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ATTIVITA’ ECONOMICA var

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 30-34)

06-07 v.m.a. 03-07 Quota media 03-07

Agricoltura, caccia, della silvicoltura e pesca 100,0 0,0 0,2

Minerali energetici e non energetici 9,6 63,8 1,6

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 8,7 -3,7 3,8 Prodotti delle industrie tessili e dell'abbigliamento 18,8 18,2 0,4 Cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari 100,0 25,0 0,0

Legno e prodotti in legno -3,7 -0,9 0,7

Carta e prodotti di carta; editoria e della stampa 20,0 -15,0 0,2 Coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari 6,9 30,1 67,4 Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 6,6 19,4 12,7 Articoli in gomma e in materie plastiche -11,5 6,9 0,6 Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 6,3 10,4 0,4

Metalli e prodotti in metallo 15,7 16,6 8,2

Macchine e apparecchi meccanici 213,2 22,2 1,5

Macchine e apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche 33,3 12,5 0,2

Mezzi di trasporto -28,6 16,7 1,2

Altri prodotti manifatturieri -50,0 -20,8 0,3

Energia elettrica, gas e acqua; prodotti delle attività informatiche, pro- fessionali, imprenditoriali e di altri servizi pubblici sociali e personali; merci dichiarate come provviste di bordo

-16,7 -21,3 0,4

Totale 9,0 23,0 -

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ICE-ISTAT

In riferimento poi al contributo di ciascun settore nella determinazione del valore totale delle esportazioni sarde, l’ultima colonna della tabella rivela come, fatta eccezione per i prodotti petroliferi, la maggior parte di essi rappresentino una quota esigua dell’intero ammontare delle esportazioni regionali. La quota media negli ultimi 5 anni del settore petrolifero è infatti pari al 67,4%. Il settore con la seconda quota più alta raggiunge appena il 13% ed è il settore della chi- mica, segue il settore dei metalli e dei prodotti in metallo con l’8,2%. Tutti gli

altri settori non raggiungono la quota del 5%. Tra questi il più importante è il settore alimentare, considerato strategico per l’economia isolana che detiene una quota media sul totale regionale pari al 3,8%.

In sintesi, emerge una situazione caratterizzata da un insufficiente grado di apertura del mercato regionale verso i mercati. Un peso sempre troppo forte ri- sulta avere il settore petrolifero e troppo marginali invece risultano i settori ad alto valore aggiunto che possono contribuire ad aumentare la competitività del sistema economico regionale su mercati più ampi.

1.6 Le dinamiche produttive provinciali

In questa sezione scendiamo ulteriormente nel dettaglio dell’economia isolana effettuando un confronto tra le realtà provinciali della Sardegna, mediante l’analisi del valore aggiunto per settore economico. Solo recentemente l’ISTAT ha reso disponibili le nuove serie delle stime provinciali relative alle unità di la- voro e al valore aggiunto ai prezzi base espresso in valori correnti17.

Una prima serie di considerazioni può essere fatta confrontando i dati sul va- lore aggiunto, relativamente alla distribuzione del reddito sul territorio e ai tassi di crescita per l’ultimo anno disponibile e per la media del periodo 2003-2007 (Tabella 1.6). Considerando l’intero periodo si rileva una riduzione della cresci- ta della ricchezza totale per le aree che mantengono il nome delle vecchie unità amministrative, mentre per alcune delle nuove province i tassi di crescita risul- tano essere superiori alla media regionale. Particolarmente elevato, nel periodo 2003-2007, il dato delle province del Medio-Campidano, di Carbonia-Iglesias e dell’Ogliastra, con tassi di crescita, rispettivamente di 3,37%, 1,97% e 2,26%. Per gli stessi territori, nell’intervallo 2006-2007, si registrano valori ancor più elevati, con tassi rispettivamente di 6,31%, 5,37% e 5,61%; è tuttavia difficile definire con univocità se si tratti di una vera e propria ripresa del valore provin- ciale o piuttosto se tali stime verranno riviste al ribasso l’anno successivo. Per quanto concerne la distribuzione territoriale del valore della produzione, si può notare la costante concentrazione, dello stesso, nelle vecchie aree di Cagliari, Sassari e Nuoro, fa tuttavia eccezione la provincia di Olbia-Tempio che nel 2007 rappresenta circa il 10% di tutta la produzione regionale.

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Nella presente analisi i valori correnti sono stati trasformati in valori costanti con base 2007. Si tenga presente che tale trasformazione si è resa necessaria in quanto le stime dei dati provinciali sono fornite esclusivamente a prezzi correnti. Inoltre la metodologia utilizzata è diversa rispetto a quella dei valori concatenati utilizzata nei conti economici regionali ed è per questo che l’anno base di riferimento non è più il 2000 bensì 2007. La serie dei valori correnti è riportata in appendice.

