Le fondazioni di origine bancaria nella governance dei sistemi di pubblico interesse
3.6. L’analisi dei meccanismi di governance
Dopo avere analizzato le caratteristiche dell’ambiente di riferimento che danno significato alla partecipazione degli attori sociali ai processi di governance integrata, bisogna analizzare quali sono le dimensioni di tale partecipazione.
A tale proposito A.Wandersman individua tre dimensioni critiche51:
• i soggetti che partecipano,
• il tipo di partecipazione,
• le conseguenze derivanti da tale partecipazione.
La struttura teorica su cui basare l’analisi dei meccanismi di governance deve quindi comprende lo studio:
1. delle origini del processo di partecipazione. Le origini del processo devono essere individuate nelle caratteristiche ambientali, ecologiche e sociali di ogni soggetto.
50 Per un approfondimento si veda Meyer J.W. (a cura di), “Environments and organizations”, Jossey-Bass, 1978.
51 Wandersman A., “A framework of participation in community organizations”, “The journal of applied behavioral science”, n.1, 1981.
Tali caratteristiche rappresentano le determinanti del contesto e gli elementi motivanti della partecipazione;
2. della natura della partecipazione. Dalle origini del processo di partecipazione è possibile comprendere e studiare l’approccio ed i modelli comportamentali utilizzati;
3. degli effetti per i soggetti. Gli effetti che derivano ai diversi soggetti possono essere compresi analizzando i meccanismi che mediano tra le caratteristiche dei partecipanti, le componenti della partecipazione e l’evoluzione dell’ambiente.
La seguente figura rappresenta le dimensioni chiave per procedere all’analisi dei meccanismi di partecipazione ed alla definizione del modello di governance territoriale integrata per le fondazioni di origine bancaria.
Figura 3.2: Le dimensioni della governance territoriale integrata
A fronte del modello sopra rappresentato si propone, di seguito, una sintesi utile per precisare le dimensioni interne che conferiscono contenuto ai fattori chiave precedentemente individuati e che consentono di individuare le possibili chiavi di volta per l’attivazione della partecipazione territoriale come elemento propedeutico alla definizione del modello di governance territoriale integrata.
Le caratteristiche ambientali, ecologiche e sociali
Il primo gruppo di attivatori del processo di partecipazione può essere così descritto:
• Caratteristiche ambientali. Le caratteristiche ambientali condizionano notevolmente la propensione del singolo soggetto a partecipare a processi di governance territoriale. Le due dimensioni principali sono il rapporto tra i valori di tale soggetto e quelli dell’ambiente di riferimento e le relazioni instaurate con gli altri attori dell’ambiente stesso. Se i valori sono diversi od addirittura antagonisti a quelli ambientali diventa più difficile per il singolo l’avvicinamento psicologico ed emotivo al processo di partecipazione.
• Caratteristiche ecologiche. Tra le caratteristiche ecologiche si fanno rientrare sia le variabili legate agli aspetti spaziali e temporali della struttura sociale sia quelle legate agli aspetti psicologici.
– Le variabili del primo tipo sono quelle connesse alle caratteristiche dimensionali, ai confini ed all’evoluzione dell’attore. Le caratteristiche dimensionali incidono sulla partecipazione dei singoli soggetti perché possono facilitare o rendere difficile la comunicazione e l’interazione sociale. I confini sono importanti perché concorrono a costruire il senso di appartenenza. La tipologia di evoluzione del soggetto ed i fattori determinanti rappresentano un importante elemento segnaletico per effettuare una prima analisi del tipo di partecipazione e degli effetti che ne deriveranno al singolo.
– Gli aspetti psicologici sono per lo più legati alle dimensioni dei soggetti. Nei contesti in cui, a fronte di molteplici ruoli da rivestire, vi sia un numero insufficiente di soggetti per ricoprirli tutti, vi è un forte stimolo alla partecipazione52. Tale insufficienza produce, inoltre, un incremento nel sostegno delle diverse posizioni, un coinvolgimento in un numero superiore di compiti e
52 Barker R., Schoggen P., “Qualities of community life”, Jossey-Bass, 1973
di funzioni, una maggiore responsabilità concessa ai membri a fronte di una loro maggiore autoresponsabilizzazione.
