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Confronto dei risultati sperimentali con la curva standard e verifica

curva standard e verifica del fattore di

ral-lentamento incluso in PASS

Le velocità derivate dalle sperimentazioni LabCUBEegress sono state confrontate con le velocità di movimento derivate attraverso il modello della curva standard proposto da Nelson e Mowrer (2002).

Il confronto (Figura 12.10) ha mostrato come la relazione tra velocità e densità misurate nelle sperimentazioni LabCUBEegress segua effettivamente l’andamento definito dalla curva standard, tuttavia le caratteristiche dei percorsi studiati sembrano causare una riduzione della velocità di movimento rispetto alla velocità che si avrebbe in un ideale percorso "largo" ossia la cui larghezza efficace è maggiore dello spazio minimo per il movimento.

Si è osservato come questa riduzione sia sostanzialmente indipendente dalla densità di affollamento: considerando il primo quartile delle velocità misurate la riduzionedi velocità rispetto alla curva standard è nell’ordine del 30%, consi-derando la mediana, la riduzione è del 20% circa, mentre consiconsi-derando il terzo quartile la riduzione scende al 5%.

Queste riduzioni nelle velocità di movimento sono state riscontrate in tutti gli scenari considerati, pertanto possono essere assunte come rappresentative dell’effetto di un percorso "stretto", ossia caratterizzato da una larghezza efficace inferiore allo spazio minimo necessario per il movimento, rispetto a un ideale percorso largo. In Tabella 12.6 sono riportati più in dettaglio i valori di riduzione della velocità di movimento rispetto al valore stimato con il modello della curva standard.

Il metodo PASS introduce un fattore di rallentamento nel caso in cui la larghezza della via d’esodo non lasci un franco sufficiente al libero movimento delle persone. Il fattore di riduzione dipende dal numero di file di persone che percorrono la tratta d’esodo.

La riduzione di velocità prevista in PASS nel caso dei percorsi considerati nel LabCUBEegress è pari al 13%, si può quindi osservare che il metodo PASS prevede correttamente una riduzione di velocità, tuttavia per una stima più cautelativa di tale effetto, gli esperimenti condotti suggeriscono di incrementare ulteriormente tale fattore al 20%.

Considerazioni finali

Le informazioni ottenute attraverso le sperimentazioni LabCUBEegress risultano essere di utilità pratica, infatti da un lato evidenziano come la presenza di percorsi stretti possa determinare un rallentamento nell’uscita, costituendo così

12.4. Confronto dei risultati sperimentali con la curva standard e verifica del fattore di rallentamento incluso in PASS

Tabella 12.6: Riduzione della velocità di movimento rilevata lungo i percorsi nel LabCUBEegressrispetto alle velocità dedotte dalla curva standard per un ideale corridoio largo e confronto con previssione PASS.

Case ID Larghezza Riduzionde dalle misure sperimentali Previsione

nominale (m) 1oquart. Mediana 3o quart. PASS

R - R90 - R180 0.8 28% 20% 4% 13%

L - L90 0.9 28% 18% 0% 13%

un fattore di interferenza nel processo di esodo e causando un incremento del tempo di movimento, contribuendo così a determinare un aumento del valore di RSET.

D’altro canto l’osservazione delle dinamiche di movimento nelle sperimenta-zioni LabCUBEegressha consentito di evidenziare come, anche attraverso percorsi stretti, l’esodo possa avvenire in modo fluido se avviene organizzato in file. Questo aspetto risulta di fondamentale importanza anche per la formazione delle persone ai comportamenti da tenere in caso di emergenza.

I dati ottenuti sono stati confrontati con il fattore di rallentamento presente in PASS per considerare l’interferenza dei percorsi con larghezza non sufficiente a consentire il libero movimento delle persone. Il confronto ha mostrato come in PASS venga correttamente previsto un rallentamento nella velocità di movimento, per una più conservativa valutazione, i risultati sperimentali mostrano che sarebbe opportuno incrementare ulteriormente questo fattore dal 13% al 20%.

Va comunque sottolineato che l’analisi è stata effettuata considerando una popolazione eterogenea, costituita da sole persone adulte senza problemi di mobilità e in condizioni di non emergenza, pertanto i dati ottenuti potrebbero non essere rappresentativi di una reale condizione di emergenza.

I test di vulnerabilità per l’obiettivo di sicurezza 4 - "Gli occupanti possano lasciare l’opera o essere soccorsi altrimenti", implementati attraverso il metodo PASS, sono stati applicati per valutare la performance di una parte del sistema d’esodo del Teatro Verdi di Pordenone. I risultati ottenuti sono stati confrontati con i risultati di una evacuazione non preannunciata, organizzata in collabora-zione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pordenone, tenutasi il 10 febbraio 2015 che ha coinvolto oltre 300 persone.

