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Andamento del titolo 2016

4. TECHNOGYM, DA UN GARAGE DI CESENA A PIAZZA AFFARI

4.5 I risultati del gruppo post-quotazione

4.5.2 Andamento del titolo 2016

124 Fonte: Relazione Finanziaria Annuale 2016; www.technogym.com

Dall’inizio delle negoziazioni il titolo TECHNOGYM ha registrato una variazione in termini assoluti del +22,4%. Rispetto all’indice FTSE MIB, la performance del titolo TECHNOGYM è stata positiva del 15,4%.

Il prezzo minimo di chiusura in questi primi mesi di negoziazione è stato pari a Euro 3,62, registrato il 3 maggio 2016, primo giorno di negoziazione, mentre il prezzo massimo di chiusura nel periodo di riferimento, registrato l’11 ottobre 2016, è stato pari a Euro 4,50. Il prezzo minimo in assoluto dalla data di quotazione fino al 31 dicembre 2016 è stato pari a Euro 3,50 registrato il 24 giugno 2016, in seguito alla Brexit.

I risultati positivi di Technogym trovano conferma anche nel primo semestre del 201755.

Dopo la crescita del fatturato fatta registrare nel 2016, anche nel primo semestre 2017 i ricavi del Gruppo Technogym continuano a crescere. La crescita si attesta al + 6,6%, con significativi risultati in aree geografiche cruciali come Nord America e Asia Pacific

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Fonte: Relazione Finanziaria Semestrale 2017, www.technogym.com

Technogym continua a crescere secondo i piani aziendali in tutti i principali mercati di maggiore interesse: Europa, Nord America e APAC. In linea con l’andamento degli ultimi esercizi si segnala una crescita rilevante in Nord America (+15,9%) ed Asia (+12,9%), mercati strategici per la crescita futura dell’azienda. Buona anche la crescita del Sud America (+28,1%) rispetto ad una crescita a doppia cifra già registrata lo scorso anno.

L’EBITDA Adjusted56 è pari a Euro 42.202 migliaia, in aumento di 7.028 migliaia (+20%) rispetto ai 35.175 migliaia del primo semestre 2016. Specularmente alla variazione dei ricavi, tale incremento è principalmente riconducibile: all’aumento della marginalità a fronte dell’aumento dei volumi di vendita; alla razionalizzazione delle attività industriali che ha inciso positivamente sui costi diretti di produzione; ai costi operativi stabili pur a fronte dell’aumento dei volumi di vendita.

Nel semestre chiuso al 30 giugno 2017 non si sono rilevati oneri non ricorrenti significativi (positivi per Euro 172 migliaia), rispetto a costi per Euro 4.992 migliaia rilevati al semestre chiuso al 30 giugno 2016, principalmente riconducibili ai costi afferenti al processo di quotazione, nonché ad un accantonamento prudenziale riferibile a imposte indirette relative ad esercizi precedenti. Complessivamente l’incidenza dell’EBITDA adjusted sui Ricavi (EBITDA adjusted Margin) si incrementa passando dall’14,1% al 30 giugno 2016 al 15,8% al 30 giugno 2017.

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Il Risultato Operativo Adjusted57 è pari a Euro 29.256 migliaia, in aumento

di 6.389 migliaia (+28%) rispetto ai 22.867 migliaia del primo semestre 2016. L’aumento è principalmente riconducibile all’aumento della marginalità a fronte dell’aumento dei volumi di vendita; alla razionalizzazione delle attività industriali che ha inciso positivamente sui costi diretti di produzione; ai costi operativi stabili pur a fronte dell’aumento dei volumi di vendita.

L’Utile di Gruppo è pari a 18.495 migliaia, in aumento di 9.384 migliaia (+103%) rispetto ai 9.111 migliaia del primo semestre 2016. Tale incremento è principalmente relativo: all’incremento del Risultato Operativo sopramenzionato; al minor tax rate di gruppo anche per effetto della diminuzione della tassazione italiana sul reddito delle imprese (IRES dal 27.5% dell’esercizio precedente al 24% dell’esercizio in corso).

L’Indebitamento finanziario netto è pari a Euro 109.600 migliaia, in miglioramento di 35.784 migliaia rispetto al dato di Euro 145.384 migliaia al 30 giugno 2016 ed in aumento di 31.576 migliaia rispetto ai 78.024 migliaia dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, incremento principalmente riconducibile alla stagionalità del business.

