• Non ci sono risultati.

Qui autem semina tus est in spints , hic est, qui verbum audii , et solle

Nel documento 0 QUALCHE ORA DI RI- (pagine 58-66)

Qui autem semina

tus estinspints, hicest, qui

verbum

audii,etsolle -citude soeculiislius etfallaciadiviliarumsaffocat

verbum

, et sinefructu ejficilur.

— La

dissipazione èquel sonno dannificanteche dà opportunità al ne-micodiseminare lazizzania:

cum autem

dormirent venil inimicus ejus etsuperseminavit zizania in

medio

tritici!

Ladissipazioneper ie stesse anime buone chesi sono ritirate ne’deserti o nelle clausu-recreauna posizione nella qualelavolonà

non

è determinala

a

niente ela

immaginazione é

sem-pre intravaglio: trasportata lamente dagli oggetti sensibiliè a vicenda trista e gaia, agitata e sbat-tuta dal vento di mille pensieri differenti, usa se stessa, si spandein parole indiscrete, in frivolezze, inillusioni che gli danno assai rimorsi edispiaceri e formano unasorgente amarissimadi errori!

L’innominato:

Applicandoquesteimportanti ve-ritàallamiavita passata, mi sifaora chiaro per-chèil peccato si eraimpadronito del mio tempo di tutto ilmio tempo.

L’ Licclesiaslieo:

Iltempo!., dissipareil tempo!!

11 temposi dona da Dio goccia a goccia

come

un padre che donasoldoa soldoildanaroaltiglio pro-digo!

Il tempoèstato per noicompratodal

Salva-’torr aprezzo disangue;

le anime dannate invano lo chiedono;

le anime purganti lospenderebbero a soddisfarecon buone operele colpech’espiano;

le

anime santesiconsolanodi essernestateavare.

— OJ —

L’Ionominalo:

Avrestede’consigli adarmi per metteresempre a profitto il tempo ed evitare così la dissipazione?

L’Ecclesiastico:

La

fede,laragione,

l'esperien-za,

le tre guidedellasaggezzadanno l’opportuno rimedio: essoè formatoda cinque mezzi.

*) Attaccarsi a’doveridel proprio stato enon fa-re passare l’accessorio innanzi alprincipale.

**)

Non

parlareche

quando

bisognae tantoche bisogna.

***

) Esseretutto intero aquello chesifa.

****) Prendersiinogni mattina ed ogni sera qual-cheistanteper raccogliersiprofondamente.

*****) Accostumarsi

ad

agirein tutto per adem-piereil volere divino.

§ XV. L’uomo

i

)Era ildieci febbraro.

Giungeva assai prima l’Ecclesiastico:

avevaanticipalo per pregare,

genuflesso, caldelagrimescorrevanosullesue gote:

loscuoteva il timore di nonsapereabbastanza adem-pierel’officio assuntosiverso l’Innominato....a cifre di fuoco appresentavansi nella suamente leparoledi Agostino: Terrei

non

solum ccecum ducenlem,sed etccecum sequentem.

Neque enimj.

C.ait:caclit in

foveam

ducenset

non

cadilsequens;sed coecus

ccecum

ducens,

ambo

in

foveam

cadunt.

Si ria-nimava dando uno sguardo a quell 'affresco della Cappella nel quale la bellissima e casta Eroina

,

tenendo nell’una

mano

una coronadi rose e nell’ al-tra una palma

beatam Dignam ad marlyrium prò

Christi

nomine

foriiter adhostatur.

— Non

ho io dicevainoccasione delcinquefebbraro assuntoil

do-vere?—

SeallacelesteAgatafuconcessod’incoraggiare

« glianimi altruifino asostenereglispasimidi un

tor-DigìtizedbyGoogle

Sa-turatomorire,perchè dubitare chenonpermia

,no,

perchè iostesso hotanto bisognodi rettificarmi,

ma

per sua intercessionesaranno dateallemiedeboli in-sinuazioni icaratteri adattiondechiprofitta di que-steorediriconcentrazione sullasuatomba,possa ridursi sulverosentiero dellasalvazione?

2) Sopravveniva l’Innominatoed immantinenli di-ceva:

La

prima regolaondeevitare la dissipazio-ne midiceste essereladempimentodelpropriostato;

ma

ne’miei viaggi non hovisto tante posizioni nelle

S

ualiil doveredel propriostato urtavacon i doveri elcristiano?

