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CAPITOLO II.2 MATERIALI E METOD

II.2.1. ANALISI DA REMOTO

II.2.1.1. Carta Tecnica Regionale (CTR)

Il dataset topografico utilizzato fa riferimento alla Carta Tecnica Regionale Numerica in scala 1:10,000 degli anni 1994 e 1998 (anno di realizzazione dei voli) disponibile presso il “Sistema Informativo Territoriale ed Ambientale” (SITA) fornito dalla Regione Toscana (http://www502.regione.toscana.it/geoscopio/cartoteca.html). La Carta Tecnica è inquadrata nella rete geodetica italiana, con rappresentazione cartografica nella proiezione di Gauss- Boaga Roma 40 fuso Ovest. I quadri d’unione (rt_ctr.10k.qu) della CTR utilizzata che ricadono all’interno dei due bacini idrografici sono riportati di seguito. A questo quadro d’unione sono inoltre associate tutte le OFC dei dataset aerofotografici utilizzati.

– 295140; – 295150; – 305080; – 305120; – 305160; – 306010; – 306020; – 306030; – 306050; – 306060; – 306070; – 306080; – 306090; – 306100; – 306110; – 306120; – 306130; – 306140; – 306150; – 317030; – 317040; – 317070; – 318010; – 318020; – 318030; – 318040; – 318050; – 318060; – 318070; – 318080; – 318100; – 318110.

II.2.1.2. LiDAR e DTM

Il DTM utilizzato, con passo di 1 m, è derivato dal LiDAR di proprietà MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), effettuata su piattaforma aerea, e realizzato per le aste fluviali di I e II ordine (Fig.II.2). Per le aree escluse (linea di costa, settori collinari) sono stati utilizzati i DTM ricavati dai LiDAR della Regione Toscana disponibili sul SITA con passo a 2 m, per il tratto di costa, e 10 m per le aree collinari. Le analisi condotte sono state effettuate sia sulle immagini finali di tipo raster sia su ulteriori elaborazioni condotte sul DTM stesso. È stato quindi realizzato un Hillshade, variando l’angolo d’illuminazione per enfatizzare l’osservazione di variazioni di quota significative.

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Figura II.2 – DTM su LiDAR con passo a 1 m del territorio d’indagine, con riportati i limiti dei bacini idrografici del F. Cornia (in verde) e del F. Pecora (in blu)

II.2.1.3. Dataset aerofotografico

Attraverso l’analisi multitemporale è stato possibile individuare elementi geomorfologici relativi all’idrografia superficiale delle aree di pianura di cui nelle immagini più recenti si è persa l’evidenza.

Le ortofoto multitemporali utilizzate si estendono per un arco temporale di 56 anni, dal 1954 al 2013 (Fig. II.3), e sono disponibili sul GEOSCOPIO_WMS-ORTOFOTO a cura del SITA della Regione Toscana. L’utilizzo delle ortofoto multitemporali ha facilitato le procedure di elaborazione e digitalizzazione delle informazioni morfometriche e geomorfologjche, rendendo più efficace l’analisi temporale territoriale. Le ortofoto più antiche sono state acquisite con camere metriche e stampate su carta e successivamente digitalizzate; quelle moderne invece sono state acquisite direttamente da camere metriche digitali.

Le strisciate sono tutte con andamento E-O-E in asse alle sezioni di CTR per ottimizzare la restituzione cartografica

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1954

– Volo GAI: (Fig. II.3a) le immagini del Volo GAI (Gruppo Aereo Italiano) sono state

realizzate in Toscana nel triennio 1954-56. L’archivio fotografico, di proprietà e conservato presso l’Istituto Geografico Militare (IGM) di Firenze è stato ortorettificato presso il LARIST (Lucchesi et al., 2006). È costituito da 2463 fotogrammi a livelli di grigio acquisiti ad una quota di volo compresa fra 5000 e 10000 m ed hanno una scala nominale di ripresa tra 1:30.000 e 1:65.000. La scala di visibilità è 1:1 – 1:5.000.000 con dettaglio 1:10.000.

