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Tema di approfondimento Il settore turistico regionale ed i segmenti di prodotto: indagine esplorativa sul segmento del “golf”

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 83-88)

Grafico 3.8 Incidenza percentuale delle presenze in “bassa stagione” per nazionalità di provenienza del turista,

3.4 Tema di approfondimento Il settore turistico regionale ed i segmenti di prodotto: indagine esplorativa sul segmento del “golf”

È opinione comune che il turismo del golf rappresenti un segmento di prodotto caratterizzato da una distribuzione equilibrata dei flussi nel corso dell’anno, da una spesa procapite relativamente elevata, da significativi effetti di ritorno per le destinazioni (soprattutto se posto in sinergia con altre linee di prodotto) e da previsioni di un intenso sviluppo della domanda. In ambito regionale, la recente proposta di legge36 concernente la costruzione di venti nuovi campi da golf a 18 buche sottolinea l’interesse mostrato dall’Amministrazione verso la promozione del segmento, tanto nella condivisione di nuove iniziative di investimento quan-

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Consiglio Regionale della Sardegna, XIV Legislatura, Proposta di Legge n. 83 del 12 ottobre 2009, “Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico”.

to nel costante richiamo al prodotto golfistico quale possibile volano per l’atti- vazione di nuovi flussi turistici nei periodi di medio-bassa stagione.

Sulla scorta del più ampio deficit investigativo che coinvolge le diverse componenti motivazionali del movimento turistico regionale, nello specifico, si lamenta l’assenza di una analisi puntuale dei modelli di offerta e dei profili di domanda che nel medio-lungo periodo possano sostenere il potenziale economi- co associato al prodotto golfistico regionale. Al fine di colmare almeno in parte tali lacune è in corso di svolgimento un’indagine esplorativa volta ad approfon- dire le dinamiche di settore nell’ambito del più ampio bacino del Mediterraneo. Di essa si sottolineano in questa sede alcuni primi elementi di riflessione.

La letteratura individua nei Paesi del Mediterraneo la principale destinazione del movimento golfistico europeo, con una forte componente della domanda di provenienza comunitaria ed un orientamento pressoché esclusivo verso campi dotati di 18 buche e più. L’analisi del contesto competitivo rivela l’elevata con- sistenza degli impianti attualmente operativi37, unita alla presenza di consolidate

leadership di mercato (Andalusia e Catalogna – Spagna; Algarve – Portogallo)

testimoniate, tra le altre cose, dall’elevata numerosità38, dalla significativa con- centrazione territoriale e dall’elevato tasso di utilizzo dei campi39. La presenza di un contesto di mercato articolato e di consolidati player di segmento, i signi- ficativi progetti di sviluppo in corso e/o programmati in alcune regioni poten- zialmente concorrenti40, i lunghi tempi di realizzazione delle nuove strutture41 e le forti pressioni concorrenziali perlopiù orientate sul fattore prezzo dei pacchet- ti vacanza, sottolineano quanto mai l’esigenza di provvedere ad un preliminare e dettagliato esame sul futuro posizionamento dell’offerta golfistica regionale.

Allo stesso tempo, la letteratura suggerisce come nelle regioni mediterranee la sostenibilità economica dei circuiti risulti associata prevalentemente ad una fruizione di tipo turistico piuttosto che ad una domanda sportiva domestica tipi- ca dei Paesi del Nord Europa e del Regno Unito. Pur configurandosi come atti- vità funzionalmente collaterali rispetto al core business, in termini di ricavi tota- li, la fruizione turistica e le iniziative immobiliari ad essa complementari rap- presentano le attività più significative e dinamiche dell’intera industria golfisti- ca mediterranea.

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Le regioni costiere dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo registrano la presenza di poco meno di 400 campi a 18 buche e oltre.

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Si passa dagli 82 campi a 18 buche e oltre presenti in Andalusia alle 31 unità operanti in Catalogna e Algarve.

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Numero di circuiti effettuati per giornata giocabile. 40

Tra gli altri, le iniziative in corso nei Paesi della sponda settentrionale del continente africano e la costruzione programmata in Israele di 15 nuovi campi a 18 buche nei prossimi 15 anni.

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In media 5 anni e più, a seconda dei tempi di rilascio delle autorizzazioni e dal potenziale conflittuale insito nei rapporti con le comunità locali.