L’Ecclesiastico:

Perdonate ho parlato avoi e di voi:

poteva direlostesso a chiunqueappartiene ad una Nazionecristiana

Sottoqualunque climaed in qualunque contrada del

mondo

nonsiriconoscono dalbuon cristianoche due vie:

lunamilitante, l’altragioienie:

permettetemicheall’uopovi ricor-dile paroledel dottissimo Agostino: « Duas vitas

»

sibi divinitus prmdicatas etcommendalasnovit

Ec-» desia:

quarum

est una in fide

, alterainspecie:

1 unain tempore peregrinalionis,altera in

mterni-* tatemansionis: una in labore, altera in requie:

# unainvia, altera inpatria: unainopere

actio-11 nis, altera in mercedecontemplalionis.

— Una

de-t clinanta malo»

d

facit bonurn: altera nullum

« liabet, à quodeclinet,

malum;

et

magnum

habet,

» quo fruantur,

bonum. — Una cum

hoste pugnat

,

1 alterasinehosteregnai.»

Oranellavitamilitante ilCristiano,diqualunqueclasse eglisia, haquattro serie didoveri,checostituisconoidoveri delsuostato,

idoveriche deve adempiere,idoverinelpienoc

idem

-pimentodeiquali esercita lapreghiera esisottrae dalladissipazione

l’uno, gran mezzo di divenire 6anto; l’altro gran mezzoper evitaredi dannarsi.

— 33 —

3) Lequattro seriedi doveri sono:

a) Quelli nascentidall’essere

uomo;

b

)

dall’essere cristiano;

c

)

dall’essere in famiglia;

d) —

dall’essere in patria.

4)

Questequattroserie didoverisono

come

tantifiumi, che corrono all’Oceano

Dio è il vastoOceano

;

es-so è1’ultimofine di tulli i nostri doveri.

5)L'Ecclesiastico.

Vogliamo esaminare il fine delnostro stato,

come

uomini?

L’Innominato:

volentieri.

L’Ecclesiastico.

Invochiamo pertanto lo spirito santo.

L’Innominato.

SpiritoSanto!

— Tu

chefostida

me

ancorché peccatore, sempre invocato.

— Tu

che mi hai accordatetantegrazie.

— Tu

cheioindegno,non seppi ubbidiredeh! mutami lavolontà, ilcuore Io intellettoondeio vogliaami econosca imiei dove-ri:

purificamitu,riscaldami tu... fa che alla pur

fine iodivenganon indegnodel tuo speciale patro-cinio.

Spirito santo!

Carità di Dio!

— Amore

di Dio!

Autoredellacreazione, autoredella

redenzio-ne, poiché decidestilapotenza del Padre,incarnasti lasapienza delfiglio...

Tu

che mihai fallo cristia-no

— Tu

cheseivenutonelmio cuorenella cresima..;

facheio divampi ne’fatti, ne’pensieri, nelle

paro-le—

dapertutto—intutto

del tuo fuoco santificà-TORE.

b) L’Ecclesiastico:

— Amen; —

orariflettiamoad un gran fatto.

Noi

esistiamo !

— A

che non ci obbliga questo beneficiode’beneficiche non abbiamo potuto riceveresenon da Dio?

Abbiamo

l'intelletto

i sen-timenti

lavolontà

isensi.L’intellettoela volon-tàcostituiscono l’animo: isentimentied i sensi co-stituisconoilcorpo. 11corpo fufatto con le

mani

DigitizedbyGoogle

— 58 —

s lessedi Dio, l’anima fu fatta dal soffio stesso di Dio.

Ora cheuso abbiamo fatto noi diquesti doni nellafanciullezzae nellediverse etàcheabbiamo at-traversato?

Meditiamocicon serietà,

con

calma—

con imparzialità

Abbiamo

profittatedelle circostan-zeper svolgerequestediverse qualità, perfarle per-venire a quel

grado

di bontàdicui erano suscetti-ve,ole abbiami bistrattate,sciupate., gittatein un lezzo

fangoso

ed iviannegati ifrullidispirituale utilità che ne

avremmo

potuto ricavare?

Ilgranfine

di questenostrequalitàstaneldaregloria aDio,

lagloria di Diostanell’oprare inguisache lasua volontàsi adempia,

la suavolontàstaneiben no-tidieci comandamenti, dicui i primi esigonouna illustredipendenza, unadolce riconoscenza, gli al-tri vietanoquanto puòesseredirovina,diostacolo, di danno sul

cammino

dellavita!...

Oh!

il benefico

fi-ne: e Noi??

L’Innominato.

