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Il bilancio Ambientale è uno strumento di rendicontazione che è focalizzato sulla dimensione ambientale.

Quello dell’ambiente e delle prerogative dei problemi legati alla salute dei cittadini e del rispetto della natura, nel corso degli ultimi quindici anni, è diventa- to un tema cruciale per molte aziende. I temi legati all’ambiente producono solu-

zioni non sempre indolori, anzi in alcuni casi gli interessi che contrastano sono così forti da far temere anche la tenuta democratica delle istituzioni.

Da questo punto di vista, la questione è diventata rilevante soprattutto per gli enti locali, i quali si trovano a dover fronteggiare emergenze quali lo smaltimento dei rifiuti, l’emissione di gas serra, l’emissione di anidride solforosa, gli effetti delle radiazioni atmosferiche, la carenza di risorse idriche ed altri. Tutti temi di rilevanza sopraterritoriale, ai quali la comunità presta sempre maggiore attenzio- ne.

La salvaguardia ambientale, nell’ambito dei problemi legati al territorio, tro- va spesso alleati l’ente locale e la comunità. Essa rappresenta, in molti casi, un o- biettivo condiviso dall’uno e dall’altra, e la difesa del suo valore costituisce un e- lemento attraverso il quale l’ente locale costruisce il dialogo con gli stakeholder. Ed è in questo dialogo costruito attorno alla questione ambientale che si inserisce il bilancio ambientale.

Il Bilancio Ambientale si presenta come strumento con una duplice funzio- ne: di rendicontazione e di sensibilizzazione.

La prima consiste nel rendere noto alla comunità ma, soprattutto, agli inter- locutori direttamente interessati, qual è stata la propria condotta gestionale dal punto di vista ambientale.

In questo senso l’ente deve comunicare:

− le strategie aziendali e le azioni perseguite per la salvaguardia ambientale; − i risultati raggiunti in termini di tutela del valore ambientale.

La seconda funzione, quella di sensibilizzazione, rappresenta un tentativo di stimolare l’attenzione di tutta la comunità verso i temi ambientali. In questo senso attraverso il bilancio si intende coinvolgere, lungo la linea strategica posta in dife- sa del valore ambientale, anche quegli interlocutori che sono poco attenti a queste tematiche.

A tal proposito vi è da dire che, come per il bilancio di mandato e il bilancio sociale, anche il bilancio ambientale deve essere percepito come strumento di ge- stione. In questo caso, diventa importante che gli enti locali integrino nella struttu- ra contabile tale documento.

Il sistema informativo aziendale dovrebbe essere rivisto alla luce del dato ambientale da rendicontare, in modo tale che i risultati presenti nel bilancio am- bientale (e quindi gli indicatori utilizzati) siano il frutto di una raccolta circostan- ziata di dati derivanti da un processo sistematico di elaborazione, e non informa- zioni occasionali reperiti attraverso l’intervento propizio di qualche amministrato- re.

Le pressioni che le diverse istituzioni, a livello nazionale ed internazionale, esercitano sugli enti locali per l’adozione del cosiddetto “bilancio verde” sono no- tevoli.75 Tra queste appare molto interessante il progetto CLEAR, il primo proget- to europeo di contabilità ambientale applicato agli enti locali.76

CLEAR sta per City and Local Environmental counting and Reporting e prevede la realizzazione di report ambientali da parte di un campione significativo di comuni e province del nostro Paese.

Il progetto è nato nel 2001 per migliorare la governance locale in materia di ambiente e si è concluso nel 2003. Ad esso hanno aderito 18 enti locali italiani con l’obiettivo di definire azioni comuni di monitoraggio ambientale e sistemi di controllo delle politiche e dei risultati. 77

Nel progetto, il bilancio ambientale viene concepito come uno strumento che deve registrare tutto ciò che in un determinato ente viene fatto per l’ambiente: quanti rifiuti sono stati prodotti, quanta acqua è stata consumata, quanto suolo è rimasto inedificato, se e come è aumentato o diminuito il verde, il livello di inqui- namento dell’aria, quanta energia è stata prodotta e consumata, quante risorse so- no state sottratte oppure rese disponibili.

Inoltre, oltre ai dati numerici, il bilancio ambientale deve registrare gli im- patti prodotti dalle politiche ambientali e quelli che si prevede producano. Così ad esempio se un comune ha deciso di deliberare nuove concessioni edilizie, il bilan-

75 L'Assemblea del Consiglio d'Europa ha approvato, il 2 marzo 2004, una Raccomandazione agli

Stati membri per l'adozione, a tutti i livelli di governo, di strumenti di contabilità ambientale, e in particolare di bilanci "verdi" per perseguire uno sviluppo più sostenibile. La risoluzione impegna tra l'altro il Congresso dei poteri locali del Consiglio d'Europa, che raggruppa i rappresentanti di centinaia di città, a diffondere a livello urbano la contabilità ambientale, e in particolare il bilancio ambientale. http://lists.peacelink.it/economia/msg01500.html

76 http://www.clear-life.it/

77 Hanno partecipato al progetto i comuni di Ferrara (comune capofila), di Bergeggi, Castelnovo

ne’ Monti, Cavriago, Grosseto, Modena, Pavia, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Salsomaggiore, Varese Ligure; e le province di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Modena, Napoli, Torino. http://www.clear-life.it

cio ambientale registrerà gli impatti ecologici attesi (aumento della produzione di rifiuti, aumento dell’energia prodotta e consumata, situazione del verde pubblico, situazione del terreno incolto, ecc). Se una provincia ha deciso di costruire un im- pianto di cogenerazione, il bilancio ambientale ne registrerà i risultati ambientali (rifiuti smaltiti, energia prodotta, energia impiegata, ecc).

