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Ancora sulle regole di registrazione in P.D

12.1) Il “conto”.

Lo strumento di base del metodo (chiamato “partita doppia”) di rilevazione dei dati relativi ai fatti

“esterni” di gestione (cioè delle cose che capitano e che mettono in contatto l’azienda con l’ambiente esterno) è il “conto”, che non è altro che un foglio (un tempo un pezzo di carta, ora un file) intestato a un elemento aziendale e diviso verticalmente in due parti dette “sezioni”; la sezione di sinistra è chiamata “Dare”, quella di destra “Avere”. I termini “Dare” e “Avere” delle due sezioni avevano, mezzo millennio fa, un significato collegabile ai due verbi, ma nel corso dei secoli l’evolversi della ragioneria ha fatto sì che ora il loro significato non sia altro che “Sinistra” e “Destra”. Si chiamassero “Dario” e

Annibale” sarebbe la stessa cosa (anzi, sarebbe meglio perché probabilmente gli studenti farebbero meno errori).

Ogni fatto che determina una modifica del patrimonio e che coinvolge l’azienda con il mondo esterno lo si registra nei conti; in questo modo, col tempo, ogni conto recepisce, nell’ordine cronologico determinato dal momento in cui il fatto è accaduto, sempre più dati. La differenza fra le sommatorie dei dati annotati nelle due sezioni è detta “saldo” del conto, e se la somma degli importi scritti in dare è maggiore di quelli scritti in avere si dirà che il conto presenta un

“saldo dare” (e nel caso opposto si dirà che il conto ha “saldo avere”)

Nei due esempi qui sotto si possono leggere i fatti (le operazioni) accaduti tra il 22 e il 25 settembre che hanno coinvolto, rispettivamente, la cassa aziendale e il c/c che l’azienda ha aperto presso la banca Credem proprio il giorno 22 settembre .

1.30.001 e 2.40.014 sono i due codici numerici, memorizzati nell’archivio contabile del sistema informativo aziendale, che identificano i due conti: quando si vuole visualizzare un conto si digita, indifferentemente, o il suo codice numerico o il suo nome in chiaro. La “P”a destra è la segnalazione – molto scolastica – che si tratta di un conto “patrimoniale”; i conti, come già si è visto, si suddividono infatti in due categorie: conti Patrimoniali (P) e conti Reddituali (R) [detti anche Economici (E)).

1.30.001 CASSA CONTANTI P

Data descrizione accadimento Dare Avere Saldo

22.9.2020 Saldoal21.9.2020(cioè allamezzanottedel21.9.2020) D 944,21

22.9.2020 Versamento su c/c 3845/b CREDEM 543,21 D 401,00

23.9.2020 Prelievo da bancomat 500,00 D 901,00

24.9.2020 Acquisto benzina (targa ED101YZ) 50,00 D 851,00

24.9.2020 S.do fatt. prot. 1.651/2020 fornitore MpM srl 300,00 D 551,00

2.40.014 CREDEM c/c n. 3845/b P

Data descrizione accadimento Dare avere Saldo

22.9.2020 Saldoal21.9.2020(allamezzanottedel21.9.2020) Zero

22.9.2020 Versamento contanti (apertura conto corrente) 543,21 D 543,21

23.9.2020 Prelievo da bancomat 500,00 D 43,21

25.9.2020 Assegno n. xy a saldo fatt. zt fornitore Pinco snc 1.200,00 A 1.156,79

25.9.2020 Bonifico da cliente Conip sas a s.do ns fatt. n. 49 1.000,00 A 156,79

12.1.a) I conti patrimoniali

I conti patrimoniali sono quelli che hanno come oggetto elementi aziendali il cui valore è un dato di stock.