- 1978 – Volo EIRA: (Fig. II.3b) le riprese del Volo EIRA (Ente Italiano Rilievi Aerofotogrammetrici) sono state realizzate per l’intera Toscana negli anni 1975-76. I fotogrammi in livelli di grigio sono stati acquisiti ad una quota di volo di circa 2000 m per una scala nominale di ripresa pari a 1:13.000, sebbene i fotogrammi supportino l’ingrandimento fino a 7 volte, cioè fino alla scala 1:2000. Ogni fotogramma copre un’area di circa 900 ettari. La digitalizzazione ed ortorettificazione dei fotogrammi è stata fatta dall’Ufficio Cartografico Regionale ad una risoluzione di 1m per pixel. La scala di visibilità è 1:1 – 1:5.000.000 con dettaglio 1:10.000.

- 1988 – Ortofoto RT (Regione Toscana): (Fig. II.3c) le riprese in livelli di grigio sono state acquisite nel 1988 dalla CGR Parma (Compagnia Generale Riprese Aeree) e di proprietà della Regione Toscana. Le immagini sono state riprese ad una quota di volo media di 1500 m, con risoluzione spaziale pari a 1 m, e ritagliate sulla CTR 1:10,000.

- 1996 – Ortofoto AIMA: (Fig. II.3d) le ortofoto digitali in livelli di grigio sono state acquisite nel 1996 dalla Compagnia Generale Riprese aeree (CGR) per il Ministero dell’Ambiente. Le immagini sono state riprese ad una quota di volo media di 1500 m, con risoluzione spaziale pari a 1 m, e ritagliate sulla CTR 1:10,000.

- 2010 – Ortofoto RT (Regione Toscana): (Fig. II.3e) volo Rossi Brescia e di proprietà AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), ortofoto digitali ad alta definizione a 32 bit di colore, riprese nel campo di luce visibile acquisite nel 2010 dalla Regione Toscana con copertura dell’intero territorio regionale. Le immagini sono state riprese ad una quota di volo media di 1500 m, con risoluzione spaziale pari a 0,5 m. La scala di visibilità è di 1:1 – 1:5.000.000 e ritagliate sulla CTR 1:10.000.

- 2013 – Ortofoto RT (Regione Toscana): (Fig. II.3f) volo BLOM-CGR Parma e di proprietà AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), sono ortofoto digitali ad alta risoluzione a 32 bit di colore, riprese nel campo di luce visibile acquisite nel 2013 dalla Regione

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Toscana con copertura dell’intero territorio regionale. Le immagini sono state riprese ad una quota di volo media di 1500 m, con risoluzione spaziale pari a 0,5 m. La scala di visibilità è di 1:1 – 1:5.000.000 e ritagliate sulla CTR 1:10.000.

Figura II.3 – Dataset aerofotografico multitemporale utilizzato. L’esempio qui proposto rappresenta l’area di Massa Marittima, con il centro abitato nella porzione superiore, e la depressione di Pian del Vescovo, al centro (elemento: 306150). Si notino i cambiamenti della copertura vegetale e l’antropizzazione del territorio nel corso degli anni. A) Volo GAI, 1954; B) Volo EIRA, 1978; C) Volo RT (Regione Toscana), 1988; D) Ortofoto RT (Regione Toscana), 1996; E) Ortofoto RT (Regione Toscana), 2010; F) Ortofoto RT (Regione Toscana), 2013.

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II.2.1.4. Cartografia storica

L’unica cartografia storica digitalizzata e georeferenziata disponibile per la Regione Toscana è quella relativa al Catasto Generale di Terraferma, noto come Catasto Leopoldino (Fig. II.4), promulgato da Pietro Leopoldo Granduca di Toscana nel XIX secolo. Per le loro caratteristiche geometrico-particellari di estrema precisione, che si appoggiano alla triangolazione primaria realizzata nel 1820 secondo criteri astronomici-geodetici (Rombai, 1989) i catasti ottocenteschi costituiscono tutt’oggi uno strumento molo utile per la ricostruzione dell’antico assetto territoriale. Nel Progetto CASTORE (Cartografia Storica Regionale) La Regione Toscana e gli Archivi di Stato toscani (http://www.regione.toscana.it/-/castore) mettono a disposizione il quadro generale particellare del catasto digitalizzato in formato TIFF e georeferenziato con il sistema di riferimento nazionale Gauss-Boaga. Sono state inoltre consultate ulteriori mappe storiche a scala minore e non georeferenziabili riferibili al Gran Ducato di Toscana tra il sec. XVI e XVIII (Malavolti, 1573; Inghirami, 1830; Tartini, 1838; Merciai, 1910, 1929; Mori, 1935).

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