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L’analisi della gestione finanziaria

1.4 Gli indicatori di performance economico-finanziari

1.4.3 L’analisi della gestione finanziaria

L’analisi della gestione finanziaria qui considerata si inserisce in un più ampio studio che ha come oggetto la solidità patrimoniale d’impresa.

Solitamente per solidità patrimoniale si intende la capacità di un’azienda di mantenersi in equilibrio finanziario nel medio-lungo termine. In altri termini un’impresa solida ha buone probabilità di far fronte ai disequilibri finanziari di breve termine poiché è in grado di assorbire gli effetti negativi senza compromettere la propria continuità gestionale. Nell’ambito dello studio della gestione finanziaria, o meglio della solidità patrimoniale intesa in senso lato, è possibile scegliere tra molteplici percorsi d’analisi a seconda dei criteri di riclassificazione utilizzati.

Infatti scegliendo di riclassificare lo Stato Patrimoniale secondo il criterio della liquidità, l’analisi finanziaria può usufruire di determinati indici chiamati “quozienti di liquidità e di struttura” che indagano sulle correlazioni che sussistono tra gli impieghi e le fonti45.

Mentre, se si sceglie il modello della pertinenza gestionale (così come avviene in questo lavoro) gli strumenti a disposizione si dedicano all’analisi della struttura dei

44 Generalmente una durata molto lunga del ciclo del circolante è sempre associata ad un forte indebitamento finanziario di breve termine.

45 In particolare i quozienti di struttura si riferiscono agli impieghi e alle fonti di medio-lungo termine mentre i quozienti di liquidità a quelli di breve termine.

finanziamenti. In particolare si parla del “quoziente di indebitamento finanziario” e del “costo medio dell’indebitamento finanziario”.

Il quoziente di indebitamento finanziario.

L’indice di riferimento per l’analisi della solidità patrimoniale sotto il profilo dell’autonomia finanziaria e del rischio di insolvenza è il quoziente di indebitamento finanziario (tabella 17).

Tabella 17: Composizione del

quoziente di indebitamento finanziario Quoziente di

indebitamento finanziario

Tot. Finanziamenti Capitale Netto

Questo indicatore esprime la relazione che sussiste tra i debiti finanziari (sia di breve che di lungo termine) ed i mezzi propri: in questo modo si ottengono informazioni sul peso del contributo dei finanziamenti rispetto a quello del capitale di rischio alla copertura degli investimenti. E’ evidente che il valore dell’indice tenderà ad aumentare quanto più rilevante risulterà il peso dei debiti sul totale delle fonti.

Al contrario non è compito facile definire un valore ottimale per questo indicatore. E’ tuttavia possibile sostenere alcune considerazioni: un valore basso del quoziente rappresenta tendenzialmente una buona situazione aziendale sotto il profilo della struttura finanziaria, mentre un valore elevato non è sempre da considerare come un sintomo di crisi. Infatti è del tutto fisiologico per un’impresa fare uso di finanziamenti con capitale di credito. Pertanto, entro certi limiti, non è detto che all’aumentare del tasso di indebitamento aumenti anche il rischio finanziario e la dipendenza finanziaria.

Il costo medio dell’indebitamento finanziario.

Questo indice concerne il grado di onerosità dei debiti finanziari d’impresa. Infatti, offre significative informazioni al riguardo mettendo a confronto, come espresso in tabella 18, il valore complessivo degli oneri finanziari sostenuti dall’azienda (valore desumibile dal Conto Economico) e il totale dei debiti di finanziamento sia di breve che di lungo termine. E’ facile comprendere come in questa formulazione dell’indice il grado di coerenza tra il numeratore ed il denominatore sia massimo: infatti il quoziente così espresso isola al denominatore i soli debiti esplicitamente onerosi, cioè quelli che comportano il pagamento degli oneri finanziari espliciti ricavabili dal Conto Economico46.

Tabella 18: Composizione del costo dell'indebitamento finanziario Costo dell'indebitamento finanziario Oneri finanziari Tot. Finanziamenti

Inoltre, come è stato accennato in precedenza, questo indicatore risulta significativo se considerato come termine di paragone per il tasso di redditività del capitale investito (R.O.I.). Questo si spiega facilmente considerando i significati segnaletici dei due quozienti; date le loro valenze informative, si chiede al R.O.I. di superare il tasso di interesse che mediamente l’impresa paga sui debiti di finanziamento. Si tratta perciò di comprendere se il capitale impiegato in determinati investimenti, necessari al normale svolgimento delle attività aziendali, abbia generato dei frutti sufficienti a ripagare il costo di reperimento delle risorse. In questo senso l’analisi è rivolta ad individuare gli effetti delle decisioni di indebitamento finanziario.

Per concludere con l’analisi della gestione finanziaria può essere interessante evidenziare come lo Stato Patrimoniale di pertinenza gestionale sia in grado anche da

46 Vi è infatti una seconda formulazione del quoziente che considera al denominatore l’aggregato dei mezzi di terzi in cui si inseriscono ulteriori elementi come i debiti verso i fornitori e il TFR che sono implicitamente onerosi e in quanto tali non direttamente collegabili agli oneri finanziari.

solo, senza cioè ricorrere all’aiuto di quozienti di bilancio, di offrire elementi essenziali per una lettura ed un’analisi in chiave finanziaria della gestione. Grazie alla sua struttura in forma scalare e suddivisa in aree di gestione mette in evidenza le principali variabili che influiscono sui fabbisogni finanziari dell’impresa riconducibili ai vari gruppi di operazioni di gestione svolte.

Per comprendere meglio queste affermazioni si consideri, a titolo di esempio, il ciclo commerciale nell’area operativa. Grazie alle peculiarità del prospetto patrimoniale riclassificato, è immediato individuare il fabbisogno finanziario lordo e netto d’impresa generati da quello specifico gruppo di operazioni: il FF lordo è costituito dagli impieghi operativi legati al ciclo commerciale, mentre il FF netto si ottiene sottraendo al totale di questi impieghi i finanziamenti spontanei direttamente correlati ad essi.

Queste considerazioni valgono per tutte le aree di gestione di cui si compone lo Stato Patrimoniale; pertanto da una semplice ed attenta lettura del rendiconto patrimoniale è possibile arrivare ad alcune informazioni indispensabili per proseguire con l’analisi completa della situazione finanziaria d’impresa: tornando all’esempio precedente, lo Stato Patrimoniale così classificato rende noto di quanti soldi l’imprenditore ha costantemente bisogno per svolgere ogni giorno le proprie operazioni commerciali.