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Antonio Trincheri

Nel documento Cronache Economiche. N.005-006, Anno 1975 (pagine 60-63)

Se il prezzo di mercato dell'oro in questi ulti-mi anni n o n fosse andato alle stelle, di questo metallo forse si sarebbe incominciato a p a r l a r n e meno. Bisogna però riconoscere che l'oro serve ai paesi industrializzati a pagare, almeno in par-te, il petrolio di cui n o n possono f a r e a m e n o o a garantire dei prestiti internazionali; r e n d e quindi u n grande servizio nel f a r e superare u n a delle più diffìcili svolte della storia economica.

Nell'aprile 1974 è stata c o n c o r d a t a la possi-bilità per le b a n c h e centrali europee di acquistare e di vendere oro sia tra di esse che sul m e r c a t o ad u n prezzo diverso e p r a t i c a m e n t e superiore a quello ufficiale. Questa innovazione n o n è stata provocata da u n o specifico indirizzo r i g u a r d o al-l'oro ma dalla necessità di meglio fronteggiare i deficit delle bilance dei p a g a m e n t i ; però h a accen-tuato l'aspetto mercantile dell'oro rispetto a quello p r o p r i a m e n t e m o n e t a r i o . Resta d'altra parte c o n f e r m a t o che l'oro è u n a ricchezza n o n soggetta a svalutazione che serve specialmente nei periodi critici.

Pertanto, sino a nuove decisioni n o n certa-mente imminenti, l'oro resta in f u n z i o n e c o m e ultima linea di riserva, avente le caratteristiche d'impiego straordinario e cioè impiegabile dalle b a n c h e centrali per regolare secondo i prezzi di mercato i rapporti di debito e di credito q u a n d o n o n vi siano altre possibilità valutarie.

Prima di esaminare le ulteriori p r o s p e t t i v e consideriamo gli avvenimenti di questi u l t i m i anni.

Terremoto dei prezzi.

Di anno in a n n o , p u r tra oscillazioni cospicue, il prezzo dell'oro si tiene definitivamente l o n t a n o dal p u n t o di p a r t e n z a (il vecchio prezzo ufficiale). La tendenza di lungo periodo o r m a i è quella di un prezzo elevato, sia per l'incessante erosione dei valori monetari, sia p e r c h é la d o m a n d a

an-nuale di oro per usi n o n m o n e t a r i assorbe pres-soché l'intera p r o d u z i o n e a n n u a .

O c c o r r e ricordare che nel 1971 il prezzo di m e r c a t o dell 'oro era ancora sui 40 dollari l'oncia. L'ascesa r a p i d a , sotto la spinta della crisi del dol-laro, iniziò nel 1972 e si arrivò a 70 dollari l'on-cia, c o n t i n u ò nel 1973 t o c c a n d o la p u n t a mas-sima per q u e l l ' a n n o di 127 dollari.

Nel n o v e m b r e 1973 è stato abolito il d o p p i o mercato dell'oro e le b a n c h e centrali sono ritor-n a t e libere di v e ritor-n d e r e oro sul m e r c a t o ; come coritor-n- con-seguenza le quotazioni sono scese a t t o r n o ai 9 0 dollari l'oncia e se le m o n e t e dei v a r i paesi n o n avessero successivamente c o n t i n u a t o a p e r d e r e potere d'acquisto, molto p r o b a b i l m e n t e il prezzo dell'oro si s a r e b b e assestato su quel livello.

D o p o il prezzo dell'oro h a c o n t i n u a t o a salire t o c c a n d o il livello di 180 dollari nei p r i m i mesi del 1974 per poi ridiscendere nell'estate dello stesso a n n o a m e n o di 150, m a nel n o v e m b r e 1974 toccava la q u o t a 190. Infine nel d i c e m b r e dello stesso a n n o oscillava sui 175 dollari.

