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In questo paragrafo è riportato un sunto delle caratteristiche del campione di 50.000 recensioni utilizzato per la presente ricerca. Tale sintesi è stata realizzata attraverso l’impiego della statistica descrittiva che permette di osservare ciò che i dati

evidenziano nei loro tratti essenziali; e che, insieme alla semplice analisi grafica, costituisce la base iniziale di partenza di qualsivoglia analisi quantitativa dei dati.

4.1.1. Analisi del campione

Il testo delle recensioni contenute nella popolazione osservata, indipendentemente dal sentiment manifestato, si compone mediamente di 235 vocaboli. Tuttavia, l’elevato valore della deviazione standard mostra che la distribuzione considerata è caratterizzata da un elevato livello di dispersione, ciò è dovuto al fatto che il numero effettivo di parole, per ogni testo considerato, è spesso lontano dalla media. Infatti, i risultati mostrano che il valore minimo della distribuzione è pari a 6, mentre il valore massimo è pari a 2493 vocaboli; questo determina un range del valore di 2487; tale misura esprime in maniera ancor più immediata la variabilità che caratterizza la popolazione considerata.

Per quanto concerne lo stile di scrittura che delinea il testo, gli esiti mostrano che, mediamente, più del 50% dei vocaboli in esso contenuti appartengono alla categoria delle parole “funzionali”; ossia preposizioni, pronomi, articoli, congiunzioni e tutti

quei vocaboli che permettono di definire la struttura di una proposizione di modo che questa possa assumere un significato di senso compiuto. Con particolare riferimento ai pronomi, inoltre, emerge che è più frequente l’utilizzo della prima persona singolare;

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probabilmente ciò è dovuto alla natura della tematica indagata. I film, infatti, sono beni esperienziali e intangibili per la quale si esprime, solitamente, la propria opinione e questo richiede inevitabilmente l’utilizzo della prima persona singolare.

Inoltre, il testo risulta composto, mediamente, per il 14% da verbi e per il 5% da aggettivi. Nello specifico, i risultati mostrano che, in media, nel 9% dei casi i verbi utilizzati nelle recensioni sono coniugati al presente.

Infine, l’elevato valore associato alla variabile “Analytic” e il modesto risultato del costrutto “Authentic” mostrano che, mediamente, le recensioni si caratterizzano per l’uso di una sintassi formale e logica, nonché per un lessico più distanziato e

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4.1.2. Distribuzione di frequenze

Per poter indagare la costanza con cui si affrontano determinati temi o si utilizzano specifici vocaboli all’interno delle recensioni, sono state calcolate le

frequenze percentuali che misurano la percentuale delle volte in cui un osservazione si presenta all’interno di una determinata distribuzione.

Lo scopo è quello di individuare, in via preliminare, gli attributi maggiormente considerati dagli utenti per esprimere un giudizio di valore ed indagare se la frequenza con cui gli stessi si presentano varia a seconda del sentiment manifestato.

Per quanto concerne i processi psicologici (vedi Tabella 1), i risultati mostrano che le recensioni negative si caratterizzano per un testo in cui sono più frequenti vocaboli che rientrano nella categoria dei processi cognitivi, mentre le recensioni positive registrano, invece, una maggiore frequenza di vocaboli appartenenti alla dimensione percettiva. In altre parole, il teso delle recensioni negative sembra riflettere un pensiero ragionato e scientifico, mentre le recensioni positive si caratterizzano per discorsi con contenuto emotivo.

Tabella 1 – Numero di recensioni in cui si osserva almeno un riferimento ai glossari dei processi cognitivi e percettivi (espresso in %)

Cognitive Processes Positive Negative

cogproc 99,9 insight 90,9 92,3 cause 85,7 89,6 discrep 82,2 87,6 tentat 94,3 96,8 certain 91,2 91,5 differ 95,9 98,3 100

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Fonte: Rielaborazione personale in Excel dei risultati del software SPSS

In riferimento alla categoria delle necessità (Vedi Tabella 2), l’analisi mostra che, nelle

recensioni positive, la frequenza con cui si presentano vocaboli riferiti all’”affiliazione” è pari all’ 80%; vale a dire, otto punti percentuali in più della frequenza registrata nelle recensioni negative. Anche per la variabile “ricompensa” si

osserva una frequenza maggiore per la polarità positiva, diversamente da ciò che accade per il genere “rischio”. Quest’ultimo, infatti, si presenta con una frequenza del

73,8% nelle recensioni negative, ossia venti punti percentuali in più rispetto a quanto accade per le valutazioni positive.

