1.3 Le logiche di riclassificazione
1.3.3 Il rendiconto finanziario
Per ciò che attiene la costruzione del Rendiconto Finanziario, si rende necessaria una breve introduzione all’argomento che aiuti a comprendere l’importanza e il ruolo che tale strumento ha nell’informativa esterna ed interna all’impresa. Come è stato accennato in precedenza il Rendiconto Finanziario, benché non espressamente richiesto per tutte le categorie di aziende dalla normativa italiana, rientra tra i
27 Nello schema qui proposto i costi esterni sono: costi per materie prime, per servizi, per godimento di beni di terzi e oneri diversi di gestione.
fondamentali strumenti di analisi di bilancio in quanto permette di conoscere e comprendere in maniera globale la gestione aziendale; senza tale elemento sarebbe cioè impossibile arrivare a rappresentare in maniera completa l’andamento della gestione, in particolar modo per quel che concerne la dinamica finanziaria. Il Rendiconto Finanziario completa l’informativa di bilancio attraverso una serie di informazioni riguardanti le condizioni di liquidità della gestione.
Abbiamo detto che questo ultimo prospetto di bilancio ha come oggetto di studio la dinamica finanziaria d’impresa: ciò avviene attraverso la combinazione dei valori patrimoniali e reddituali. In particolare i dati necessari alla costruzione del Rendiconto Finanziario riguardano la situazione patrimoniale iniziale (01/01) e finale (31/12) d’impresa nonché quella economica28.
Questo documento è composto da un insieme di flussi finanziari rappresentativi della dinamica finanziaria aziendale: per flusso finanziario si intende la variazione, finanziariamente rilevante, intervenuta negli elementi di due Stati Patrimoniali successivi29. In altre parole, è un valore dinamico che per sua natura esprime un movimento. La costruzione di un sistema di flussi finanziari in un unico documento permette di attribuire dinamicità ai valori patrimoniali e finanziari (che vengono rappresentati solamente in maniera statica nello Stato Patrimoniale) evidenziando le variazioni subite durante l’esercizio grazie al confronto tra i valori iniziali e quelli finali.
Il Rendiconto Finanziario consente inoltre di collegare in un tutto unico la gestione economico-reddituale con quella finanziario-patrimoniale e di mettere in evidenza sia la capacità dell’azienda di creare nuova ricchezza che di renderla monetariamente disponibile.
Come per lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, anche per questo prospetto è necessario scegliere tra varie strutture, ognuna delle quali capace di soddisfare
28 In altre parole per costruire il Rendiconto Finanziario per l’anno n sono necessari i valori di Conto Economico per l’anno n e di Stato Patrimoniale per gli anni n e n-1.
29 U. Sostero – P. Ferrarese, Analisi di bilancio - strutture formali, indicatori e rendiconto finanziario, op. cit., pag. 152
precisi fabbisogni informativi. La classificazione può essere fatta rispetto alle seguenti variabili30:
- La scelta della grandezza-fondo. Gli aggregati che possono essere recuperati dagli schemi di bilancio sono molteplici. Si tratta di valori che esprimono risorse finanziarie molto importanti per la solvibilità d’impresa. Tra gli aggregati più studiati si ricordano:
• Il Capitale Circolante Netto, come sintesi tra attivo e passivo corrente;
• la liquidità, che può essere vista nella sua composizione ampia o stretta in funzione della considerazione o meno dei depositi bancari e postali oppure nella sua accezione lorda o netta rispetto alle poste passive dei debiti in c/c verso le banche;
• la posizione finanziaria netta a breve (o a lungo), calcolata sommando alla liquidità i crediti finanziari a breve e sottraendo le passività finanziarie a breve (e le passività finanziarie a medio-lungo termine).
- La struttura formale del Rendiconto. E’ possibile scegliere se adottare uno schema a sezioni divise, in cui i flussi che generano fabbisogni di risorse sono separati da quelli che generano fonti31, oppure uno schema scalare che mostra una progressione dei fabbisogni e delle fonti.
- Le modalità di aggregazione dei movimenti finanziari. La scelta qui riguarda il criterio di classificazione dei flussi. Questi possono essere rappresentati secondo la “natura” dei valori a cui si riferiscono oppure secondo la loro “destinazione” nelle diverse aree gestionali d’azienda.
A questo punto, così come è stato fatto per i precedenti due prospetti contabili, si giunge alla scelta del Rendiconto Finanziario da utilizzare ai fini del presente lavoro. Pertanto in seguito si farà riferimento ad un documento, così come si è verificato in precedenza per lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, con una struttura scalare
30 U. Sostero, P. Ferrarese, Analisi di bilancio - strutture formali, indicatori e rendiconto finanziario, op. cit., pag. 223 e seg., pag. 168 e seg.
