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Giulio Fodday

Nel documento Cronache Economiche. N.005-006, Anno 1975 (pagine 78-85)

T r a i problemi delle società industriali, quello del tempo libero riveste, nel nostro paese, un'im-portanza che, p u r n o n traendo origine da istanze drammaticamente pressanti, p o t r e b b e diventare dominante in un domani forse n o n molto lontano.

Proprio perché questo problema n o n ha creato ancora in Italia situazioni critiche, come i pro-blemi dell'inquinamento, della spedalizzazione, delle abitazioni e simili, sarebbe o p p o r t u n o co-minciare fin d'ora a studiare ed attuare u n pro-gramma di interventi, al fine di predisporre ade-guati servizi sociali.

La letteratura sull'argomento è vasta, ma n o n risulta che sia stata raggiunta u n a unitarietà di vedute, anche perché il tempo libero è legato a realtà economiche, politiche, sociologiche che va-riano secondo i popoli e inoltre è in c o n t i n u a evoluzione.

Negli Stati Uniti d ' A m e r i c a , per esempio, si è calcolato che, su un totale di 8 7 6 0 ore a l l ' a n n o , rimarrebbero (tolte le ore dedicate al lavoro, al sonno, ai pasti e alla cura della persona) 1930 ore libere, equivalenti a 80 giorni.

Ma è i n d u b i t a t o che le t r a s f o r m a z i o n i a cui il lavoro sara soggetto per effetto dell'energia nu-cleare, dell'automazione, dei calcolatori elettro-nici estenderanno s t r a o r d i n a r i a m e n t e il t e m p o a disposizione degli americani.

Il problema in esame r e n d e necessaria l'impo-stazione d ' u n a politica del t e m p o libero. T a l e pro-blema infatti ha assunto u n a dimensione che tra-scende l'interesse individuale e r i g u a r d a l'intera collettività. La sua i m p o r t a n z a è in f u n z i o n e della riduzione quantitativa delle prestazioni lavorative a causa dello sviluppo tecnologico.

Come realtà vissuta, il t e m p o libero n o n è certo un'invenzione d e l l ' u o m o m o d e r n o . D a sem-pre, l ' u o m o ha cercato nel t e m p o libero occasioni che gli consentano di distogliersi dagli obblighi da cui la sua vita è regolata. Dalla d a n z a agli spettacoli, dagli sport all'ascolto di rapsodi e

tro-vatori, egli ha trovato, fin dalle epoche più antiche riempitivi del tempo n o n impiegato in occupazioni imposte dalle necessità quotidiane.

Il t e m p o libero era stato concettualizzato dagli antichi r o m a n i che c o n t r a p p o n e v a n o « otium » a « negotium », con la quale voce intedevano le oc-cupazioni della vita politica e gli affari pubblici.

Q u e l che, oggidì, dà rilevanza al t e m p o che l'individuo p u ò impiegare come meglio crede è la dilatazione generale della sua area, t a n t o c h é si parla di u n a civiltà, già iniziata, del t e m p o libero.

Perciò il t e m p o libero p r o p o n e questioni che l'individuo da solo n o n è in grado di a f f r o n t a r e senza l'aiuto della società.

T r a le ragioni che, ai nostri giorni, r e n d o n o i m p o r t a n t e il p r o b l e m a del t e m p o libero a p p a i o n o notevoli le seguenti:

— r i d u z i o n e generale delle ore dedicate alle attività lavorative;

— moltiplicazione delle f o n t i di piacere ricrea-tivo, culturale, creativo;

— o p p o r t u n i t à di a l l o n t a n a r e i m e m b r i della c o m u n i t à da f o r m e di inerzia spirituale, inducen-doli ad utilizzare le f o n t i in questione.

T u t t o ciò c o m p o r t a la p r e d e t e r m i n a z i o n e di chiare linee da seguire per ottenere risultati positivi.

P e r t a n t o u n a politica del t e m p o libero com-p r e n d e , tra l'altro, i seguenti com-p u n t i :

— definizione dell'oggetto di tale politica; — d e t e r m i n a z i o n e del fine a cui deve t e n d e r e il t e m p o libero;

— designazione degli organi c o m p e t e n t i ; — precisazione degli interventi;

— p r o m o z i o n e e sviluppo delle iniziative; — controllo dei risultati.

Che cosa è il tempo libero?