Di fatto, sono proprio gli sviluppi del real estate a garantire i maggiori mar- gini di redditività, secondo proporzioni di oltre tre volte superiori alle ricadute generate dalla stessa spesa turistica di matrice golfistica. Da qui una crescente tendenza a realizzare un campo da gioco come parte integrante di un nuovo re-

sort turistico o complesso residenziale, secondo una logica commerciale preva-

lentemente orientata a conferire valore aggiunto allo sviluppo immobiliare loca- lizzato nelle aree limitrofe. Sebbene il concetto di centro residenziale golfistico risulti relativamente giovane rispetto, ad esempio, all’esperienza nord-americana, la costruzione di un campo da golf accelera e rende più profittevole la vendita degli immobili, in qualità di amenità tra le più appetibili per la quale gli acqui- renti sono disposti a pagare un differenziale di prezzo compreso tra il 5% ed il 30% in più rispetto ai prezzi di mercato.

Su queste basi, la ricognizione dei progetti di investimento programmati su scala locale confermerebbe la diffusa tendenza, anche in ambito regionale, ad interpretare la realizzazione di nuovi impianti golfistici come complementi di investimenti immobiliari di ampia portata, articolati perlopiù in una componente turistico-ricettiva di natura alberghiera e in una di tipo residenziale. Pur auspi- cando l’orientamento degli hotel attualmente operativi al turismo golfistico nei periodi di medio-bassa stagione, anche la stessa proposta di legge regionale so- stiene42, previo accordo di programma con l’amministrazione comunale compe- tente, la realizzazione dei campi da golf congiuntamente alla costruzione delle relative strutture residenziali e ricettive, attraverso la trasformazione della po- tenzialità edificatoria prevista per fini agricoli in potenzialità edificatoria per fi- ni residenziali, con un ulteriore incremento volumetrico qualora il soggetto pro- ponente la utilizzi per usi ricettivi.

In tal senso, la crescita più che proporzionale dei posti letto alberghieri re- gionali rispetto al trend della domanda di comparto, il progressivo accentuarsi del fenomeno di concentrazione stagionale del movimento, il profondo sottodi- mensionamento dei tassi di occupazione lorda delle strutture alberghiere del- l’Isola rispetto alla media nazionale e le tendenze in atto sul mercato turistico internazionale in termini sia di frequenza/durata media dei soggiorni che di mo- tivazioni di viaggio, sono tutti elementi che sostengono l’ipotesi di un ricorso alla realizzazione dei nuovi impianti quale fattore di consolidamento delle pro- poste di vacanza confezionate dalle strutture alberghiere esistenti, volte a cattu- rare nuovi flussi turistici associati alle attività sportive43, alla cura della persona

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Art. 8, comma 1, 2 e 3, cfr. nota precedente. 43

Attualmente la possibilità di praticare un’attività sportiva alimenta una quota minoritaria dei flussi turistici regionali anche in epoca di alta stagione, pari a circa il 5% sul totale del movimento ed appena l’1% come principale motivazione di viaggio in Sardegna. A tale proposito si veda Osservatorio Eco- nomico della Sardegna, 2008.

ed alla componente business della clientela in periodi di medio-bassa stagione. Il profilo strutturale del sistema di offerta regionale unito all’evoluzione dei comportamenti di consumo turistico deporrebbero a favore del riempimento del- la capacità ricettiva inutilizzata, attraverso il sostegno all’ampliamento delle componenti di servizio attualmente in dotazione agli esercizi ricettivi operanti sul territorio, piuttosto che dell’incentivazione all’ulteriore espansione del nu- mero di posti letto in aree già contraddistinte da forti addensamenti alberghieri o alla realizzazione di iniziative immobiliari a fini residenziali non direttamente riconducibili alla fruizione di tipo turistico.

3.5 Considerazioni conclusive

Tirando le somme, il 2008 si può considerare un buon anno per il turismo in Sardegna; la crescita rallenta ma è ancora sostenuta da un tasso maggiore di quello sperimentato a livello nazionale e nel Mezzogiorno. Il mercato del turista interno risulta essere il più dinamico, ciò è probabilmente dovuto alla crisi eco- nomica che tende a far ridurre la distanza del viaggio.

Nel 2009 i tassi di crescita del turismo in Sardegna continuano a diminuire ma sono ancora abbondantemente positivi, diversamente da quanto accade alla maggior parte dei Paesi del Mediterraneo.

Come andrà il 2010? Secondo le previsioni prodotte dal CRENoS, gli esperti si attendono un periodo di stagnazione, con una crescita complessiva pari allo 0,6%. Andrà meglio il comparto extralberghiero per il quale ci si attende un aumento delle presenze turistiche di poco superiore al 2%.

