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I CONTENUTI DI FEDE DEI VANGELI

Nel documento L ANNUNZIO DEL VANGELO DI GESU (pagine 134-139)

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IV.1.0 I VALORI UNIVERSALI

IV.1.1 I VANGELI - Un manuale d’istruzione per orientare la nostra vita È singolare che l’etica sviluppata da Gesù non sia rivolta solo a un gruppo di seguaci

e di credenti, né necessariamente all’uomo religioso dei tempo. Gesù lancia il suo messaggio soprattutto ai non credenti e ai pagani, vale a dire, come lui stesso affer-ma, “alle persone che hanno bisogno del medico per essere curate” (ovviamente Ge-sù allude alle “cure spirituali”). Attraverso i Vangeli GeGe-sù ci invia un vero e proprio

“manuale d’istruzione”, contenente valori di riferimento religiosi, principi morali di carattere universale e norme di condotta in grado di orientare la coscienza dell’uomo verso il bene, indicandogli il cammino da percorrere per realizzare pienamente le proprie esigenze vitali di fronte all’enigma dell’esistenza.

Per l’epoca in cui visse, la dottrina proclamata da Gesù rappresentava una morale che stava agli antipodi delle altre etiche religiose dominanti, primo fra tutte il giu-daismo, ricco di prescrizioni igieniche, di minuzie legalistiche e di incomprensibili divieti. Gesù getta luce sul mistero di Dio e nello stesso tempo fornisce gli strumenti per interpretare la natura dell’uomo e scoprire il mistero della sua esistenza. Il rac-conto dell’esperienza terrena di Gesù narrata nei Vangeli svela che il dolore, la soffe-renza e la morte costituiscono quei misteri che, inseriti nell’enigmaticità dell’esistenza, conducono l’uomo a dover verificare incessantemente la propria con-dizione personale e a scoprire la sua fragilità insita nella natura umana. Se egli vuo-le trovare la soluzione che permetta una via d’uscita di fronte all’enigmaticità dell’esistenza deve inserirsi nel percorso che conduce a Cristo. Questi rimane l’unica

scelta grazie alla quale si è chiamati a partecipare ad una vita di comunione, in cui ad ognuno è chiesto di amare il prossimo secondo un metro stabilito da Dio e non dall’uomo. Nelle sue linee essenziali, sul piano etico-morale e dei comportamenti so-ciali, la dottrina promossa da Gesù si può riassumere così:

a) Propone la via dell’amore e del perdono come prassi per realizzare la propria umanità. Gesù attribuisce a questi valori il potere di proteggere la mente scossa da un turbamento irrisolvibile sul piano razionale con il fine di ristabilire un equilibrio psichico perduto. Questo principio raggiunge il suo culmine quando Gesù afferma di amare i propri nemici. Concetti assolutamente inauditi e incom-prensibili nell’ambiente giudaico del tempo: nel manuale di giustizia degli Esseni si leggeva ‘I fratelli amino tutti i figli della luce, odino tutti i figli delle tenebre’.

b) Afferma che la condizione della salvezza non è l’ideologia, ma la prassi, cioè il comportamento. Non è l’adesione ad un credo o ad un qualsiasi movimento che dà diritto ad entrare nel Regno di Dio. Vi entrerà chiunque avrà vinto l’egoismo e avrà mostrato solidarietà concreta per gli altri.

c) Predica che il bene fatto al nemico o il gesto di solidarietà deve scaturire dal proprio intimo, dal cuore della persona; se è frutto di un calcolo razionale o nasce dal moralismo potrebbe indurre all'ipocrisia o alla stupida esaltazione di se stes-si.

d) Predica l’umiltà, un valore morale sconosciuto alla cultura ebraica, addirittura di significato dispregiativo, che portava a considerare la persona umile ignobile e di basso valore sociale. Gesù ribalta questa concezione attribuendo all’umiltà una qualità di vita cristiana e un valore morale altamente positivo: l’umiltà non è la via della rinuncia, non è l’esito di una sconfitta, ma il risultato di una vittoria dell’amore sull’egoismo.

e) Considera la povertà un bene. Per il giudaismo la condizione del povero era da considerare come il segno di una scarsa benevolenza divina. Per Gesù, invece, la povertà è esaltata come un bene (i poveri sono detti “beati”), perché ne riconosce il legame con uno tra i valori che danno la salvezza all’uomo: la libertà e il distac-co dai beni materiali.

