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Arrivi, sbarchi, rimpatrio di Patrizia Laurano

Nel documento Dibattiti, politiche e normative (pagine 121-129)

Parte III – Notizie 2 Cronaca: temi e

Grafico 35 – Possibili spiegazioni del fatto di cronaca descritto

3. Arrivi, sbarchi, rimpatrio di Patrizia Laurano

Sintesi Questo

capitolo

Questo capitolo analizza i dati relativi alla sezione della scheda di rilevazione dedicata alle notizie su sbarchi, arrivi e

rimpatri, collegate quindi alla tematica dell’immigrazione. Il metodo L’obiettivo è di ricostruire le modalità con cui sono costruiti questi tipi di pezzi dal giornalista ed il tipo di informazioni in

essi contenuti. L’analisi procede sempre in maniera

comparativa, affiancando i dati dei telegiornali e quelli dei

quotidiani al fine di cogliere eventuali specificità del racconto dovute al medium utilizzato.

Risultati Un primo dato che colpisce anche in questo caso è la bassa numerosità degli articoli e dei servizi analizzati, dovuta al

fatto che non sempre è stato possibile rintracciare nei pezzi facenti parte del corpus gli elementi indagati nella domanda. Nel caso delle notizie sugli sbarchi, inoltre, il risultato risente del periodo di rilevazione che, coprendo l’arco temporale tra gennaio e giugno 2008, ha lasciato fuori i mesi estivi in cui aumentano esponenzialmente gli arrivi via mare nel nostro paese.

Altro dato significativo riguarda il linguaggio utilizzato, in particolare i termini utilizzati per descrivere i migranti, tra cui ancora una volta troviamo “clandestino” al primo posto sia negli articoli che nei servizi.

La sezione J della scheda di rilevazione è appositamente dedicata ad approfondire alcuni aspetti relativi esclusivamente alle notizie ri- guardanti arrivi e sbarchi. Il primo dato da sottolineare riguarda l’incidenza, a livello numerico, di questo tipo di notizie (Grafico 36).

Grafico 36 – Notizie di arrivi, sbarchi, rimpatri (V.A.)

Totale: 1540 articoli, 1084 servizi.

Come emerge dal Grafico 36, l’incidenza delle notizie relative a sbar- chi, arrivi o rimpatri si attesta, sia per i quotidiani che per i telegiorna- li, intorno al 3% del totale. Naturalmente, nella lettura di questo dato, occorre tenere presente che il periodo della rilevazione (da gennaio a giugno) ha coinciso con mesi poco favorevoli, dal punto di vista cli- matico, agli sbarchi via mare.

In riferimento al contenuto di questo tipo di articoli e servizi, emerge chiaramente come siano sempre argomenti legati ad operazioni di soccorso in mare o al resoconto di un naufragio o di uno sbarco ad es- sere prevalenti2, a fronte di una quasi totale assenza di fatti riguar-

danti altri tipologie di ingresso nel nostro paese.

Il dato è ancora più significativo se rapportato alle testate giornalisti- che (Tabella 59 e Tabella 60).

arrivi, sbarchi, rimpatrio; 42 arrivi, sbarchi, rimpatrio; 26 altre notizie; 58 altre notizie; 74 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 quotidiani telegiornali

Tabella 59 – Tipologia delle notizie relative a sbarchi, arrivi, rimpatri (V.A.)

telegiornali quotidiani

Iniziative o operazioni di contrasto delle forze

dell’ordine o militari 6 0

Uno o più sbarchi via mare 14 1 Operazioni di soccorso ad un’imbarcazione 16 1 Il resoconto o annuncio di un incidente o

naufragio 15 2

L’ingresso non regolare in territorio italiano

(non “via mare”) 2 0

Incidente avvenuto durante l’ingresso (non “via

mare”) 0 0

Respingimenti o accompagnamenti alla frontiera 1 1 Rimpatrio nel paese d’origine 0 0

Totale: 42 articoli, 31 servizi.

Emerge chiaramente dalla lettura della Tabella 60 che è soprattutto il telegiornale de La7 a dare questo tipo di notizie, soffermandosi in particolare sugli sbarchi via mare, seguita dal notiziario di Italia1,

Studio Aperto, che riferisce soprattutto di operazioni di soccorso ad

un’imbarcazione, così come il Tg3. Colpisce il dato quasi nullo del

Tg1.

Tabella 60 – Telegiornali. Tipologia delle notizie relative a sbarchi, arri- vi, rimpatri per testata (V.A.)

