2 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO E POTENZIALI RELAZIONI CON IL PUMS
2.2 PRINCIPALI VINCOLI E LIMITAZIONI ALLA TRASFORMABILITA’
2.2.2 Aree protette e siti della Rete Natura2000
La Rete Natura2000 è il sistema organizzato di aree destinato alla conservazione della biodiversità, presente nel territorio dell’Unione Europea, e in particolare alla tutela degli habitat (foreste, praterie, ambienti rocciosi, zone umide) e delle specie animali e vegetali rari e minacciati.
Nella Figura seguente sono indicate tutte le aree protette della regione Emilia-Romagna.
Pagina 45 di 82 Figura 30 Aree protette della regione Emilia-Romagna. Fonte Ambiente Regione Emilia-Romagna
Il SIC “Torriana, Montebello, Fiume Marecchia”
Nel territorio comunale di Santarcangelo di Romagna è presente il sito di importanza comunitaria (SIC) IT 4090002 “Torriana, Montebello, Fiume Marecchia” (Dir 92/43/CEE (Habitat), attuata con DPR n. 357/97.
DMA 3 aprile 2000, all. B elenco dei SIC italiani proposti), con all’interno l'Oasi di protezione della fauna di Torriana-Montebello (852,4 ha) (istituto definito da L.N.157/92 e disciplinato da L.R. 8/94 e succ. mod.). Tale sito, istituito con DGR n. 1876 del 14/11/2016, interessa i seguenti comuni illustrati nella tabella seguente.
Comune % del SIC all’interno del Comune
Rimini 3,13%
Santarcangelo di Romagna 11,40%
Poggio Berni 4,25%
Verucchio 11,36%
Torriana 69,70%
Tabella 24 Percentuale del SIC all’interno dei Comuni in Provincia di Rimini. Elaborazione Cras srl
Pagina 46 di 82 Figura 31 (a sinistra) Piano di gestione dei siti di importanza comunitaria (SIC), nazionale (SIN) e regionale (SIR) della
rete “Natura 2000” nella Provincia di Rimini
Figura 32 (a destra) Estensione del SIC nel territorio comunale di Santarcangelo di Romagna. Fonte Parchi Natura2000, Ambiente Regione Emilia-Romagna
Il SIC si sviluppa seguendo il corso del fiume Marecchia e comprende settori pedecollinari e collinari, sulle due sponde, fino al confine con San Marino e la provincia di Forlì-Cesena. L’estensione è di circa 14 km lungo il Marecchia, dalle cave di Santa Giustina in comune di Rimini, a valle, fino al limite con il Montefeltro a monte, all’altezza di Pietracuta, per una superficie complessiva di 2.742 ettari. Il SIC è caratterizzato da rupi calcaree e calanchi, rilievi di argille scagliose, “calcare di San Marino” e l’affioramento di gesso selenitico del messiniano a Montebello.
La conoide del Marecchia si estende da valle della stretta di Verucchio e prosegue fino al centro abitato di Santarcangelo di Romagna per arrivare sino al mare, allargandosi verso sud fino al centro di Rimini e verso nord fino oltre il centro abitato di Bellaria.
La conoide può essere suddivisa in tre ambiti: la pianura intravalliva, la conoide amalgamata, e la conoide multistrato. Questi tre ambiti corrispondono alle unità di paesaggio individuate dal PTCP di Rimini e dal PSC di Santarcangelo.
Pagina 47 di 82 Figura 33 La conoide del Marecchia e i suoi diversi ambiti
1. La pianura intravalliva è la sezione più nell’entroterra, che va dalla Verucchio a Santarcangelo. Essa è costituita da terrazzi di ghiaia (di spessore inferiore a 10m), sovrastati spesso da strati di sedimenti più fini.
Questi terrazzi sono sede di falde freatiche alimentate dalle piogge locali, dai canali e dal deflusso superficiale ed ipotermico dei versanti adiacenti.
2. Procedendo verso valle, dove lo spessore delle ghiaie passa rapidamente a molte decine di metri e finiscono gli affioramenti del substrato in alveo, comincia la conoide amalgamata. In questa sezione, le ghiaie sono affioranti o sepolte da uno strato di sedimenti più fini che diventa via via maggiore procedendo verso il mare. Lo spessore delle ghiaie amalgamate aumenta rapidamente da monte verso valle fino ad un massimo di circa 80 m, per poi assottigliarsi fino a chiudersi nella zona di Santa Giustina. Questa zona della conoide rappresenta un acquifero che funge da zona di ricarica principale di tutta la conoide del Marecchia, alimentato dal fiume, dalle piogge e dalle perdite dei canali che la attraversano.
3. La conoide multistrato è la sezione in cui le ghiaie non affiorano più (salvo in un unico tratto) e proseguono nel sottosuolo. Questa sezione è caratterizzata da un’alternanza di livelli grossolani, in cui le ghiaie sono dominanti, e livelli in cui prevalgono le litologie più fini. A valle della zona di amalgazione i corpi ghiaiosi si separano e tra essi si interpongono degli strati di depositi più fini di spessore via via crescente andando verso il mare. Gli acquiferi di questa zona sono sede di falde da cui viene prelevato un volume d’acqua molto
Pagina 48 di 82 significativo, tra cui buona parte di quella necessaria all’approvvigionamento idropotabile dell’area. Oltre agli acquiferi di natura alluvionale, nella zona costiera, a circa 80 m di profondità, al di sopra delle ghiaie, è presente un livello di sabbie marine attribuito al Tirreniano. L’acquifero marino, esteso per più di 10 km dal centro di Rimini sino ad oltre Igea Marina, viene in alcuni casi captato dai numerosi pozzi presenti lungo la costa. L’altro acquifero marino si trova tra le sabbie costiere del pleistocene medio basale (IMO – Sabbie di Imola).