Numerose sono le definizioni del tempo libero. Tuttavia n o n c'è convergenza di opinioni. Ep-pure, considerata la problematica in materia sotto l'aspetto pratico, cioè, in r a p p o r t o alla scelta, al coordinamento, all'organizzazione dei servizi so-ciali, n o n si p u ò prescindere dalla chiarificazione del significato del tempo libero.

C o m i n c i a m o col p u n t u a l i z z a r e quel che n o n p u ò essere ritenuto t e m p o libero. Per esempio, n o n è t e m p o libero, come è ovvio, quello in cui l'operaio presta la sua opera in u n a f a b b r i c a , il commesso svolge il suo incarico in un negozio, l'impiegato di b a n c a compie operazioni finanzia-rie, il salariato agricolo lavora la terra.

Cosi p u r e l'attività dell'insegnante, del postino, del vigile u r b a n o occupa u n a p a r t e della giornata che non p u ò essere r e p u t a t a t e m p o libero. Si tratta, nei casi m e n z i o n a t i , di attività che rien-t r a n o n e l l ' a m b i rien-t o d ' u n r a p p o r rien-t o di lavoro subor-dinato o di p u b b l i c o impiego.

A n c h e coloro che f a n n o professione di pittore, di avvocato, di coltivatore diretto, cioè, svolgono lavoro a u t o n o m o , h a n n o , nell'esercizio di esso, il tempo i m p e g n a t o e n o n libero.

Lo stesso si deve dire del m a r i n a i o che naviga, del militare che si a d d e s t r a nell'uso delle a r m i , dell'attore che si esibisce sui palcoscenici. Alla medesima conclusione si a d d i v i e n e riflettendo su ciò che f a la casalinga q u a n d o rigoverna, il filo-sofo q u a n d o indaga sul p e r c h é delle cose, il sacerdote q u a n d o si dà alla c u r a delle a n i m e , l ' i m p r e n -ditore q u a n d o sta nella sua a z i e n d a o è in giro per affari.

T u t t o q u e s t o è lavoro u m a n o sia che venga impiegato nella t r a s f o r m a z i o n e della m a t e r i a , sia nella realizzazione d ' u n ideale, sia in o p e r e in cui l'attività m e n t a l e p r e v a l e su quella c o r p o r a l e o viceversa.

D o b b i a m o altresì c o n v e n i r e che gli studenti nel m o m e n t o in cui f r e q u e n t a n o corsi scolastici o extrascolastici t r a s c o r r o n o u n a p a r t e del loro tem-p o non l i b e r a m e n t e .

Infatti p u r e lo studio è lavoro, essendo diretto all'acquisizione d ' u n « q u i d » che p u ò essere utile a l l ' u o m o , c o m e la c u l t u r a o f o r m e di abilità arti-stica e tecnica.

N o n si p u ò d i r e n e p p u r e t e m p o libero q u e l l o del d e t e n u t o o d e l l ' i n f e r m o costretti a l l ' i n o p e r o -sità. N é p u ò essere c o n s i d e r a t o libero il t e m p o d e d i c a t o al riposo.

È chiaro inoltre che l'operaio il quale, uscito di fabbrica, si arma di vanga e badile per recarsi a coltivare la terra o indossa n u o v a m e n t e la tuta per lavorare di tornio e di fresa nell'officina d ' u n suo p a r e n t e , n o n impiega liberamente il tempo che gli avanza.

Libero n o n è n e p p u r e il tempo occupato da attività sindacali o politiche, alla fine delle ore di lavoro, né quello utilizzato per incombenze di carattere domestico o per correggere i compiti ai figli.

In questi casi n o n si f a altro che allungare il t e m p o dedicato al lavoro principale con altri lavori imposti da necessità p r a t i c h e e da obblighi morali.

Possono esservi attività che sono ora lavoro ora gioco, i n t e n d e n d o per gioco u n ' a t t i v i t à svolta s p o n t a n e a m e n t e e liberamente, n o n a deliberato scopo utilitario perseguito con intensa e discipli-n a t a applicaziodiscipli-ne, bediscipli-nsì a p u r o scopo edodiscipli-nistico.

Il calcio, per esempio, è u n ' a t t i v i t à che p u ò rientrare n e l l ' u n o e nell'altro tipo, secondo che a b b i a carattere professionale o sia praticato esclu-sivamente per il piacere ch'esso p r o c u r a al gio-catore.