Tabella 2 - Numero di recensioni in cui si osserva almeno un riferimento al glossario dei Needs (espresso in %)

Fonte - Rielaborazione personale in Excel dei risultati ottenuti dal software SPSS

Perpetual Processes Positive Negative

percept 97,1 96,8

see 91,1 90,2

hear 59,4 61,8

feel 51,3 50,9

Core Drives and Needs Positive Negative

affiliation 80,5 72,2

achieve 86,1 83,1

power 91,9 92,8

reward 90,4 86

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Passando all’illustrazione delle frequenze relative alla categoria delle preoccupazioni

personali (vedi Tabella 3) si osserva che i vocaboli appartenenti al glossario “Leisure” (in italiano, tempo libero) sono abbastanza usati nelle recensioni. Questo dato probabilmente si deve alla natura stessa dei film, che sono visti come un passatempo e un modo per svagarsi.

I termini appartenenti al dizionario “Money”, invece, si presentano con frequenza

maggiore nelle recensioni negative. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che, nell’esprimere giudizi sfavorevoli nei confronti di un lungometraggio, gli utenti facciano spesso uso di espressioni come, ad esempio, “è stato uno spreco di denaro”.

Altra ragione potrebbe risiedere nel fatto che, nelle valutazioni negative, si è soliti sottolineare lo scarso budget investito dalla produzione per la realizzazione delle scene di un film o per l’ingaggio degli attori che compongono il cast.

Tabella 3 - Numero di recensioni in cui si osserva almeno un riferimento al glossario delle preoccupazioni personali (espresso in %)

Fonte - Rielaborazione personale in Excel dei risultati del software SPSS

Con riferimento alla categoria “Brand personality” (vedi tabella 4), contenente

vocaboli attinenti alla personalità del film o delle sue componenti, osserviamo che i glossari i cui termini risultano più frequenti (e in entrambi i casi lo sono maggiormente nelle recensioni positive) sono quelli della “Sincerity” e dell’“Excitement” (in italiano,

rispettivamente, Sincerità ed Eccitazione).

Personal Concerns Positive Negative

leisure 98,1 98,2

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Tabella 4- Numero di recensioni in cui si osserva almeno un riferimento al glossario della Brand Personality (espresso in %)

Fonte - Rielaborazione personale in Excel dei risultati del software SPSS

Infine, osservando il dizionario dell’autenticità (vedi Tabella 5), i risultati rivelano che,

a seconda del sentiment manifestato, sono diversi gli aspetti su cui si focalizzano gli utenti nelle recensioni. In particolare:

1. Nelle recensioni positive si misurano con più frequenza vocaboli associati al glossario della qualità, dell’heritage, del genere e dell’autenticità.

2. Nelle recensioni negative, invece, è maggiore la frequenza con cui si manifestano termini riconducibili ai vocabolari dell’originalità e del marketing. In definitiva, i risultati ottenuti consentono di affermare, almeno in via preliminare, che le valutazioni positive elogiano più frequentemente attributi quali: la qualità del film e/o la capacità di essere realistico, la propensione della pellicola o degli elementi che la compongono a proiettare lo spettatore nei ricordi del passato, la riconoscibilità e/o iconicità degli stessi e, infine, l’attitudine del lungometraggio ad esprimere e riflettere le caratteristiche di uno specifico genere.

I giudizi negativi, di contro, presentano con maggiore frequenza vocaboli riconducibili alla percezione di "originalità" di un film o degli elementi che lo compongono. Dunque, quando si esprime disprezzo per una produzione cinematografica spesso lo si

Brand Personality Positive Negative

Sincerity 32,4 28,3

Excitement 23,2 15,8

Competence 17,5 16,3

Sophistication 3,6 1,9

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fa facendo, ad esempio, ricorso ad espressioni come “film noioso” o “storia già vista e rivista”; giudizi che sottendono la mancanza di novità e particolarità del video

considerato.

Tabella 5 - Numero di recensioni in cui si osserva almeno un riferimento al glossario dell’autenticità (espresso in %)

Fonte - Rielaborazione personale in Excel dei risultati del software SPSS

Meno frequenti risultano, invece, i vocaboli associati ai glossari della “Personal

Indexicality”, che contiene termini che esprimono la coerenza del film o degli attori rispetto al prodotto considerato, e del “Place Indexicality”, che si riferisce alla capacità

della trama, degli attori o del film di riflettere un luogo particolare (ad esempio, un film in puro stile Hollywoodiano piuttosto che un lungometraggio espressione della cultura orientale).