Gli strati ghiaiosi si formano con cicli deposizionali alluvionali e questi strati sono molto vasti e di spessore decrescente da monte verso mare, ma comunque mai inferiore ai 3-5 m. Viceversa, i livelli fini tra essi interposti, costituiti da alternanze di limi sabbiosi, sabbie limose e argille, hanno uno spessore pressoché nullo a monte (dove affiorano le ghiaie) ed uno spessore massimo (fino a circa 30 m) nella zona costiera.
Queste alternanze cicliche sono il risultato deposizionale della ciclicità climatico eustatica del Pleistocene.
La conoide alluvionale del fiume Marecchia rappresenta dunque un importante serbatoio di acqua dolce che soddisfa il fabbisogno idrico di 200.000 residenti a cui si aggiungono 5-6 milioni di turisti da giugno a settembre. La tabella seguente illustra la capacità di stoccaggio dei bacini.
Capacità di stoccaggio dei bacini
Laghi caccia (prof media 50 cm) 19 chiari – 35 ettari Altri bacini di cava (prof media 50 cm) 32 laghi – 80 ettari
Totale 575.000 m3
Bacini di cava
Santarini, Adriascavi, Incal System, Pesaresi 4-5 Mm3 Impianto pesca sportiva (prof media 2 m) 7 laghi – 3.32 ettari 66.400 m3
Golf 16 laghi – 5.37 ettari 360.575 m3
Tabella 25 Stima delle capacità dei bacini nel bacino del Marecchia (Santolini e Morri, 2004)
I grandi invasi (Santarini, Adriascavi, In.Cal.System, Pesaresi) e gli altri specchi d'acqua a ridosso dell’alveo del Fiume Marecchia ospitano una discreta biodiversità.
Questo sistema di ampi bacini è l’area di maggiore interesse faunistico e naturalistico del Riminese. Le pareti ripide dei bacini sono di notevole importanza ecologica entro i quali si sono insediate vaste porzioni di bosco igrofilo. L'ampiezza degli specchi d'acqua, lo sviluppo di vegetazione arbustiva e arborea e la relativa tranquillità dell'area sono i fattori che hanno determinato nel tempo la grande ricettività ecologica di questi ambienti artificiali, vicarianti degli habitat naturali tipici dei tratti di pianura dei fiumi. I laghi di ex cava del Marecchia sono habitat importantissimi per un enorme numero di specie di uccelli acquatici, sia in fase di migrazione e svernamento, sia durante la stagione riproduttiva. Infatti, nel SIC sono stati censiti 22 habitat di interesse comunitario che complessivamente ricoprono il 17% della superficie; 7 di questi habitat sono prioritari.
Pagina 49 di 82 Il lago In.Cal.System di proprietà del Comune di Rimini è sicuramente il più interessante di questi bacini.
Elemento di grande importanza naturalistica è la colonia di aironi e cormorani composta da diverse specie di Ardeidae, insediata nel bosco ripariale del lago. L’importanza ornitologica del Lago In.Cal.System dipende, anche, dal vasto sistema di zone umide presente in quella porzione di fiume. Laghi di ex cava, stagni e corso d’acqua compongono, infatti, un mosaico ambientale in cui le diverse specie di uccelli acquatici trovano diversità di ambienti e risorse, con possibilità di realizzazione di molte nicchie ecologiche. La gestione degli habitat e delle specie è l’obiettivo primario del sito di Rete Natura2000.
In sintesi, gli interventi di ricarica artificiale delle risorse idriche e della conoide del Marecchia, non solo premettono di contrastare i periodi di siccità, aumentando la disponibilità idrica ad uso potabile per le comunità abitative riminesi nonché turistiche nei periodi estivi, ma la ricchezza di acqua in falda favorisce notevolmente l’insediamento di nuove specie animali, soprattutto acquatiche, nel territorio, dalla nidificazione alla riproduzione di un elevato numero di specie di avifauna, ottemperando al contempo agli obiettivi di conservazione previsti dal Piano di gestione del Sito Natura 2000.
Ulteriori vincoli e misure regolamentari valide per tutto il SIC riguardano l’attività turistico-ricreativa, l’attività venatoria e la gestione faunistica, l’attività di pesca e gestione della fauna ittica, l’urbanistica, edilizia, interventi su fabbricati e manufatti vari, viabilità, ecc.
Figura 34 SIC 4090002 “Torriana, Montebello, Fiume Marecchia”
Pagina 50 di 82 Il perimetro del SIC “Torriana, Montebello, Fiume Marecchia” per quanto di competenza del Comune di Santarcangelo di Romagna è individuato anche nella Tavola dei Vincoli n. 1 e nelle Tavole 3A, 3B e 3C del Piano Strutturale Comunale (PSC) vigente.