D u n q u e n o n p u ò essere considerato libero il t e m p o impiegato in o c c u p a z i o n i a cui è d ' u o p o dedicarsi per esigenze di carattere:

a) professionale (attività lavorative subordinate e a u t o n o m e , principali e c o m p l e m e n t a -ri, ecc.);

b) p r a t i c o (riposo, c u r a della p e r s o n a , ecc.); c) f a m i l i a r e (correzione compiti dei fi-gli, ecc.);

d) sociale ( p a r t e c i p a z i o n e ad assemblee, a

r i u n i o n i sindacali e politiche, ecc.);

e) m o r a l e (doveri spirituali, ecc.).

Il t r a t t o c o m u n e di tali o c c u p a z i o n i è d a t o dalla loro o b b l i g a t o r i e t à . Alla base di esse c'è u n a cau-sa costrittiva d e r i v a n t e da n o r m e giuridiche, eti-che, c o m p o r t a m e n t i s t i c h e a cui non è possibile sottrarsi senza c o n d a n n a o b i a s i m o esteriore o interiore.

P e r t a n t o il t e m p o non libero è quello che tra-scorre in attività di cui non si p u ò fare a m e n o se si vuol conseguire la s o d d i s f a z i o n e dei bisogni m a t e r i a l i , intellettuali, morali, spirituali che sono la stessa r a g i o n e d'essere d e l l ' u o m o .

L ' e s p r e s s i o n e « t e m p o libero » è l'accostamen-to di d u e c o n c e t t i : t e m p o e libertà.

Per tempo possiamo intendere u n a successione di accadimenti e per libertà il potere di agire a nostro talento.

Il tempo si dice libero q u a n d o , nel corso di esso, l'individuo p u ò esercitare la sua libertà. Questa si attua in relazione agli accadimenti. Perciò il tempo libero è la scelta spontanea delle occasioni.

Ciò che assume rilievo è il m o m e n t o della deci-sione. S'intende che u n a certa facoltà di scelta esiste anche nell'ambito del t e m p o non libero. U n giovane p u ò decidere di i n t r a p r e n d e r e la pro-fessione di radiotecnico o congegnatore mecca-nico, ragioniere o geometra, avvocato o architetto. Ma n o n c'è d u b b i o che u n individuo è c o m u n q u e costretto a svolgere u n a qualche attività allo scopo di trarne di che vivere.

Il tempo libero consente invece al f r u i t o r e di darsi ad occupazioni da lui scelte s p o n t a n e a m e n t e e a cui p o t r e b b e rinunciare senza gran n o c u m e n t o . Se tali occupazioni volontarie possono impe-gnare in m o d o più o m e n o accentuato, l ' i m p e g n o è conseguenza della decisione e n o n viceversa.

Decido di partecipare a u n a partita a bocce e n o n potrei a b b a n d o n a r l a a m e t à per capriccio senza suscitare la riprovazione dei c o m p a g n i di gioco. M a nessuno mi avrebbe r i m p r o v e r a t o se avessi deciso di non p a r t e c i p a r e alla partita. In-fatti il m o m e n t o della decisione n o n era soggetto a costrizioni di sorta.

Il tempo libero n o n è c o n t r a p p o n i b i l e al t e m p o preso dal lavoro professionale, cioè, n o n coincide col tempo del n o n lavoro, in q u a n t o vi sono atti-vità n o n strettamente lavorative che n o n v a n n o incluse nello spazio temporale a completa disposi-zione dell'individuo.

Infatti la partecipazione alla vita familiare, sociale, politica, sentita come dovere, h a u n carat-tere costrittivo che condiziona la libertà d ' a z i o n e dell'uomo.

Ciò non significa che il t e m p o libero sia quello dedicato soltanto ad occupazioni ricreative e di-stensive. Vi t r o v a n o posto anche attività culturali, artistiche, letterarie, impegnative, m a sempre di libera scelta.

Caratteri del tempo libero.

Il tempo libero è quello in cui l ' u o m o si dedica ad attività s p o n t a n e a m e n t e scelte e tendenzial-m e n t e appaganti.