Il progetto ha previsto la messa a punto delle procedure, dei modelli, delle best-pratice, delle batterie di indicatori idonei a produrre una concreta contabilità ambientale e, sebbene esistano diversi modelli e metodologie di analisi e di rendi- contazione dei dati ambientali, il progetto CLEAR presenta alcuni caratteri inno- vativi.

Un primo elemento di novità riguarda il processo istituzionale. Il progetto, da questo punto di vista, ha previsto che l’elaborazione del bilancio ambientale e quindi la contabilità ambientale siano organizzate all’interno del quadro istituzio- nale e democratico dell’ente. Questo ha come implicazione che la giunta ed il consiglio esaminino, discutano ed approvino il bilancio così come fanno per il bi- lancio finanziario, assumendosi, di conseguenza, la responsabilità dei dati esposti nei confronti dei cittadini.

Un secondo carattere innovativo riguarda il processo decisionale, il quale dovrà essere fondato sul principio dell’inclusione, che prevede che siano prese in considerazione anche le esigenze dei diversi “portatori d’interesse”.

Infine un terzo aspetto innovativo riguarda il processo di governance, in quanto l’approvazione, nella stessa sessione, del bilancio economico e di quello “verde” consentirà nel tempo un utile terreno di confronto per riconoscere e di- chiarare gli effetti ambientali delle politiche economiche e settoriali.

Nella figura che segue (fig. 1.3) è interessante notare come la ventata inno- vativa della contabilità ambientale abbia favorevolmente coinvolto la provincia di Torino, uno dei 18 enti che hanno aderito al progetto Life-CLEAR. La provincia di Torino, dopo la sperimentazione nell’ambito del progetto, ha proseguito ad ela- borare autonomamente il bilancio ambientale che, nella versione del 2004, si ca- ratterizza per l’efficace processo di coinvolgimento degli stakeholder.78

Figura 3 - La contabilità ambientale della provincia di Torino

Nello schema, che in questa sede si riassume sinteticamente, si può notare come il bilancio ambientale sia il frutto di una duplice parallela attività.

Da un lato il coinvolgimento della comunità locale sulla tematica ambienta- le.

Dall’altra la riorganizzazione del sistema informativo contabile predisposto ad accogliere le politiche ambientali.

Per quanto riguarda il primo aspetto, vi è da dire che, la provincia di Torino aveva avviato, fin dal 2000, un processo di confronto con i cittadini, nell’ambito di Agenda 21,79 sui temi dello sviluppo sostenibile, dal quale erano emerse una se- rie di problematiche connesse allo sviluppo equilibrato del territorio. L’ente ha continuato tale dialogo predisponendo una serie di documenti di orientamento

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Agenda 21 è un programma delle Nazioni Unite dedicato allo sviluppo sostenibile: consiste in una pianificazione completa delle azioni da intraprendere, a livello mondiale, nazionale e locale dalle organizzazioni delle Nazioni Unite, dai governi e dalle amministrazioni in ogni area in cui la presenza umana ha impatti sull'ambiente. Il documento è stato sottoscritto dai Paesi partecipanti alla Conferenza ONU di Rio de Janeiro nel giugno 1992, e aggiornato a Kioto nel 1997, e stabili- sce un piano d’azione per garantire, per il prossimo millennio, un sostanziale miglioramento della vita sul pianeta, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente naturale. L’Agenda 21 è alla base di numerose politiche comunitarie e di programmi di sostegno ad azioni di tutela ambientale o risparmio energetico praticate in ambito locale. L’impegno degli Enti Locali nei confronti di A- genda 21 è stato riaffermato durante il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile tenutosi a Jo- hannesburg (Sudafrica) nell’agosto/settembre 2002. Si veda www.agenda21.com

(come ad esempio il Piano di Azione per la sostenibilità), in cui sono stati recepiti gli indirizzi emersi dal confronto. Tali documenti hanno, successivamente, costi- tuito la base di riferimento da cui si è partiti per la Programmazione Politica ed Economico-Finanziaria dell’ente.

Di conseguenza, gli strumenti della contabilità ambientale sono stati integra- ti a quelli tradizionali, al fine di accogliere le istanze emerse dal confronto e moni- torarne gli esiti; e tale processo integrativo ha riguardato le procedure di forma- zione del bilancio preventivo, della Relazione Previsionale e Programmatica (RPP) e del Piano Esecutivo di Gestione (PEG).

Anche le procedure per la stesura del rendiconto di gestione hanno risentito della ventata innovativa portata dal processo di armonizzazione del sistema in- formativo contabile. Si è infatti intervenuti sulle procedure automatiche e sul si- stema di contabilità, al fine di favorire l’accoglimento degli impegni ambientali dell’ente e la corrispondente dimensione finanziaria; ma soprattutto, al fine di consentire una valutazione dei risultati in relazione agli obiettivi precedentemente programmati.

A regime il sistema di contabilità dovrebbe predisporre annualmente un Bi- lancio Ambientale Previsionale che espliciti gli impegni e i target assunti dall’ente per l’anno successivo, ed un bilancio ambientale di rendiconto, che ne misuri i ri- sultati.