È il caso, ad esempio, dei due conti appena visti. Il conto “cassa contanti”, infatti, esprime il valore del denaro presente in cassa, valore che ha un significato solo se riferito a un determinato istante: alla mezzanotte del 21.9.2020 in cassa c’erano 944,21; alla mezzanotte del giorno dopo

(22 settembre) il valore della cassa era calato a 401,00a causa del prelievo di 543,21effettuato quando (in un’ora imprecisata di quel giorno) quel contante è stato portato alla banca “CREDEM” per aprire il conto corrente bancario. Alla fine del giorno seguente (23 settembre) il valore della cassa è salito a

901,00 per effetto dell’immissione dei 500 € prelevati dal conto corrente attraverso il bancomat; durante il giorno successivo (24 settembre) il valore della cassa ha subito due peggioramenti a causa: prima dell’acquisto in contanti di 50 € di benzina, poi per il pagamento, sempre in contanti, di una debito di 300 € che avevamo nei confronti del fornitore MpM srl. Come potete vedere, leggendo le registrazioni fatte nel conto si ottengono informazioni su quando è cambiato il valore dell’oggetto del conto patrimoniale (prima colonna “data”), perché si sono avute queste variazioni (seconda colonna, “descrizione fatto”), di quanto ogni operazione ha modificato il valore dell’oggetto del conto (sezioni “dare” e “avere”), se la variazione è stata in senso migliorativo (nel caso l’importo sia in “dare”) o peggiorativo (nel caso sia in “avere”) e, infine (nell’ultima colonna

“saldo”), sulla dimensione che l’oggetto del conto aveva in un qualsiasi momento, dalla nascita dell’azienda fino all’ultimo giorno di cui si sono annotate le operazioni.

Si può dire che dalla lettura di tutto ciò che appare annotato in un singolo conto patrimoniale si ottiene il racconto di tutta la vita dell’oggetto di quel conto (nell’esempio la cassa contanti, ma avrei potuto scegliere di raccontarvi la storia di come il valore dell’auto targata ED101YZ o il valore di qualsiasi attrezzatura o bene durevole di proprietà dell’azienda è cambiato dal momento dell’acquisto in poi, oppure la storia di tutti i cambiamenti avvenuti in un qualsiasi rapporto di credito o di debito verso un particolare soggetto, come in effetti vi faccio qui sotto), da quando quell’elemento è entrato a far parte del patrimonio dell’azienda.

Nel conto patrimoniale “c/c n. 3845/b presso CREDEM” annotiamo tutte le operazioni che modificano il credito (oppure il debito) che la nostra azienda ha nei confronti della banca CREDEM. Fino al mattino del 22 settembre l’oggetto del conto (il rapporto di c/c fra noi e quella banca) non esisteva.

Durante la giornata del 22 abbiamo aperto il c/c (a cui la banca ha assegnato il codice 3845/b) depositandovi

543,21in contanti, e poiché quel giorno nessuna altra operazione fra noi e la banca ha interessato quel conto, alla sera del 22 settembre noi avevamo un credito di 543,21nei confronti del CREDEM. Il giorno dopo, 23 settembre, il nostro credito peggiora di 500,00

perché attraverso il bancomat ci facciamo restituire dalla banca una parte dei nostri soldi, cosicché alla mezzanotte del 23 il valore del nostro credito (il nostro denaro depositato sul c/c) è di soli

43,21 . Il 25 settembre, (approfittando che la banca si era impegnata a prestarci fino a un massimo di 10.000 € autorizzandoci ad andare “in rosso” (cioè a debito) sul conto corrente), abbiamo pagato con un assegno 1.200,00 il fornitore Pinco snc, e in questo modo il saldo del conto è peggiorato di 1.200, passando da un credito di 43,21 a un nostro debito nei confronti della banca di 1.156,79; pertanto il saldo da

“dare” si è trasformato in saldo “avere”. Lo stesso giorno (25 settembre) il nostro cliente Conip sas

invia 1.000 € sul nostro conto 3845/b del CREDEM per saldare un debito che aveva verso di noi, così il valore dei nostri debiti verso la banca migliora, portandosi da un saldo passivo di 1.156,79

a un saldo, ancora passivo, ma di soli 156,79.

