.
Obiettivo
L’obiettivo del lavoro è quello di valutare, partendo da un raffronto compa- rativo dei bilanci sociali degli enti locali, la maturità raggiunta da tale strumento nei sistemi gestionali amministrativi ed il suo grado d’integrazione. In particolare s’intende analizzare in che misura il bilancio sociale viene ad essere inteso uno strumento di comunicazione e di gestione, rappresentativo di una volontà orientata al cambiamento, e non uno strumento di propaganda politica.
Il bilancio sociale costituisce uno strumento dalla portata innovativa, in quanto consente di superare i limiti intriseci della rendicontazione tradizionale, e quindi di porre su uno stesso piano comunicativo l’ente e gli interlocutori.
La sua collocazione nel sistema di rendicontazione dell’ente può avere natu- ra aggiuntiva o natura integrativa.
Il primo caso generalmente si verifica nelle forme di sperimentazione e di prime elaborazioni del documento, per le quali prevale il carattere addizionale del- lo strumento. Cioè un documento in più.
La natura integrativa è tipico dei contesti più maturi, in cui il bilancio socia- le rientra a pieno titolo tra i documenti che costituiscono l’intero sistema informa- tivo dell’ente.
Attraverso alcune linee di indagine si è cercato di capire se lo strumento pre- senta, come ci si attenderebbe, questo secondo carattere o se, invece, è ancora uno strumento in cerca di una propria collocazione naturale, comunemente condivisa.
Metodologia
La metodologia di ricerca è empirica, di tipo induttivo.
Il metodo si basa sull’analisi del contenuto dei bilanci sociali, sia nella di- mensione quantitativa che qualitativa della performance.
Il lavoro è volto ad analizzare, attraverso uno studio trasversale, come si presenta il bilancio sociale negli enti locali, come è strutturato, quale sistema di
informazioni viene ad essere utilizzato e, per quanto possibile, il grado di unifor- mità e di standardizzazione raggiunto.
La base razionale su cui si fonda la ricerca è rappresentata dal sistema di principi e di criteri enunciati dagli standard di rendicontazione sociale maggior- mente diffusi a livello nazionale e internazionale, affrontati nei capitoli preceden- ti. In particolare si fa riferimento allo standard GBS e al modello GRI.
Oggetto di analisi sono stati i bilanci sociali dei comuni capoluoghi di pro- vincia d’Italia e gli strumenti d’indagine per la raccolta dei dati e delle informa- zioni sono stati principalmente internet, posta elettronica, contatti telefonici e po- sta ordinaria.
Ipotesi
L’ipotesi che si intende sottoporre a verifica è la seguente: la rendicontazio- ne sociale negli Enti Locali sconta il ritardo con il quale la Pubblica Amministra- zione si appresta a realizzare il processo di riforma. Il bilancio sociale, in assenza di un efficace sistema di coordinamento degli strumenti di programmazione e di controllo, che il legislatore ha previsto ma che spesso si pongono in “sovrapposi- zione”, rischia di apparire come un ulteriore adempimento amministrativo, diven- tando uno strumento dal carattere poco pregnante e flessibile agli interessi della classe politica di governo. Ciò comporta, da un lato la sua scarsa adozione da par- te degli enti locali, dall’altro, laddove adottato, l’assunzione di una dimensione qualitativamente carente sia dal punto di vista della comunicazione, sia dal punto di vista della gestione.
Linee di analisi del progetto
Al fine di perseguire l’obiettivo della ricerca, si è voluto soffermare l’attenzione su alcuni aspetti fondativi del processo di rendicontazione, la cui pre- senza vale ad attribuire, o meno, allo strumento di comunicazione sociale il carat- tere della credibilità e della importanza.
Un sistema di rendicontazione sociale può definirsi evoluto e quindi credibi- le se:
− rende conto dei risultati, delle politiche e delle strategie, − fornisce informazioni rilevanti
− è inclusivo − è integrato
Si è cercato, in questo senso, di analizzare queste dimensioni del sistema di rendicontazione sociale e, partendo dagli assunti teorici derivabili sia dallo stan- dard internazionale del GRI, sia da quello nazionale del GBS, sono stati indagati i bilanci sociali lungo 5 linee di analisi, ciascuna delle quali serve a fornire un qua- dro più dettagliato sul grado di maturità raggiunta dallo strumento.
Le linee di analisi indagate sono:
− La metodologia di elaborazione del bilancio sociale; − La rappresentazione dell’identità
− L’analisi della dimensione economica − Il grado di inclusione
− Il sistema degli indicatori
Come sarà illustrato più avanti, per ciascun bilancio sociale sono stati esa- minati gli elementi che, in base alla dottrina dominante, sono ritenuti fondamenta- li ai fini della credibilità, come ad esempio l’ampiezza informativa, il quadro dei
Analisi della struttura del bi-
lancio sociale degli enti locali
Metodologia
Identità
Dimensione economica
Indicatori
Coinvolgimento Figura 14 – Linee di analisi del progetto
risultati forniti, l’analisi ed il confronto di questi con gli obiettivi programmati, le metodologie e le tecniche utilizzate.
