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(1)

0 QUALCHE ORA

DI RI- CONCENTRAZIONE SULLA

'TOMBA

DI

UNA GRANDE

EROINACRISTIANA.

(2)

BIBLIOTECA DELLA R. CASA

«

(3)

4

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»<*•</

(4)
(5)

IN CATANIA

0 QUALCHE ORA DI RICOMTRAZIOffl

*

SUSS.A

TOU8A

DI

DNA

GRANDE EROINA CRISTIANA

->

*danscettericoncentration, soye*-y-senlaree irotreeonscience,arceDieu,en presence

»del’eternité

Aycz couragc,eonfiance e

*youseusortirei tout autre,gucri,heureux, sferme pourlebien.

CATANIA

riPOGhATU DEL REALEOSPIZIO DIBENEFICENZA

48 il

i »

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(6)

I

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*

'

I

I

-I

(7)

* v DAL

GIORNALE DELL’ INTENDENZA

BELMESE DIFEBBRARO

W."421.

Catania21febbraro 184.7.

A.isignori SindaciSottintendentieGiudici.

Ufficio carico nutn.

Oggetto

Perla

propagazione

dell'operailCinque febbraro in Catania.

Mettersi alcasodìpartecipareconlachiosa del nobile convincimento:

Non aulem

gloriaviopor- teiin Cruci

Domini

nostri

Jesu

Cristi,in(può salas,vitaetresurrexio nostra:vederenelno- vellogiubileounanovellaopportunità di osser- varenella Croceilgran

modo

per

quem

salva- li et liberali

sumus

, èl’oggetto verodi un la- voro chesi èin pochi giorni redatto estampato sotto il titolo

//cinque febbraro

o qualche oradi riconcentrazionesullatomba di

una

gran- de Eroinacristiana

:

lavoronel quale prenden- dosi in considerazione lesplendide Feste che fa Catania allasuaSanta proteggitrice,levarieim- magini che siosservano nellacappellaovecusto- disconsi leprodigiose reliquie, lestupende virtù delPammirevoleEroina,si cerca di presentarele necessariefacilitazioni, ondelospiritodellettore dallo strepito ele agitazioni della vita esteriore

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(8)

possarientrare nellacalmae nella meditazione della vitainteriore

11 lavoro è scrilioda un

uomo

di affari peruominidi affari:da un

uomo

che

come

Magistrato,

come

Maestro, e

come

Scrittore ha avuto il dovere di considerarele pieghedel cuore

umano,

epoteva pertanto cor- rispondere aH’invitoche all’uopoebbe: illavoro è scritto dall’egregio Cantalupo Giudice della Gran Corte civilee Professore di dritto pubbli- co,prendendo a modello. quello tanto celebre del GaDcellieredeU’Universilà'diParigiGiovanni Car- lier deGerson.

Perchètuttipotessero profittarne se n’èfatto depositopresso il libraio RosarioAbatein Cata- nia

Credo utileimpegnare le SS. LL. per la propagazionedi unlavoroeminentemente cristia-

no—

So daquali priucipii di morale sono Elleno animate: equindi mi attendochefarannoilpos- sibile persecondare le mie premure.

PerPIntendenteincongedo IlSegretariogenerale Barone Rosario Ventimìgma

(9)

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(10)

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I.

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(11)

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$ I . L'approdo

i

) Egli, l’Innominato di cui sarà parolainque- ste pagine, diràin altra occasionedelsuo viaggio edicoloro che inessoebbe acompagni:

basterà

per oracennare cheneli84>7, nellostessocolossale porto, nel mezzo di questa opera più

romana

che municipale,non

mancavano

alui perigli,eseriperi- gli:

i venti tuttavia furentiedil

mare

grossotoglie-

vano alla piccolabarca, che doveva portarlo alla desiata terra, di avvicinarsi abbastanza alla bella eoala del magnifico piroscafo,ov’egli trovavasi;

sicché nello scendere invece di toccare ilbattello sprofondava nella immensurabile voragine apertasi sotto a’suoi piedi... equandoalla purlinegiunge- ,a sullidosi considerava

ederaconsiderato qual redivivo!

Chiha lottato con la morte può davvero sentire

il piacere della vita,—epperò egli gustava laforza dell’esistenzaquando adagiatoingraziosavettura da iwlo,veniva guidato nella

comoda

locanda

Crown- Còlei— Non

satollavasi di bere agrossi sorsi 1’a-

*

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(12)

— 6 —

laimatrice aria, egliche pochi minuti prima aveva mancalosoffogarsi:

nonsatollavasivederegli ogget-

ticircostanti egli chenull’altroveniva dal vederese nongli scintillanticolori che vedechi sta per estin- guersi:

nonsatollavasi di pensarea’suoi cari, egli chenelfondo del cuore avevasoffertolatorturadi chisi accorge distare in procinto direpentinamente e sempredistaccarsene.

Gustavalaesistenza:

sene beava:

eppuretuttaviagrondavano acquaicapelliele vesti; tremavano ancoralemembra...breve,scorge- vasichiaroche daluiquasicondispetto allontanavase*

nelamorte, quelladispietatache nullarisparmia.

2)Eraornai per compiersilanotte,edEglisot- to le salutifere ali del sonno già rinfrancava dalle fortunosevicende;ed ecco cheloargentino squillare di centobronzi, lo scintillareromoroso di migliaia di fuochi, ilbrioso fragore d’innumerivoci lo ride- stavano.

— Non

potendosispiegarecosaavvenisse chia-

mava

,esisarebbe anche alzato dalbencaldo e spu- meggiato letto, se,adappagarlo, un’altro viaggiato- rech’erainveglianonsifosse affrettalodidire:è il

primo

alboredelquattrofebbraro;è lavigiliadel più belgiorno calanense.

— Non

intendo.

— Come

!

— Non

sapetecheiquattrodìprecedenti ilcinque febbraro, egli ottosussecutivi sono me- morandi per questaCittà?

Giunsijerisera.

Perdonate:

appenaviprecedettidipocheore:

dite, sevi piace,eh’eravatepreoccupato, altrimen- tijeriseraappenagiunto l’avresteconosciuto

Sono

Q

uestide’giorni cheirradiano anche lepiù severe sonomie: i cuoride’Catanesiprovano taleuna le- tizia dafareloro obbliareogni altracura: tacciono lemiserie: fanno treguai lavori:iltorrentestesso de’

(13)

7

reatisospende ilsuocorso.

— Non

avvidipredominan- teche una ideasola,

un

solo voto:fare onore

a Santa

Agata.

3)Credeval’Innominato essere possibileud im- menso trasportodi zelo:

— ma

noigiudicavanè di estesaefficacia,néditanta universalità.

Nonostan- teabituatoad esaminare i varicostumi de’vari po- poli, compiacevusiriflettendoche ovese gli fosse det- to ilveraavrebbepotutoaggiungere unanovella no- taa’suoistudisude’

contemporanei—

Vedevaquin- dicongioiaavvanzarsiil giorno ed aggradivaassai il

programma

dellafestachesiebbe curadi offrir- glisi.

5 II. Il

programma

i)

Era

delPatriziodellaCittà—«

A rendere,—

fi diceva,

piùaugustae solennela festadellanostra *’

» illustre Concittadina, ilDecurionaloproponeaesul

» favorevolerapporto del signor Intendenteapprovava

» suaeccellenzailLuogotenente Generale chelapro-

» cessione dellaSantaeseguitasifosse indue

giorni—

» Perlochè lafesta inquestoanno saràregolata del d seguente

modo

:

I.