12.1.b) I conti economici (o di reddito)

I conti economici hanno come oggetto dati aziendali di flusso. Sono, quindi, tutti quei conti in cui si annotano i consumi dei fattori produttivi(gliinput)elaproduzionedeglioutput.

Vediamo, ad esempio, il conto “carburante” tenuto da un’azienda di trasporto (un corriere, un taxista o quello che ti pare) che, per svolgere la sua attività, utilizza due automezzi.

3.45.001 CARBURANTE E

Data descrizione accadimento Dare avere Saldo

03.01.2020 targa CD543AF 80,00 D 80,00

03.01.2020 targa ED101YZ 105,00 D 185,00

05.01.2020 targa ED101YZ 75,50 D 260,50

07.01.2020 targa CD543AF 119,50 D 380,00

La lettura del conto “carburante” ci informa su quando (colonna “data”) e per quali importi (colonna

“dare”) sono stati fatti i rifornimenti di carburante nella prima settimana dell’anno. Leggendo la colonna “saldo”, poi, ci si informa su quale è, cumulativamente, il valore dei rifornimenti fatti dall’inizio dell’anno fino alla data che ci interessa (dall’inizio dell’anno al 3 gennaio è 185 €; dal primo al 7 gennaio380€;seleggessimoilcontoadesempioil30settembre2020,dalla colonna“saldo”potremmoimmediatamenteottenereildato del valore complessivo dei rifornimenti fatti nei primi nove mesi dell’anno). In ogni caso il saldo di un conto di reddito evidenzia un dato di flusso, cioè un dato che, appunto, fa riferimento a un periodo di tempo.

Lo studente sveglio obietterà: all’inizio della pagina c’è scritto che i conti di reddito “sono tutti quei conti in cui si annotano i consumi dei fattori produttivi (degli input)”, ma nel conto

“carburante” usato nell’esempio sono stati registrati gli acquisti, e non è detto che tutta la benzina acquistata sia stata consumata; così se la benzina del rifornimento fatto il 7 gennaio fosse ancora quasi tutta nel serbatoio dell’automezzo alla sera di quel giorno, sarebbe un errore dire che durante la prima settimana dell’anno sono stati consumati 380 € di benzina: il dato corretto sarebbe certamente minore, magari 275 €.

Quello studente è certamente sveglio, ma si dimostra non è sufficientemente attento perché ignora ancora [nonostante lo abbia già letto al punto 12. a pag. 29 come regola d)] che per semplicità quando si acquista il carburante così come qualsiasi altro input destinato a essere consumato in poco tempo, si fa finta che sia già stato totalmente utilizzato.

Quisotto,infine,unesempiodiconto(Economico)conregistratealcuneoperazionidi produzione.

4.03.054 SERVIZI di TARSPORTO E

Data descrizione accadimento Dare avere Saldo

04.01.2020 Ns fatt. n. 1 cliente Aldini 140,00 A 140,00

04.01.2020 Ns fatt. n. 2 cliente Bisi s.r.l. 204,00 A 344,00

05.01.2020 Ns fatt. n. 3 cliente Capperi s.p.a. 1.000,00 A 1.344 ,00

12.2) Ancora, per prudenza, sulle regole di registrazione in Partita Doppia.

a) (a1)Miglioramentodelsaldodiuncontopatrimoniale [sinistra(inDare)delcontopatrimonialeinteressato].

l’incasso di 5 biglietti da 100, migliorando il valore attivo della nostra cassa, lo registriamo scrivendo 500 nella sezione dare del conto “cassa contanti”;

se paghiamo un debito di 1.000 € che avevamo nei confronti di un nostro fornitore, registreremo 1.000 in dare del conto “debiti v/fornitori” perché il saldo (passivo) del conto è migliorato, essendo diminuito di 1.000 €.

a) (a2)Peggioramentodelsaldodiuncontopatrimoniale [destra(inAvere)delcontopatrimonialeinteressato].