31
e nel quale si aggregano le operazioni di gestione secondo aree omogenee32. Inoltre, per rappresentare la dinamica finanziaria è stato necessario procedere all’individuazione di una “grandezza-fondo” di riferimento ovvero dell’elemento (o un insieme di elementi) fondamentale, di natura statica, esprimente un valore istantaneo di cui si spiegheranno le variazioni nel periodo considerato: in questo senso si parla di analisi dei flussi dei fondi. La scelta è ricaduta sull’aggregato della “posizione finanziaria netta a breve” definita in una sua particolare composizione, i cui componenti verranno evidenziati in seguito.
Il rendiconto finanziario scelto.
La forma scalare del prospetto si articola come segue (per una migliore comprensione si osservino le tabelle 11 e 12): il punto di partenza è il calcolo del valore iniziale della risorsa finanziaria di riferimento, si procede aggregando le variazioni in aumento ed in diminuzione degli impieghi e delle fonti finanziarie per aree di gestione omogenee fino ad arrivare al calcolo del valore finale di periodo della grandezza-fondo.
Tabella 11: costruzione del valore iniziale della grandezza-fondo
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA A BREVE INIZIALE:
Liquidità e Att. Finanziarie che non costituiscono immob. - Debiti di finanziamento a breve
= Indebitamento netto
32 Le aggregazioni vengono fatte in relazione alla omogeneità delle operazioni rispetto alla produzione/assorbimento di risorse finanziarie.
Tabella 12: costruzione del Rendiconto Finanziario
A) POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
A BREVE INIZIALE
B) FLUSSO MONETARIO DELLA GESTIONE OPERATIVA
Ricavi di vendita
Acquisti di materie
Spese per servizi
Spese per godimento di beni di terzi
Oneri diversi di gestione
Salari e stipendi
Oneri sociali
Svalutazione crediti
Utilizzo fondo TFR, fondo rischi e oneri
Variazione crediti comm.li
Variazione altri crediti breve
Ratei e risconti attivi
Ratei e risconti passivi
Variazione fornitori
Variazione altri debiti
Totale C) GESTIONE FINANZIARIA D) GESTIONE STRAORDINARIA E) GESTIONE TRIBUTARIA
F) FLUSSO MONETARIO DA INVESTIMENTI
Acquisto di cespiti
Vendite di cespiti
Investimenti imm. Immateriali
Disinvestimenti imm. Immateriali
Investimenti imm. Finanziarie
Disinvestimenti imm. Finanziarie
Totale
G)
FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI
FINANZIAMENTO
Nuovi finanziamenti (medio-lungo termine)
Conferimenti dei soci
Rimborsi di finanziamenti
Rimborsi di capitale proprio
Totale
H) GESTIONE DEL PATRIMONIO NETTO
I) FLUSSO MONETARIO NETTO DEL PERIODO (B+C+D+E+F+G+H)
L) POSIZIONE FINANZIARIA NETTA A BREVE FINALE (A+I)
Fonte/fabbisogno di capitale circolante netto della gestione operativa
Pagamenti collegati ai fondi
Variazione degli elementi operativi del capitale circolante netto
La grandezza-fondo.
Come abbiamo visto dettagliatamente nelle pagine precedenti, le risorse finanziarie di riferimento più utilizzate per la costruzione del Rendiconto sono il Capitale Circolante Netto (come differenza tra impieghi e fonti con scadenza a breve termine) la liquidità (ovvero l’aggregato delle disponibilità di moneta e temporanei sostituti) e la posizione finanziaria in quanto, grazie alle peculiarità degli elementi che le compongono, sono idonee a descrivere le condizioni finanziarie di un’impresa.
Tuttavia, ricordando che nulla viene ufficialmente imposto né della normativa italiana né dai principi contabili internazionali circa la forma e il contenuto del Rendiconto33, vi è la possibilità di scegliere in piena autonomia la composizione dell’aggregato finanziario di riferimento che meglio si addice alle caratteristiche gestionali e finanziarie dell’azienda oggetto d’analisi: proprio per questo motivo si è giunti, durante lo svolgimento di questo lavoro, alla definizione di una grandezza- fondo ad hoc, che meglio di altre poteva rappresentare la dinamica finanziaria delle realtà aziendali in seguito analizzate. Si tratta (come evidenziato in tabella 11) dell’indebitamento netto, vale a dire della posizione finanziaria netta a breve calcolata come differenza tra la liquidità (determinata come sopra) e i debiti verso gli istituti di credito con scadenza a breve termine34.