Tg1 Tg2 Tg3 Tg4 Tg5 Studi

o

Aperto TgLa7 Iniziative o operazioni di contrasto

delle forze dell’ordine o militari 0 0 0 4 1 0 1 Uno o più sbarchi via mare 0 1 1 4 0 2 6

Operazioni di soccorso ad

un’imbarcazione 0 1 4 3 1 4 3 Il resoconto o annuncio di un

incidente o naufragio 1 1 3 3 4 2 1 L’ingresso non regolare in territorio

italiano (non “via mare”) 0 0 0 0 1 1 0 Incidente avvenuto durante

l’ingresso (non “via mare”) 0 0 0 0 0 0 0 Respingimenti o accompagnamenti

alla frontiera 0 0 0 1 0 0 0 Rimpatrio nel paese d’origine 0 0 0 0 0 0 0

Emerge chiaramente dalla lettura della Tabella 60 che è soprattutto il telegiornale de La7 a dare questo tipo di notizie, soffermandosi in particolare sugli sbarchi via mare, seguita dal notiziario di Italia1,

Studio Aperto, che riferisce soprattutto di operazioni di soccorso ad

un’imbarcazione, così come il Tg3. Colpisce il dato quasi nullo del

Tg1.

Tabella 61 – Quotidiani. Tipologia delle notizie relative a sbarchi, arrivi, rimpatri per testata (valori assoluti)

Il Giornale Avvenire L’Unità

Iniziative o operazioni di contrasto

delle forze dell’ordine o militari 0 0 0 Uno o più sbarchi via mare 0 1 0

Operazioni di soccorso ad

un’imbarcazione 0 1 0

Il resoconto o annuncio di un incidente

o naufragio 0 1 1

L’ingresso non regolare in territorio

italiano (non “via mare”) 0 0 0

Incidente avvenuto durante l’ingresso

(non “via mare”) 0 0 0

Respingimenti o accompagnamenti alla

frontiera 1 0 0

Rimpatrio nel paese d’origine 0 0 0

Il risultato ottenuto dai quotidiani mostra dati ancora più bassi, su cui sembra incongruo fornire un’interpretazione, limitandosi ad osserva- re che l’Avvenire si mostra una testata piuttosto sensibile alle temati- che e alle notizie legate all’immigrazione.

Appare evidente che non sempre le notizie attinenti ad arrivi, sbarchi e rimpatri hanno trovato una più specifica descrizione, riducendo in questo modo – anche in maniera significativa – le occorrenze riscon- trate. Più articolate sembrano, invece, le risposte alla domanda che chiedeva di indicare i termini utilizzati per descrivere i protagonisti dello sbarco. Come si osserva nella Tabella 62, i servizi di telegiornali mostrano una maggiore varietà lessicale, mentre i quotidiani alterna- no soprattutto le espressioni “immigrato” e “clandestino”.

Tabella 62 – Termini utilizzati per descrivere i protagonisti dello sbar- co/arrivo (V.A.) telegiornali quotidiani Immigrato/i 18 30 Clandestino 23 28 Irregolare 9 11 Disperato/i 16 1 Migrante/i 15 5 Extracomunitario/i 15 6 Profugo/i 12 1 Naufrago/i 12 2 Rifugiato/i 11 1 Richiedente/i asilo 11 1 Scafista/i 10 0 Povero/i 10 1 Totale: 42 articoli, 31 servizi. Possibili più risposte.

Appare significativo anche il risultato ottenuto da “rifugiato” e “ri- chiedente asilo”: termini che rinviano a tematiche affrontate soprat- tutto dal Tg3 e Tg4, per quanto riguarda i telegiornali, e dall’Avvenire per i quotidiani.

Il ruolo ricoperto dal linguaggio e, in particolare, i termini utilizzati per definire i protagonisti di questo tipo di notizie risultano fonda- mentali nel delineare i contorni del discorso pubblico intorno all’immigrazione. I giornalisti usano le definizioni illustrate nella ta- bella 50 spesso come sinonimi, mentre in realtà rimandano a situazio- ni e contesti molto differenti. Ad esempio, i migranti sono raffigurati come “richiedenti asilo” in pochissimi casi nei telegiornali e pratica- mente mai nei quotidiani (un solo caso riscontrato nel nostro periodo campione). Eppure nell’anno 2008, anno della nostra rilevazione, del 13% complessivo dei migranti giunti in Italia via mare, quindi attra- verso sbarchi, ben il 73% era costituito da “richiedenti asilo”, cioè da persone vittime di persecuzioni, guerre o altre situazioni per cui può richiedere, in base alla Convenzione di Ginevra del 1951, la protezio- ne internazionale. Questo tipo di persone non sono affatto riconduci- bili ai migranti irregolari, anche se giungono in maniera illegale (co- me nel caso dello sbarco) e senza documenti.

Ancora più importante è riflettere sulla parola “clandestino” che, mo- stra la tabella 65, è la più frequentemente utilizzata da telegiornali e quotidiani. Il termine è sempre più usato come equivalente di “crimi- nale” (al di là della recente introduzione del reato di immigrazione clandestina) attraverso l’accostamento di parole, espressioni, info- graphics che contribuiscono a creare una stretta associazione tra la criminalità straniera e la condizione di clandestinità. In questo modo non solo il discorso sulla

delinquenza straniera confluisce, e talvolta si esaurisce, nelle proposte di espulsione degli stra- nieri non in regola con il permesso di soggiorno, ma contribuisce a opera- re una dicotomizzazione tra un’immigrazione “buona” ed una “catti- va”, dove nella prima rientrano coloro che pos- sono entrare a far parte del noi, della nostra co- munità, e nella seconda confluiscono – in manie- ra indistinta – criminali e clandestini.

