• Non ci sono risultati.

Le aree geografi che di provenienza nei diversi ordini scolastici

Nel documento Immigrazione nella scuola trentina (pagine 38-41)

2. LA SITUAZIONE NEGLI ULTIMI ANNI: LA PRESENZA DI ALUNNI STRANIERI NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI TRENTO DAL 2000/2001 AL 2004/2005

2.5. Le aree geografi che di provenienza nei diversi ordini scolastici

Per un’analisi più approfondita del fenomeno è utile individuare le aree di pro-venienza5 degli alunni stranieri. Negli ultimi anni, le principali aree geografi che d’

origine sono l’Europa centro-orientale, da cui proviene circa il 58% degli studenti non italiani e il Maghreb, da cui proviene circa il 22% degli alunni stranieri (medie quadriennali). È opportuno presentare anche la componente del Centro-Sud Ameri-ca (da cui nel 2003/2004 provengono 9 alunni stranieri su 100) e quella asiatiAmeri-ca che costituisce l’8,1% del totale (tab.15).

5 Gli stranieri sono stati distinti sulla base della seguente ripartizione delle aree geografi che di cittadi-nanza: “Unione europea”: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlan-da, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia; “Europa centro-orienta-le”: Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Rep. Ceca, Cipro, Croazia, Estonia, Jugoslavia (Serbia-Montenegro), Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Rep. Slovacca, Slovenia, Turchia, Ucraina, Ungheria; “Altri paesi europei”: Andorra, Città del Vaticano, Islanda, Lie-chtenstein, Malta, Monaco, Norvegia, San Marino, Svizzera; “Maghreb”: Algeria, Marocco e Tunisia;

“Altri paesi africani”: paesi dell’Africa esclusi quelli del Maghreb; “Asia”: gli Stati del continente asiati-co, escluso Cipro e Turchia; “Centro-Sud America”: gli Stati del continente americano, escluso Canada e USA; “Nord America, Oceania”: Canada, USA e Stati dell’Oceania (Servizio Statistica - PAT).

Tab.15. Alunni stranieri iscritti alla scuola statale e non della provincia di Trento per area di provenienza e anno scolastico (a.s. 2000/2001 - 2003/2004)

2000/2001 2001/2002 2002/2003 2003/2004

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Unione Europea 33 1,9 38 1,7 38 1,5 67 2,2

Europa centro-orientale 1.008 58,0 1.187 56,9 1.472 58,3 1.818 58,5

Altri paesi europei 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 0,1

Maghreb 392 22,6 516 24,4 562 22,3 625 20,1

Altri paesi africani 25 1,4 36 1,6 34 1,3 48 1,5

Asia 130 7,5 140 7,2 188 7,4 253 8,1

Centro-Sud America 143 8,2 162 8,1 225 8,9 280 9,0

Stati Uniti - Oceania 6 0,3 3 0,1 5 0,2 14 0,5

Totale 1.737 100,0 2.082 100,0 2.524 100,0 3.109 100,0

Fonte: elaborazione dati Servizio Statistica - PAT.

Tutte le aree geografi che registrano nel 2003/2004 degli aumenti nei valori as-soluti delle presenze scolastiche, mentre la distribuzione percentuale rimane quasi inalterata rispetto all’anno precedente, a parte il calo del 2,2% degli alunni di origine maghrebina e il lieve aumento (0,7%) della componente asiatica.

Gli stessi dati, ma disaggregati per ordini di scuola e relativi al 2004/2005, sugge-riscono alcune altre considerazioni (tab. 16).

La percentuale degli alunni provenienti dalle singole aree geografi che risulta mol-to diversa a seconda dell’ordine scolastico consideramol-to. Tra le presenze rilevate nelle scuole dell’infanzia e quelle delle secondarie superiori si registrano delle variazioni signifi cative: 16,4 punti per l’Europa centro-orientale e 7,7 per il Centro-Sud America (in questi due casi la più alta percentuale di allievi si riscontra nelle scuole superiori di II grado) e 22,8 punti per il Maghreb, che invece ha la punta massima di frequenza nelle scuole dell’infanzia e la minima nelle superiori. Alle stesse conclusioni, anche se le variazioni risultano meno eclatanti, si perviene considerando gli scarti tra le pre-senze per singolo ordine di scuola e la presenza media di ogni area geografi ca in tutti gli ordini scolastici, che nella tabella 16 è posta sotto la voce “totale”.

Tab.16. Distribuzione percentuale degli alunni con cittadinanza straniera per area geografi ca

centro-orientale 48,4 57,2 60,3 64,8 57,2

Maghreb 34,8 24,8 18,4 12,0 23,6

Asia 8,7 8,1 9,0 7,1 8,3

Centro-Sud

America 4,0 7,2 8,9 11,7 7,6

Altro 4,1 2,7 3,4 4,4 3,3

*S’intende per totale la media delle presenze dei minori delle singole aree geografi che in tutti gli ordini di scuola considerati.