12. Dinamiche di movimento delle persone attraverso percorsi di diversa larghezza 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 <0.55 0.55−1.05 1.05−1.55 1.55−2.05 2.05−2.55 >2.55 Density classes [p/m2] Movement speed [m/s] 0.55 1.05 1.55 2.05 2.55 Density [p/m2] (a) Scenario L 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 <0.55 0.55−1.05 1.05−1.55 1.55−2.05 2.05−2.55 >2.55 Density classes [p/m2] Movement speed [m/s] 0.55 1.05 1.55 2.05 2.55 Density [p/m2] (b) Scenario R 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 <0.55 0.55−1.05 1.05−1.55 1.55−2.05 2.05−2.55 >2.55 Density classes [p/m2 ] Movement speed [m/s] 0.55 1.05 1.55 2.05 2.55 Density [p/m2] (c) Scenario L90 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 <0.55 0.55−1.05 1.05−1.55 1.55−2.05 2.05−2.55 >2.55 Density classes [p/m2 ] Movement speed [m/s] 0.55 1.05 1.55 2.05 2.55 Density [p/m2] (d) Scenario R90 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 <0.55 0.55−1.05 1.05−1.55 1.55−2.05 2.05−2.55 >2.55 Density classes [p/m2] Movement speed [m/s] 0.55 1.05 1.55 2.05 2.55 Density [p/m2 ] (e) Scenario R180

Figura 12.10: Confronto tra le velocità di movimento misurate nel LabCUBEegress, rappresentate con boxplot per ogni classe di densità e la curva standard (Nelson e Mowrer 2002): (a) percorso diritto di larghezza 0.9 m (scenario L); (b) percorso diritto di larghezza 0.8 m (scenario R); (c) percorso con curva a 90°di larghezza 0.9 m (scenario L90); (d) percorso con curva a 90°di larghezza 0.8 m (scenario R90); (e) percorso con curva a 180°di larghezza 0.8 m (scenario R180).

Capitolo 13

Applicazione dei test di

vulnerabilità a un caso studio

I test di vulnerabilità per l’obiettivo di sicurezza 4 - "Gli occupanti possano lasciare l’opera o essere soccorsi altrimenti" sono stati implementati a partire dal metodo PASS (S. Grimaz e Tosolini 2013). In studi precedenti PASS è stato applicato a un caso studio e i risultati ottenuti confrontati con i risultati di simulazioni numeriche e di una prova di evacuazione (S. Grimaz e Tosolini 2013).

In questo lavoro i test di vulnerabilità (riportati in appendice) sono stati applicati a un nuovo caso studio con lo scopo di verificarne le capacità come strumento che consente una rapida individuazione delle criticità del sistema d’esodo. I risultati ottenuti dall’applicazione dei test sono stati confrontati con i risultati di una prova di evacuazione non preannunciata, organizzata in collaborazione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pordenone, tenutasi il 10 febbraio 2015 presso il Teatro Verdi di Pordenone che ha coinvolto oltre 300 persone. I risultati del confronto verranno presentati nel Capitolo 14.

13.1 Caratteristiche dello scenario studiato

Lo scenario studiato è una parte del sistema d’esodo del Teatro Verdi di Pordenone (Italia) composto dai seguenti elementi (Figura 13.1):

• Platea;

• Cinque uscite di emergenza che collegano la platea direttamente con l’e-sterno (uscita A in Figura 13.1) o con il foyer (uscite B, C, D, E in Figura 13.1);

• Foyer;

• uscite di emergenza che collegano il foyer con l’esterno (uscite 1, 2, 3 in Figura 13.1).

La platea essendo leggermente inclinata presenta dei percorsi al suo interno caratterizzati dalla presenza di rampe e gradini per accedere alle uscite. I percorsi lungo il foyer invece sono orizzontali.

13.1. Caratteristiche dello scenario studiato

13. Applicazione dei test di vulnerabilità a un caso studio

Figura 13.2: Schematizzazione dello scenario considerato secondo il modello concettuale delle frontiere d’esodo.

Facendo riferimento alla schematizzazione introdotta nel test di vulnerabilità e basta sul modello concettuale delle frontiere d’esodo, lo scenario considerato è stato schematizzato come in Figura 13.2. Il sistema d’esodo è quindi costituito da 2 celle C1 e C2 che rappresentano rispettivamente la platea e il foyer, 8 gaps (A, B, C, D, E, 1, 2, 3), 4 percorsi orizzontali che attraversano il foyer e 1 percorso orizzontale che collega direttamente la platea (cella C1) con l’esterno. La cella costituita dalla platea viene schematizzata come hot zone a causa della presenza di materiale combustibile (poltrone, rivestimenti, materiale scenico), il foyer viene considerato come temporary-cold zone poichè è separato dalla platea da barriere con alto livello di protezione (pareti tagliafuoco e aperture con caratteristiche di filtri a prova di fumo). Le safe zones si trovano all’esterno dell’edificio, oltre le uscite gap A, gap 1, gap 2 e gap 3.

13.1.1 Definizione del livello di pericolosità

Ai fini dell’evacuazione il livello di pericolosità della cella viene determinato in relazione dei materiali combustibili presenti. Nel caso specifico lo scenario di incendio potenziale può essere descritto attraverso i due pittogrammi di seguito riportati. La velocità di crescita del fuoco è di tipo Slow in quanto si tratta di materiali non propaganti la fiamma.

La classe di pericolosità della platea è "b" bassa 149