• Caratteristiche sociali. Le caratteristiche sociali di una rete dipendono dalle caratteristiche dei suoi membri, dei valori condivisi, delle relazioni interne e di quelle instaurate con l’esterno, dei modelli di funzionamento.
– La composizione dei membri e le loro caratteristiche, concorrendo a definire le peculiarità della rete, sono un elemento essenziale per facilitare la partecipazione. Parzialmente in contrapposizione con l’approccio che collega direttamente le differenze di tipo e la partecipazione, il paradigma di Moss teorizza che le caratteristiche medie dei membri sono una forza che facilita od inibisce la partecipazione. Come conseguenza di questo, grande attenzione viene posta sull’omogeneità dei soggetti che, al contrario dell’eterogeneità che porta un maggiore livello di conflitto, viene assunta come facilitatore. Tale considerazione viene ampiamente condivisa anche se è necessario considerare che, se da un lato un certo livello di omogeneità è fondamentale per rafforzare la rete e facilitare la partecipazione, un eccessivo livello della stessa finisce per ostacolare la partecipazione e per indebolire la rete perché non permette l’acquisizione e lo sviluppo di nuove conoscenze e l’evoluzione di quelle possedute.
– Le relazioni interne e quelle sviluppate con gli stakeholder territoriali sono legate ai valori ed alle conoscenze prodotte. Esse, facilitando il processo di conoscenza reciproca, la convergenza dei valori e dei significati e la creazione di conoscenze, fungono da facilitatori della partecipazione. Grazie a tali relazioni risulta inoltre facilitato il processo di controllo ed incrementata la capacità di costruire processi di governance più ampi, in grado di rispondere in modo più efficace ed efficiente53 alle attese ed agli interessi dei singoli membri e del territorio.
– Anche i modelli gestionali possono essere visti come facilitatori, qualora consentano un’efficace operatività dei soggetti attraverso una corretta definizione dei ruoli, degli spazi e dei tempi, il mantenimento di condizioni di
53 Si pensi alle diverse tipologie di economie: le economie di scala, le economie di scopo, le economie di apprendimento e le economie di transazione.
sicurezza, una veloce trasmissione di flussi informativi di qualità, una maggiore interazione tra i singoli membri.
Le caratteristiche e le differenze individuali
Le principali caratteristiche e differenze che influenzano il processo possono essere così rappresentate:
• Caratteristiche socio-culturali. La relazione tra le caratteristiche socio-culturali e la partecipazione è molto forte. Il livello socio-culturale incide, positivamente o negativamente, sulla fiducia nella capacità di influenzare le decisioni di tipo strategico, sul contributo all’attività, sullo sviluppo di competenze organizzative e gestionali in linea con quelle degli altri membri.
• Caratteristiche psicologiche. Molto forte è anche la relazione tra le caratteristiche psicologiche di un soggetto e la sua propensione a partecipare. Tra le possibili componenti psicologiche vi sono il giudizio che si dà degli altri membri e dei loro comportamenti, la percezione di affinità, l’attrazione reciproca, la dipendenza che deriva al singolo dalla partecipazione.
• Interrelazioni situazionali. Un’altra variabile utile per comprendere le condizioni di avvicinamento è il tipo e la qualità dell’interrelazione tra le sue caratteristiche ed i suoi valori e la situazione che esso sperimenta. L’analisi di queste interrelazioni situazionali può essere fatta utilizzando alcune sotto-variabili, tra cui la capacità individuale di costruire competenze e comportamenti, che è legata a quello che un singolo soggetto sa e può fare, la capacità di codificare le strategie e di definire i costrutti, elementi su cui si basa il processo di categorizzazione degli eventi e di collocazione dei diversi soggetti partecipanti, la capacità di definire le differenze tra i risultati attesi e gli schemi comportamentali implementati, la capacità di definire i ruoli ed i sistemi di autoregolazione dei comportamenti che si utilizzano nelle situazioni contingenti.