Perciò i caratteri salienti del tempo libero sono:

a) esplicazione di u n a qualche attività; b) assoluta libertà di dedicarvisi;

c) convinzione di t r a r n e soddisfazione. Il dolce far niente è u n o stato p u r a m e n t e pas-sivo non riconducibile alla sfera del tempo libero.

Il m e r o fantasticare o il v a g a b o n d a r e oziosa-m e n t e senza oziosa-m e t a non sono vere e proprie attività, cioè, occupazioni costruttive.

La costruttività è la traduzione in atto di idee positive e p e r t a n t o le occupazioni del t e m p o libero d e b b o n o avere tale requisito anche se n o n costano sforzo.

Chi, per esempio, è dedicato alla guida di mo-tociclette a s f r e n a t a velocità n o n p u ò dire di im-piegare il suo t e m p o libero in occupazioni co-struttive.

Invece le attività a n c h e soltanto distensive h a n n o u n a f u n z i o n e ricostruttiva delle energie debilitate dalla n o i a , dalla m o n o t o n i a , dalla delu-sione.

Il carattere volontario delle o c c u p a z i o n i del t e m p o libero, ravvisabile al m o m e n t o di deciderne la scelta, serve ad o p e r a r e la distinzione tra esse e quelle del t e m p o libero.

Si p r e s u m e che le attività prescelte siano pia-cevoli. Ciò n o n toglie che l'attesa possa a n d a r e delusa.

D ' a l t r o n d e possono essere gradite p u r e le atti-vità esercitate nel t e m p o n o n libero. La profes-sione intrapresa è molte volte f o n t e di soddisfa-zione, m e n t r e u n o spettacolo teatrale o cinemato-grafico con cui si riempie il t e m p o libero è c a p a c e di p r o v o c a r e u n a sensazione di molestia.

Perciò le occupazioni del t e m p o libero n o n possono dirsi caratterizzate dal sentimento di pia-cere che sono suscettive di destare, bensì da quello che p r o m e t t o n o di destare.

I n altre parole, il g r a d i m e n t o delle attività del t e m p o libero n o n è u n effetto i m m a n c a b i l e di esse, m a u n ' a s p e t t a t i v a .

V o l e n d o t e n t a r e u n a b b o z z o di classificazione delle dette attività, p o t r e m m o distinguerle con-f o r m e alle loro con-finalità che sono:

— ricreative; — culturali; — creative.

R i e n t r a n o nelle attività ricreative i giochi (boc-ce, biliardo, ping pong), le passeggiate, il

cine-matografo, il teatro, la televisione, la radio, ecc. P u ò accadere talvolta che tale impiego del tempo si sovrapponga ad altre attività anche di n a t u r a lavorativa.

Si pensi allo scrittore che passeggia lungo la riva del m a r e con la m e n t e rivolta allo svolgi-mento d ' u n a sua opera letteraria.

L ' a p p a g a m e n t o culturale invece p u ò essere rag-giunto con l ' a p p r e n d i m e n t o di q u a l c h e disciplina (geografia, geologia, ecc.), visitando musei, leg-gendo, f a c e n d o raccolta di f r a n c o b o l l i n o n a scopo commerciale, ecc.

Per quel che concerne la creatività, il t e m p o libero p u ò essere impiegato a dipingere, c o m p o r r e versi, f a r lavori di ebanisteria, coltivare il can-to, ecc.

Tempo libero e sindacati.

Nel 1886, u n poeta, J. G . Blanchard scrisse i seguenti versi:

O t t o ore per lavorare, otto ore per riposare, otto ore per vivere e sognare.

Questa strofetta riflette l'aspirazione di chi viveva a q u e l l ' e p o c a . S p o r a d i c h e e r a n o allora le norme di legislazione sociale e n o n esistevano limi-tazioni all'orario di l a v o r o .

La società viveva a n c o r a la sua fase paleotecni-ca d o m i n a t a dall'ideologia della s o p r a v v i v e n z a del più f o r t e .