— 0

Maria, refugium peccalorutn,

tusola degna delle graziedi Dio: tu sola ricono-scente versoDio: tu sola capacedi penetrare e se-condarei fini di Dio, chealtissimi,cheinsuperabili, che infiniti tanto brillarono in te,deh!mostra,

mo-stra diessere madre, intercedi, intercedi... Spirito santo!—Spirito Santo! Spiritosanto!o fammi mori-redisinceropentimento o fammi vivere perchéio possacancellarare lamiasconoscenza.

Dammi

forza,

dammi

mezzi,

dammi

cuore,

dammi

volontà,

dam-mi intellettocapaci a rimediareil malfatto!...

L’Ecclesiastico:

Speriamo:

saremoesauditi

— Di-mandiamo,

dimandiamo: il Creatorenonsi negherà allasuacreatura: il Padre eternonon sinegheràal tiglio mortale

ne avrà pietà.... Quis est

ex

vobis

homo

,

guem

si petierit Jiliussuus

panem, nunjuid

lapidem porrigei

ei?—Aul

sipiscempetierit,

nun-—

57

quid

serpe»tem porriget ei ?

PeliIteret dabilur vubis: quadrileetintenietis: pulsaleetaperietur vobis.

Giova peròdinon lasciareilpensierodi

quel-loche fummo,di quello che

avremmo

potuto dive-nire,diquelloche

avremmo

dovutoessere

Oh! quan-to maggiormenteci vedremosconoscenti: oh! quan-to maggiormente

avremmo

orroreper lomalfare..

Se

interessandoci di underelitto ne’ deserti dell’Africa gli

avremmo

donalodellearmi potentissimecontroi

leoni lepantere ed i tigri, ecolui invece se ne fos-se fos-servilocontro di noi, che

avremmo

dello?...

L’Innominato:

— Oh

quale nera ingratitudine!!

L’ Ecclesiastico:

— Ed

intanto noi?...

L’Innominato:

Peccavi, peccavi: miserere

mei

,

Domine!

misereremei!....

7)L’Ecclesiastico:

Ilnostrofine

come uomo!—

Dio ci

ha

creati

a

sua

immagine —

Noi ad immagine sua?

Quale grandezza

!—

Intanto la nostra sco-noscenzaha cancellato dallanima nostra la immen-sa sfolgorante immaginedi Dio, persostituirvi quel-ladell’abominazione!

Se ogni

uomo

avesseLatta la volontà di Dio,se ogni

uomo

avesseadempiutala specialesuamissione,se avesse ritenutalamaestosa, labellaimpronta dataglida Dio qual

pace

non vi sarebbenellaeminente specie degli umani!

A

qua-le altezza nonsi eleverebbelaumanità!—-Le nazioni; le famiglie, gli individui, voi,edioabbiamotutta la grandiosa, sublimemissione diessere di Dio,

sol-tanto di Dio,

lutto diDio,

semprediDio, sta-rebbe anoi il tantoraggiungere,e lutlavolfa?

— Non

è scenderealfondo il mettersi agli ordini dell’am-bizione

o dell’amore,

o dell’odio,

o dell’ava-rizia

o di qualunque dellemostruoseesagerazioni o

degradameli

delle attitudini...lequalisole altea ridurci nel nullada cui ladivinapotenzacichiamò,

DigitizedbyGoogle

— 38 —

incenerisconointorno ad unvilissimo fine i grandi mezzi dellasalute e della vitaeterna

— Come mai

puòavvenireche al possedimentodimeschina crea-tura e spessodiunaipotesi,espessodiun sogno, e spessodiqualunquecosa

meno

diuna meschina crea-tura,

meno

diuua ipotesi,

meno

diun sognosi sa-crifica il gran fine delloessere uomo?...

8)L’Innominato:

— Debbo

e voglio esseredi

Dio:—

solo diDio, tuttodi Dio, sempre diDio...

L’ Ecelesiatico:

Consacrandoci alvero fine del-la noslradestinazione umana,noi per potere servire Diosolo,esclusivamente esempre dobbiamofarlo nel-lasituazionee nella

maniera

chedaluisi

vuole—

Se noi prendiamo un individuo perchè ci servi,se alui promettiamo larga mercede egli prepariamo inoltre ilcentuplo diquelloche abbiamo promesso non

vorremmo

essere ubbiditi come,

quando

edin qu

d modi

che anoi piacciano?...

L’Innominato*

Comprendo:è giusto

Epperò so-norisoluto nellepeneinteriorienell’esterioridi di-re: Dìo lovuole! 1...

Almeno

se nonposso beneme-ritarepergrandi servizi, cercherò di benernerilare nell’uniformarmipienamente al suovolere...