Le cause principali del forte rialzo del p r e z z o dell'oro sono state tre: la f u g a dal dollaro, la p r o l u n g a t a e a c c e n t u a t a inflazione in q u a s i tutti i paesi, l'incertezza sulla redditività degli inve-stimenti. D ' a l t r a p a r t e nulla è stato f a t t o dalle a u t o r i t à m o n e t a r i e per c o n t r a s t a r e l ' a u m e n t o del prezzo dell'oro in questi ultimi anni. Se tutte le b a n c h e centrali avessero deciso c o n t e m p o r a n e a -m e n t e u n a v e n d i t a di o r o sul -m e r c a t o , il prezzo s a r e b b e crollato e ciò a v r e b b e c e r t a m e n t e contri-b u i t o a f r e n a r e la psicosi inflazionistica; p e r ò molti paesi a v e v a n o bisogno dell'oro r i v a l u t a t o p e r c o l m a r e il deficit della bilancia dei p a g a m e n t i c a u s a t o dal r i n c a r o del petrolio. È p e r ò b a s t a t o l ' a n n u n c i o delle v e n d i t e a m e r i c a n e p e r determi-n a r e u determi-n a sedetermi-nsibile discesa di q u o t a z i o determi-n e . Ciò determi- no-n o s t a no-n t e , il 30 d i c e m b r e del 1974 si verificava u n n u o v o b a l z o d e l l ' o r o a 198 dollari, s e m p r e sulla piazza di L o n d r a che è la principale del m o n d o .

Cessata nel 1975 la grande spinta inflazioni-sta è anche scomparsa la corsa al rialzo dell'oro; tra diminuzioni di acquisti e vendite per realizzo di guadagni il prezzo n o n poteva n o n flettere a partire dal marzo 1975 con accentuazioni nei mesi successivi.

All'inizio del 1975 i prezzi si aggiravano sui 170 dollari l'oncia, ma all'asta pubblica di W a -shington v e n n e r o praticati prezzi sensibilmente inferiori (sui 153 dollari l'oncia). Si p u ò quindi ritenere che i maggiori prezzi mondiali d e l l ' a n n o precedente fossero tipicamente di emergenza e sostenuti da pressioni speculative.

La decisione del governo f r a n c e s e di rivalu-tare le sue riserve auree a 170 dollari per oncia, è stata u n elemento di sostegno del prezzo del-l'oro, m e n t r e invece la disponibilità del governo statunitense a v e n d e r e ha agito in senso inverso. A n c h e le misure antinflazionistiche prese dai vari paesi nel secondo semestre 1974 h a n n o m o d e r a t o e poi f e r m a t o la spinta al rialzo del prezzo del-l'oro.

Con u n ritorno a condizioni e c o n o m i c h e mon-diali più n o r m a l i o n o n molto alterate, il p r e z z o dell'oro d o v r e b b e stabilizzarsi i n t o r n o ai 160 dol-lari l'oncia. Però, date le influenze molteplici e contrastanti, alcuni esperti ritengono che le quo-tazioni p o t r a n n o a n c o r a oscillare f r a i 160 e i 2 4 0 dollari. C e r t a m e n t e un r i t o r n o definitivo di fiducia nel dollaro r i d u r r e b b e m o l t o la f e b b r e dell'oro; m a questo r i t o r n o al bel t e m p o mone-tario è reso difficile a n c h e dalla g r a n d e massa di dollari circolante nel m o n d o .

Verso la demonetizzazione?

Con l'inflazione g a l o p p a n t e del 1974 si è interrotta u n a c h i a r a e v o l u z i o n e verso la d e m o n e -tizzazione dell'oro. P e r ò tale t e n d e n z a p u ò ripren-dere. In p r o p o s i t o è i m p o r t a n t e la decisione del f o n d o m o n e t a r i o i n t e r n a z i o n a l e presa a W a -shington il 17 g e n n a i o 1975 di abolire il p r e z z o ufficiale dell'oro. Un altro f a t t o p u r e significativo è d a t o dal non i m p e g n o d ' i n t e r v e n t o delle b a n c h e centrali sui mercati dell'oro.

Le forti oscillazioni di p r e z z o subite d a l l ' o r o costituiscono l ' a r g o m e n t o più valido a sostegno della d e m o n e t i z z a z i o n e di q u e s t o m e t a l l o ; infatti è p r o p r i o questa la causa p r i n c i p a l e che h a por-tato alla d e m o n e t i z z a z i o n e del p l a t i n o e dell'ar-gento; l ' o r o era stato p r e f e r i t o p e r c h é più stabile.

D a n o t a r e che a W a s h i n g t o n l ' u l t i m o a c c o r d o

ha voluto limitare l'impiego dell'oro ai rapporti tra le b a n c h e centrali in vista dell'uso dell'oro quale garanzie di prestiti; è stato inoltre riaffer-m a t o il divieto di acquisto di oro salvo che il prezzo discenda al di sotto del livello ufficiale (42 dollari l'oncia), il che è f u o r i di ogni pratica possibilità.

