3 ORGANIZZAZIONE E CONTENUTI PREVISTI PER IL RAPPORTO AMBIENTALE
3.2 IMPATTI E BENEFICI AMBIENTALI ASSOCIABILI A UN PUMS
Il PUMS definisce le strategie prioritarie per soddisfare la variegata domanda di mobilità delle persone e delle imprese nelle aree urbane e periurbane, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita. Tale piano prevede scenari scadenzati nel tempo e una misurazione periodica degli effetti della sua attuazione. Essendo un piano flessibile, che guarda a un traguardo temporale di circa 10-15 anni, il PUMS può essere integrato con altre azioni e misure, purché in linea con i suoi principi base.
Tenendo conto di quanto premesso, le tematiche rispetto alle quali analizzare l’evenienza che il PUMS possa essere fonte di impatto negativo o positivo sull’ambiente si ritiene debbano essere:
• Il tema della qualità dell’aria e delle emissioni di gas climalteranti;
• L’inquinamento acustico;
• Il suolo, con riferimento al consumo di suolo ed il dissesto idrogeologico;
• La conservazione della biodiversità e gli aspetti naturalistici in generale;
• La tutela del paesaggio, dei beni culturali e della qualità urbana.
Affinché la redazione dei PUMS sia un’occasione per lo sviluppo di determinanti in grado di indurre importanti benefici per la città in termini di riduzione delle emissioni di inquinanti e risparmio energetico, si riportano le indicazioni degli "elementi minimi per la redazione delle linee di indirizzo dei PUMS" (Delibera 275/2016), seguite dalla stipula dei Protocolli d'intesa tra la Regione e i Comuni che hanno espresso la volontà di dotarsi di un PUMS. In particolare, tali elementi sono:
• rinnovo/potenziamento del parco autobus e filobus regionale a basso impatto ambientale;
• miglioramento dell'attrattività del Trasporto pubblico locale (Tpl) anche attraverso l'incremento delle corsie preferenziali e la fluidificazione del traffico;
• potenziamento dello spostamento in bici, delle piste ciclo-pedonali in ambito urbano, degli appositi servizi di deposito e noleggio bici e promozione dei percorsi sicuri casa-scuola/casa-lavoro;
• riqualificazione delle fermate del Tpl anche nei punti di interscambio modale ferro-gomma-bici per consentire il superamento delle barriere architettoniche e migliorarne l'accessibilità;
• sviluppo dell'intermodalità articolata sulle stazioni ferroviarie ad integrazione e complementarietà delle altre forme di spostamento (Tpl, bike-sharing, Mi muovo in bici, car-sharing, car-pooling, parcheggi di interscambio, ciclabilità);
Pagina 64 di 82
• controllo dell'accesso e della sosta nelle aree urbane con aumento delle zone 30, aree pedonali e delle ZTL;
• rinnovo del parco veicolare privato con applicazione delle limitazioni alla circolazione dei veicoli privati nei centri abitati definiti dal PAIR 2020;
• promozione dei mezzi a basso impatto ambientale, anche facilitando l'accesso e la sosta dei veicoli meno inquinanti nelle ZTL, Mi Muovo elettrico, e promuovendo l'eco-driving anche con il supporto dell'ITS;
• sviluppo della infomobilità, dell'ITS e delle apparecchiature tecnologiche pubbliche e private di informazione e comunicazione all'utenza;
• sicurezza stradale, interventi derivanti dai Piani della Sicurezza Stradale Urbana, o dall'individuazione dei “tronchi neri” o “punti neri”;
• logistica delle merci urbane con promozione dei veicoli meno inquinanti.
A livello nazionale, sono state pubblicate sulla Gazzetta ufficiale del 5/10/2017 le linee guida ministeriali, con l'obiettivo di favorire l'applicazione omogenea e coordinata dei PUMS. In particolare vengono individuate procedure uniformi per la redazione e approvazione dei PUMS, azioni per la concreta attuazione delle strategie e indicatori da utilizzare per la verifica del raggiungimento degli obiettivi.
Di seguito si presenta una disamina basata su analogie con casi analoghi e ragionevoli deduzioni che nascono dalla considerazione delle azioni di piano che singolarmente o congiuntamente possono indurre effetti ambientali positivi o negativi.
Il tutto considerando che la città di Santarcangelo, come evidenziato nelle analisi che ne hanno descritto lo stato iniziale, presenta discreti valori ambientali ed alcune criticità.
Con riferimenti all’intero territorio comunale, lo stato ambientale è sicuramente caratterizzato da significative positività dovute agli aspetti naturalistici provate dall’ampio interessamento del territorio comunale da habitat naturalistici di grande interesse sancito anche dalla importante presenza di siti della Rete Natura2000.