Un

solenne triduoin cui sa-

» rà

commemorato

il martirio dellaSantanel Duo-

fi

mo

precederàla festa:

II. Ilgiorno primo feb-

fi braro alleore 22 1/2vi saranno le solite corse

» dei barberi: III. Nelduealle ore23 sua eccel- a lenzailSenato, in gran gala,si condurrànello-

fi cale vicino ilmonistero della SS. Trinità, ove

» in palchetto secondo ilcostume interverrà alle ì corse, cheindettaoraavrannoluogo:

IV. Nella j mattina del tre leautoritàe funzionari pubblici 1 invitalidalSignorIntendentesirecherannoalleore t 17 1/2 nella piazzastesicorea, per indi proces- m

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(14)

— 8 —

1 sionalmente portarsi alla Chiesa cattedrale ad

» offrireilsacro cereoalla Santa: alleore '22 1/2 s dellostesso giornovisaranno le solite corse dei 2 barberi:

V.Nelgiornoquattroavrà luogo ilgiro 3 delsacro Corpo pe’dintorni dellaCittàcon l’in- 2 terventodi suaeccellenzail Senato ecollesolite 3 stazioni nelle chiese delCarmine e di Santagata 2 lavetere,e ritornataperlaporta dellaMariua, 3 primadelle ore2

4

entrerà in Chiesa, ove sarà 2 cantatoilVespro solenne:

VI. Nel giorno cinque 3 dopo le funzionichiesastichesarà eseguitoilgiro 2 dellaSanta per lesolitestrade nell’internodella

» Cittàet.

2) Più volte questelineeleggevansidall’Innomi- nato:

indi condiligenza

somma

facevasi arichie- dere analoghischiarimentisulle istituzionidelSena- to esulla parte che prendenell’amministrazione:

poi percorrevain suamentel’epochenellequalile Cittàpiù popolose scosseda domestichediscordie, in garaed anchespessoin.guerra fra loro, regolate nelle-transazionieconvenienzeindividuali da varie espesso opposte leggi ecostumanze non avevano che treprincipiche ne tenesserovivo eprogressivo lospirilo; cioè, il principiocattolico

,

ilprincipio industriale,ilprincipio araldico'.

daultimo(ricor- dando chein Napoli, io Messina, in Palermo ed ovunquela sapienzadella

moderna

legislazione

ha

trovatocorporazioni esolennitàmunicipali capaci di sorregeretali principi non solo li ha conservato,

ma

li haprotetti

)finiva col chiedere ase stesso:

non formerebberoessi

,questo Senatoequesta solen- nitàCalanensi un’altraprova di non essersi dalla sapienzarea'e nullatolto del belloe delbuonoche j>eravventura poteva trovarsi nell’antica società?

3)Vediamoilmeglio chesi

può,—

aggiungeva

se

(15)

— 9 —

queste conservale corporaziofte e solennità formano lacausavera dell’entusiasmo e deglieffetti prodigiosi annunciatimi:

vediamo in che

modo

operano in questi giornisopra unapopolazione di

70,000

abi- tanti che

Malte Brun

definisce superiori per ur- banità edistruzioneeperl’accoglienza che

fanno

a’forestieri:

vediamo

come

agisconoinquestaCittà che quel gran geograforicorda essere stata piùvol- te rovesciatada’Iremuotiper risorgere con magnifi- cenzatale

da

passare per

una

dellepiù beile

di Europa.

f

§

III. Ilcanone

1 )Epperò primostudiodell’Innominato erailrin- venire un Mentorenelle sueindagini el’ebbe.

2)

Un

ragguardevole Ecclesiastico robusto della persona,avvenentedifisonomia

, gentile nelle manie- re, amantedella gloria di Dio, premuroso della salutedelle anime, convintoche lamedicina spiri- tualeallorarendesi più efficacequando èpiù adat- tata allecondizioni dell’ammalato, con mollostudio avevaacquistatountatto prontissimo nellaconoscenza * delle specialità chealuisipresentavano,

perlochè

dalle prime vicendevoli confidenze, essendosi avvisto dellaimportanza del caso che nell’Innominato oflfri- vasi, accettava l’incarico d’essergli guida, eneco- minciava ildisimpegno promettendogli narrare del- laSanta chesifesteggiavanon quellochele popo- lari tradizioni, le immaginose fantasie, le preven- zioni sogliono raccogliere e propalare,

— ma

quanto avvi d’irrecusabileallosguardodella piùsevera ed illuminatacritica...Tulli

pensano—

-alproposito dice- vagli,

cheilsimulareodemanare giudizispettanti esclusivamente a magistrati civici,politiciomilita-

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(16)

— fo-

ri abbiaa definirsi unialso, od unafollia, od al-

meno

una disprezzevoleignoranza, oraquanto più non debba ritenersiessere falsari,o folli, od alme- no grossamente ignoranti coloroche osanospacciare eroismi emiracoli non riconosciuti dallaChiesa,

dalla sola autoritàcompetente insigravi materie,da quella che con tanta ponderazione , con tanto di- scernimento, con tanta perseveranza, con tanto rito procede nel giudicarli?

3)

Anche

per

me

rispondeva1’Innominato,

è

un profanocoluiche volesse introdurrenella storia dei Santi le proprie azzardate credenze;

anche

per

me

è un bestemmiatorecolui chevolesse intru- dervi leproprie volontarieillusioni;

credoanche io

che lasola verastoria dei.Santi èquella registra- ta nel

canone

; inquestavoce officiale del convin- cimentodella Chiesa.

Cosila storia dellevicende dei popoli ede’grandidella terra potesse avere anche essa ilsuo canone, risultante dalla voceofficiale, delconvincimentouniversale!

— E

inesprimibilelapena diesoffre

un

amicodellaveritàosservandolagiorna- lieradecadenzadiquestogran

ramo

dell’umanosapere.

Benché spessoridottoaservired’istrumento allepiù ambiziosepassioni,benché cadutodaH’altezza dellasua maestà, pureavevapersecoliserbato

una

certano- bile fierezza, dacché mentre sulle cagioni morali degli avvenimenti variamente narrava, non osava mai mentire sugli effettimateriali:

ma

inoggi se gii sforzidi un vero criticismo

non

lo salvono,sta per cadereinpoterenientemenodelromanticismo; di questoinsubordinato schiavo dell’estetica, che

non

solo nel

campo

delle cagioni,

ma

pure nel

campo

deglieffettistoricivorrebbeintrudere quei bizzarri co- loriti,queiforticontrasti, quelleseducenti esagerazioni, quellevario-formate, vario-scintillanti, vario-evaporo-

(17)

fi

se immagini che appena tono bellea chi sottola influenza dell’oppio spera obbliare interamente la realtà

Epperòaccogliete i miei più vivi ringrazia- mentise prevenendovoiogni

mia

dubbiezza non da vaghe leggende, non dapregiudicale tradizioni,non

da

inesatte cronachee

meno

da romantiche illusioni ritrarrete le Dotiziea darmi sulla Santa.