La classificazione dei movimenti finanziari per aree di gestione.
Nella parte centrale del prospetto si procede alla classificazione dei movimenti finanziari per aree di gestione. In altre parole si mette in evidenza in che misura le diverse operazioni gestionali hanno causato entrate o uscite di moneta.
33
Tra i principi contabili internazionali ve n’è uno, lo IAS 7, specificatamente dedicato alla costruzione del Rendiconto Finanziario. Tale principio però non indica uno schema vincolante da rispettare, bensì delinea solo una serie di principi da rispettare durante la redazione del prospetto.
34 Si è deciso per questa composizione in quanto lo scoperto dei conti correnti bancari costituisce, nel nostro Paese, parte integrante della gestione della liquidità dell’impresa.
Come accennato nelle pagine precedenti le entrate di moneta sono fonti di liquidità mentre le uscite impieghi: pertanto se le entrate sono superiori alle uscite si avrà un avanzo di liquidità, viceversa un fabbisogno35.
Dopo aver calcolato ed inserito nella sezione A della tabella 12 il valore dell’indebitamento netto iniziale, si provvede nella sezione B al calcolo del flusso di cassa della gestione operativa. Per arrivare a questo risultato si deve scomporre ulteriormente il lavoro da svolgere in tre distinte sotto-aree.
a) La gestione operativa caratteristica: in questa prima area si giunge alla determinazione del flusso di capitale circolante netto dato dalla somma dei flussi generati dalle componenti reddituali caratteristiche: in altre parole si evidenzia la contropartita finanziaria delle variazioni reddituali36.
b) La gestione dei pagamenti a fronte dei quali, nei precedenti esercizi, erano stati accantonati appositi fondi: si tratta di comprendere se i fondi aziendali sono stati utilizzati o meno considerando sia la variazione intervenuta tra l’inizio e la fine dell’esercizio che l’accantonamento annuale. Infatti, se la variazione del fondo coincide con l’ammontare dell’accantonamento ciò significa che il fondo non è stato utilizzato e quindi non ci sono state uscite di cassa; se invece la variazione è inferiore all’accantonamento allora il fondo è stato usato e pertanto si dovrà procedere alla riduzione del flusso di cassa.
c) La gestione delle variazioni delle attività e delle passività correnti collegate alla gestione operativa: in questa area è necessario rettificare il valore del flusso di capitale circolante netto generato dalla gestione operativa (vedi sopra al punto a.) in quanto ai componenti di reddito che lo generano non sempre corrispondono delle entrate o delle uscite monetarie di uguale ammontare (si pensi a titolo di esempio ai ricavi di vendita e ai costi per materie prime: è possibile che parte delle vendite avvenga a credito così come parte degli acquisti a debito. In queste situazioni è evidente che solo la quota dei crediti effettivamente incassata genera una fonte di liquidità così come il fabbisogno
35 F. Giunta, Il rendiconto finanziario: la costruzione, op. cit.
36 Per comprendere quanta liquidità è stata assorbita o generata dalla gestione operativa caratteristica si utilizzeranno i valori positivi e negativi di reddito caratteristici da estrapolare dal Conto Economico.
di liquidità non dipende dal valore complessivo dei costi per materie prime bensì solamente dal saldo dei debiti pagati).
Procedendo con la costruzione del prospetto, nelle sezioni C, D ed E si inseriranno i saldi delle aree di gestione rispettivamente finanziaria, straordinaria e tributaria37.
La sezione F accoglie la gestione delle immobilizzazioni che determina fabbisogni monetari in caso di nuove acquisizioni e fonti finanziarie derivanti dalle cessioni effettuate.
La sezione G riguarda la gestione del capitale di terzi (acquisizione o rimborso di finanziamenti) e del capitale proprio (aumenti o rimborsi di capitale), mentre nella sezione H si inserisce il valore dei dividenti distribuiti.
In ultima analisi si procede al calcolo del flusso monetario netto di periodo come sommatoria dei singoli flussi generati dalle distinte aree di gestione per poi arrivare al valore finale della grandezza-fondo presa come riferimento (sezioni I ed L).
Un’adeguata costruzione del Rendiconto Finanziario costituisce il punto di partenza per la sua interpretazione, al fine di esprimere un giudizio finale sulle condizioni di equilibrio finanziario dell’impresa38.