Le divergenze tra gli Stati Uniti e la Francia sull'avvenire dell'oro n o n sono ancora scomparse; anche per questo m o t i v o le determinazioni defi-nitive n o n sono ancora in vista. Anche gli stati arabi d i m o s t r a n o u n a certa preferenza per l'oro, m a n o n h a n n o ancora assunto chiare disposizioni in materia, p u r p r e m e n d o per u n r i n n o v a m e n t o sostanziale del sistema m o n e t a r i o internazionale. E v i d e n t e m e n t e u n o dei p u n t i più controversi (ma n o n insuperabile) del n u o v o sistema mone-tario internazionale che si sta faticosamente pre-p a r a n d o , è quello c o n c e r n e n t e la f u n z i o n e del-l'oro. C o m e è n o t o gli americani h a n n o sempre sostenuto l ' a b b a n d o n o della f u n z i o n e m o n e t a r i a dell'oro, contrastati p r e v a l e n t e m e n t e dalla Fran-cia. A parte tali contrasti restano sulla scena al-cuni fatti i n d u b b i a m e n t e rilevanti:

1) u n certo a t t a c c a m e n t o all'oro da p a r t e delle b a n c h e centrali;

2) l ' a p p r e z z a m e n t o universale verso le mo-nete che tengono dell'oro nelle riserve;

3) la possibilità di ottenere dei prestiti va-lutari garantiti dall'oro.

Decisioni ritardate.

Le agitate vicende dell'oro ne c o n f e r m a n o la impossibilità del r i t o r n o alla f u n z i o n e di riferi-m e n t o per le riferi-m o n e t e . Q u e l l o che p r e o c c u p a e che s a r e b b e disastroso se dovesse p e r d u r a r e , è l'inca-pacità degli organismi internazionali a p r e n d e r e decisioni, p e r c h é i g r a n d i paesi n o n si m e t t o n o d ' a c c o r d o sul n u o v o sistema m o n e t a r i o interna-zionale che invece a v r e b b e d o v u t o essere creato a n c o r p r i m a della crisi del dollaro e dell'infla-zione m o n d i a l e . La sicurezza di p e r v e n i r e ad u n o r g a n i c o o r d i n a m e n t o m o n e t a r i o m o n d i a l e , porte-r e b b e c e porte-r t a m e n t e molti possessoporte-ri d ' o porte-r o alla ven-dita e d i m i n u i r e b b e la corsa p r u d e n z i a l e e specu-lativa all'oro.

I n sintesi un p r o g r a m m a per il f u t u r o in cam-po m o n e t a r i o i n t e r n a z i o n a l e si p o t r e b b e cost deli-n e a r e : s t r u t t u r a r e u deli-n sistema che f u deli-n z i o deli-n i sedeli-nza

l'oro e poi procedere gradualmente a vendite sul mercato di u n a parte delle riserve auree special-mente nei periodi in cui il prezzo è elevato; la discesa durevole od almeno la relativa stabilità del prezzo libero dell'oro contribuirebbe a do-tare il m o n d o di quegli antidoti indispensabili per guarire l'ormai incancrenita mentalità infla-zionistica; infine coordinare più efficacemente le politiche economico-finanziarie dei vari paesi.

Soprattutto la m a t u r a t a convinzione di deter-minate soluzioni d'interesse universale p u ò por-tare a scelte capaci di superare le visioni contin-genti e gli interessi nazionali: ciò in tutti i campi ed anche in quello dell'oro.

P u r t r o p p o q u a n t o più vengono ritardate le de-cisioni sul sistema monetario internazionale, tan-to maggiormente si accrescono la c o n f u s i o n e e l'incertezza nell'economia del m o n d o . A d esempio con un prezzo dell'oro che p u ò tornare al rialzo, le banche centrali n o n vogliono privarsi delle ri-serve auree e d'altra p a r t e la decisione di de-monetizzarlo ne f a r e b b e scendere notevolmente il prezzo. C o m u n q u e u n a visione strettamente mercantile e nazionalistica del p r o b l e m a n o n do-vrà impedire definitivamente u n a soluzione più organica e razionale che p o t r e b b e essere quella del passaggio dell'oro agli organismi internazio-nali. P u r t r o p p o questa cessione è anche compli-cata dal fatto che soltanto u n n u m e r o limitato di paesi ha u n a notevole disponibilità di oro: Stati Uniti, Belgio, Svizzera, U R S S e Stati A r a b i .