In particolare, nel caso del vocabolario “Personal Indexicality” i risultati mostrano

un’uguaglianza nelle frequenze osservate per entrambi i sentiment considerati; questo risultato è probabilmente frutto dell’essenza stessa dei film che, soventemente,

riflettono storie romanzate o comunque raramente riportano ciò che è accaduto nella realtà. Inoltre, spesso il cast che compone un film è conosciuto anche in virtù dei

Authenticity Positive Negative

Quality 83,5 77,9 Pers_Index 19,1 19,9 Heritage 32,6 27,1 Originality 35,3 39,7 Marketing 15 18,1 Genre_Ico 44,9 40,3 Authenticity 66,3 62,2 Tech_Jargon 0,2 0,2 Place_Index 20 15,9

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diversi ruoli precedentemente recitati, che possono completamente differire tra loro per natura e per contesto. Di conseguenza, la capacità di manifestare coerenza rispetto alla storia o rispetto all’interpretazione è un concetto difficilmente valutabile e, per

questo, passa in secondo piano nella formazione di un giudizio di gradimento da parte del consumatore.

È possibile notare che l’uguaglianza tra frequenze che si osserva nel caso precedente

non si manifesta, però, nel caso del glossario “Place Indexicality”. In questo caso, infatti, i termini ad esso associati si presentano con maggiore frequenza nel testo delle recensioni positive e ciò potrebbe dipendere dal fatto che, questa caratteristica, rappresenta un pregio addizionale del film; pregio capace di imprimere un valore aggiunto nel gradimento da parte dello spettatore qualora il film sia, però, apprezzato nel complesso. Di contro, invece, non altera la percezione della pellicola se la stessa non è apprezzata per l’insieme delle sue componenti principali (es: genere, cast, originalità, qualità, etc.). In altre parole, qualora l’opinione di un consumatore nei

confronti di un lungometraggio sia positiva è più probabile che la capacità dello stesso di riflettere un logo o una cultura sia menzionata come fattore addizionale di gradimento. Nel caso in cui, invece, il giudizio espresso sia negativo è meno probabile che tale aspetto sia citato poiché non rappresenta una determinate rilevante nella costruzione del valore per lo spettatore.

Per confermare quanto appena sostenuto si riporta, in Tabella 6, il valore dell’indice di correlazione del costrutto “Place Indexicality” rispetto alla variabile “Qualità”.

Tabella 6- Indice di correlazione

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Tale indice evidenzia una relazione negativa dimostrando che l’attitudine del film a riflettere un luogo o una cultura non contribuisce a migliorare la percezione di qualità. Infine, in relazione al glossario “Technical Jargon”, ossia il costrutto che

misura il numero medio di volte, espresse in percentuali, che il recensore usa una terminologia tecnica dell'ambito cinematografico (es: regia, sceneggiatore, produttore, etc.), la distribuzione di frequenza mostra che i vocaboli a questo associato sono poco frequenti sia nelle recensioni negative che in quelle positive.

In questo caso, infatti, i valori non raggiungono neanche l’unità e si discostano molto

dai risultati ottenuti per gli altri vocabolari. Una probabile ragione che si cela dietro un risultato così basso potrebbe essere rappresentata dal fatto che, spesso, per indicare un attore, un regista o un cast si utilizza il nome di battesimo (o d’arte) degli stessi

piuttosto che il termine generico che li identifica.

Per chiarire quanto appena detto potrebbe essere utile avvalerci di un esempio: un consumatore che si trova nella situazione di dover valutare “Bastardi senza gloria”, film pluripremiato e che ha ottenuto diverse nomination agli Oscar, indipendentemente dal sentiment che manifesta per lo stesso, nel testo si riferirà al regista utilizzando espressioni come:

“Dopo il tanto criticato A prova di morte, Quentin Tarantino89 concretizza un progetto

a cui pensava da almeno un decennio. Al contrario di molti film sviluppati e modificati per molto tempo, i cosiddetti Development hell, il risultato è a dir poco straordinario […]”

Ancora, essendo noti anche gli attori, si riferirà agli stessi citando il nome del personaggio che interpretano o il loro nome di battesimo (e/o d’arte) utilizzando

espressioni come:

89 Recensione realizzata da un utente nel sito Mymovies.it. Url: https://www.mymovies.it/film/2009/bastardisenzagloria/forum/

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“Lungo, noioso, insopportabile, inverosimile. Insopportabili anche gli attori, soprattutto Brad Pitt90.”

Oppure:

“Dialoghi mozzafiato spesso in più lingue diverse come quello iniziale tra il colonnello Hans Landa91 (uno straordinario C.Waltz) e il contadino francese”.

Vista l’impossibilità di costruire un vocabolario che potesse contenere i nomi

di tutti gli attori, personaggi, registi e/o sceneggiatori esistenti, si è preferito procedere facendo ricorso ai sostantivi generici che, però, non hanno potuto cogliere tutte le sfumature e gli aspetti del testo considerato.

Le successive analisi condotte sul presente glossario mostrano, inoltre, che i risultati ottenuti sono generalmente scevri di rilevanza e non esercitano alcuna influenza consistente nelle differenze di testo esaminate. Per tale ragione gli esiti della suddetta categoria saranno esclusi dalle illustrazioni seguenti poiché ritenuti trascurabili ai fini della ricerca.