4)Elisacro Ministroriprendeva.-—

Non

solonondi- rò notiziache non siaapprovatadalla Chiesa,

ma

le diròcon lestesse canonicheparoic:

le dividerò in dueparti: laprimariguardantelavitadellaSanta;

l’altra lesue reliquie.

5) In quanto alla vita la Chiesa cosi espri- mesi: « Agatha virgo in Sicilianobilibus parenlibus

» nata,

quam

PanormitanietCatanenscs civem

suam

» essedicunt, inpersecutioneD^cii Im^eraloris Ca-

li taurn gloriosimartyrii coronam consecutaest.

Nam

j

cum

pari pulchriludiiiiset castitatis laude com- j meudaretur, QuinlianusSicilia; Praetor, ejus

amo-

s recaplns est.

Sed

cum

tentatamodis omnibus

» ejus pudicitia, Agalliate in

suam

sentenliam per-

ii ducere non posset, Chrislianae superstitionis uo-

» mine

comprehensam

, Aphrodisiae cuidam mulie- s ri depravaudam tradii

Qua; Aphrodisiae cousue- ì tudine

cum

decostantiacolenda;ehlislianae fidei, s et servandovirgiuitatis, removeri nonposset,uun- j fiat illa Quintèrno, se inAgatha operamperdere.

» Quare ille adse virginem adducijubel:et

Nonne

s inquit te pudet nobili genere natam, humilem et

» servilem chrislianorumvitam agere?

CuiAgatha:

i Multo Prmstantlor estChristiana humililas etser- i vitus,

regum

opibus ac superbia.

» 6)

Quamobrem

flatus Praelor hanceioptionem

» dnt, velitne potiusvenerari dcos, un vim tormen-

d torumsubire. At illacostans infide,

primuw

co-

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(18)

— 12 —

a laphiscaesa mittiturin carcerem: undepostridie a educta,

cum

in sententiapermaneret,admotiscan- a dentibus laminis in equleo torquelur,

lum

ei a mandilaabscinditur.

Quo

invulnere Quintianum

a appellans virgo, crudelis,inquit, tyranne, non a tepudetamputarein femina, quodipse in

ma-

» tre suxisti?

— Mox

conjeetain vincula, sequenti a nocte asene

quodam

, qui se Christi Apostolum

» essedicebat,sanataest.

— Rursum

evocataaPrae- a toreet inChristi confessioneperseverans,inacu-

j> tistestulisetcandentibus carbonibus ei subiectia

a volutatur.

x7.)

Quo

temporeingenti terraemotu urbs tota a coutremuit

, ac duo parietes corruentes, Silvi- a

num

et FaleonumintimosPraeloris fàmiliaresop- a presserunt.

Quare vehementer

commota

civitate, averituspopuli tumultum Quintianus,

Agatham

se-

»

mimortuam

clam reduci imperat in carcerem

a

Quae

sic

Deum

precata.

— Domine,

qui

me

eusto- a distiabinfanlia,

quiabstulistia

me amorem

sae-

» culi

qui

me

carneficumtorraentissuperioremprae-

a stitisti,accipe

animam meam. — Ea

inorationemi- a gravit incoelum, NonisFebruarii: cujus corpus

»a Christianis sepelitur.

8.) InquantoallereliquielaChiesacosi esprimesi:

a

Anno

Incarnationis millesimocentesimovigesimo a sexto, indictionequarta Apostolicae Sedi praesi- a dente postCallisturaHonorio, duo quidamLatini a apud

urbem

Constantinopolim mansitabant

, quo-

a

rum

uuusGislibertus, altervero Goselinus voca- a batur, priorquidem genereGallus,sequens autem a Calabricus—CuividelicetGisliberto,quiinaula re- a gismilitarifungebatur officio, sicut ipse praesen- a tibus nobis asseruit, per noclurnam visionem se a BeatissimaVirgo, etmartyr

Agatha

semel,et ite-

(19)

— 15 —

» rum, atque tertio repraesentans praecepit ut seab

» Ecclesia inquajacebat, latenterablalam,Catlia-

» niatn, ubi pròChristo fueratcoronata martyrio,

» reportaret.

Gisliberlus ergo solus taru

magnos

J> ausus inchoare formidans, sodimi sibi fidecon-

ta strictumGoselinum accersens quietotempore noc-

» lis, unacura ilioscalasupposta, inquajacebat a corpus Virginis

,Ecclesiam introivit, illudque re-

» perientesfurto laudabili rapuerunt,et in cophino

» rosisodoriferis bine,indegnereferto venerabililer s collocarunt, Protinusque ab UrbeRegia,

Domino

» protogente, progressi

,porturamaris adeunt,ibique

»conscenza navi ventoprosequenlesecundu, veloci

i) remigio

Smirnam

usque perveniunt, abindena- D vigiorecedentes per

mare

Adriaticum messanain

»

pervenmmt.

> 9.

0Gisliberlus autem

, quod mente captabat, 9 implere desiderans,salubriperceploconsilio, Mes-

» sanae socium nihil de ejus legalitatediffidens

cum

9 corpore Deo dicatae Virginis in

quadam domo

re-

» liquit etad Cathaniam propere veniebat.

— Ego

» antera Mauritius, qui ejusdem Urbis Pontificata b fungor immerilus,tunc temporisin

quodam

Castro D Ecclcsiae noslrae, quodjacrain dicitur,

comma-

3) nebara

cum

idem vir illue adveniens, ad

me

se

» veliesecretimi loqui profossus est

,

praemissoque d salulationis alloqmo remotis omnibus, solus

cum

9 solo locuitus, poslquam perpendit

me

toto nisu, c toloque mentisaflectu Beatissimi corporis affeeta- 9 re Iteliquias, ut secuin duos de fratribus nostris

» ad sanctarum Rcliquiarum subvenlionem

mandare

studerem, devotus expetiit, Katus igitur, uonin- a

congrum

fore,

quod

dixerat, duos monachos

,

»

Holdomanum,

et Lucani, quos tanti negotii bile- 9 literexequendi censebam idoneps,

cum

eo Mes-

si

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(20)

— il —

i)

sanam

destinaviquantocyùs, uttantum

Thesaurum

» nobis divina largilate

donatum

honore

cum

debito,

» deportaretur.

Quijussa non segniteradimplentes

3> sub omni celeritaleCorpus detulere Sanctissiraum

»

quod

ego laetabundus aspectu praeomnibus, qui

»

mecum

aderant,solo tenusadvolutus

deum

suppli- i citer adoravi deinde Reliquias de turcassisréve-

» renter extraxi, etstatimmiraodoris suavitas ema-

» uavit.

Quibus in nova capsa tantaereicondi-

»

gna

, diligenti cura, in

eodem

Castrorepositis,

» lactus Cathaniam properavi, etcunctis fratribus

» in

unum

adstitis

quod

gesturafuerat intimavi.Qui

ì

Deum

lotiusbonitatisauctoremcollaudantes

mecum,

J*

communi

decreverestatuto,eidem

Domine

nostrae

ti huraililerpariter,etlaetantes occurrere, etin ur-

»

bem

, ubi palmara Martyriisimul, etVirginita-

» lis,olistesuperato

, promeruit,

eum

hymnis,et

» laudibus illam reportare.

t io.0 Dieigilur constituta,videlicetdecimosexto

» Kalendasseptembris,

eam quidam

fratres nostria

» Castro,

quod

diximus, detulerunt.