« O t t o ore p e r vivere e sognare ». Il p o e t a h a p r e d e t e r m i n a t o r i g i d a m e n t e la p a r t e della gior-nata asseggior-nata al t e m p o libero. Q u e s t o p e r ò , c o m e già detto, t e n d e ad allargarsi spinto dallo s v i l u p p o tecnologico. Il q u a l e è all'origine del progressivo a m p l i a m e n t o dei confini del t e m p o libero. Gli interventi dello Stato e delle associazioni dei lavo-ratori sono serviti a t r a d u r r e in t e r m i n i legali e contrattuali le possibilità di r i d u r r e gli orari del lavoro s u b o r d i n a t o offerte dal progresso tecnico. Gli atti legislativi e le azioni sindacali a f a v o r e del c o n t e n i m e n t o delle ore l a v o r a t i v e s o n o stati mossi n o n t a n t o dall'esigenza di d a r e spazio alle o p p o r t u n i t à di s v i l u p p a r e l ' i n f o r m a z i o n e , la for-m a z i o n e , la p a r t e c i p a z i o n e sociale d e l l ' i n d i v i d u o fuori dell'officina e dell'ufficio, q u a n t o da esigenze di tutela fisica e di s a l v a g u a r d i a d e l l ' o c c u p a -zione. P o i c h é la p r e s t a z i o n e l a v o r a t i v a c o m p o r t a un c o n s u m o di e n e r g i e crescente, e m e r g e l'inte-resse di c o n s e r v a r e integre — c o m e n o t a Levi Sandri — a n c h e per il f u t u r o le possibilità fìsiche

di lavoro, contenendo la sua durata entro limiti che preservino il prestatore da u n rapido logora-mento fisico e psichico.

In d i p e n d e n z a delle finalità di tutela del lavo-ratore, nel nostro o r d i n a m e n t o giuridico, viene disciplinato l'orario di lavoro e stabilito l'obbligo di determinati periodi di riposo settimanale e an-nuale (ferie).

Infatti i danneggiamenti fisici e nervosi provo-cati dall'eccesso di lavoro richiedono u n a ridu-zione dello stesso, cioè, un alleggerimento della fatica.

T a l o r a , come nel caso del divieto delle ore straordinarie (legge 30 ottobre 1955 n. 1079) per le imprese industriali, lo scopo della limitazione è quello di f a v o r i r e nuove assunzioni.

A n c h e se la d i m i n u z i o n e della giornata lavora-tiva a vantaggio di chi è soggetto d ' u n r a p p o r t o di lavoro s u b o r d i n a t o p u ò essere u n risultato della lotta sindacale, tuttavia, sotto l'aspetto ge-nerale, si rileva, che, oggidì, il p r o l u n g a m e n t o del tempo libero d i p e n d e , in p r i m o luogo, dalle con-dizioni tecniche.

« A u m e n t a n d o la sua capacità p r o d u t t i v a — scrive D u m a z e d i e r — la civiltà tecnica accresce la d u r a t a del t e m p o libero, p u r elevando, paral-lelamente, la p r o d u t t i v i t à del lavoro ».

A n c h e nel c a m p o del lavoro a u t o n o m o il t e m p o libero cresce con l'evolversi delle tecnologie ap-plicate.

U n consulente che usa la m a c c h i n a calcolatrice, a n z i c h é la p e n n a , svolge più r a p i d a m e n t e le ope-razioni. È vero che l'uso d ' u n congegno m e c c a n i c o atto ad eseguire c e l e r m e n t e calcoli p u ò consen-tirgli di a u m e n t a r e la clientela, m a q u a l o r a il consulente in q u e s t i o n e si contenti di quella che h a , p u ò t r a s f o r m a r e il t e m p o r i s p a r m i a t o in t e m p o libero.

Cosi p u r e la casalinga p u ò u s u f r u i r e di u n maggior t e m p o libero grazie agli elettrodomestici, a n c h e se la p u b b l i c i t à n o n a m a sottolineare u n f a t t o cosi allettante, p e r c h é la f r u i t r i c e se ne senti-r e b b e offesa, f o senti-r s e p e senti-r l'inconscio t i m o senti-r e che la sua posizione di regina della casa sia insidiata dalla m a c c h i n a .

Funzione del tempo libero.

Non p a r e d u b b i o che l ' u o m o realizzi v e r a m e n t e se stesso q u a n d o è p i e n a m e n t e libero di agire. Certo, a n c h e nel lavoro egli p u ò m a n i f e s t a r e la sua a u t e n t i c a p e r s o n a l i t à . M a nella nostra società

industrializzata il lavoro è spesso fonte di insod-disfazione, frustrazione, alienazione.

Il tempo libero d u n q u e esercita u n a f u n z i o n e compensativa ristabilendo l'equilibrio perduto.