• Differenze individuali. Le differenze individuali sono importanti sotto due aspetti. In primo luogo come facilitatori della partecipazione, in secondo luogo come moderatori degli effetti della partecipazione stessa. Tali differenze possono derivare da una serie di variabili che sono così sistematizzabili: variabili legate alla
personalità (il bisogno di potere, il bisogno di controllo, la ricerca di stimoli), le relazioni instaurate, le risorse (conoscenze e costi di partecipazione), le variabili situazionali.
I meccanismi di mediazione
Dopo aver analizzato le variabili che incidono sulla predisposizione partecipativa, si devono evidenziare i meccanismi di mediazione tra le diverse caratteristiche degli attori.
Essi possono essere così sistematizzati:
• Costo e grado di difficoltà della partecipazione. Tra gli indicatori della partecipazione si devono inserire due variabili che risultano essere importanti anche nella fase di attivazione del processo partecipativo: il costo derivante dall’ingresso e dalla partecipazione, il grado di difficoltà nell’ingresso e nella partecipazione.
• Leadership. I leader devono creare le condizioni per favorire la partecipazione degli attori, e devono sostenere e definire i tempi dell’evoluzione. La leadership può derivare dal fatto di occupare una posizione formale riconosciuta a seguito di un processo elettivo o di nomina dall’alto (ad es. enti locali), può essere la conseguenza dell’influenza e delle capacità di un soggetto di mobilitare gli altri membri per il raggiungimento di un obiettivo comune (ad es. associazionismo), oppure può derivare dal possesso di particolari conoscenze e competenze (ad es. mondo della scuola, delle professioni o Università). Di conseguenza il potere decisionale è una variabile che influenza pesantemente la composizione organizzativa e la gestione dei processi.
• Tipologie di partecipazione. Un altro indicatore importante è la tipologia di partecipazione, che contribuisce ad approfondire l’analisi degli aspetti qualitativi della partecipazione. Un modo per valutare l'indicatore partecipazione si basa sull’analisi del contributo portato in una o più delle fasi di gestione del processo di governance54. Le fasi possono essere così descritte.
– Definizione delle componenti fondamentali e degli obiettivi. I membri hanno pieno controllo dei processi decisionali e sono in grado di definire le componenti ed i parametri per la pianificazione.
54 Wandersman A., “A user participation in planning environments. A conceptual framework”,
“Environment and behavior”, n.11, 1979
– Pianificazione. I membri definiscono set di obiettivi all’interno delle componenti e dei parametri predefiniti. Essi hanno il potere decisionale per implementare gli obiettivi a fronte del quale vi è la responsabilità per tale implementazione.
– Scelta. I membri possono scegliere tra i set di obiettivi derivanti da processi definitori interni o esterni.
– Retroazione. Ai membri è richiesta la piena partecipazione nel momento in cui si attiva il processo di analisi e di valutazione degli obiettivi che sono stati definiti.
• Ruoli di sostegno. Un altro indicatore che influenza la tipologia di partecipazione dei singoli e gli effetti che ne derivano è costituito dalle caratteristiche dei ruoli di sostegno55 e dei soggetti chiamati ad occuparli. Tra i ruoli di sostegno si ricorda quello di “guida”, le cui caratteristiche essenziali sono quelle della proattività, intesa come capacità di stimolare l’iniziativa dei membri o di prendere l’iniziativa qualora i membri non possano o non riescano a prenderla; quello di “facilitatore” nella realizzazione delle azioni e dei processi decisi dai membri; quello di “esperto”, colui che deve portare dati ed informazioni in aree ritenute particolarmente deboli o critiche per l’implementazione dei processi di governance.