Nel tentativo di rico- struire in maniera più esatta il contenuto di questo tipo di articoli e di servizi, sono state in- serite alcune domande volte a sottolineare la

presenza di particolari categorie di persone durante gli sbarchi ed i riferimenti, “espliciti e significativi”, ad alcune azioni ed attività ine- renti gli arrivi. Nel primo caso, non è stata rilevata una particolare at- tenzione verso specifici soggetti; qualora questo avvenga si sottolinea soprattutto la presenza di donne e bambini (Grafico 37).

Rifugiati e richiedenti asilo: lo scenario italiano

In Italia, attualmente, i rifugiati sono 58mila e nel 2011 nel paese sono state presentate circa 34mila domande d’asilo. Nonostante il trend sia in continua crescita in tutta Europa, il nostro paese è ancora quello che presenta le cifre più basse: i rifugiati, infatti (dati 2008), sono solo lo 0,7%, ovvero 1 ogni 1.500 abitanti. La maggior parte delle oltre 100mila domande d’asilo presentate in Italia dal 1990 al 2000 è stata inoltrata da persone provenienti da Albania (21.300), Repubblica Federale di Jugoslavia (12.197), Iraq (12.132), Romania (6.114) e Turchia (4.250). Si trattava dunque

principalmente di albanesi, di kosovari di etnia albanese e di curdi provenienti dall’Iraq e dalla Turchia. Nel 2008, il maggior numero di domande è stato presentato da cittadini della Nigeria (5.333 domande), seguiti da persone in fuga dalla Somalia (4.473 domande), dall'Eritrea (2.739), dall'Afghanistan (2.005) e dalla Costa d'Avorio (1.844).

Nonostante i cambiamenti intervenuti a livello legislativo, soprattutto in accoglienza delle direttive europee in materia, l’Italia è ancora piuttosto indietro nel garantire un sistema organico e funzionale di accoglienza, protezione, integrazione.

Grafico 37 – Riferimenti a specifiche categorie di persone (V.A.)

Totale: 42 articoli, 26 servizi.

In riferimento, invece, ai possibili riferimenti contenuti nell’articolo o nel servizio dedicati a sbarchi e arrivi appare particolarmente signifi- cativo soffermarsi sulla “assenze” piuttosto che sulla presenza di al- cuni elementi.

Presenza di donne e bambini

Il 2008 è stato caratterizzato da un massiccio aumento di sbarchi e da una forte crescita di presenza femminile: dall’8% all’11% del totale. In particolare, sono aumentate le giovani donne provenienti dalla Nigeria3 e significativo appare anche

l’incremento del 3% di donne in gravidanza e del 5% di bambini. Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, spiega l’alto numero di sbarchi anche con «il cambio di strategia messo in atto dalle

organizzazioni criminali che allestiscono i viaggi dei clandestini. Adesso ci sono molti più sbarchi perché vengono utilizzate soprattutto piccole imbarcazioni: in

vetroresina e malridotte oppure gommoni in generale, autocostruiti sui quali vengono imbarcate da 40 a 45 persone. Così che la traversata è sempre pericolosa».

In particolare nei quotidiani non si parla mai né delle caratteristiche e delle “condizioni igieniche” delle imbarcazioni o dei veicoli, né delle “condizioni socioeconomiche” dei luoghi di partenza, né di “storie personali” delle persone arrivate.

Risultati molto bassi sono ottenuti anche da “riferimenti ad attività di contrasto o di pattugliamento da parte di forze dell’ordine” e da

donne e bambini; 15 donne e bambini; 24 nessuna categoria in particolare; 23 nessuna categoria in particolare; 16 altro; 4 altro; 0 0% 20% 40% 60% 80% 100% quotidiani telegiornali

“provvedimenti e norme di altri paesi in materia di sbarchi”. Nel caso dei telegiornali, i dati appaiono più equilibrati e tutte le modalità pre- viste raccolgono almeno un’occorrenza.

In riferimento, invece, ai possibili riferimenti contenuti nell’articolo o nel servizio dedicati a sbarchi e arrivi appare particolarmente significativo soffermarsi sulla “assenze” piuttosto che sulla presenza, abbastanza scontata, di alcuni elementi (le “attività di soccorso e assistenza” in mare e a terra, ma anche le “condizioni meteo e del mare”).

In particolare nei quotidiani non si parla mai né delle caratteristiche e delle “condizioni igieniche” delle imbarcazioni o dei veicoli, né delle “condizioni socioeconomiche” dei luoghi di partenza, né di “storie personali” delle persone arrivate. Risultati molto bassi sono ottenuti anche da “riferimenti ad attività di contrasto o di pattugliamento da parte di forze dell’ordine” e da “provvedimenti e norme di altri paesi in materia di sbarchi”. Nel caso dei telegiornali, i dati appaiono più equilibrati e tutte le modalità previste raccolgono almeno un’occorrenza.

Parte III – Notizie

4. Dibattiti, politiche e

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