Nosveroilli

» occurriraus, umilitatisindicium solemni gaudiosa- o lubriter admiscente*, nudis pedibus, etin albis

» vestibus precedentes

— Ad

hoc vero insolitum, et s prorsus insignespectaculum

magna

sexus utriusque

» diversae condictioniset aetatis, et(idei factaest

? concursio populorum,itautnosèundo,etredeun-

» do proepedirent, etse constipationesui quaraplu*

a rimtim angustarent: ubi

quaedam

res accidit

om-

» nino relatudignissima,etadlaudem Beat® Virgnis d praedicanda, a praedicto CastrousqneCathaniam

» tringitaocto stadiorum saxosi ilinerisspatio*

duo

a pueruli cereos accensos ante sancii corporis porta-

li vare Reliquias; qui ecque ventorum flato,

neque

s puerilis, ut assolet, insolentialevilalislumen ami-

(21)

13

> sere sedsemper clarissimum servavere.—-Taliigi-

» tur dignitate, tantCMjue triunpho ad suaeCivitatis v

quam

sibi Deus omnipotensperpetuo privijegiiju- s re conlulit, voluit remeareJlasilicara, ubi

, quo

» decitloco posila, tniraculis ingentibus

, quantae s sit apud Gristurnvirlutis, etgloriae circumqua-

• quedemonslrat.

— Eadem

autemdie

jam

ad ve-

» sperurn inclinata

,

quaedam

juvencula, ut fere- j) betur, a nativitalecaeca,

manu

simul, et pede i debilitataantesanclum corpus

medelam

qucesitura 3 fideliteradoravi!

, quae nobis

,etmultisaliisspec-

» tanlibus, visura recepit, etutriusque

membri

so-

« spitatemVirgiuis inlerventupromeruit.

§4*. Il

Pakorama

c)Meditava tuttoral’Innominatosulle autorevoli paroledella Chiesa

,

quando giungevain

compagnia

dell’Ecclesiasticosullaeminente piccola spianatache servedi chiostro esteriore al convento de’Capiteci- dì

là, ove acentinaiadimiseri affamatiognidida que’pietosi sidona con viso allegro, con

mano

sol- lecita, con cuore affettuoso la maggior parte di quel pane chespesso hanno ottenutoastento e eoa rimproveri dall’avaraostentazione di qualche ricco orgoglioso.

— Su

quellaspianalai dueallalorodrit- ta nolano legraziose chiese della calcare/la edel santo carcere e pocolungi l’aulico

Duomo; monu-

menti elevaliinquei siti stessi ove l’Eroina cata- nense avevaavutoil martirio ed il sepolcro:

di fronteosservano da un latol’ospedale civicoed il palazzodi giustizia, iluoghi ovesi procuraprov- vedere alla innumeranle serie de’inali tisici, ed a duesole diramazionidimalisociali:

anchedifron- te,

ma

dall’altro lato guardano laspaziosa piazza

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(22)

— 16 —

stesicorea, oveinquel

momento,

oltreall’accalcata gentesuiterazzi, sulle finestre, suiveroni,eravi

una

massa compatta di circa20,000 individuidi sesso, di età, di condizionediversi,interrottadaquasi100 equipaggi, la

maggior

partesignorilmente

pompeg-

ginoli:

sotto a’piediavevano unadelleattuanti se- polture.

— Come

base universale,

— come

baluastri colossi formantile fondamenta di questoinsieme di piazza, diospedale,dipalazzo digiustizia, di calca*

rella, disantocarcere, sapevanostarsiirottami del sotterraneoantichissimo anfiteatro!

2)Il mirabile

Panorama

veniva irradiato dalla vedutadell’Etna, diquello ignivome gigante masso gettato suquesta graudeisolaitalianaperchèi con- nazionali diArchimede osservando col sottilee cal- colatore loroingegno chevaniriuscirebberogli sfor*

zi dimolte generazioni eper molti secolia costrui- re alcun che disimile,apprezzasserola

immensa

di- stanza chepassa dell’opera delCreatorea<juelladelle creature.

L’apprezzassero per umiliarsi: 1apprezzas- sero pertremare: l’apprezzasseroper adorare...

3)Se gli sguardi siciliani, che pur scovrirono nella immensitàdeicielilaCerere-ferdinandea, non vedessero altro che l’Etna, pure in esso leggereb- roun’incessante innoalla potenza edallagloriadi Dio!..

§

V. Un’incidente

r)

Era

suonata l’unapomeridianae l’ansietà de- l’espettazione per moltitudinenumerosa, attenden- te dalle dieci, nondiminuiva:

anziallagente rac- coltanuova gente aggiungevasi,

ciascuno cercava poter vedereil passaggiodelcorpo della Santa ed era fortunato tenendosi, benchécolmassimo incomo-

' - . >"t. . Tl

'Ottica 9 . l ;

-

(23)

— li-

do,inunpiccolissimo spazio.

Nel luogo ovetrovavasi FInnominato nasceva per tanta stret'ezzaun diver- bio tradue:

tradue aventi quel giuffettoch’èia

moda

tradizionaledegli antichi scherani,

tradue vestitidi

bonaga

etaschetlo

,

ch’èla

moda

degli odier- nispaiatoli,di quellefalange pericolosissima chesi vantade’reati disangue

come

la falange macedone dellevittorie sopraiPersi.

Ildiverbio facevasical- do: un raggio da tigre scintillava negliocchi dei due ; le loro paroletronche estriscianti;le lorofìso- nomie livide econvulse fanno chiaro chele loro mani vanno cercando nelletascheilfatale coltelloa fronte dioliva:

fanno chiarocheinqueipettibol- le un furore che sventuratamentesolo a’piedi della mannaia trova F ultimoe vero ostacoloal suo corso.

2) L’Innominato haseguito quelle mosse, calco- lato l’impeto della passionechele regola, impalli- disce prevedendo che l’omicidio ne potrebb’ essere laluttuosaconseguenza...

ma

oh!

sorpresa—

Un’al- tro giovinastronon

meno

de’due rimarchevoleper tristafisonoraia siavvededelcaso e gridandoaquei demoniaci: viva santa

Agata

mette istantaneamente lapacene’loroferinianimi

Un’ecogenerale diquel- lafrase, una gioiaangelica prendeleveci del fat- to infernale: lamoltitudine nulla havisto,

ma

gui- data dallaesperienzariconosce a quel gridoespres- sivoedisolato untrionfo -dellasua proteggitricesul- le

umane

miserie.

3)

No,—

non puòessere risultato di sociali istitu- zioniciòche vengodal vedere...purevimediterò...

è così che pensaFInnominato.

$VI.

Li

processione

... A.

I)Intantoaltro grido

come

dilontaneenuraero-

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(24)

— 18 —

sevocirisaluta la santa.

Essoparteda unadelle otto stradeche sboccanosullagranpiazza

Essoèil

gridodell’inebbrianle entusiasmode’devoti che ser- vonoil carro santo

Essoèrispostodall’espeltanle moltitudine, eanche da un triplicato fuoco pirote- nico, e dal rinnovato squillo delle

campane.*—

Si osservapureun contemporaneosvolazzaredi graziose litografie e stampeinseta, incarta velina, in carta rosea ed anchea caratteri colorati,e indorati.