se i ladri ci rubano un martello pneumatico che valeva 600 € (ed era registrato in contabilità per un valore di 600 €), registreremo 600 in avere del conto “attrezzature” perché il loro valore è peggiorato;

se otteniamo un mutuo (= un prestito) di 500.000 € da una banca, registriamo 500.000 in avere del conto “debiti”

perché il suo saldo è peggiorato in quanto i nostri debiti, che sono un valore passivo, sono aumentati .

b) (b1) Le operazioni che provocano un consumo di fattori produttivi (un costo, un componente negativo di reddito:

sono tutti sinonimi) si registrano in Dare (a sinistra) del conto reddituale interessato.

se abbiamo consumato per ¼ la mola da 400 € con la quale affiliamo i coltelli, registreremo 100 in dare del conto di reddito “consumo attrezzature” (che un ragioniere chiama “ammortamento attrezzature”);

se facciamo pulire gli uffici della nostra ditta da una impresa di pulizie per 350 €, registreremo 350 in dare del conto di reddito “acquisti servizi” (e se vogliamo informazioni più dettagliate “acquisti servizi di pulizia”).

b) (b2) Le operazioni che provocano un aumento del valore della nostra produzione (un ricavo, un componente positivo di reddito) si registrano in Avere (a destra) del conto economico (di reddito, sono sinonimi) interessato.

se progettiamo per la DUCALE un nuovo distributore automatico di bevande per un compenso di 90.000 €, registreremo quell’importo in avere del conto economico “servizi di progettazione”;

se un dentista cura un dente per 200 €, registra 200 in avere del conto di reddito “otturazioni”.

c) OgnioperazioneprovocanecessariamenteregistrazionisiainDare (diunoopiùconti)cheinAvere(diunoopiù conti), e il totale degli importi annotati in dare è sempre uguale al totale degli importi annotati in avere. E’ questa regola, tra l’altro, ad aver originato il nome “partita doppia” con il quale è stato chiamato il metodo di registrazione dei fatti aziendali. Fu anche cominciando a usare per primi questa regola – nel medio evo – che i mercanti italiani divennero i migliori del mondo: con questa metodo gli errori di distrazione e di calcolo si ridussero enormemente rispetto al sistema contabile (la “partita semplice”) usato in precedenza.

d) Il consumo di fattori produttivi che esauriscono la loro utilità rapidamente, cioè o nel momento in cui vengono usati (il carburante, l’energia elettrica, il lavoro, lo shampoo per parrucchiera o le arance per l’ortolano ecc.) o comunque entro un anno perché non sono destinati a durare a lungo (le biro, le lampadine il toner ecc.), non viene registrato nel momento in cui avviene bensì viene registrato nel momento dell’acquisto del fattore produttivo stesso, fingendo che esso si sia subito totalmente consumato. Quando poi si vorrà determinarel’esattasituazionepatrimonialeecalcolareilredditoottenuto nel periodosidovrà:

a) effettuare una registrazione di assestamento (= di aggiustamento, correttiva) per aggiungere fra i valori attivi Patrimoniali il valore di questi fattori produttivi acquistati ma non consumati e perciò ancora presenti in azienda;

b) effettuare un’altra correzione in contabilità, nei conti Economici, per andare a togliere dai costi lo stesso valore ancora non consumato degli input il cui acquisto, e quindi il cui consumo, era stato in precedenza registrato

e) Il consumo di fattori produttivi che offrono la loro utilità per lungo tempo (più di un anno, come gli automezzi, le poltrone della parrucchiera, gli scaffali dell’ortolano ecc.) non viene registrato né nel momento in cui avviene né nel momento dell’acquisto del fattore produttivo, bensì viene registrato soltanto nel momento in cui si fa il bilancio (cioè quando si vuole determinare la situazione patrimoniale e il reddito aziendale). Quando si acquista il fattore produttivo “duraturo” si registra in un conto Patrimoniale l’aumento del valore presente in azienda di quel fattore produttivo (attrezzatura, macchinario o altro che sia), dopo di che si finge che il fattore produttivo conservi intatto il suo valore nonostante l’uso che se ne sta facendo, ed è soltanto quando si decide di determinare il patrimonio ed il reddito (cioè quando si fa il bilancio aziendale) che si apportano le correzioni con delle scritture di assestamento. Infatti in quel momento si dovrà: a) diminuire il saldo

