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5 . Animarum, quorum

Nel documento 0 QUALCHE ORA DI RI- (pagine 81-99)

3.

Omnium

benefaclorum

meorum

fi inspiritualibus et temporalibus

4

-

Omnium

Su-fi cerdotemetministrorum EeclesiaeDei cattolici

fi 5.

Omnium meorum

ad dimissionem

6.

Omnium

d haereticorumet infìdelium ad conversionem

7.

»

Omnium

agonizantium, etimprovisemorientium

» 8.

Omnium

mihi

commissorum

in genere,et in

» specie, et

omnium,

pròquibus viset fuis

me

de-» bere orare.

-***

) Il

memento

pe’mortiprecisato dalla stessa chiesa:

« 1.

Animarum

Parenlum, Fratum,

Soro-» rum, consaguineorum,et

omnium amicorum

meo-»

rum —

2.

Animarum,

quae occasione mei

purgan-fi tur inPurgatorio

3.

Animarum omnium

bene-» faclorum

meorum

inspiritualibusettemporalibus—

d

4

-

Animarum omnium

Sacerdolum,etÀlinislrorum

» Eeclesiae DeiCalholicae

5.

Animarum, quorum

» non est speciali»

memoria

interra

6.

Animarum

a

omnium

“mihi commissarum ingenere et

specie—

» 7.

Animarum omnium

improvisamortucorporibuS

» exutarum

8.

Animarum omnium

in Purgatorio

exislentium, et

omnium

pròquibusetscis

me

de-5 bere orare.

****

) Il quarto modello è proposto dal primo filosofo di cui possaandare gloriosa,laclassica Ita-lia;

daS.

Tommaso

D’Aquino

— E

una impetra-zioneimportantissima:

» 1. Concede mihi,

mise-fi ricors Deus, quae libi placita sunt,ardenter

con-fi cupiscere, prudenter investigare, veraciter

agno-fi scere

, perfecte ndimplere,,ad laudemetgloriato p noministui

2. Ordina stalum

meum

, et quod

» a

me

requires ut faciam tribue ut sciam; et da

» exequi sicut oportet et expedit

animm —

3.

Da

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— 7« —

1 inibì*

Domine,

Deus

meus

, inlerprospera et ad-i versanon deficere: ut in illis non exlollar, in

islis non depimar, de nullo

gaudeam

, Tel

do-9 leam, nisi

quod

ducat ad te Tel abducat ad te: s nulli piacereappelam, veldisplicere timeam,ti-i

hi— 4

.Vilescant mihi Domine,

omnia

transitoria, 9 et cara miliisintomniatua proplerte, et tuDeus 9 praeter

omnia—

5. Teedeat

me

gaudii quod est

» extra te et taediosa sit mihi omnis quies, qua?

9 estsine te

6. Frequenter da mihi

Domine,

cor b ad te dirigere, etin defectione

mea cum

emen-» dationis propositodolendo pensare—7. Fac

me,

1

Domine

Deus, obedientem sine contradictione ,

i* pauperemsine defectione, castum sine corruptio-9 ne, palientem sine murmuratione,

humilem

sine b Codione; ethilarem sine dissolulione;tristem

si-» nedejeclione;

maturum

sine gravitate; agilem b sine levitate; timentem sinedesperatione

;

vera-» cerasine duplicitate; operantem bona sine

prae-».sumptione;

proximum

cornigere sine elalione;

» ipsum aedificareverbo etexemplo sine simulatio-9 ne

8

.

Da

mihi,

Domine

Deus,corquodnulla ab-s ducat a tecuriosa cogitatio,dacor nobile,

quod

b nulla deorsumtrahatindignaaflectio;da rectum, B

quod

nullo obliquetsinistraintentio; da inviclum, B quod nulla frangat tribulatio, da liberum

,

quod

B nullasibi vind.cet perversaet violentaaflectio

b 9. Largire mibi

Domine

Deus

meus,

iulelleclum

» le quaereolem; sapicntiam teiuvenientem;

con-b versationpm tibi placentem; perseverantiam te fi-b deliler exspectanlem etfiduciam te finaliler

am-B plectentem tuispsenes conGgi per poenilentiam; B tuisbeneficiis uti in viapergraliam,et

tandem

> tuis gaudiisin patria perfrui per gloria....