Anche G. F r i e d m a n n osserva che l'aridità, la uniformità, l'inquietudine determinata dal lavoro di tutti i giorni fa nascere u n bisogno di compen-sazione che talora si ottiene s f r u t t a n d o le risorse del tempo libero.

Vien fatto di notare che la progressiva ridu-zione dell'attività lavorativa procede parallela-mente a due fenomeni: da un lato, il sempre mag-gior allargamento del tempo libero, dall'altro, l'intellettualizzazione del lavoro.

Quest'ultimo f e n o m e n o porta a sua volta ad u n a sempre più m a r c a t a liberazione dalla noia, dalla monotonia, dall'oppressione del lavoro. M a , al momento, tale prospettiva è ancora lontana.

D'altronde, anche un'attività che p u r gravata da obblighi, dia gioia e soddisfazione può, prolun-gandosi, p r o d u r r e u n a sorta di saturazione, su-scettiva di scomparire q u a n d o il soggetto passa spontaneamente ad altre occupazioni, magari di eguale impegno, m a di tipo diverso.

In questa ipotesi, il tempo libero viene a svol-gere u n a funzione integrativa.

In ogni caso, le attività del t e m p o libero sono il mezzo per ritemprare le energie fisiche, intel-lettuali, spirituali, per dar sfogo alle ambizioni compresse, per proiettare la p r o p r i a u m a n i t à .

Bisogna dire però che la zona del t e m p o libero confina con la zona del t e m p o c h i a m a t o da alcuni psicologi « vuoto ».

Questo è caratterizzato dall'assenza di impe-gno, partecipazione, costruttività. È riempito dal-l'ozio, dalla noia, da c o m p o r t a m e n t i senza scopo e anche da attività negative (intossicazioni volut-tuarie, gioco d ' a z z a r d o , ecc.).

Il tempo vuoto, al contrario di quello libero, fa scattare la molla d ' u n processo involutivo che comporta u n a degradazione della condizione u m a -na. Ora, la tentazione di v a r c a r e quel confine p u ò essere forte per certi individui.

Spetta alla società a t t u a r e p r o v v e d i m e n t i ido-nei a facilitare l'utilizzazione dei mezzi p e r il miglior impiego del t e m p o libero.

Nel q u a d r o d ' u n a azione concreta, l ' i n d i v i d u o dovrebbe essere indirizzato verso attività che rap-presentano un correttivo della fatica, della ten-sione, della routine, dello scontento a c c u m u l a t i d u r a n t e il t e m p o non libero o vuoto.

Tali attività h a n n o valore nella misura in cui p e r m e t t o n o a chi le i n t r a p r e n d e di evolversi se-condo proprie necessità interiori.

Pertanto, da tale angolo prospettico, n o n po-trebbero trovare incoraggiamento attività di eva-sione regressiva (stampa pornografica, giochi d'az-zardo, ecc.).

Se è dato constatare che il margine di tempo libero va allargandosi per tutti e che tale allarga-m e n t o risponde ad u n genuino bisogno di ogni individuo, n o n per tutti p u r t r o p p o il t e m p o libero è utilizzabile nel m o d o desiderato.

È ovvio che i p r o b l e m i del t e m p o libero sono connessi a u n a realtà che condiziona, sotto vari aspetti, la loro soluzione.

Esistono, cioè, a m o n t e situazioni il cui appia-n a m e appia-n t o agevolerebbe l'orgaappia-nizzazioappia-ne del tempo libero. Ma la rimozione di certi ostacoli si presenta a r d u a ed effettuabile, nella miglior delle ipotesi, a lungo termine. Per questa ragione la problema-tica del t e m p o libero diventa p a r t i c o l a r m e n t e dif-ficoltosa.

11 sottosviluppo delle o c c u p a z i o n i del t e m p o libero p u ò essere d e t e r m i n a t o , d a difficoltà di bilancio familiare, gravosità di alcuni lavori, ine-sistenza o insufficienza di i m p i a n t i e attrezzature per attività sportive, ricreative, culturali.

U n individuo che ha p r e o c c u p a z i o n i economi-che tende ad integrare il c o m p e n s o economi-che gli viene dal suo lavoro o r d i n a r i o con altre attività lucra-tive c o m p l e m e n t a r i che restringono il suo tempo libero.