(registrando in avere la diminuzione del suo valore) del conto patrimoniale in cui al momento dell’acquisto fu inserito il valore del bene, così da correggerne il valore contabile facendo in modo che rispecchi la realtà; b) registrare in un conto Economico tale diminuzione di valore in quanto rappresenta il consumo del fattore produttivo durevole, e quindi la si registrerà in dare del conto “ammortamento” (che significa perdita di valore).

f) Laproduzionedivalorevieneregistrataquandociòcheèstatoprodottovienevenduto. Il valorediciò che è stato prodotto ma non ancora venduto viene considerato (aggiunto) soltanto quando si fa il bilancio (cioè

nel momento in cui si vuole determinare la situazione patrimoniale e il reddito del periodo)e in quel momento si dovranno anche togliere dal valore della produzione eventuali vendite di beni prodotti in periodi precedenti a quello di bilancio.

La logica unitaria alla base di queste regole mira a (= ha lo scopo di) semplificare la vita dei poveri contabili addetti alla registrazione dei fatti aziendali. Infatti, l’Adamo dei ragionieri, essendosi reso conto che il registrare ogni fatto che accade in azienda avrebbe imposto una mole (= un volume,

una quantità) di lavoro insostenibile, ebbe una idea brillante: registrare man mano che accadono solo

i fatti che mettono in rapporto l’azienda con il mondo esterno, ed invece tenere conto dei fatti che si svolgono all’interno dell’azienda soltanto nel momento in cui si vuole determinare la situazione patrimoniale ed il reddito prodotto (cioè nel momento in cui si vuole fare il “bilancio”).

Per chiarire il concetto, prendiamo l’azienda “Cantina sociale di Puianello”. L’operazione di pigiatura dell’uva, che si svolge al suo interno a inizio autunno, implica certamente l’uso di fattori produttivi (l’uva, il torchio, il lavoro degli operai ecc.) e contemporaneamente l’ottenimento di una produzione (il mosto e il vino). Sarebbe però assurdo quantificare ed annotare istante per istante (o

anche solo giorno per giorno) i valori coinvolti in queste operazioni che si svolgono internamente all’azienda. Ed allora ci si limita a registrare il valore dei fattori produttivi nel momento in cui li si acquista, ed il valore della produzione nel momento in cui la si vende (momenti in cui l’azienda ha un rapporto con l’esterno); con un po’ di approssimazione si può dire che ci si limita a tenere conto, a misurare, ciò che entra (input) e ciò che esce (output) dall’azienda. Ma poiché l’acquisto di un input non necessariamente coincide con il suo consumo e poiché può esserci produzione anche senza vendita, quando si vuole verificare l’andamento dell’azienda attraverso la redazione dello stato patrimoniale e del conto economico si rende necessario apportare delle correzioni ai dati risultanti dalle sole registrazioni dei fatti “esterni”. Queste correzioni i ragionieri le chiamano

“scritture di assestamento”.