f) Si pone contro qualsiasi forma di schiavitù. Difende l’assoluta eguaglianza de-gli uomini, l’emancipazione della donna e il rispetto dell’uomo sulla base del prin-cipio che tutti gli uomini sono assolutamente eguali fra loro, per dignità, per dirit-ti e anche per sesso. Gesù, infatdirit-ti, afferma che anche la differenza di sesso è ac-cidentale e transitoria, solamente legata alla vita terrena dell’uomo. Nella risurre-zione tutti diventeranno “angeli” di Dio.

Ad una difesa così radicale dell’uomo non era giunta mai nessuna religione o filosofia prima della venuta di Cristo. Con la venuta di Cristo per la prima volta nella storia sono state rilevate apertamente tante situazioni ingiuste e violente dalla faccia della terra, come la schiavitù, l’asservimento della don-na, l’emarginazione sociale, la discriminazione razziale. A questi principi etico-morali dettati dalla dottrina proclamata da Gesù attinsero successiva-mente, e fecero propri, i grandi movimenti laici di emancipazione sociale, quali la rivoluzione francese, il socialismo e il marxismo-leninismo. Dopo ol-tre duemila anni di storia, questi principi morali rimangono non intaccati ed incredibilmente attuali; ancora oggi, sicuramente, possono costituire un orientamento e validi punti di riferimento per l’uomo del III° millennio.

IV.1.2 I VANGELI - Un modello universale di testimonianza

Il libro dei Vangeli sul piano religioso rappresenta un testo unico e singolare, fonte di verità e guida spirituale per l’uomo, pieno di elevati valori spirituali e di sa-pienza di vita, ma soprattutto ricco della visione e conoscenza di Dio. Gesù per mez-zo degli evangelisti ha inviato un modello universale di testimonianza nel quale si possono attingere le risposte alle tante domande esistenziali che assillano l’umanità tutta intera.

L’Universalità della Parola di Dio, viva e creatrice, è confermata dall’evangelista Giovanni il quale, in una riflessione retorica, a conclusione del suo Vangelo, dice: «Gesù fece molte opere che non sono mai state scritte, se si scrivessero tutte riempirebbero tanti libri che neanche il mondo intero potrebbe contenerli» (GV 21,25). Molto probabilmente vuole comunicarci che non si finirà mai di indagare e scrivere di Gesù e del suo messaggio unico, universale e intramontabile. Il suo inse-gnamento, infatti, supera ogni barriera di spazio e di tempo, e potrà sempre essere apprezzato e valorizzato dall’uomo d’ogni epoca all’interno della sua storia e della sua cultura, a testimonianza di un “Pensiero Universale” che ogni generazione può e deve rileggere in chiave d’attualità.

La testimonianza degli evangelisti c’invita a riconoscere in Cristo il vero re della storia e del mondo. Gesù Cristo è colui che ci può aiutare a leggere la storia dell’uomo alla luce della fede; è colui che ci ha fatto conoscere “l’unicità e l’universalità della Parola di Dio” in grado di guidare l’umanità al raggiungimento della “vera pace”, quella pace di cui parla la Bibbia che sarà realizzata pienamente soltanto quando l’uomo considererà il suo simile come persona a cui voler bene e non come persona su cui prevalere.

Pur nell’evidente diversificazione della loro narrazione, i quattro evangelisti hanno prodotto un “modello universale di testimonianza” per un progetto che:

- può adattarsi e applicarsi alle esigenze di vita dell’uomo d’ogni luogo, tempo e cultura;

- può interagire con situazioni storiche e culturali nuove;

- mantiene l’energia originaria in grado di stimolare e creare la nuova storia come indirizzo e guida per gli uomini del mondo presente e futuro.