Per un’analisi completa possiamo vedere l’impatto della quotazione sui

multipli: :

127 Fonte: elaborazione propia

Fonte: elaborazione propria

Fonte: elaborazione propria

Come possiamo vedere dal momento della quotazione avvenuta a maggio 2016, si ha notevole incremento del valore dei multipli, che è una dimostrazione indiretta che la quotazione in Borsa ha incrementato notevolmente il valore dell’azienda, e che continua ad incrementarsi ancora attualmente grazie al buon andamento del titolo sui mercati finanziari, dovuto alla continua crescita dei risultati aziendali.

Conclusioni

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 31.12.2014 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2017 Valore M ult iplo Anno EV/EBITDA EV/EBIT EV/Sales

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Possiamo vedere come Technogym rappresenti un’eccellenza del made in Italy che ha saputo ben integrare, con il coinvolgimento di operatori qualificati, il suo sentiero di crescita e di sviluppo con gli strumenti che il mercato dei capitali mette a disposizione.

La partnership investitore-impresa gioca un ruolo estremamente positivo nell’ accellerare il processo di crescita consentendo alle imprese di ottenere dei livelli di performance significativamente più elevati rispetto a quelle di altre società. Infatti Technogym è cresciuta più del suo settore.

Come nel caso analizzato è possibile evidenziare alcuni vantaggi che il private equity porta alle imprese. Anzitutto il private equity permette di orientare il management alla creazione di valore: il fondo di PE esige che la gestione dell’impresa sia manageriale, questo significa che deve essere ben definita la struttura organizzativa ,le responsabilità dei soggetti che decidono, gli obiettivi verso cui queste scelte debbono tendere e il processo di controllo sull’ottenimento di tali obiettivi. In termini di definizione degli obiettivi e valutazione della performance i fondi preferiscono che ci sia un orientamento al valore , che siano chiari quali driver conducono alla creazione di valore, poiché la consapevolezza, il presidio e la cura nel valorizzare i driver, rende pronta l’impresa per un’eventuale quotazione o comunque soddisfa quelli che sono gli obiettivi del fondo. Il fondo apporta conoscenza e suggerimenti, indirettamente la sua presenza fa migliorare la credibilità dell’impresa ,permette di migliorare i rapporti con il mercato e il sistema creditizio, il fondo è integrato con altri operatori del mondo della finanza, l’impresa entra a far parte di un network in cui sviluppare sinergie, know how e opportunità di crescita.

Inoltre, aspetto rilevato anche in Technogym, l’operatore qualificato permette di migliorare i sistemi di governance. La presenza di un investitore istituzionale spinge l’impresa a dotarsi, espressamente nello statuto e/o nel patto parasociale, di regole di governo chiare e trasparenti , deve cominciare a dialogare con il mercato e questo è un elemento imprescindibile per

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cominciare a farlo bene . Il sistema di regole di governance mira a assicurare la stabilità della compagine sociale, a rendere chiari e trasparenti gli incentivi del socio imprenditore e del management a definire con regole chiare ed accettate dalla comunità finanziaria, il governo dell’impresa e l ’informativa societaria, il disinvestimento da parte del socio investitore. Significa spingere l’imprenditore ad aprirsi verso l’esterno, a favorire la costituzione di consigli di amministrazioni con componenti che non sono solo espressione della cerchia di persone, familiari o meno, che ruotano intorno ad esso, si riesce ad avere un organo con maggiore autonomia e in una logica di best practice, con maggiore dialettica sia interna che verso il mondo esterno, che possa allineare il proprio operato agli obiettivi generali dell’impresa.

Il valore aggiunto che i fondi di private equity possono apportare si apprezza in termini di solidità aziendale, di competenze manageriali e di

network di conoscenze utili per lo sviluppo del business. Di conseguenza i private equity se sono guidati da questi principi in un ottica di sostegno ad

una crescita sostenibile di medio lungo termine, portano a raggiungere una crescita dimensionale, geografica e, in definitiva, del valore economico dell’azienda, altrimenti non raggiungibile solamente attraverso i propri mezzi.

Il Private Equity conferisce quindi un supporto alla crescita ed un “allenamento” della struttura organizzativa anche in vista della quotazione in Borsa.

L’utilizzo consapevole e combinato di entrambi i canali, seppur in momenti differenti del ciclo di vita dell’azienda, rappresenta un connubio sinergico nella crescita delle aziende e permette di sviluppare il massimo potenziale strategico per l’imprenditore.