Fonte: CINFORMI, Rapporto annuale 2005.

Questi dati possono essere in parte spiegati prendendo in considerazione le di-namiche familiari dei singoli gruppi nazionali. Si può ipotizzare una più bassa na-talità tra i migranti da alcuni Paesi dell’Est, quali la Polonia, l’Ucraina e la Moldavia e rilevare che le donne impegnate nel lavoro di cura non sono, nella maggioranza, troppo giovani, e non conducono con sé fi gli piccoli. Eventuali ricongiungimenti, fi -nora in numero contenuto, riguardano i fi gli adolescenti.6 Gli immigrati da altri Paesi dell’Europa centro-orientale, come Albania, Macedonia e Serbia-Montenegro, sono invece più radicati sul territorio e hanno una componente minorile più consistente. I rumeni costituiscono un’eccezione poiché, nonostante il recente insediamento, han-no alti tassi di crescita anche tra i mihan-nori e una presenza rilevante nelle scuole.

A un livello più generale si può osservare che, sulla maggiore presenza nelle scuo-le superiori statali di II grado di ragazzi (e soprattutto di ragazze) dell’Est europeo7 e anche dell’America centro-meridionale e sulla minore presenza, nello stesso ordi-ne di scuola, degli adolescenti maghrebini di ambedue i geordi-neri, incidono in primo luogo le diff erenti “storie” migratorie, la struttura per età e gli specifi ci processi di stabilizzazione di ogni comunità nazionale, oltre alle diverse dinamiche familiari (ad esempio, i tassi di natalità e l’andamento dei ricongiungimenti). Non sono però di se-condaria importanza il grado di scolarizzazione dei genitori e l’appartenenza sociale delle famiglie, che esercitano una forte infl uenza sulle aspettative nei confronti del-l’istruzione e quindi sulle scelte concrete che riguardano la prosecuzione degli studi e

6 La presenza di adolescenti ricongiunti alle madri che lavorano qui come “badanti” è un fenomeno che, in Trentino, è ancora allo stadio iniziale, di cui ci si può rendere conto da alcuni dati statistici recenti e, più concretamente, tramite la conoscenza diretta della realtà delle scuole superiori.

7 Questo aspetto è stato in parte già accennato nel paragrafo 2.3.

la tipologia di scuola superiore a cui iscriversi. A queste variabili si possono aggiun-gere l’importanza della qualità della scolarizzazione pregressa e il maggiore o minore desiderio d’integrazione, legato anche all’adesione al modello culturale occidentale.

Ad esempio, un genitore straniero potrebbe osservare che i piani di studio dei licei pongono l’accento sulla trasmissione dei fondamenti della cultura occidentale con molta maggiore puntualità di quanto non facciano i piani di studio degli istituti tec-nici e professionali, maggiormente fi nalizzati all’apprendimento di abilità tecniche, e prendere in considerazione anche questo elemento nella scelta della scuola superiore per i fi gli.

Un’interessante tabella presentata nel Dossier Caritas del 20048 incrocia le tipologie di istruzione superiore statale (esclusi, quindi, i centri di formazione professionale) con l’area geografi ca di provenienza degli studenti nell’anno scolastico 2003/2004. La conclusione che ne viene tratta è che, in Italia, gli studenti provenienti dall’Unione Europea a 15 membri (precedente all’allargamento del 2004) e dagli altri Paesi euro-pei non ancora comunitari (e quindi, dall’Est) risultano sovrarappresentati (rispetto alla loro presenza media nella scuola superiore) nei licei e nell’istruzione tecnica e sottorappresentati in quella professionale, mentre gli studenti africani sono sovrarap-presentati negli istituti professionali e sottorapsovrarap-presentati nei licei. La stessa conclusio-ne si ricava dall’esame dei dati e dalla conoscenza della realtà scolastica a livello della provincia di Trento.

In sintesi e per portare un esempio concreto, riferendosi ai minori nati nel nostro Paese o, ancor di più, a quelli che si ricongiungono in età pre-adolescenziale (e che quindi iniziano il percorso scolastico in Italia nelle scuole superiori di I grado), si può dire che è molto più probabile che possa accedere a una scuola superiore statale, e soprattutto a un liceo, un ragazzino o una ragazzina proveniente dall’Europa del-l’Est piuttosto che un coetaneo o una coetanea maghrebino/a. I dati sopra riportati in merito a questo aspetto fotografano una tendenza che, se persistesse nel tempo, potrebbe produrre sul piano sociale, e in un futuro non troppo lontano, conseguenze non auspicabili, su cui sarebbe importante che la scuola e la compagine sociale si interrogassero per tempo e in un’ottica di prevenzione.

2.6. Esiti degli alunni con cittadinanza non italiana

Nel documento Immigrazione nella scuola trentina (pagine 38-41)