Per

b

Dominum

nostrum Jesum Christum\ filium

tuum,

-—

77

-t qui lecura vivitetregnai inunilate Spiritussaiic*

» ti Deus per

omnia

smelilasaeculorura.

*****

)

U

ave

Maria

eie.—questa salutazione com-*

posta da un’Angeloannunziatore delmassimo por*-'' tentodelladivina misericordia, da una Santaeh’è laprima a riconoscerne Teffetto

e dalla Chiesa èhè ne profitta a pròde'suoi;

L

ave

Maria

questa

su'*-blime caraformula ridotta in lutti i metri

ed in tutte le lingue,

che

Mon

troni, Manzoni ad altri altissimi ingegni Italiani hanno così bellamente rr*

petutaeverseggiatanella melodiosalingua delpaé*

seovi ilsisuona;

— fave Maria,

qnest’antichissimft preghiera de’ primi secoli cristianidalla devozione dei veri cattolici da pochi anni èstataancora inquesto nostro secolo(prima inParigi, poiinLione, pòi in Napoli, in Friburgo, inVienna ed oggi da per lutto)elevata ad una talepreghiera che unasola volta pronunziala in ognigiorno per la conversici ne di determinato peccatore, produce unrisultato immancabile.

Fatti strepitosisiraccontanodagli stes-si Parigini, così facili a diffidare, così timorosi di cadere nell’illusionee nel ridicolo. 5 L’Innominato:

fiolettoillibro cheli

riunisce;-*-ho

letto igiornalicattolici che tutto dì ne Tannò

menzione. '? *

L’Ecclesiastico:-

Questadevozione dal

sommo

gl-rarcaGregorio

XVI.

è stata elevatatra\e

prime

me-ritorie,imperocché atuttiifratellielesorelle ascritti (allapia aggregazioneriunita inonore del

santissi-mo

e immacolato cuore di

Maria

eperla conver-sione depeccatori) cherecitano fervorosamente nello spirito della loroistituzioneapròdiqualcheostiàafto impenitenteunasolvoltaÌ

Ave Maria —

èconcesso la indulgenza plenarianell’anniversario del loro batte#*

%

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— 79 —

.

m

o!-è»Vi

sona

draltre formoledi preghiere che se ri piaceio vidirò.

L’Innominato:

Potete dubitare del sentimento col quale le apparerò?

L’Ecclesiastico:

— Una

è: in le

Domine

speravi

non

confunderineternum,ripetuta pertrevolte:-—

La

seconda:

Gesù

trionfatore delpeccalo edella morte aiutatemi, beneditemi, salvatemi:

— La

terza che suole pureripetersi con tanto fervore nelle tre ore del venerdì santo inattoricordasi l’agonia del Re-dentore:»Diomiocredo invoi avvalorate

lamia

fe-de, spero invoi accrescetela miasperanza,

amo

voi ravvivaleil mio amore: mi pento diavervi offesoe discustatoperchè siete d’infinitamisericordia e però propongoassistilo dallavostragraziamaipiù pecca-re;

Mariaconcepitasenzapeccato pregale per noi, che ricorriamoa voi.

L’Innominato:

Ben

veggo

che riassumono molte impetrazioniedesprimonovarialtidellevirtùcardinali.

*•.* *- *

$

XIX. Le

malattie del secolo

i)L’Ecclesiastico:

— Ho

jeri cercato di parlarvi del

mezzo

più efficace

e del

mezzo

piùfacile

Voglioin oggirichiamare lavostraattenzionesopra materia egualmente importante.

- L’Innominato:

— Ed

è?....

.i L'Ecclesiastico

:—

Quellachesi versa sulle malat-tiedello spirito.

oùì

*

)

È

ben notoche visono duespecie di malat-tiefisiche:

quelle che si sviluppano per

altera-zioni propriedegli

organi—

quellechenasconoper in-fluenze esteriori.

Le alterazioni propriepossanoessere

acciden-talio permanenti. ...