Ad esempio, se la sarta Lucia Cecati il 12/3/2020 acquista una nuova macchina da cucire del valore di 1.140 € (pagando 40 € in contanti e impegnandosi a pagare il resto fra 90 giorni) in contabilità l’operazione viene registrata in questo modo (in grassetto):

(data di questa registrazione: 12.3.2020)

Dare Attrezzature (P) Avere dare debiti v/fornitori (P) avere dare cassa contanti (P) avere

--- --- ---

(s.i.) xy | | yx (s.i.) (s.i.) xyz |

(1) 1.140 | | 1.100 (1) | 40 (1)

Dopo di che mentre Lucia usa (ed usura) la macchina da cucire non si registra nulla; è soltanto quando si decide di determinare il reddito prodotto nel periodo nonché la nuova situazione patrimoniale (cioè quando si fa il bilancio aziendale, ad esempio il 31.12.2020) che si farà la seguente registrazione di assestamento (in grassetto e ipotizzando che l’uso abbia causato una diminuzione del valore di 150 €): dare Attrezzature (P) avere dare ammortamento attrezzature (R) avere

--- --- ---

(s.i.) xy | |

(1) 1.140 | |

| 150 (data di questa registrazione: 31.12.2020) 150 |

Si può quindi dire che quando si registra l’acquisto di un fattore produttivo si commette in ogni caso un errore, e lo si fa consapevolmente, avendo comunque l’intenzione di correggerlo prima di fare il bilancio: se l’acquisto riguarda un bene che si esaurisce nel momento dell’utilizzo (come il lavoro del dipendente o lo sciampo per il parrucchiere) allora si commette l’errore di registrarne il consumo in anticipo rispetto al momento effettivo; se invece l’acquisto riguarda un bene che è in grado di offrire la sua utilità per molto tempo (come la poltrona o le phon del parrucchiere) allora si commette l’errore di registrarne il consumo (l’ammortamento) in ritardo rispetto al momento dell’effettivo utilizzo.

Ecco perché, quando attraverso il bilancio si vuole dare l’immagine della situazione dell’azienda a una certa data e la descrizione di ciò che è accaduto in un certo periodo (periodo che termina in quella data) ci si deve preoccupare di andare a correggere gli errori fatti registrando le operazioni aziendali durante il periodo, e queste correzioni si inseriscono attraverso altre registrazioni contabili chiamate “scritture di assestamento”.

Supponiamo ora che la sarta Lucia Cecati negli ultimi mesi del 2019 abbia prodotto 3 abiti da sposa per un valore complessivo di 15.000 € e li abbia poi poi venduti per 18.000 € nei primi mesi del 2020: quei 15.000 € di valore dovranno risultare nel valore della produzione dell’anno 2019 e non dell’anno in cui c’è stata la vendita (e quindi faranno aumentare il reddito del 2019 e non quello del 2020). Le registrazioni che si faranno in contabilità sono queste:

- Al momento della materiale produzione degli abiti non si registra nulla (è, infatti, un’operazione interna).

- Quando (magari a inizio primavera 2020) si vuole fare il bilancio 2019 dell’azienda, allora occorrerà rilevare il componente positivo di reddito e l’incremento del valore patrimoniale costituito dagli abiti in magazzino (perché prodotti ma non ancora venduti), che ipotizziamo di valutare 15.000 € e pronti per la vendita:

Dare scorte di prodotti finiti (P) Avere Dare valore della produzione (*) (E) Avere

--- --- ---

15.000 | (data di questa registrazione: 31.12.2019) | 15.000 (*) In realtà si usa un conto, ovviamente di Economico, chiamato “variazione rimanenze prodotti”

- Quando nel 2020, magari il 28 gennaio, si vendono gli abiti (supponiamo proprio per 18.000 e con pagamento posticipato) si registra:

dare vendite abiti da sposa (E) avere dare crediti v/vlienti (P) Avere

--- --- ----

| 18.000 (data di questa registrazione: 28/1/2020) 18.000 |

Supponiamo ora, per semplificare, che nel corso del 2020 non avvenga alcuna altra operazione al di fuori della vendita di quegli abiti: quando – supponiamo il 31.12.2020 – si farà il bilancio, bisognerà riportare il valore corretto delle scorte di prodotti finiti, e allora occorrerà ridurre il valore contabile che è errato in quanto risulta ancora di 15.000 € nonostante non vi sia alcun abito pronto per la vendita (e in contabilità appaiono, invece, ancora 15.000 € di abiti in scorta perché all’atto della vendita le registrazioni non coinvolsero il conto Patrimoniale “scorte di prodotti finiti” il cui saldo, pertanto, è rimasto quello del 31.12.2019). Ecco allora che si procederà con questa altra scrittura di assestamento (da fare con una qualsiasi data dell’anno 2020):