E

iuttociò perchèlereliquie della Santa sonoinpre- senzade’luoghi,incuiavvenne laprova,in cui suc- cede il trionfo.

2

)Ilcarro è ornaiavista dell’Innominato.

— Una

numerosa ordinata schieradi vestiliabianco^in

memo-

riedelle candidevesti presedacoloroche andiedero incontro allereliquie nel lororitorno daCostantino-

f

ioli

questapia schiera, formata da uomini notabi*

i, con una

mano

agitabiancapezzuoladi lino econ l’altra tira le funi annodate alla ponderosa, si,

ma

bellissima,

ma

splendida,

ma

cara

macchina.—

Presentano que’ devoti una rallegrante strisciabianca chebizzarramente taglia quell’insieme diopposti e digradazioniformatodal nero dei

soprabùi

de’gen- tiluomini, dalgrigio e dal tigrato dellafacchinodel lavorante, dal bleu dellagiaccadel campagnuolo e da’tanti altricolori del piumato od incastralo cap- pellinodella

dama

, del

manto

dellaborghese, dello sciallo deH’artigiaoella:

presentano quellepezzuole bianche,sìfortemente agitale, tante nubetti velocive- loci temperanti le miriadi di sguardi parlanti, ap- passionati,elettrici... disguardi arabo-greci:

pre-

sentail tutto

come

una fantasmagoria in cui 1’ani-

mo

nontrova riposo, non isfuggealfebbrileditan- tecommozionisenonguardandole trionfantireliquie.

(25)

19

$. VII.

Le

poesie e leprose

i)

Tra

gli svolazzantifogliin

omaggio

allaSan- ta aueseneraccoglievano dall’Innominato,

a) L’uno erapoetico:

diceva.*

i.

Salve, oVerginebellissima

,

Dai Celestiincoronata;

Di Quinziano udisti impavida

La

favella scellerata

,

Rispondestiall’empia voca Col Vangelo, collacroce Chesantiiìca il dolor.

a.

Nell’aprii degli anni, il palpito Delì’amorfidastia Dio;

Tu

soffristi, nel martirio

La

sua reggiailciel t’aprio:

Fiamme

, aculei, aspre ritorte Ponno a’ giustidar lamorte

t'

Non

mutareai giusti ilcor.

3.

Generosa! allatirannide Opponestiilpetto ignudo;

La

fortezza degli apostoli Nei cimentia te fuscudo;

Trattafosti incella oscura

E

il livordellasventura

sapestidisfidar.

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(26)

2

© —

4

.

pregasti, e nellaprovvida

Melodia dellapreghiera Tisentisti inmezzo agliangeli

0

leggiadra Prigioniera

,

Tolta all’egro mortai velo;

Come

stellaerrante inCielo Ti sentistisfavillar.

5.

Oh

beata! dall’empireo

Deh

quaggiùIo sguardo gira,

E

sorridiaquesta patria

Che

dell’Etna aipiè sospira:

Noi raccoltiall’ara intorno

Diamo

laudial fausto giorno

Che

ragionasol dite.

6.

Tu

seil’angeldi Catania,

Tu

la terra,il

mar

proteggi; Sul volumedell’Altissimo

E

nell’almenostre leggi.

Odi ilsupplice pensiero Che sidestaa’rai delvero Che s’inGammaalla tuafé.

7-

Deh

1 se

mugge

l’Etnae avvolgesi Nellafiamma tempestosa,

Se

1*ingorda lava ei vomita

Su

lavalle paurosa,

'

Tu

coll’ale tocca ilmonte

E

dell’Etna l’ignea fronte Di furorsi spoglierà.

(27)

*1

J

8

.

Se traballa ilsuolo eindocile Controil popolo s’irrita, Reggitu gl’incerti cardini

De

laterrasbigottita

,

Trequa indiciaglielementi;

E

cantando ituoi portenti

La

tua patria esulterà.

3)

L’altro foglioerain prosa:

dicea:

M.

S. S. H. D. E. P. L.

ALLA TRIFULGIDA EROICA VIRTÙ’

DI

AGATA

GRANDE CITTADINA E PROTEGGITRICE DELLA SUA FIDENTE CATANIA DEDICANSI QUESTI SVARIATI PENSIERI.

) Giovane ebella,nobile e ricca amastimeglio l’umiltà della Croce chela superbia del

comando,

più l’amarezzadellaillibata virtùchei piaceri della vile voluttà.

**) Speranza di Catania,allegrezza dellaChiesa*

onore del

Mondo,

astrobrillante del Cielosiciliano proteggi latua patria, che onorandola tuastraon dinaria santità in

Te

riponela sua speranzaedil

suo amore.

***) Salve o MartireCatanese!Quiposano lesa*

eretue

membra

reducidalla città di Costantino, o qui dimora ilsacro tuo cuore, che tutto dedicasti all’amor del tuosposodivino e delladilettatua patria.

****) Dall’Edenceleste ove tu abiti corteggiata dagli augeliedammirata da’ Serafini volgi a noi

.•.mi.'! L'

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(28)

— 22 —

propizio losguardoinquesto giorno solenneconsa- crato alla

memoria

del tuotrionfo sopra le potestà deH’inferno eiterrori diuna sanguinosapersecuzione.

•****)Se 1Etna gigante minacciad’ingoiarque- ste

mura

,baluardo di difesahunno i tuoi figlinel prodigioso tuovelo,

in quel velo che salvònel

253

la prima voltalacittà,

in quel velo che fa direalla Chiesa:

paganorum

multitu

do

fugiens

ad

sepulcrum Virginis tulerunt veliim ejus conira ignem:utcomprobaret

Dominus

,

quod a

periculis incendiimeritis beata;Agathce martyris suae eos liòeraret,

inquel veloche salvò nel 1169, 1284,

1829,

1

333

, i

4

o8,

i446,

i537,

i556,

i6o3, i6i4, i

634

, 1669, 1680.

inquel velo,che mal- gradola natura corrutibiledella materia, accompa-

gna

l’immortale tuo corpo per la serio di tutti i tempi.

******)

Tu

tra le trepidanti angosciose ore della seradel22 aprile dello svolto anno dasti agliabi- tatori lutti diquesta magnifica cittàsalute econsi- glio: eppurela terraminacciava inghiottirliI

— Tu

trale fragorose potenti vicendedi

un

mare tempe- stoso salvasti questo porto che pur tantesperanze ispiraa tutti!

Sii sempre benedetta e gloria ed onoresiano datiaquel Dio, che in te feceri- splendere un raggiosi vivodella sua misericordiaI

4

)L’Innominato, dopola lettura, dimandava al suo amico: sonosempre le stessecomposizioni?

Variano inogni anno.

Benché le buonedo- vrebberoesserele soleofferte, purel’ardente volon- tàche le suggeriscegittasu tutte unameritata lo-

de;— Non

vitaccio che perparte mia desidererei che i devoti a’quali l’ajlatus poetico non è nella sferadelleloro attitudini,prescegliesserola prosa

Un

votodi un cuorefervente èlosquarcio piùelo-

(29)

— *3 —

quente chepossa farsi;perchè sommetterloalle leg- gi di un riimo eh’ èangelico,quando vi èestro,

fangoso

quando

manca? —

Inquestoanno un

nomo

del volgo

,—

cheappenasa leggere

havoluto stam- pare i suoi versi:

s’egliavesse avuto il geniodel pastoreabruzzese che voiea chiamarsi Virgilio, in onoredelMantovano, avrebbeal certodato una bel- la provadel suofervore;

ma

sciegliendoquesta via, senza esservi chiamato ha privato il suo lavoro di quella bellezza eh’è propria della spontaneità

, di

quel brioeh’ è proprio di un pensiero chesi espri-

me come

si sente.