— 79 —

:**

)

Le

influenze possono essere contagiose od;

epidemiche. •:*

***) Le alterazioni proprie vannotrattate con

ri-flessionie cureindividuali. .;

****) Leinfluenzevannotrattatecon riflessionie

cure generali^ . . *op.

wwj

Ogni individuo,ogni età,ogni clima, ogni gravecondizione vasoggetto allesue alterazionied allesue influenze.

******

)Cosi

come

avviene nelfisicopuòdirsiper argomentodi analogia avvenirenel morale. ' >

Ora

ogni cristiano ha lesue speciali malattie?—»

ogni generazione vasoggettaalle sue influenze—nei stretti limiti dellemie veduteio credeva chenel se-colo nostrosi mancassesoltantodi speranza;

— ma

dalla suprema Cattedra haparlatoil maestrodi tut-ti,

duliasuprema Cattedrahaparlato coluicheper ispirazione, per dottrina

, per esperienza è al ca-sodi calcolare la veraposizione generale degli spi-riti

diapprofondireegiudicarelemalattiedel se-colo Il Vicariodi Cristo;ilVicario delladivina sapienza haparlato.... edoh! daquale terrore so-no statocompreso udendo lesue ponderose solenni meditale parole?...

L’Innominato:

— Me

le parteciperete?

L’Ecclesiastico:

Vorreiche nonsolo voi,

ma

che tutticoloroche sonostati segnati dal sublime sug-gellodellaredenzione leconoscessero. Eccone la maggior parte:

3) a Voi,o miei venerabilifratelli,

dicea’ tosco-vi della cristianità il supremo Gerarca,

sapete

pur bene laformidabile guerramossa,inquesto de-plorabile nostro secolo,contro tuttociòche è cat-tolicodaquegliuominiche,stretti

jra

loroinrea colleganza rifuggendo dalla

sana

dottrina’'edisto*

A

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— so —

:

stando

V

orecchiodalla verità, siadoprano nel ca-varedalle tenebre lepiù strane opinioni, esagerar-lead ogni possa, divulgarleedisseminarle.

Noi

siamo compresi da orrore insieme eda acerbissimo dolore quando pensiamo a tulliquei moslruosi erro-ried a quelle variee moltiplici macchinazioni, in-sidie,e arti di nuocere con cuiquesti nemici della veritàe della luce eperitissimi arteficidifrode fan-no agaraper ispegnere

fra

l'universaleogni sen-timento digiustiziaedionestà

corrompere il co-stume

turbareogni divino ed

umano

dritto,

abbat-tere e, semai fosse possibile,estirpare e distrug-gere laReligionecattolica elasocietà civile.

— Voi

conoscete

rinfatti, venerabili fratelli,

come

questi im-placabilinemicidel

nome

cristiano,miseramente tra-scinati da unaspecie di furore,diempietà, si spin-gono ataletemeritàche, con un’audacia senza esem-pio

aprendo

la lorobocca alle bestemmie contro

a Dio

non hanrossore di professare apertamente epubblicamente,essere imposture ed invenzione de-gliuomini i misteri dellasacrosanta nostra Religio-ne,la dottrina della ChiesaCattolica essere con-trariaal benee allaprosperitàdell’umanasocietà, enon temono di rinegar Cristo eDio.

E

per

illu-dere piùagevolmente ipopoli ed ingannare special-mente gli incauti egli inespertie seco trarli nell’ er-rore, spacciano di conoscere essi solileviedeità prosperità, non dubitano di arrogarsi il

nome

di filosofi,

come

selafilosofia,chetuttaaggirasi

nel-V

investigare la veritàdella natura, debbarifiutar ciò che Dio,supremoe clementissimoautoredi tut-ta lanatura, sièdegnalo,

per

benefizio e mise-ricordia singolare, di manifestare agli

uomini

, acciocché potessero conseguire la vera felicità e la veràsalvezza.—Costoro collastortae fallacissima

lo-—

SI-TO maniera di argomentare noncessano mai dall’al-legarela

forza

e/’eccellenza dell

umana

ragione

,

edi contrapporla alla fede santissima di Cristo,e audacissimaroenlevan bestemmiando chequesta fede al-la ragionedell’

uomo

ècontraria.

Dalla qual cosa nullasi può non che pensare, immaginare, o più pazza, o più empia, opiù ripugnante alla stessa ragione.