Dare scorte di prodotti finiti (P) Avere Dare variazione rimanenze prodotti (E) Avere

--- ---

(saldo iniziale 1/1/2020 ) 15.000 | |

| 15.000 (data di questa registrazione: x/y/2020) 15.000 |

In questo modo i 15.000 € in dare del conto di reddito “variazione rimanenze prodotti” compensano, riducendoli a 3.000 €, l’Avere del conto di reddito “vendite abiti da sposa”, in modo che nel conto economico dell’anno 2020 i componenti positivi di reddito (ricavi) risultino complessivamente pari a 3.000 (18.000 meno 15.000 = 3.000) come deve essere in quanto nel corso del 2020 nulla è stato prodotto al di fuori dell’atto di vendita che ha permesso un incremento di ricchezza di 3.000 € aggiuntivi a quella già segnalata come prodotta nel 2019.

13. Un altro esempio.

A inizio primavera la signora Flora Fito, da oltre vent’anni bidella nella scuola elementare di Gavassa, si è licenziata e ha deciso di intraprendere (= iniziare, avviare) l’attività aziendale di cura e manutenzione di giardini; per far questo ha costituito (= ha fatto nascere, ha fondato) la ditta “F.F. Garden di Flora Fito”, specializzata nella raccolta di foglie e taglio erba dei pratini. Le operazioni compiute nel primo mese di attività sono queste (tutti i pagamenti sono tramite c/c bancario):

- (1) Flora stipula un contratto di locazione (= prende in affitto) per un garage in cui tenere le attrezzature necessarie all’attività;l’accordo prevede un affitto annuo di 1.200,00 € da pagare in 4 rate trimestrali anticipate di 300,00€.

Flora paga immediatamente la prima rata d’affitto relativa al periodo dal 1/4/2020 al 30/6/2020.

- (2) acquista da un unico fornitore 4 rastrelli e 2 tagliaerba a motore al prezzo di 15,00 (ogni rastrello) e 350,00

(ogni tagliaerba); Flora paga un acconto di 150,00 € impegnandosi a pagare il saldo (=il resto del prezzo) di 610,00 € il 30 giugno 2020.

- (3) stipula un contratto di lavoro con suo nipote Silvano Pino, figlio di sua sorella Margherita, in base al quale Flora dovrà corrispondere (= dare, pagare) a Silvano il giorno 10 di ogni mese 7,50 € per ogni ora di lavoro prestato (=

svolto, fatto)nel mese precedente (quindi Flora pagherà a Silvano lo stipendio di aprile il 10 maggio, quello di maggio il 10 giugno e così via); - (4) Flora stipula con il cliente Fulvio Fiumirosa un contratto in base al quale dovrà tagliare l’erba una volta la settimana e raccogliere le foglie ogni giorno nel suo grande giardino in cambio di 1.500,00 € al mese, per tutto il periodo dal 15 aprile al 15 dicembre 2020 (8 mesi). Il pagamento dell’intero servizio avverrà in un’unica

svolto, fatto)nel mese precedente (quindi Flora pagherà a Silvano lo stipendio di aprile il 10 maggio, quello di maggio il 10 giugno e così via); - (4) Flora stipula con il cliente Fulvio Fiumirosa un contratto in base al quale dovrà tagliare l’erba una volta la settimana e raccogliere le foglie ogni giorno nel suo grande giardino in cambio di 1.500,00 € al mese, per tutto il periodo dal 15 aprile al 15 dicembre 2020 (8 mesi). Il pagamento dell’intero servizio avverrà in un’unica