Tale grande interesse coincide con quello paesaggistico che non coinvolge solo le aree naturali ma anche la parte antropizzata del territorio che conserva molti elementi di interesse dove sono presenti le aree maggiormente edificate.
Fa da contraltare alla bellezza del territorio la sua fragilità idrogeologica che si è manifestata in più occasioni, causando danni alla città e alle sue infrastrutture. Tale fragilità è nota e rappresentata nei documenti della pianificazione di bacino che illustra come il territorio sia interessato in più parti dalla presenza di zone con gradi variabili di rischio di frana o di alluvione.
Per quanto riguarda la qualità dell’ambiente sotto il profilo dell’inquinamento atmosferico, la città di Santarcangelo, non risulta presentare criticità particolari, fatta eccezione che per le concentrazioni di ozono, non direttamente correlato però alla fonte traffico, che non va diminuendo con il tempo e che quindi continua a rappresentare, nel periodo estivo, una significativa criticità per il territorio e, in generale, per tutto il bacino padano.
Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, sono presenti delle aree verdi “particolarmente protette” nei pressi del centro storico. Esistono perciò delle situazioni di criticità locali, le aree di colore rosso vermiglio,
Pagina 65 di 82 dove si determinano contiguità fra le aree industriali ed aree residenziali come ad esempio tra Santa Giustina e via Emilia.
Rispetto a questo quadro, si ritiene che le azioni che si potrebbero prevedere dal PUMS non siano possibile causa di impatti negativi significativi. Si evidenzia invece la positività di molte azioni soprattutto nel rispetto delle tematiche legate alla qualità dell’aria e all’inquinamento acustico.
Infatti, l’insieme delle azioni di regolazione del traffico, di aumento della ciclabilità e delle zone a traffico limitato, di potenziamento del TPL, l’implementazione o il potenziamento della sharing mobility, ecc. creerà un nuovo ecosistema urbano in cui i cittadini sapranno che ci sono alternative concrete e variegate all’uso della propria automobile per cui è ragionevole immaginare che nel medio-lungo termine la quantità di spostamenti condotti con veicoli inquinanti cali significativamente con tutto ciò che ne consegue in termini di emissioni inquinanti e di qualità dell’aria.
Il masterplan Santarcangelopiù, redatto tra il 2015 e il 2016, contiene una visione a lungo raggio che riguarda differenti ambiti della città: per quanto riguarda il tema della mobilità, il PUMS ambisce a concretizzare e sviluppare questa visione.
Rispetto ad altre componenti ambientali, auspicando una sostanziale leggerezza delle scelte di carattere infrastrutturale (interventi come risagomatura, canalizzazioni, sistemazioni e piste o corsie ciclabili in aree già artificializzate) è presumibile che il rischio di impatto negativi sia davvero molto limitato.
Le analisi da condurre in occasione del Rapporto Ambientale verificheranno la giustezza di questa previsione.
Sicuramente il piano dovrà evitare di coinvolgere con impatti negativi la zona del Marecchia interessata dalla presenza di un sito di interesse comunitario.
Tra le misure trasversali di conservazione del SIC ricordiamo quelle relative a:
• Viabilità extraurbana principale e secondaria: riduzione dell’impatto della viabilità su specie e habitat attraverso l’adozione di misure di mitigazione quali sottopassaggi o altre misure idonee alla riduzione dell’impatto veicolare per la fauna minore in presenza di corridoi ecologici locali ad alta densità di individui durante l’anno o concentrati nei periodi di migrazione;
• Infrastrutture idrauliche: rimozione o adeguamento dei manufatti esistenti che causano interruzione del “continuum” dei corsi d’acqua e limitano i naturali spostamenti della fauna ittica di interesse comunitario;
• Indirizzi gestionali e di tutela delle specie e habitat;
• Incentivi;
• Monitoraggi;
• Divulgazione e didattica per informare e sensibilizzare popolazione, turisti, cacciatori, pescatori, operatori economici locali, e scuole relativamente alla conservazione della biodiversità e alle specie che potenzialmente interferiscono con le attività produttive, attraverso la predisposizione di materiale informativo;
• Misure di conservazione per habitat, specie animali e vegetali.
In estrema sintesi, appare evidente che se il PUMS riuscirà ad osservare i principi sui è fondata la sua istituzione la sua attuazione non dovrebbe comportare impatti negativi significativi ma saranno occasione
Pagina 66 di 82 per lo sviluppo di determinanti in grado di indurre importanti benefici per la città in termini di riduzione delle emissioni di inquinanti e risparmio energetico, nonché di netto miglioramento per la qualità di vita urbana.