Imperocché, quantunque la fedesia aldi-sopra dellaragione, non può per altrotrovarsi

ve-rmi

vero contrasto, verun dissentimento fraesse, giacché entrambe derivanoda

un

solo e

medesimo

fonte d’immutabile ed eterna verità, dal

sommo

Iddio, esi porgono siffattamente scambievole ap-poggio, che lavera ragionedimostra,proteggee difendelaverità della

fede

:la fede poiliberala ragione

da

ogni errore, emirabilmentela

illumi-na

, conferma eperfeziona colla cognizione del-ledivinecosa.

4)

«

certamentecon minorfallacia,venerabili fratelli,nel lodareal cielol'

umano

progressoquesti nemicidelladivina Rivelazione vorrebbero, cou

te-merarioesacrilegoardimento,introdurlo nella Re-ligione Cattolica,

come

se laReligione fosseopera non di Dio,

ma

degli uomini,

come

se ella fosse un loro trovatoche potesse con

mezzi umani

per-fezionarsi

Moltoa proposito, rispetto di questi infelici deliranti, cadequello che troviamoin Ter-tulliano la dove aragioneegli riprova quei filosofi dellasuaetàche avevano messo in

campo un

cri-stianesimostoico, platonico, dialettico.

— E

vera-mente siccome lasantissima nostra Religione non fu inventatadalla ragione

umana

,

ma

clemeulissimamen-teda Dioagli nomini rivelata, èfacile achiunque

ilcomprendere che lareligionemedesimaritraeogni sua forzadall'autorità dellaparoladiDioe

non può

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— 82 —

mai nè

dedursi nè perfezionarsi dalla ragione

umana.

S)

»

La

ragionedell’uomo, pernon ingannarsi ad errare inaffari di alta importanza,dee bensì ricercarediligentementeil fallo,della rivelazione divina, per riconoscere, in'

modo

certo, che Dio ha parlato; eprestare alui,

come

sapieutissimamen-teinsegna l’Apostolo, un osskquio ragionevole.

*

Chiinfatti ignorao può ignorare cheaDio che par-lasi ha da prestar ognifede, e che nulla èpiù consentaneocollastessa ragione, che prestar salda adesione e acquiescenza a ciòche, accertatamene, è rivelato daquel Dio che non puòingannarsi,

ne

ingannare?

6) »

Ma

quantonon sono, e quanto mirabili e splendidi gli argomenti che amplissimamente convin-cere debbono la ragione

umana come

la Religione di Cristosiadivina, e ’1principio e la radice

di

tullii nostri

dommi

levengono di sopra dal Si-gnore deiCicli

,

e

come

per ciò, nullasiavi dipiu eerto, di più sicuro(,di più santo,edi fondalosu piùsalde basi,.questafede,diciamo, cheèmaestra dellavita, segnodi salute,nemica d’ogni vizio,e

madre

enutrice ditutte levirtù,chefuconfermata con lanatività,la vita,lamorte,la risurrezione, la sapienza,iprodigi,leprofezie di Gesù Cristo Autore econsumatore di essa

Ch’èsplendente in ogni dovedella lucedella superna dottrina, arric-chita coitesori delle doviziecelesti, e

sommamente

chiaraedinsigne pertantivaticinidi profeti, splen-dorede’prodigii,costanza di martiri

, gloria di santi;fede che, professando le leggi diCristo, ed acquistando digiorno in giorno maggioriforze dalle stesse più crudeli persecuzioni,si è dilatata, sotto alsolo vessillo della Croce, a tutto Puniverso, nei

— 85 —

continentie ne

mari

,

dall’oriente all’occaso,

e;

abbattutala fallacia degl’idoli, dissipata lacaligane degli errori, evinti ogni maniera di nemici,

illu-minòcollaface dellacognizionedi Dio i popoli,le genti, le nazioni anche più barbare, ediverse per indole,costumi, leggi, istituzioni,etutte le assog-gettòal do'cegiogodiCristo, a tutti annunziando pace eprosperità.