IV.1.3 I VANGELI - La via dell’amore

Attraverso i Vangeli Dio, nostro Padre, ha inviato un messaggio spirituale di salvezza che, nella conversione, chiama l’uomo a fare una scelta, quella di Cristo e del Vangelo, e a tradurla in concretezza di vita. L’adesione di fede diventa così il mo-dello etico che trova in Gesù la Via, la Verità e la Vita. Gesù stesso afferma che, per il raggiungimento di questi obiettivi, non basta la logica razionale o quella del bi-sogno materiale, ma è necessario dare ascolto al cuore con umiltà e obbedienza, in-traprendendo, cioè, “la via dell’amore”. Questa rappresenta non solo il modello autentico e concreto di vivere la fede in Gesù Cristo, ma anche una ‘chiave di lettu-ra’ o un ‘modus vivendi’ in grado di mettere l’uomo nelle condizioni di affrontare

con serenità e discernimento le avversità, i grandi e i piccoli problemi della vita, sug-ger

endogli un percorso da seguire, libero da ogni prevaricante raziocinio, finalizzato al raggiungimento della pace interiore.

La via dell’amore, pertanto, è in grado di indicare, la “terapia” per mezzo della quale l’uomo può realizzare la propria umanità, permettendogli di recuperare l’equilibrio interiore perduto a causa delle inevitabili inquietudini del quotidiano.

Certamente i problemi potranno rimanere irrisolti, ma sicuramente cambierà il mo-do di vederli e di capirli, nella sicurezza che non saremo più soli ad affrontarli, in quanto Dio Padre, buono e misericordioso, attraverso la sua Parola ci potrà venire in aiuto in qualsiasi momento. Soltanto la fiducia in Dio può riequilibrare una situa-zione di difficoltà ridonandoci speranza e voglia di vivere.

È attraverso la via dell’amore che Dio Padre dà a ciascuno di noi anche la pos-sibilità concreta di verificare l’autenticità della propria fede in Cristo, perché ci chie-de di amare tutti, anche quelli che non la pensano come noi, perfino i nemici, e di perdonare fino a “settanta volte sette”, cioè sempre e senza limiti. L’amore è l’arma con cui il credente vince l’egoismo e il male, ed è il principale mezzo di distinzione del cristiano nel mondo.

Il perdono, verso chi ci ha procurato un’offesa, o ci ha arrecato del male, non va visto come un gesto di debolezza, ma va vissuto come un atto d’umiltà e di miseri-cordia che deve scaturire dall’intimo della nostra coscienza, dal cuore; difficilmente potrà essere frutto di un calcolo razionale. Gesù pone l’accento sul dovere del per-dono reciproco, perché il rancore nei confronti del prossimo potrebbe diventare uno schermo capace di offuscare il dialogo con Dio. È questa la via che Gesù non solo ci ha insegnato, ma che per primo ha messo in pratica per se stesso e per noi.

In un mondo post-moderno immerso nell’indifferenza e nell’arroganza, nella violenza e nella prevaricazione, in una società contemporanea tendenzialmente laicista legata ad una realtà informativa digitalizzata in cui l’immagine prevale sull’ascolto della pa-rola, condizionata dai mass-media che inducono l’uomo del terzo millennio general-mente ad identificare il benessere nella soddisfazione dei bisogni materiali o della ri-cerca narcisistica del piacere, Gesù ci fa scoprire che la vera dimensione della vita e il vero senso dell’esistenza consistono nell’affidare liberamente se stesso all’altro per amore: un’affermazione difficile da comprendere nella sua pienezza a causa della mentalità egoistica insita nell’indole umana, sicuramente inaccessibile se puntiamo solo sulle forze della nostra ragione, ma raggiungibile se ci inseriremo nel percorso che conduce a Cristo.

“LA VIA DELL’AMORE”

E’ un principio a fondamento di ogni rapporto umano e di convivenza.

E’ una condizione essenziale e imprescindibile per chiunque oggi si dichiari seria-mente impegnato nella costruzione della VERA PACE fra i popoli.

E’ una verità che racchiude in sé tutto il mistero della fede.

E’ il nucleo centrale del messaggio cristiano e il termine di confronto nel dialogo in-terreligioso.

E’ una sfida rivolta a chi, dopo aver percorso con insuccesso e insoddisfazione tutte le strade volte alla comprensione delle problematiche inerenti la propria esistenza, ora è chiamato a contemplare il mistero dell’Unica Persona che può dare una rispo-sta ai suoi e ai grandi perché.

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In Gesù e con Gesù si svela tutta la Verità di Dio,

la verità dell'uomo e il senso della storia.

PARTE V°

Nel documento L ANNUNZIO DEL VANGELO DI GESU (pagine 134-139)