Ecco perché in un particolare momento di difficoltà per il sistema economico-finanziario del nostro Paese, al fine di incentivare la quotazione

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di nuove imprese sui mercati regolamentati italiani, sono state deliberate importanti novità. Il Consiglio di Amministrazione di Borsa Italiana, infatti, grazie all'ormai stabile rapporto di collaborazione con Aifi, ha approvato una serie di modifiche ai regolamenti dei mercati gestiti, con l'obiettivo di ottimizzare l'offerta di quotazione, in un'ottica di razionalizzazione della disciplina di accesso ai mercati.

Tra questi cambiamenti, alcuni particolarmente importanti riguardano il

mercato del private equity58. Nella sostanza si tratta di una semplificazione

delle procedure di ammissione al mercato per le società oggetto di investimento da parte degli operatori di private equity. In particolare, al fine di tenere conto delle specifiche caratteristiche delle società che hanno nel proprio capitale una presenza significativa da parte dei fondi di private equity, è stata definita una apposita procedura di accesso al mercato Mta. Ciò riguarda quelle società nel cui capitale siano presenti da almeno due anni uno o più investitori istituzionali in capitale di rischio, con una partecipazione pari ad almeno il 30%, anche in forma congiunta. Al posto dell'attestazione dello sponsor è richiesta a queste società, ai fini della quotazione, soltanto una dichiarazione del presidente del collegio sindacale sul sistema di controllo di gestione. Una procedura più semplice, poi, è prevista per l'analisi del piano industriale. Invece del QMat, tradizionale documento che deve essere redatto dalle società che presentano domanda di ammissione in Borsa, le informazioni inerenti il modello di business, gli stakeholder rilevanti e il settore di appartenenza verranno inserite in

appositi schemi semplificati predisposti da Borsa Italiana.

É stato inoltre istituito, da qualche anno, da Borsa Italiana l'Aim Italia (Alternative Investment Market), mercato dedicato alle piccole e medie imprese che caratterizzano il tessuto imprenditoriale del nostro Paese. Aim Italia, infatti, offre alle Pmi una nuova opportunità di crescita internazionale, in quanto è stato pensato per rispondere alle esigenze delle aziende e degli investitori in merito alla semplificazione del processo di quotazione. Al contrario della quotazione su un mercato ufficiale, non è richiesto il rispetto di requisiti minimi in termini economico- patrimoniali, né di flottante. Inoltre, il tradizionale prospetto informativo viene sostituito

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con un più semplice documento di ammissione, a meno che l'offerta non sia rivolta al pubblico retail. Ad accompagnare le piccole e medie imprese che vorranno quotarsi sarà la figura del nominated adviser (Nomad) che, sin dall'inizio del processo di quotazione, è responsabile nei confronti di Borsa Italiana dell'appropriatezza dell'emittente ad accedere all'Aim Italia e svolge un ruolo di guida e supporto nell'assolvimento degli obblighi informativi

previsti dai regolamenti di questo mercato.

L'Aim Italia, attraverso una procedura più snella di quotazione, comporta, quindi, risparmi di costo rispetto agli altri mercati, in quanto riduce i tempi della procedura e non prevede il Qmat e il memorandum sul sistema di controllo di gestione. Infine, Borsa Italiana ha definito un procedura dedicata a quelle società che hanno deciso di passare al Mta dopo un periodo di permanenza su Aim Italia di almeno 18 mesi, senza nuova offerta. In particolare, il percorso facilitato non prevede il documento Qmat, il memorandum e la relativa attestazione dello sponsor sul sistema di controllo di gestione, il documento di valutazione e la ricerca predisposta dallo sponsor. Inoltre, il tempo necessario per la decisione di ammissione da parte di Borsa Italiana viene ridotto a un mese.

In conclusione, la Borsa anche alla luce delle più recenti innovazioni, può rappresentare un'ottima alternativa ai tradizionali canali di disinvestimento utilizzati dai fondi di private equity e venture capital, in quanto il collocamento sui mercati regolamentati costituisce di per sé un passo strategico di estrema importanza nella vita dell'azienda, contribuendo a creare valore per gli azionisti, a garantire una liquidità totale o parziale dell'investimento, nonché a reperire risorse fresche per l'ulteriore sviluppo della società.

Il caso che è stato presentato rappresenta, in concreto, un paradigma esemplare di tutte le considerazioni passate in esame nel corso di questo lavoro.

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