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13.2 Analisi del sistema d’esodo

13.2.3 Analisi di terzo livello: la hot zone

Al terzo livello vengono eseguiti tre test per verificare se le persone possono abbandonare la hot zone e porre in evidenza eventuali criticità.

Test di raggiungibilità dei varchi della cella

Con questo test viene verificata la raggiungibilità dei varchi di uscita della cella entro il tempo di riferimento trif uguale a 60 s.

L ≤ LT EST = trif · vrif· fm

fci· CS

Il più lungo percorso all’interno della platea L misura 31 m. Il fattore di mobilità fm dipende dalla familiarità che le persone coinvolte hanno con i luoghi, dalla presenza di sistemi di facilitazione e dal grado di mobilità, dalla densità di affollamento lungo i percorsi e dalla presenza di ostacoli. Nel caso specifico è uguale a 1.19. Il fattore di criticità iniziale fci in relazione alle caratteristiche di pericolosità della cella è uguale a 1.0. La velocità di riferimento è convenzionalmente assunta pari a 0.7 m/s. Il coefficiente di sicurezza CS è

13. Applicazione dei test di vulnerabilità a un caso studio

uguale a 1.4 (Percorsi multipli bilanciati e presenza di varchi che immettono direttamente verso una zona sicura).

Si ottiene quindi 31 ≤ 35 m e il test è superato. Test della capacità di deflusso dalla cella

Il test verifica la capacità di sfollamento dei varchi della cella che immettono su un percorso d’esodo o direttamente in una zona sicura.

P ≤ PT EST =

Pn.varchi

k=1 (φ · nf ile· frd)k· trif

fci· CS

La platea è caratterizzata da 5 varchi: il varco o gap A immette direttamente verso l’esterno, mentre i varchi B, C, D, E immettono su un percorso d’esodo. I varchi A, B, D, E hanno larghezza nominale 1.2 m (larghezza effettiva 0.9 m) mentre il varco C ha larghezza nominale 1.8 m (larghezza effettiva 1.5 m). Assumendo come larghezza di ingombro delle persone 0.55 m si ottiene che il numero di file nf ile= int (Lnominale/Lingombro) che possono attraversare i varchi è uguale a 1 per i varchi A, B, D, E e 2 per il varco C. φ rappresenta il flusso di persone di riferimento in grado di defluire attraverso il varco considerato è assunto pari a 1.4 persone/s. Il fattore di rallentamento nel deflusso frdè legato alle interazioni tra le file in corrispondenza del varco e e alle caratteristiche del varco stesso. Per i varchi A, B, D, E frd è uguale a 0.5 e 0.67 per il varco C. Il fattore di criticità iniziale fci in relazione alle caratteristiche di pericolosità della cella è uguale a 1.0. Il coefficiente di sicurezza CS è uguale a 1.6 (Percorsi multipli bilanciati e presenza di varchi che immettono direttamente verso una zona sicura).

Il tempo di riferimento trif è pari a 60 s.

Il test fornisce 400 > 262, quindi sono presenti potenziali criticità per quanto riguarda il deflusso attraverso i varchi della hot zone.

Verifica della presenza di percorsi alternativi per l’esodo da singole celle

Il test vuole valutare la presenza di una via d’esodo alternativa e praticabile nel caso in cui un focolaio si sviluppi in prossimità di un varco. In base alle caratteristiche di pericolosità specifiche della hot zone (platea) si assume un’area di interdizione con raggio pari a 5 m centrata di volta in volta su un varco, la configurazione delle vie d’esodo all’interno della platea consente sempre di raggiungere un varco alternativo. Il test è quindi superato.

I test di vulnerabilità applicati al sistema d’esodo del complesso platea-foyer del Teatro Verdi di Pordenone hanno fatto emergere due criticità potenziali. Queste sono relative rispettivamente al deflusso attraverso i varchi che consentono l’uscita dalla platea e al varco identificato come gap 1 che consente il deflusso dal foyer verso l’esterno. Tuttavia, come osservato, l’ipotesi che tutte le 400 persone che possono occupare la platea escano attraverso il gap 1 è piuttosto remota.

I risultati dell’analisi effettuata sono stati confrontati con i dati ottenuti da una prova di evacuazione che ha interessato il Teatro Verdi.

Capitolo 14

La prova di evacuazione

In questo capitolo verranno presentati i risultati di una prova di evacuazione non preannunciata, organizzata in collaborazione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pordenone, tenutasi il 10 febbraio 2015 presso il Teatro Verdi di Pordenone che ha coinvolto oltre 300 persone. Durante la prova infatti, erano presenti in totale 329 persone: 304 bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni e 25 adulti (insegnanti).

La scelta di eseguire una prova di evacuazione non preannunciata ha il pregio di fornire indicazioni riguardanti i comportamenti e i tempi di reazione e di movimento degli occupanti in presenza di un’evacuazione teoricamente di emergenza. Queste informazioni possono essere ritenute rappresentative di una reale situazione di emergenza poiché le persone coinvolte non sono state preventivamente messe a conoscenza della prova.

14.1 Obbiettivi dello studio

Gli obiettivi della prova di evacuazione hanno interessato due diversi aspetti che influenzano il processo dell’evacuazione, da un lato lo studio dello human behaviour durante l’esodo e dall’altro lo studio delle dinamiche di movimento.

Con riferimento al particolare contesto nel quale si è svolta la prova (presenza di scolaresche) gli elementi di analisi relativi allo human behaviour sono stati i seguenti:

• Verificare l’influenza delle figure di riferimento sulle dinamiche di eva-cuazione. I bambini si rivolgono alle maestre? Come incide la pre-senza del personale di sala? Come incidono questi aspetti sui tempi di pre-movimento?

• Verificare la presenza di effetti legati all’appartenenza a un gruppo. • Verificare la scelta dei percorsi d’esodo. Vengono privilegiati i percorsi fatti

per entrare in platea o vengono scelte le vie di fuga più vicine?

Per quanto riguarda le dinamiche di movimento gli elementi considerati per l’analisi sono stati i seguenti:

• Verificare se il movimento avviene per file. Si formano confluenze tra flussi in corrispondenza dei varchi? che tipo di interazioni si osservano?