Lequalicose per

modo

in ogni

dove risplendono, tantofulgoredi sapienza e poten-zadivina, chenon viha mente o pensieroche fa-cilmentenon le riconoscaoperadella cristiana divi-na

fede.—L’umana

ragione pertanto,daquesti splen-didissimidel pari che saldissimi argomenti

\

cono-scendo evidendemente Dio esserel’Autore della fede, non puòprogredirepiù oltre,

ma

, tolta e rimossa interamente ogni difficoltàdeeprestare a questafé-,

deil suo ossequio, convinta qualeè che viene da Dio tuttociòche la fede stessa ci propone di cre-dere edi operare.

7) » Quindi appare manifestamente quanto pursia l'errore di coloroche abusando della ragione,

esti-mando

le paroledi Dioinvenzione degliuomini, ar-disconodispiegarle

a

loro talento,e temerariamen-te interpetrarle.

Mentre che Dio medesimoha isti-tuito una vivente autorità’ cheavesse ad insegna-re

ed

accertare ilvero elegittimo sensodella ce-lestesua rivelazione

,

e decidesse con infallibile sentenzale controversie tulleinfatti di fedee di co-stumi,acciocchéi fedelinonfossero quae là battu-tida ogni vento suscitato nella dottrinadalla ne-quiziadegli uomini.

E

questa autoritàinfallibile evivente sitrova soloin quella chiesalaquale edi-ficalasopra Pietro, Capo,Principe e pastore di tut-tala chiesa, ela cui fede egli promise che mai

non

sarebbe venuta

meno

,sempre haisuoi

legitti-DigilizedbyGoogle

- 84

-mi

Ponteficiche, senza interruzionetraggono la lo-ro origineda Pietro stesso, collocali nella sua Cat-tedra

,proteggitori

ed

eredi della

sua

dottrina, dignità, onore epodestà

E

poichédoveè Pietro, iviè lachiesa,e Pietro parlaperbocca del

Roma-no Pontefice, ene’suoi successoriegli vivesempre ed esercitalasua autorità, edispensa a chila

do-manda

laveritàdellafede, ledivine parolesi

deb-bono

adunque intenderenel senso

appunto

che fu

ed

è tenuto

da

questa

Romana,

Cattedra di S. Pie* tro,che,

madre

emaestra dituttelechiese,sempre ha serbatointattaed inviolatalafedecommessale

da

Cristo Signore, lainsegnòaifedeli

,atulli

mostran-do

ilsentiero della salute edell’incorrotta verità; que-sta principale chiesaondeoriginòl'unitàsacerdotale

,

questametropoli della pietàin cui ètuli’intera con-solidata laReligion Cristiana,nellaquale sempre stet-te il principatodella Cattedraapostolica, a cuiper la prerogativadel suo primateènecessario chesi rivolgaogni chiesa, valea direquantisononel

mon-do

fedeli, e collaquale

, per fine, chi non racco-gliedisperde.

-

8

j c Noi adunque che,per imperscrutabile decre-lodi Dio, siamo collocati inquesta cattedra di ve-rità

, grandemente eccitiamo nel Signore la vostra pietà,o venerabilifratelli,acciocchécolla

maggiore

sollecitudine e diligenza*vi adoperiate ad

ammonire

edesortareassiduamentei fedeliconfidaliallevostre cure, ditenersisaldi

a

questi principi,ne lasciar-si

mai

ingannare otrarre in errore

da

quegli ab-bominevoli che, col pretesto dell

umano

progres-so,sitravagliano

a

distruggere la

fede

, ed as-soggettarlaempiamente allaragione, ead

interver-•-tirela parola diDio, ne rifuggono del recare

un

sommo

oltraggio a quelDio che,nella

massima sua

c*

— ss

clemenza, si èdegnatodi provvedere eolia deleste suaReligione albeneed alla salute degli uomini,

9)

s Similmente voiconoscete, venerabilifratelli, quegli altri mostruosie fraudolenti errori, coi quali

i figli delsecolo nostro sisforzano, ad ognipotere, di conculcare la religionecattolica, ladivina aujp-rilà e le leggidellachiesa,non

meno

che idfcRli dell'ecclesiasticaecivile podestà.