C o m u n q u e se la tendenza a lungo t e r m i n e del prezzo dell'oro ( e x t r a p o l a n d o il recente passato) è quella di salire, non si p u ò f a r e affidamento sull'oro per a u m e n t a r e la liquidità internazionale. Inoltre, avendo l'oro perso, c o m e è stato p r o v a t o , la sua stabilità, n o n p u ò esso garantire la stabilità delle monete. Perciò l'oro n o n assicura né la liqui-dità né la stabilità. Di questo stato di f a t t o occorre p r e n d e r e atto e trarne le logiche conseguenze nella creazione del n u o v o sistema m o n e t a r i o in-ternazionale.

Il ritorno delle singole m o n e t e alla converti-bilità in oro è quasi impossibile e c e r t a m e n t e assurda; oltre a tutto significherebbe t o r n a r e in-dietro di oltre mezzo secolo. Cosi p u r e è impossibile che u n a m o n e t a n a z i o n a l e f u n z i o n i p e r m a -n e -n t e m e -n t e da mezzo di riserva per le varie monete, come ha dimostrato l'esperienza del dol-laro. N o n resta che l'adozione su base m o n d i a l e

di un unico strumento di riserva per tutte le monete.

Il problema delle riserve.

L'insieme di tutte le valute p i e n a m e n t e con-vertibili (e cioè che possono essere cambiate senza limiti in altre monete) riuscirebbe a soste-nere il sistema dei p a g a m e n t i internazionali a condizione che il c o o r d i n a m e n t o tra le politiche economiche e m o n e t a r i e fosse cosi stretto e ope-rativo da evitare grosse differenze da u n paese all'altro, soprattutto r i g u a r d o a l l ' a n d a m e n t o del-l'inflazione e delle b i l a n c e dei pagamenti. M a poiché tutto ciò sinora n o n si è verificato, si pensa che sia più realistico sostenere il sistema dei pa-gamenti internazionali con u n a base m o n e t a r i a u n i c a .

S e m p r e g u a r d a n d o la realtà si rileva che se il mezzo di p a g a m e n t o è p u r e mezzo di riserva, tutte le volte che varia il valore di questo mezzo varia p u r e il valore delle riserve tenute dai vari paesi. O c c o r r e d u n q u e distinguere i due stru-m e n t i . Costru-me stru-mezzo di p a g a stru-m e n t o possono ser-vire n u m e r o s e m o n e t e : dal dollaro alla sterlina, dal f r a n c o svizzero al fiorino olandese, dal f r a n c o f r a n c e s e al m a r c o tedesco. Invece il mezzo di riserva deve essere u n i c o . N u l l a sarebbe meglio dell'oro se il m e d e s i m o fosse stabile di valore, q u a n t i t a t i v a m e n t e sufficiente nella disponibilità complessiva (presente e f u t u r a ) e nella distribu-zione nei vari paesi: t u t t o ciò è l o n t a n o dalla realtà.

Allora n o n si p u ò che r i p r e n d e r e il progetto di Keynes che viene r i t e n u t o ancora valido dal m o n e t a r i s t a Triffìn e cioè l'istituzione del

bancor,

q u a l e m o n e t a universale espressione dell'oro conferibile dai vari paesi al f o n d o m o n e t a r i o internazionale.

Il r i f e r i m e n t o all'oro s a r e b b e indicato soltanto per d a r e prestigio allo s t r u m e n t o di riserva, per-ché la disponibilità di bancor per i vari paesi n o n significherebbe convertibilità effettiva del bancor in oro. E v i d e n t e m e n t e a questo p u n t o u n altro passo sulla via della razionalità si c o m p i r e b b e a b b a n d o n a n d o l'oro c o m p l e t a m e n t e , p e r c h é n o n necessario in u n sistema i n t e r n a z i o n a l m e n t e rego-lato. P u r t r o p p o sulla via della ragione l ' u m a n i t à c a m m i n a m o l t o l e n t a m e n t e , talora anzi r i t o r n a p e r s i n o indietro.

Il sistema degli importi compensativi

Nel documento Cronache Economiche. N.005-006, Anno 1975 (pagine 60-63)