Il lavoro agricolo, per f a r e u n altro esempio, r e n d e a r d u o l'uso soddisfacente del t e m p o libero. T a l e l a v o r o infatti richiede u n a p a r t i c o l a r e c u r a che i m p e g n a a lungo gli addetti. Inoltre molti c o m u n i rurali sono privi di istituzioni atte a favo-rire il miglior impiego del t e m p o libero.

U n altro esempio che spiega il sottosviluppo del t e m p o libero è offerto dalle d o n n e sposate, m a d r i di u n o , d u e , tre figli, le quali p a s s a n o , in m e d i a , secondo i risultati di u n a indagine, da 65 a 74 ore settimanali a t t e n d e n d o a lavori dome-stici. Se poi esercitano u n a professione esse sono costrette a l a v o r a r e s e t t i m a n a l m e n t e per circa 80 ore.

L'industria del tempo libero.

L ' i n s i e m e dei mezzi idonei a s o d d i s f a r e la do-m a n d a effettiva di servizi necessari allo svago e all'evasione costituiscono l ' i n d u s t r i a del t e m p o

libero. La quale, nel 1973, ha assorbito, in Italia, 595 miliardi e 3 0 0 milioni di lire con u n incre-mento di spesa del 3 0 2 per cento rispetto al 1954.

La parte maggiore di spesa è a n d a t a agli spet-tacoli cinematografici ed è stata calcolata intorno ai 2 6 5 miliardi e 9 0 0 milioni di lire, corrispon-denti al 44,7 per cento della spesa totale.

Per gli a b b o n a m e n t i alla r a d i o e alla televi-sione sono stati spesi 142 miliardi e 3 0 0 milioni, equivalenti al 23,9 per cento.

Ballo, musica leggera e altri divertimenti popo-lari h a n n o richiesto 107 miliardi e 9 0 0 milioni, pari al 18,1 per cento.

Lo sport ha f a t t o incassare 53 miliardi e 4 0 0 milioni, cioè il 9 per cento.

Per il teatro di prosa, lirico e di riviste sono stati sborsati 2 5 miliardi e 8 0 0 milioni, vale a dire il 4 , 3 per cento.

Le sovvenzioni dello Stato e degli Enti locali a f a v o r e della lirica e dei teatri stabili di p r o s a sono stati c o m p l e s s i v a m e n t e superiori ai relativi incassi e le sovvenzioni governative a f a v o r e dei film di p r o d u z i o n e n a z i o n a l e h a n n o s u p e r a t o il gettito globale delle i m p o s t e sulle proiezioni.

Secondo la relazione a n n u a l e della Società au-tori ed ediau-tori, il p u b b l i c o t e n d e a p r e f e r i r e lo svago a domicilio (televisione e dischi) a quello nei locali p u b b l i c i .

Rilevante, specie da p a r t e dei giovani, è l'uso dei flipper, biliardi elettrici, j u k e b o x e consimili mezzi meccanici.

Sono a u m e n t a t i a n c h e gli a m a t o r i di esecuzioni musicali, m a n i f e s t a z i o n i d a n z a n t i , m o s t r e , fie-re, ecc.

N o n s e m p r e i p r o d o t t i di tale i n d u s t r i a h a n n o una f u n z i o n e e d u c a t i v a , m a in u n o Stato demo-cratico si preferisce n o n tracciare s t r a d e obbli-gate, bensì consentire, e n t r o limiti legali, libero sfogo ad ogni m a n i f e s t a z i o n e artistica, ricreativa, culturale, l a s c i a n d o i destinatari arbitri di accet-tarla o respingerla.

D i v e r s a m e n t e si v e r r e b b e ad i n t e r f e r i r e con attività a cui è assicurata c o s t i t u z i o n a l m e n t e asso-luta libertà di realizzazione.

D ' a l t r o n d e se, p e r e s e m p i o , la m a n c a n z a di istruzione p o r t a u n a p a r t e del p u b b l i c o a n o n accostarsi a d o p e r e di un certo livello, l'uso del t e m p o libero da p a r t e dello stesso n o n migliore-r e b b e con l ' e l i m i n a z i o n e della p migliore-r o d u z i o n e infe-riore.

P r i v a n d o i m e n o dotati di oneste, a n c h e se non raffinate, occasioni di d i s t e n s i o n e si c r e e r e b b e un

vuoto che p o t r e b b e condurre a situazioni peggio-rative.