Talisonoi nefan-di attentaticontro a questa

romana

cattedra di san Pietro, nellaquale Cristo ha postol’inespugnabile fondamentodella sua chiesa. rtì,

10)«Tali,medesimamente,quelle

segrete sette

emerse dalle tenebre

a

-perdizioneerovinadella chiesa, e dellostato, edairomaniPontefici nostri antecessoricolleapostolicheloro lettere a più ripre-se anatemizzate,

lettere chenoi,nellapienezza del-l’apostolicanostraautorità, quiconfermiamoe or-diniamo chesieno esattissimamenteosservate. ?

11) s

A

questo medesimointentosonovolle quèl-leastutissime società’ bibliche che, rinnovando le antiche arti deglieretici e contro alle santissime re-goledella chiesa, senza posa si adoprano a distri-buire e gittaregratuitamente, ingrandissimo

nume-ro econ immensespese,

ad

ognicelo di persone

ed

anche allepiù rozze le sacre carte tradótte nelle lingue volgari, elespesse volte accompagna-te da perverseinterpetrazioni, e ciòaffinchè, re-jelta la tradizionedivina, ladottrinade’padrie la autoritàdella chiesa

, la parola diDio sia secondo

il sentire privatointerpetrata il senso diessa

ven-ga

pervertilo,esi cadacosine’piùgrandierrori.

12) a Queste società, la venerala

memoria

di Gregorio

XVI

emulo de’suoi antecessori, e delquale benchéimmeritevoli, noi

fummo

chiamati a prendere

DigitizedbyGoogle

,

— 86 —

illuogo, leriprovavanelle apostoliche sue lettere,

e noi,egualmente, collepresenti le

condanniamo.

13)»Qui purevuoisimentovare queirorrendo

siste-ma

d’indifferenza per ognireligione

, persino ripu-gnante in

sommo

gradocollostesso lumedella ra-gionenaturale, con cui dacodesti sciagurati,

tolta ognidifferenza fra virtù evizio, fraveritàed errore, onestà e turpitudine,

si spacciachegliuomini pos-sano conseguireinqualsiasireligione

1

eterna salu-te,

come

seesserevi potessemaiun qualche accor-do, societào comunanzafragiustiziae iniquità, lu-cee tenebre,Cristoe Belisi.

14) »

E,

similmente, ricordaredobbiamo quella bruttissimacospirazionecontro al sacro celibato dei preti, cospirazione, duole didirlo,che fautori trova persino ioalcuni ecclesiastici,iquali,dimentichi pur troppo della proprialorodignità, lasciansilusingare e vincere dalle blandizie e dalle seduzioni della voluttà.

15) »

Ne

vuoisi lacere dellaperversa ragione d’in-segnare, specialmentenella filosofia, ondeP improvi-da gioventù miseramente trovasi impaniata, corrot-ta, eabeveratadal fiele del dragone nel calice di Babilonia

— Dobbiamo

ancoramentovare l’assurda, e specialmente allastessaragione naturale contraria dottrina, delcosi detto

comuniSmo

, laquale, quan-do che venisseammessa, sovvertirebbe da capo

a

fondo ognidritto, cosa, proprietà, e persino la stes-sa

umana

società

Debbonsi pure riprovare le te-nebrosissimeinsidiedi coloro che, coll’ammantodi pecore, lultocchè internamente sicnolupirapaci,

men-tendo fraudolentemenle la più pura pietàelapiù se-veravirtùdiscip/inae specie humililerirrepunì,

15) »

Ne

vuoisi lacere dellaperversa ragione d’in-segnare, specialmentenella filosofia, ondeP improvi-da gioventù miseramente trovasi impaniata, corrot-ta, eabeveratadal fiele del dragone nel calice di Babilonia

— Dobbiamo

ancoramentovare l’assurda, e specialmente allastessaragione naturale contraria dottrina, delcosi detto

comuniSmo

, laquale, quan-do che venisseammessa, sovvertirebbe da capo

a

fondo ognidritto, cosa, proprietà, e persino la stes-sa

umana

società

Debbonsi pure riprovare le te-nebrosissimeinsidiedi coloro che, coll’ammantodi pecore, lultocchè internamente sicnolupirapaci,

men-tendo fraudolentemenle la più pura pietàelapiù se-veravirtùdiscip/inae specie humililerirrepunì,

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