9)

L’Ecclesiastico:

Ciascunoportain nascendo il

come

, il

quando

il

modo

concui 'potrebbe servire:

ilsuofìsico, il suotemperamento, le sueattitudini ,

le circostanzeincui è postoglieliformano.

Ricor-diamoci che il granPadronedell’universounì dedit quinque talenta, alii

autem duo

,aliivero

unum,

unicuique

secundum propriam

virtulem

Immagi-niamoquestoUniverso

come

fosseuna vastaofficina, oveillavorodituttidistribuito sopraunaestesae coor-dinalavedutatende alla formazionedi una magni-ficaproduzione:

Chitiene ilsuolavoro d’intelligen-za, chi il suo lavoro di braccia,chi lesse, chi

tin-— 39 —

ge, chi fila... a quello sidàla sua'occupazione vi-cinoal telaio, all’altrovicinoaduna ruota... all’al-tronel primo piano dellostabilimento...Ricordiamo alproposito leofficine diLondra, diManchester,di

Nuova

Yorch oh!

come

tuttique’ lavorantioccupatiin oggetti diversicooperano allo stesso fine:

a centi-naja,a migliaiaesconoi colli, le balle, ipaghetti deipiù belli tessuti... vieneil

momento

deiconti cia-scuno è retribuitosecondo lasuafatica

Ora felice colui che nel giudizio universalepotràdire:<i

Domi-li ne quinque talentatradidisti mihi, eccealia quin-j quesuperlucratussum; imperocché aluisarà det»

» to: euge,serveboneet fìdelis,quiasuperpanca

fui-* stifìdelis,supermultateconstiluam,intra in

gaudium

» domini lui:

felicepurechipotràdire:Domine duo 2 talentatradidistimihi, eccealiaduolucratussum;b imperocchéanchericeveràlagenerosarisposta..Guai però a coluiche dovrà dire: <t timenset abscondi b talenlum luum, interra: ecce habes quod

luum

» est; imperocché inulilemservumejiciteintenebras

» exteriores: illiceratfletus etstridordentium »

Ogni

umano

è tenuto utilizzare le sue altitudini: è questo il principale

modo

di corrispondere al fine percuiè stalocrealo: faticare, soffrire, vegliare, es-seretutto inteso ad adempiere l’officio datoci dal nostroSignore

Guai a noisenon puresciupiamo

1’affidatoci talento,

ma

lo

nascondiamo

noi avremo

mancalo

perquantoera in noi al

grande

interesse dellacreazione, noi

avremmo

inutilizzalii

mezzi

e leoccasioni che all’uopo ci erano stati accordati!1

$

XVI.

Il CRISTfANO.

i)L’Innominato:

— Ho

passatoquasi tutta la' not-tea considerare legravi verità che dovrebbero es-sere scolpiteneffanimodi tutti,c specialmente neimio!

DigitizedbyGoogle

— 60 —

2)

L’Ecclesiastico:

Oh! segliuominitutti aves-sero corrispostoalloro mandatoqual immenso pro-gressononsigodrebbe?

Inquanti modi Iddio nel-la sua paternacarità non ha esso procurato di

ri-chiamare dall’errore e dalla perdizione: dapprima misti, in tempore,

servum — ma

gliumanilungi dal rientrarenel loro dovere

apprehensum enm

cedete

-runl,et dimiseritnl

vacuum. — Ed

il buon padrone ilerttm misti

ed

illos alium

servum

: et illumin capilevulneraverunt, et contumcliis ajfeurunt

.

-—

In questostato che faràil gran Padrone?

Annien-terà i ribelli?

'No,

rumivi

alium misti...

A

que-sto invilociascunosarà rientrato nelsuo dovere?

Niente affatto:

uè aquesto, nèad altri, cheanzi a’messi fu serbata tristissima sorte: aliasccedentes, alios occidente s!!

Qualepazienza non si sarebbe

stancata?

— Non

dicone’mezzi tempi, non ne’tempi barbari,

m

‘anchenelsecolodiLuigi

XIV,

anchenel nostrosecolo il commettereuna dissattenzionead

un

inviato è talecasoda trovare pochi modisufficienti

,

benchégravosi,chebastinoa toglierel’ingiuria:

esi trattada statoa stato, da eguale ad eguale:

nei casochecontempliamoèilpadrone cheinviade’

mes-si a’suoi servi, equegli li bastonano o li uccido-no: quale saràla condegnasatisfatene?

Dio non pensa a ciò:

— ama

i suoi servi, vuole chelasua volontà siadaloroeseguila ed è tanta lasua mise-ricordiache sidecidead inviare il propriofiglio!

Nel documento 0 QUALCHE ORA DI RI- (pagine 58-66)