A n c h e un film o un r o m a n z o d'élite richiedono talvolta u n a concentrazione capace di soddisfare u n bisogno culturale, m a n o n u n bisogno di eva-sione disimpegnata.

P u r e gli intellettuali possono trovare diletto a leggere u n « giallo » commerciale o assistere ad u n « w e s t e r n » di f a t t u r a artigianale.

N a t u r a l m e n t e la p r o d u z i o n e decisamente sca-dente n o n reca alcun a p p o r t o all'utilizzatore del tempo libero e meglio sarebbe che n o n esistesse. La sua sopravvivenza è l'indice della i m m a t u r i t à d ' u n a aliquota della popolazione. Q u a n t o più g r a n d e è il v o l u m e di tale p r o d u z i o n e , tanto più alta è l'aliquota della p o p o l a z i o n e i m m a t u r a .

S a r e b b e errata u n a politica t e n d e n t e alla intel-lettualizzazione o alla popolarizzazione della pro-duzione in questione. La t e n d e n z a giusta sembre-r e b b e quella finalizzata al sembre-raggiungimento d ' u n a p r o d u z i o n e di livelli qualitativi diversi il più basso dei quali d o v r e b b e r i s p o n d e r e ai gusti del-l'italiano m e d i o .

Centri di responsabilità.

Il p e r s e g u i m e n t o n o n e s t e m p o r a n e o degli obiet-tivi del t e m p o libero esige centri responsabili a livello nazionale, regionale, provinciale.

L ' u n i f i c a z i o n e delle c o m p e t e n z e a m m i n i s t r a t i v e a livello n a z i o n a l e e il d e c e n t r a m e n t o di mezzi alle Regioni e agli Enti locali per ciò che r i g u a r d a in p a r t i c o l a r e la diffusione delle f o r m e di impiego del t e m p o libero nello sport e nel t u r i s m o sociale e giovanile r i e n t r a nella politica di progettazione degli investimenti sociali.

In genere, l'attività del t e m p o libero a carattere ricreativo risulta attribuita d i s p e r s i v a m e n t e a mi-nisteri ed enti p u b b l i c i .

In sede di p r o g r a m m a z i o n e si è p a r l a t o della necessità di p e r v e n i r e a u n c o o r d i n a m e n t o delle c o m p e t e n z e a t t r a v e r s o la creazione di u n a ammi-nistrazione-agenzia.

A tale o r g a n i s m o v e r r e b b e r o affidati compiti di p r o g r a m m a z i o n e , indirizzo e controllo degli inter-venti connessi alla d i f f u s i o n e delle attività del t e m p o libero.

L ' a m m i n i s t r a z i o n e - a g e n z i a , i n q u a d r a t a nell'am-bito di u n m i n i s t e r o , c o s t i t u i r e b b e il p u n t o di riu-n i o riu-n e delle r e s p o riu-n s a b i l i t à di eriu-nti e orgariu-ni ope-ranti senza c o o r d i n a m e n t o sotto l'egida di diversi dicasteri.

Attualmente l ' E N A L , ente di diritto pubblico, centralizzato con ramificazioni periferiche, h a il compito di istituire, coordinare, potenziare le ri-sorse del tempo libero a vantaggio dei lavoratori.

A tale fine sono rivolti anche enti privati. Lo statuto dei lavoratori prevede da p a r t e del-l'azienda la promozione di attività culturali e ricreative e la relativa gestione ad opera di orga-nismi formati a maggioranza dai r a p p r e s e n t a n t i dei lavoratori. Perché i soggetti possano soddi-sfare interessi o completare conoscenze o dedicarsi

a viaggi, sport, ecc., occorre la predisposizione di p r o g r a m m i , locali, attrezzature, le quali cose pre-suppongono o p p o r t u n i interventi finanziari.

Tocca ai centri di responsabilità (associazioni, enti, ecc.) contribuire ad u n a maggior educazione delle masse m e t t e n d o in atto iniziative (dalle mo-stre d ' a r t e ai cine f o r u m , dalle visite organizzate presso musei ai trattenimenti culturali, dal tu-rismo a basso prezzo a competizioni sportive) atte a f a v o r i r e la migliore utilizzazione del tempo libero.

Note sul sistema turistico

Nel documento Cronache Economiche. N.005-006, Anno 1975 (pagine 78-85)