Oggetto dell’indagine
Si è ritenuto, nonostante precedenti lavori avessero in qualche modo analiz- zato lo stato dell’arte in tema di rendicontazione sociale negli enti locali,137 di e- stendere l’analisi dell’indagine a tutti i comuni capoluoghi di provincia, al fine di avere, prima ancora di un quadro tecnico-metodologico (obiettivo principale del nostro lavoro), una visione d’insieme, dal punto di vista territoriale e dimensiona- le del fenomeno.
Sono stati inizialmente visionati i siti internet di tutti i comuni capoluoghi di provincia (106), al fine di reperire i bilanci sociali.
Successivamente, è stato contattato, tramite e-mail, l’URP di ciascun ente ai quali è stato chiesto, esplicitamente, se predisponevano o avevano predisposto ne- gli anni precedenti il bilancio sociale e, in modo più generale, quali altri strumenti di rendicontazione sociale essi adottavano o avevano adottato.
Mentre in alcuni casi la risposta, negativa o positiva che fosse, non si è fatta attendere, in altri casi si è reso necessario un secondo ed un terzo sollecito, dopo i quali si è provveduto con un ulteriore tentativo telefonico.
Alla fine vi sono stati alcuni enti che hanno risposto confermando il loro im- pegno in tema di rendicontazione sociale, altri che hanno risposto di non essere impegnati sul campo della rendicontazione sociale, altri che non hanno risposto e che non è stato possibile contattare neanche telefonicamente.
Gli enti contattati possono essere ripartiti come nel prospetto che segue ( ta- vola 15) da cui si può evincere anche il dato relativo all’ampiezza del campione.
La popolazione statistica presa a riferimento è composta dalla totalità dei comuni capoluoghi di provincia, cioè da 106 enti locali, dei quali ben 76 hanno risposto al nostro quesito (cioè circa il 72% della popolazione statistica), mentre il 28% non ha risposto, nonostante i solleciti effettuati tramite tentativi di posta elettronica e telefonici.
Del primo gruppo di enti, che hanno risposto alle sollecitazioni, 34 sono stati quelli che hanno dichiarato di non aver mai adottato sistemi di rendicontazione sociale, sebbene alcuni di essi abbiano manifestato l’intenzione di volerlo fare nel prossimo futuro. La restante parte (42 enti) ha invece elaborato strumenti di rendi- contazione sociale (nel paragrafo successivo vedremo quali), consolidando l’esperienza iniziata negli anni precedenti o apprestandosi per la prima volta alla redazione del bilancio sociale.
Per quanto riguarda il 28% dei comuni che non ha risposto alle richieste ef- fettuate, non è possibile, com’è naturale, dire alcunché circa il loro atteggiamento nei confronti della rendicontazione sociale; tuttavia si è indotti a ritenere che essi possano essere compresi, con la dovuta cautela, nel gruppo degli enti che non si siano mai apprestati alla elaborazione di uno strumento di comunicazione sociale, in quanto, oltretutto, il proprio sito internet è privo di qualsiasi informazione a ri- guardo, mentre sarebbe auspicabile, come suggerito sia dallo standard GBS sia dal GRI, che il Bilancio Sociale, per assolvere a pieno alla sua funzione comunicati- va, fosse reso disponibile sulla rete.
Alla luce di ciò è possibile affermare che, limitatamente al campione indivi- duato, circa il 37% dei comuni capoluoghi di provincia (40/106) elaborano stru- menti di rendicontazione sociale, ed è sull’analisi dei relativi bilanci che si è con- dotta la ricerca.
Tavola 15 - Prospetto degli enti locali contattati
Enti che hanno risposto SI (confermando quanto presente su internet o inviando ulterio- re documentazio- ne) NO di redigere do- cumenti di ren- dicontazione sociale diversi dal bilancio so-
ciale
Enti che non hanno risposto e non è stato possibile reperi- re informazioni tramite il pro- prio sito
Alessandria Arezzo Grosseto (BA) Agrigento Ancona Bari Modena (BP) Ascoli Piceno Aosta Bergamo Napoli (BP) Avellino Asti Biella Savona (BA) Benevento Belluno Brindisi Tot. 4 Caltanisetta
Bologna Cagliari Carrara
Bolzano Campobasso Catania
Brescia Caserta Catanzaro
Cremona Chieti Cosenza
Ferrara Como Crotone
Forlì Cuneo Enna
Genova Imperia Firenze
Lecce Isernia Foggia
Macerata La Spezia Frosinone
Mantova Lodi Gorizia
Messina Lucca L'Aquila
Monza Massa Latina
Novara Milano Lecco
Olbia Nuoro Livorno
Padova Oristano Matera
Palermo Pisa Parma
Perugia Prato Pavia
Pesaro Salerno Potenza
Pescara Sondrio Reggio Calabria
Piacenza Teramo Rieti
Pistoia Trapani Roma
Pordenone Trento Sassari
Ragusa Treviso Siracusa
Ravenna Udine Taranto
Reggio Emilia Verbania Vibo Valentia
Rimini Vercelli Tot. 30
Rovigo Verona Siena Vicenza Terni Viterbo Torino Tot. 34 Trieste Varese Venezia Tot. 38