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ANIMA – SPIRITO – CORPO – CARNE

Nel documento L ANNUNZIO DEL VANGELO DI GESU (pagine 149-152)

Alcuni termini biblici ricorrenti (anima, spirito, corpo, carne) per definire la natura spirituale e fisica dell’uomo, assumono spesso una matrice complessa e di non facile lettura. Talvolta acquistano un significato e una valenza teologica differente a seconda se pronunciati nell’ambito del Vecchio Testamento (V.T.) o del Nuovo Testamento (N.T.), altre volte, ad anima e spirito viene attribuito il medesimo significato (Catechismo della Chiesa Cattolica)

D E F I N I Z I O N I

ANIMA, SPIRITO, CORPO,CARNE * * * * * * * * * * * * * * * * * * SPIRITO = RUACH = PNEUMA

(N.T.) (V.T.) (Greci)

Lo Spirito s’identifica con la “forza vitale”, il “soffio” o “alito divino” donato dalla gra-zia di Dio alla nascita. Permette all’uomo di essere annoverato nel vasto gruppo degli esseri viventi (gli animali), rappresenta il trait d’union tra Dio, l’anima e il creato. Sia nell’uomo sia negli animali corre lo stesso spirito vitale, ed è per questo che tutte le creature viventi sono sotto la protezione del Creatore.

Lo Spirito è l’elemento immateriale -trascendente- che conferisce all’uomo la capa-cità di rapportarsi e di relazionarsi costantemente con Dio. E’ immortale, non perisce al momento della separazione dal corpo al momento della morte, di nuovo torna a Dio unendosi al corpo nella risurrezione. Non s’identifica con l’anima dei greci.

Lo Spirito rende l’uomo intelligente e capace di costruire in piena libertà la sua vita e la sua persona di “essere spirituale”.

Lo Spirito infuso all’uomo è privo di specificazione: ciò vuol dire che è donato da Dio allo stato di purezza. Esso verrà plasmato gradualmente nel corso della sua esisten-za, sulla base delle sue esperienze e all’interno della sua libertà personale.

L’uso del termine “Spirito”, soprattutto nel Nuovo Testamento, non sempre risulta di facile interpretazione perché, mentre in alcuni casi non sembra esservi dubbio nell’indicare l’interiorità personale di ciascun uomo relazionata con lo “Spirito divi-no”, “l’alito della vita”, quale sostanza partecipata da Dio all’uomo, in altri casi la pa-rola Spirito è fortemente “ideologizzata”. Infatti, nei Vangeli lo Spirito è rapportato con Gesù Cristo poiché connesso e collegato con la sua nascita; dal vangelo di Gio-vanni si può desumere che lo Spirito sostituisce Gesù dopo la sua dipartita; lo Spiri-to rende nel credente operante e attivo l’ascolSpiri-to della Parola di Dio; lo SpiriSpiri-to guida la Chiesa e tutta la comunità dei cristiani, rivelandosi attivo suggeritore ed elemento che dà coesione e vita al corpo ecclesiale.

CUORE = ANIMA = NEPHESH = PSYCHE

(VANGELI) (N.T.) (V.T.) (Greci)

L’anima è “il principio spirituale” che identifica l’aspetto vitale della persona, le sue funzioni del vivere e del pensare nella sua complessa realtà relazionale e spiri-tuale. Rappresenta il frutto della sua esperienza spirituale e materiale acquisita nel corso della vita terrena.

L’anima:

- riflette il patrimonio culturale della persona: la propria identità di persona razio-nale e libera, i propri pensieri, le proprie emozioni, i sentimenti scaturenti della vo-lontà responsabile, le scelte di vita sul piano etico, morale e religioso;

- esprime l’io della persona, la sua personalità in tutta la sua ‘formazione spirituale’, unitamente a quei principi esistenziali che la pongono in relazione con Dio;

- condiziona l’unità e la totalità dell’uomo nella sua complessa realtà di aprirsi alla vocazione a cui Dio lo chiama;

- è il punto focale dove trova ‘memoria’ l’intero racconto degli atti spirituali del vive-re e del pensavive-re scatuvive-renti dalla propria esperienza tervive-rena, attraverso i quali l’uomo esplicita le sue scelte di vita di relazione che, alla fine, formano la cosiddetta “auto-coscienza” della persona.

Vista attraverso questa angolatura, possiamo legittimamente affermare, quindi, che la “parola anima” si riferisce non solo alla sfera immateriale dell’uomo, ma anche a quell’aspetto materiale che affonda la sua radice negli atti legati al vivere e al pensa-re ed esplicitati attraverso l’esercizio del suo libero arbitrio. Pertanto l’anima, essen-do frutto di “relazioni spirituali acquisite”, non potrebbe sussistere quanessen-do il cor-po è distrutto, cioè docor-po la morte.

Si può in ogni modo supporre che l’anima sia in relazione intima con lo spirito, con il quale intrattiene un legame inscindibile, formando un tutt’uno. Ma è alquanto dif-ficile discernere ciò che caratterizza peculiarmente l’anima, da ciò che la distingue dallo spirito. Per questo si può ipotizzare un rapporto di continua “osmosi” tra le

“due componenti spirituali” che caratterizzano la persona vivente.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica unifica i due elementi coniando un nuovo ter-mine: “anima spirituale”.

CUORE

(N.T.)

Il Cuore è usato nella terminologia biblica in parallelismo e parziale identità con

“anima”. Indica la profondità dell’essere, il mondo interiore dell’uomo, le sue emo-zioni, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, il centro delle sue decisioni dove si decide o non si decide per Dio. Tutto quello che noi definiamo, in altri termini, come ‘io pro-fondo interiore’. Nel Linguaggio dell’Antico Testamento il termine cuore simboleggia la capacità di giudizio morale, intima e personale, che equivale alla coscienza. Nel Nuovo Testamento, soprattutto con Paolo, (ove il termine ricorre 30 volte) indica la semplice consapevolezza della natura dei propri pensieri e delle azioni. La specifica terminologia frequentemente pronunciata dalle Scritture, (specialmente nei Vangeli),

“con tutto il cuore e con tutta l’anima” indica lo stato di totale dedizione che deve coinvolgere l’io della persona per rendere concretamente possibile l’obbedienza a Dio attraverso la trasformazione del cuore, mosso da una dimensione soprannaturale, cioè dallo “Spirito”.

Nel documento L ANNUNZIO DEL VANGELO DI GESU (pagine 149-152)