5) L’Innominato facevacoroallaopinionedell’Ec- clesiasticonon senza aggiungere:

Questo tratto è

però un’altraprova cheda per tutto 1’Umanità ri- sente de’tempi che attraversa:ilvostro

uomo

sefos- senato nell’Oceanica avrebbedatol’indice, il pol- liceeforse l’intera

mano

per provare la sua devo-

zione:—

stain Catania,nell’AlenedellaSiciliae pro- cura farversi

Non

sarà facile persuaderlo

Per- mettete intantoche vi addimnudi ilsiguilicatodelle Sigle che servonodi epigrafealla letta prosa?

Le trovereteda pertutto ovesiparla osiope- ra perS. Agata:

dicono:

Mentem sanctam

spon- tanea

m honorem Deo

etpatrìceliberalionem.

$ Vili.I DUEPRINCIPI

i) Un’orascorreaprima che lamacchina traspor- tavasi dal punto della piazza, ov’era statail più che si poteva applaudita, al punto, ove figura ilfi- nestrino della prigione.

In questa prigionedopo le prime turlureed il primo strappamento delle

mam-

melle, lasantachiedevaacoluicheintendeva agua- rirla: quis es itiquivenisti

ad me

curare vulnera

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(30)

— 24 —

insa ?

el’altrorispondeva:ego

sum

aposiolus

Chri

- Sti nihil in

me

dubitasJilia:

inquesta prigione

laspirante Verginella dopolaseconda, tortura, do- poesser stata strappatadal fuoco diceva:

Domine

qui

me

custodistiab infamia,quiabstulisti

a me amorem

secidi

, qui

me

carnificem lormentissupe- rioremprcestilisti,accipe

animam meam

:

inque- staprigionei Cherubinilietiosservarono i trattisu- blimi di unafedechesolo ilvivo e veroDiosaispi- rare.

Quel Dio cheretribuiscenon cento, non mil- le,ma,milioni per ogni iotascrittain suagloria

Quel Dio ha permesso chevicino allaprigione proce- dessero trionfantile

membra

cheper sostenere quel- lafedesubirono l’aculeo,lamutilazione,il

fuoco!—

Inquesta prigionele sante

membra

vennero raccolte da’figlidella stessacredenza perchè poi superando levicende non di unaetà,

ma

di sedicietà, potes- seromiracolosamente conservarsi per essere spettacolo consolanteai catanensi, ai forestieri ed all’innomi- nato,

nelladicuimente ingerminavanomille nuovi pensieri.

2) L’Ecclesiasticosperando trarre salutarepartito

da

cosiffattedisposizionicercavadisempreppiùrichia-

marne

l’attenzionesu quanto osservavasi

In quello scrigno, diceva,si conservanogli arti ed unadel- lestrappate

mammelle: —

l’interno è foderatodi vel- luto trinato d’oro,

enell’esternole figure al pa-

ri della doppia laminadi argento chelo veste,so- no puro argento stupendementelavorato

Degno

pen-

sieroeraquello checesellava le figure in guisa

da

esprimeredue ranghi di martiri

Inquelmezzo bu- sto, anchedipreziosometallo,sicustodisconoil capo della santa nell’attitudinedi spirareed iltronco:

non

vi pare graziosamentedesignata lafisonomia dì coleichepari pulcritudinis etcaslitalis

commen

-

(31)

— 23 —

darelur?

Tuttequelle perle, quegli ori, quelle

gemme

chel’adornano sonodoniil’insignipersonag*

gi; lacorona che sivagamentele splendesulla testa dicesioffertadaquelRiccardocuorediLeonetantodi- stinto ne’ fasti dellecrociate.

In ontadell’offertanon prosperaronolearmidi Riccardo,perchèDiononco- nosce apostoli armati:ilcristianesimo èunprincipio divino tutto morale: nonha bisogno nèdi spada, nèdilancie:nonha bisognonèdibalestra,nèdican- noni

Ancorchétutti iguerrieri dell’occidentenel- l’impiego de’lorosforzi in orienteavessero avutoil valore di Riccardo, purenon avrebbero trionfato-

liRedentore è venuto pervincere, perinfrenare il principiodella forza materiale: èvenutoper ridurlo ne’stretti limiticheglisonoconvenienti.

Laparoladel- l’evangeiodettadall'umilefraticello,dall’ingenuafan- ciulla, dal derelitto fa piùfruttoche non propaga- tedalle schieredelle più guerresche nazioni.

Nel- lo stessoLuiginono, inquesto santo guerrierofapiù effetto laparola evangelica eh’esce dal suo labbro quandoegli morentedipeste giace sulla cenere,che

non

quando alla testa delle falangi francesi balena

il tremendo suo brando.

— Non

vi puòessere frat- tellanza trai due principi:

bisogna che1’uno ser- vi all’altro,ed in questalottanonèconsolante vede- reil trionfo del principiomoralenellospettacoloche osserviamo?

Ove staquel superbo che diceva ad

Agata

:

— Nonne

tupucletnobiligenere naiatn hu-

milem

etservilem Christianorum vilam agere?

Ove

stannolasuarazza, lesue credenze ed i tanti ammassati trofei del principio della forza materiale dalui rappresentato?

Di luinon restacheil solo

nome,

‘maper esseremaledetto:

dellasua razza, della conquistatrice razza

romana

nonne restaunsolo, che possa davvero addimostrarsi tale...

Ma

oraci

3

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(32)

— 26 —

penso: resta ben qualche cosa del tiranno edei suoi; resta l’antiteatro

— ma

al di sotto diquesta sepulturasu cui stiamo,

— ma

al di sotto di quei viventi che trasportanolasanta,

ma

nelleviscere

della terra, quasi vergognasse dique’giorni ne’quali erain faccia decieli conveniodimigliaiadispettato- riche beavansi vedendo conquale energia,conquan- ta solerzia centinaia d’uomini misti a centinaia di animali infra loro strappavansila vita lacerandosi

,

ferendosi, dismembrandosi!..,

§ IX.

La

mano.

i)Incontravansi i due

nel fausto cinque feb-

braro

nella odiernagrandiosacattedrale.

2)

Questotempio eretto nel 1091 da Ruggiero

rovinatoin parte nel 1169,e quasitotalmente nel

1693 —

veniva ricostruitoedabbellitopercuradeive- scovi:

merita in oggil’attenzionedelforestieroper 10 prospetto

,per variaffreschi eper talunetele;

ma

11 genio osservatoredell’Innominato era a ben’ altro dirotto.

Egli vedevail riccoparato,udivalabril- lantemusica,

ma

non vi attendevacontuttala forza di cuieracapace:

allorasoltantosiscosse,quandole gravi ed eloquenti paroledellaomelia

,dall’IllustrePa- store pronunziate, toccavano il suocuore.