Tabella 1.6 Composizione e variazione % del valore aggiunto per provincia 2007 var. 06-07 v.m.a. 03-07 Cagliari 38% -0,26 -0,25 Carbonia-Iglesias 6% 5,37 1,97 Medio-Campidano 4% 6,31 3,37 Nuoro 10% 1,90 1,57 Ogliastra 3% 5,61 2,26 Olbia-Tempio 11% -0,76 1,64 Oristano 9% -0,58 1,77 Sassari 19% 1,67 1,21 Sardegna 100% 1,01 0,92

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

Altro punto degno di considerazione riguarda l’analisi settoriale della distri- buzione della produzione, studiato attraverso la scomposizione del valore ag- giunto per macrosettore di attività economica. Il dato che emerge più chiara- mente, mostrato nella Tabella 1.7, è che tutti i territori, anche quelli con mag- giori vocazioni agricole e industriali, sono caratterizzati, nel 2007, da una forte terziarizzazione delle attività produttive, con circa il 75% del valore concentrato nel settore dei servizi.

In particolare è nella provincia di Cagliari che si concentrano in modo più ri- levante le attività di servizi (79%), suddivise per il 32% in altre attività di servi- zi, per il 25% in attività di intermediazione monetaria e finanziaria e per il 22% in commercio, ristorazione e attività correlate. Concentrazioni superiori alla media regionale, si registrano anche nella provincia di Olbia-Tempio e Sassari, che assieme a Cagliari, sono tradizionalmente i territori in cui il settore dei ser- vizi è maggiormente strutturato e presente. Analizzando le componenti dei ser- vizi per le altre province si rileva che, nella provincia di Olbia-Tempio, le attivi- tà commerciali e quelle legate al turismo sono quelle dove si concentra la mag- gior parte del valore aggiunto (35%), dato più alto in tutta la regione, mentre nella provincia di Sassari sono le altre attività di servizi a inglobale la maggior percentuale di valore aggiunto (29%).

I dati sul comparto dell’industria sono pressoché tutti vicini al dato medio regionale, fa eccezione la provincia di Carbonia-Iglesias che raccoglie una pro- duzione di valore nell’industria in senso stretto di circa 20%, cosi come quella di Nuoro dove lo stesso dato è del 18%. Per quanto concerne il comparto delle costruzioni si segnalano piccoli scostamenti dal valore medio regionale per la provincia dell’Ogliastra, di Olbia-Tempio e Medio-Campidano, con valori ri- spettivamente del 8,0%, 7,8%, 8,3%.

Il comparto agricolo in generale raccoglie circa il 3-4% del valore aggiunto totale, fa eccezione Oristano dove tale componente, rispetto al valore totale è del 10%.

Tabella 1.7 Composizione percentuale del valore aggiunto per provincia e attività economica, anno 2007 Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria in senso stretto Costruzioni Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunica- zioni Interm. mo- netaria e finanziaria; att. immobi- liari e im- prenditoriali Altre attivi- tà di servizi Cagliari 1,9 13,0 6,3 22,5 24,6 31,7 Carbonia-Iglesias 3,5 20,9 6,3 18,5 21,7 29,2 Medio-Campidano 4,7 12,5 8,3 24,4 23,0 27,1 Nuoro 4,0 18,5 6,1 20,1 20,2 31,1 Ogliastra 3,6 10,8 8,3 23,7 20,8 32,8 Olbia-Tempio 2,5 11,9 7,8 35,4 19,6 22,7 Oristano 9,3 8,6 7,3 19,9 20,0 34,9 Sassari 4,0 11,9 7,1 22,3 25,3 29,4 Sardegna 3,5 13,2 6,8 23,3 23,0 30,2

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

Tale assetto produttivo è confermato dall’analisi comparativa con gli anni precedenti (si veda la Tabella in appendice a.1.24). La struttura produttiva si è mantenuta pressoché stabile. Fa eccezione il comparto agricolo dove, in partico- lare per le province del Medio-Campidano e Oristano, vi è un trasferimento del valore prodotto dal settore primario a quello secondario e terziario: per la prima si registra, negli ultimi anni, un trasferimento di valore dal settore agricolo a quello industriale (il 17% nel 2001 diventa 20% nel 2007), per la seconda il calo del valore nel settore agricolo è andato a favore del comparto delle costruzioni. Da segnalare inoltre che la provincia di Oristano ha subito una battuta d’arresto nel settore del commercio, con una perdita percentuale ci circa 6% (il 26% della composizione nel 2001 diventa il 20% nel 2007), a favore delle altre attività di servizi, che registrano un’impennata di 8 punti percentuali nel periodo conside- rato. Anche la provincia di Sassari vede perdere posizioni nel comparto com- merciale, nonché in quello dell’industria in senso stretto a favore delle costru- zioni, che guadagna un punto percentuale. I restanti 4 punti vanno a favore delle alle altre attività di servizi.

Grafico 1.11 Valore aggiunto procapite e valore aggiunto per ULA per le province

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 30-34)