Sommerso e stagionalità della domanda rimangono criticità importanti, a queste se ne uniscono altre messe in luce dagli esperti del settore quali, ad e- sempio, la mobilità e lo spostamento nel territorio, lo smaltimento dei rifiuti nei centri urbani di interesse turistico e il basso rapporto qualità/prezzo dei servizi di ristorazione.

Secondo quanto emerge dal tema di approfondimento, il comparto del golf sembra essere una delle leve di punta della politica turistica attuale per diversi- ficare il prodotto e, quindi, per destagionalizzare i flussi turistici. Tuttavia, le ricadute positive dell’industria golfistica regionale non sono ancora confermate da studi analitici sulle potenzialità dei mercati di riferimento e sul riassetto terri- toriale derivante dallo sviluppo immobiliare connesso all’implementazione de- gli impianti.

Approfondimento metodologico

L’affidabilità delle indagini previsive sui flussi turistici verso la Sardegna Come riporta Preiti (2009), ogni anno i giornali pubblicano dati sui flussi turistici e nel- la maggioranza dei casi, le previsioni diventano esclusivamente “comunicazione” che deve essere “positiva” (o al contrario “catastrofista”) e, spesso, non verificata a posterio- ri. Ne consegue che non sempre i mass-media danno al sistema turistico delle indicazio- ni verosimili su quelle che sono le prospettive di medio termine.

Nondimeno, la previsione in campo turistico è uno strumento informativo essenziale per operatori privati e pubblici. L’offerta turistica è per sua stessa natura deperibile in quanto il prodotto turistico non può essere trasformato in “scorta” qualora non trovi immediato sbocco sul mercato. Da questa caratteristica deriva la necessità di informa- zioni il più possibile precise e dettagliate sulla struttura della domanda e, soprattutto, sulla sua evoluzione nel tempo. Senza queste informazioni risulta infatti difficile proce- dere ad una corretta pianificazione dell’offerta nel breve termine (per esempio, nella de- terminazione del numero di occupati stagionali e dei giorni di apertura di una struttura ricettiva) e nel lungo termine (ad esempio, nelle decisioni di investimento in strutture ricettive o in iniziative promozionali).

Negli ultimi otto anni, il CRENoS ha svolto un’analisi di previsione dei flussi turi- stici in Sardegna. Il lavoro di questi anni ha visto la realizzazione di previsioni fondate su un metodo qualitativo, che si avvale dell’opinione espressa da un panel di operatori turistici ed esperti del settore. Con questa nota metodologica ci proponiamo di verificare in maniera analitica e dettagliata la capacità di previsione delle indagini “expert-

opinion”, finora predisposte dal CRENoS.

Nel Grafico 3.9 si riporta il movimento turistico registrato presso le strutture alber- ghiere della Sardegna (rilevato su dati definitivi ISTAT) e la previsione CRENoS, per gli anni 2001-2008. Complessivamente, la previsione ha costituito una buona approssi- mazione dell’effettivo andamento dei flussi turistici alberghieri. I rispondenti, seppur con qualche eccezione, sono stati capaci di catturare i principali punti di svolta, fondan- do la previsione sulla base della propria esperienza e conoscenza del settore. Infine, si mette in evidenza come, nei vari anni (con le uniche eccezioni per il 2002 ed il 2008), il

panel abbia sottostimato l’effettiva variazione delle presenze turistiche. Nello specifico,

il 2001 ha sperimentato un aumento consistente dei flussi turistici (+10,1%), dovuto all’evento dei voli lowcost con l’introduzione della prima tratta Ryanair tra Alghero e Londra. La convergenza maggiore tra il dato effettivo e quello di previsione si è avuta tra il 2003 e il 2006. Tuttavia, la previsione per il 2007 (+2,3%) è contraddistinta dall’intercettazione del punto di svolta, che, pur registrato in anticipo, sottostima consi- derevolmente l’effettivo incremento registrato dai dati ufficiali (+10,7%) e imputabile, ancora una volta, alla consistente espansione delle tratte low cost per la Sardegna. L’ultimo dato effettivo a disposizione è per il 2008: gli operatori mostrano la capacità di prevedere la direzione del cambiamento dei movimenti turistici ma sovrastimano la va- riazione rispetto all’anno precedente.

Grafico 3.9 Movimento turistico registrato presso le strutture alberghiere della

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 83-88)