3

) Allegravasenel’Ecclesiastico, e poichéil tem- po burrascosofaceva rientrarelaseconda processione che giusta il

programma

eseguiredoveasi, veniva prontala opportunità del bacio dellereliquie.

4-)Fraquelleconservate nello scrigno in teche d’argentooravi lamano.

— Non

appenal’Innominato l’osservava ne restava colpitocosiche alto gridava:

è

(jUesto

un

miracolo in

permanenza.

Neimieiviaggi ho avutooccasione di osservare i metodi d’imbalsa-

(33)

27

magione, ho vistoiostesso iniettare col alcool ar- senicato delcelebre siciliano;hovisto iostesso mar- morizzare col metodo del celebre Segati

; ho visto delle

mummie

venute dai santuari dell’egeziaca sa- pienza; hovisitalo diversi luoghi neiqualilanatu- ra haconservato tali condizionida impedire la pu- trefazione dei cadaveri;

ma

inquesta

mano

iotrovo un prodigio; poiché essa, raccolta in un

momento

nelquale non potevasi pensaread imbalsamarla, in un

momento

spaventevoledi tremuoto edi tumulto, portata poisotto altroclimainCostantinopoli equindi riportataqui; sbattutadaviaggi marittimie terrestri;

assoggetlitaduevoltein ognianno ad untrapazzoso giro; riposta inuna camerettaincavatanellagrossez- zadi tufaceo

muro

ha attraversatosedicisecolisen- za divenirpolvere, senza divenirfossile,senza dege- nerare innessuna maniera, anzipresentando un’insie-

me

così precisoda far scorgereessere

mano

giovi- nettadallafinezza della pelle, dalla conformazione delle dita,dallagrazia deldorso:e dafareanche conoscerechedurissimo legame l’aveadovutotorce- re e martoriare

oh il prodigio!

E

l’ecclesiasticodicevagli: obbliateche Dio ope- ra iu gloriadeisanti suoii maggiori miracoli? In quanto alcorpo dellaSanta nonè solola

mano

che destain ogni

uomo

assennato lemaggiori sorprese, m’ anchele reliquie riposte nelmezzo busto;

vie- sporrò le parole della stessa canonica ed officiale relazionefattanella visita del

1797

»Inventain fuit

» (il capo) inlegrum, arefacta tantum pelle.- oculi 5 datisi, et intus retracti: Nasusinteger

,exsiccato a orbicolo: Os

parum

apertum, ubi nonnullinivei d dentes;Aures desiccatse,earumquefinitimaperum-

» per sejuncta;capilli prorsus conglutinati pellicer- j vicis, utvix discerui po3sent.... In trunco porro

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(34)

— 28 —

I

» ipsiushenna?,estrado Capite,

quadam

seobtulit

» indistinda coacervatioaridarum partiura thoracis,

» etviscerum ejusdem nostrae Divae ibi conclau-

» sarum, saisensibilisuavitate odoris rodolentiuni.

L’Innominato:

ma

essendo riccabella nobilee giovine

come

feceAgata adivenir santa?

— Come

potette superarei prestigidella voluttàcosìcarial- lagiovinezza?

— Come

fecea vincereleillusionidella vanitàcosìpropriadelledonne?

— Come

fecea calpesta- re l’esigenze dell’orgogliocosì ardenti nellanobiltà?

Come

fece adisprezzare sopratultoletentazioni della ricchezza che spiananotuttele viedel piacere,tutti i desideriidel capriccio?.... oh quanto mi crederei feliceseio, che hocercalo diappararetante teorie, potessiconoscere questa suapratica!

L’Ecclesiastico:

lo desiderate davvero? L’Innominato:

che?forse siete alcasod’ istruir-

mene

?

L’Ecclesiastico: Iotenterò

, purché da dimani edurante

Tonavano

dellaSanta, vogliate venirein questa cappella per impiegarvi qualche orain

mia

compagnia.

$

X.

Il

gran

mezzo.

L’Innominatononsifeceattendere,

eragiàilgior-

nosei,evolendo ad ogni

modo

essere istruito

,pro-

curava riconcentrarsi tutto nelle materie a trattare.

L’Ecclesiastico:ho pattuito convoidelleorediat- tenzioneduranteToliavano

,prevedendocheavreste avuto bisognodimoltischiarimenti:deh!tollerateche dichiari averlofattoper voi, nonper me, poichéil

graasecretoche tantoanelate conoscereposso spie- garveloin

un

minuto secondoecon unasolaparola:

essosta nellapreghiera.

— Ma,

anch’io prego.

(35)

— 29 —

Permettetecheio viricordi esserestatalapreghie- ra simboleggiata dalla scaladi Giacobbe

Trattan- dosidiangioli vi èfacile conchiudere cheigradini su iquali ascendevanoediscendevano noneranocer- tamente delineati nella visione per necessario loro uso.

— Ognuno

diquei gradini disegnava la condi- zione delle volontàimpretanti.

Poggiavano le due estremità della scala, l'unasul cielo,

1’altrasulla terra:

l’estremitàbasata sulla terra, avvertivache ove tropposi fidassesopra questa materiasuscettiva dellamassima instabilitàe d’innumeratevicende po- tevaben avvenireche fin dalpiù allo gradino si cadesse alpari diGiuda

che nientemeno dall’apo- stolato rovinònel più vileed infernale tradimento.

La

preghiera deve diffidare della

umana

natura:

invece deve tuttosperare in Dio.

— Una

voltache

sigiungea sentire questa diffidenza e questa speranza sièalcaso diascendereiquattro gradini della scala:

il primoèdi quelliche pregono perchè vorrebbero

il secondo èdi quelliche pregono perchè vogliono,

il terzoèdi quelliche vogliono

ed

operano:ilquar- toè diquelli che vogliono

ed

operano eroicamente.

Comprendo: nonè sconfortante per

me

il ve- dermi tracoloro che pregono perchè vorrebbero?....

Vi daròicaratteri diciaschedunodiqueste dispo.

sizioniallapreghiera perchè possiatemegliochiarirvi.

*) Levolontà, chesolovorrebberosono tiepide;

vivono in unaabituale negligenza: non ritraggono nessunfrutto da’ loroeserciziidi pietà: non

hanno

divozione: sentono malgusto per l’evangelo:

non

Ilainonèardore,nèpremuradivincersi...compren-

do

io peròche sono inunostatopericolosocheavrà predo pessime conseguenze.

Ah

cheiovorrei

cam-

bia'e! Vorrei

avanzare

sul

camino

della perfezio-

ne

:io

non

praticole virtùcon zelo conveniente:

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(36)

— SO —

.sonosoggetto allestessedebolezze:

non

so

di-

sprezzarmi

,nè mortificarmi con costanza: la na- turae lepassioni

hanno

mollo impero sopra

di me

:

non

vorreirestar cosi: sono queste leosser- vazioni di

ognuna

di esse.

**)Quelleche vorrebbero sicontentono

di

dispo- sizionivaghe,non scelgano%

mezzi a

prendersi, i)sel’impieganolofanno,

come

si

esprimevo gran

conoscitore delle volontà,con

mani-morte— E

d’uopo chericordanole terribiliparole delSalvatoro dirette all’alberoche faceva foglie senza frutti:

numquam ex

tefruclus nascalur in sempiternum!

— num-

i guarnì...per sempre!Colorochesoltantovorrebbero finisconoconuna eternasterilità!

***)Nelsecondo gradinovi sono levolontàche vogliono.

Esse riconosconocheavviun

gran

vuo- tonelleloro opere, che iloro difettisisono fat- tigigantif che non

hanno

postatutlalanecessaria importanza all’operadella santificazione;chedi làè'nata

una

moltitudine dimiserie che soloroc- chiodi Dio puòcalcolare.

Riconosconotutlociò

ed ognuna

diesse dicea sestessa.

Oh!

io voglio;

sì, io voglioriformarmi.

Finoal presente, fino aquestogiorno, aquest’oranon hofattoche

vane promesse—

-mi sononudritodiillusioni;qualchegra- ziaaccordatemidall’infinitamisericordia,mi èsem- bratauna

prova

difedeltàe di avanzamento.

— Ora

imiei occhi sono aperti:

io voglio: iovoglio cambiare.

— E

sapetequalèla sua preghiera?

a Fate o

mio

Dio che ioriflettasu

me

stesso, fa-

»

teche iosappia consultarelemieforze,fatecheio s abbia abbastanzadi discrezione per sapere avan-

* zare i>.

Ogni volontàditalfattapensa e

prega

così,

ma

nonopera: tutto al più mettein

movimen-

tounafolla dipiccoli mezzi; passa "icinoal

male

(37)

51

senza portarvi rimedio;sattaccaallo esterioredel lapiazza mentre che bisogna vedere dritto nel cuore.

\\ salvatoredisse: qui

non

odit

animam

suarn

non

potest

meus

esse discipulus

:

Quella

discrezione che s’impetracontieneun veleno morti- fero contiene

una

transazionetralasensibilità e lavolontà.

Si vuole, sivuoleconsincerità,

ma

nonsi operacalpestandogli affettichesioppongono aquesto santo volere.

****)Nelterzogradino vi sonoquellevolontàche voglionoe

fanno —

Ogni volontà in tale posizione

comincia col dirsi: iosono una orgogliosa, lemie inclinazionisono animali, il miodifetto principaleè laviltà,nearrossisco;pureoccorre scendere all’esame dellaradice del

male

.—ho. preghiera ènellaparola, ènelpensiero,

é

nel fatto.

Quellidelprimogradi-

no pregano conlavoce:

quellidelsecondoprega-

no con lavocee conla mente:

quellidella terzo

pregano con lavoce, con lamente econ ifatti

Non

sistancano maidi rimontare allasorgente de- gliimpuriruscelli de’propri difetti

essitenendo innanziagli occhilabrevità del tempo,ilpensiero dell’eternità,lavolontàdiDio,lagenerositàdi Dio la potenzadiDio progrediscono sempresotto laban- diera:ATTIVITÀ,PERSEVERANZA NEL BENE

*****

)Nelquarto gradinovisono quelli chevo- gliono, che operanoe eh’eroicamente operano.

Essinon hanno che undesio; piacere

a

Cristo:

non

hanno che

una

speranza; imitare Cristo; non hanno che unpiacere,

amare

Cristo

osservate la preghieradi S. Agata,

lapreghiera dell’Eroina:

diffidente di se, fidente in Cristo lo invocacon le parole:

Domine

qui

me

custodisti

ab

infanlia:\o prega con la menteeconeroicifatti

non

lascian- dositrascinare dalla voragine di terreni piaceri

DigitìzedbyGoogle

(38)

— 52 —

Eccola preghiera

, la vera

, lagradilapreghiera.

E

l’Innominato.

— Ma

per

me

è una preghiera impossibile.

Tacete!!siaffrettavaesclamarerEcclesiastico,

che la parolaimpossibilenon vi escamaipiùdi bocca:

èuna bestemmiacontro 1’attributo dellamisericor- dia Controquell’attributo divino ebe ci diede Gesù Cristo.

ControqueH’atlribuloche resefelice lastessa colpadi

Adamo

Impossibile?quando av- vi per noi unGesù, un D’o cheimpetra Dio,quan- doavvi per noi inGesù un Dio che paga per noi

i nostri debili a Dio.... Ilo fatto una riflessione,

chespero aggradirete;visono tempiincui

manca

la fede,altri iucui

manca

lacarità, altri incui

man-

calasperanza

Nelnostro secolohanno abbastanza progreditelescienze pernon credere inDio:

han- no abbastanzaprogrediti i buoni sentimenti per

non

sentire carità:

si

manca

disperanza.

Impossibile èlaparolatremenda chesi pronunzia daquelliche vorrebbero

,

senza avvedersi che si danno vilmente per vinti senzaneppure sguainarelaspada.

Corag-

gio

, coraggio,coraggio

Sia questo sentimento la primavostrapreghiera, siaquesto sentimento il pri-

mo

vostro volere,ilprimo vostro fatto,e voivi tro- verete al terzo gradino prima ancora che finiscano leuoslre oredi riconcentrazione

— E

voi Eroinacri- stiana,voi cheraccoglieteilfrullodelsublimevostro pregare deh! impetrateci dalla misericordia di Dio e pe’meriti di GesùCristo l’esaudimento di questa esordiente preghiera.

§

XI.

Le

regole.

I)L’Innominatodividevasi dall’EcclesiasticoricSs-

vendo daquesti un’abbraccio, una benedizione ele

(39)

— 53 —

seguentiregole alui con gran cuoredonateda

am-

co affettuosoascritto trale prime ascetiche congre- gazioni francesi.

2)

— Ad

altrinonavreicosìsollecitamente partecipa- te questeregole:

ma

S. Agataviotterrà lagrazia dellasantificazione

Non

rispondete,

soquello che vorreste

dirmi.—

Si, voi vorreteed opererete:

la vostradiverrà una preghieradi parole e difat- ti.

Intanto le tentazioni

,

leconiradizioni,le de- solazioni

accompagno

gli spiritidalgradino diuna sterilevolontà sino algradinodell’eroismo:

queste

regolevi agevolerannole verità chedesidero siano a vostraconoscenza.

3) «

Non

moriar,rea

vivam

,

je

ne

mourrai

b

pas

, maisje vivrai;que dechoses;que de gran-

fi dspensées; qued’importantesvéritésrenferme ce

» mot:je ne

mourrai

pas.

Un

enfantnait, que

b sera-t-il parlasuite?

Je n’ensais rien; maisce

» queje ne puisignorer, c’estquecetenfant, quel-

lique soitsonsort futur èst elernel.

Eternile ! tou- s jours j’avanco vers ce point; tous les soirs, enco- s reventi-qualreheures de cheminfait;pendant que 9je repose, une voix crieaudessusdu lit oùje

» goùte lesommeil: marche,

marche:

enfiaj’arri- j verai,j’entrerai dans reternie lout serafini

9 c’estdonc vrai

,je n’ai qu’uneaiue,je nemour-

» raiqu’une fois etencore iln’yaura que

mon

» corps quimourra;Derrierelamori,l’eternilébien-

» heureusedes amis de Dieu, et l’elernité malheu-

» reuse des reprouvés.

Que

doivent peoseren ce

»

moment

etleshabitansduCiel etlesvictimesde

» Penfer?

— Comment

ilsententlavaleurdecemot: b Eternité.

Je vis, je puis encore choisir,

je

d veux otreéternelementheureux!

Maisleciel ne a se donne pas, maissevend:

à unprix très-mo-

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