• Non ci sono risultati.

Capitolo 1 Il Modello 231 e i Sistemi di Gestione Integrati nel quadro del Sistema d

3.3 Art 25-septies D.Lgs 231/01: i reati in materia di sicurezza sul lavoro Analis

adeguamenti da apportare in ottica 231.

Art. 25-Septies D.Lgs. 231/2001 Omicidio colposo o lesioni gravi e gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro art. 589 c.p. Omicidio colposo

Chiunque cagiona per colpa [c.p. 43] la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

Se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni (2). (comma così modificato dalla L. 23 marzo 2016, n. 41, a decorrere dal 25 marzo 2016)

…..omissis…..

Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni quindici.

148 art. 590 c.p. Lesioni personali colpose

Chiunque cagiona ad altri, per colpa, una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a trecentonove euro.

Se la lesione è grave, la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da centoventitre euro a seicentodiciannove euro; se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da trecentonove euro a milleduecentotrentanove euro.

Se i fatti di cui al precedente capoverso sono commessi con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, la pena per le lesioni gravi è reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime e' della reclusione da uno a tre anni.

……omissis……

Nel caso di lesioni di più persone si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata fino al triplo; ma la pena della reclusione non può superare gli anni cinque.

Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo nei casi previsti nel primo e secondo capoverso, limitatamente ai fatti commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all'igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale.

I reati di cui al presente articolo sono imputabili per colpa e possono essere commessi da chiunque, quindi si denota un’elevata area di estensione all’interno delle aziende. Ai fini della responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/01, rilevano tuttavia quei casi che hanno dato luogo ad un interesse o vantaggio per l’organizzazione che, per questa tipologia di reati, può essere ravvisato nel risparmio di tempo e di risorse economiche per non aver sostenuto i costi per la sicurezza, poiché deve comunque ritrovarsi un interesse o un vantaggio per l’Ente che si ravvisa nella presenza di questi elementi, come più volte stabilito in varie sentenze della Corte di Cassazione.

Nel contesto aziendale di Ecomar Italia spa si può osservare una notevole attenzione per gli aspetti che riguardano la sicurezza. Tale attenzione è dettata dal tipo di attività svolta, in quanto la lavorazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi già di per sé comporta un rischio ed avviene con impiego di sostanze chimiche, pericolo di incendio, presenza di fonte radioattiva nelle apparecchiature di laboratorio. Inoltre, sono presenti parti in amianto che necessitano di accurate attività di monitoraggio.

Per quanto sopra, l’azienda ha ritenuto di dotarsi di un sistema di gestione secondo lo standard OHSAS 18001 a garanzia del puntuale adempimento delle prescrizioni imposte dalla suddetta norma e, ancor più, delle disposizioni legislative e di dotarsi di certificazione da parte di organismo accreditato per garantire la effettiva messa in pratica ed il suo mantenimento.

Aree/Funzioni interessate:

- possono ritenersi tutte, ma ovviamente all’interno delle funzioni Logistica, Gestione stabilimento, Laboratorio e Manutenzione la possibilità di incorrere in tali rischi è

149 assai maggiore rispetto a quanto possa accadere nell’ambito della funzione commerciale o amministrativa.

Soggetti sensibili: trattandosi di reati colposi, l’Amministratore Unico, i responsabili di funzione e tutti i dipendenti possono ritenersi interessati, ovviamente secondo gradi molto diversi di probabilità. I dipendenti delle funzioni Logistica, Gestione stabilimento, Laboratorio e Manutenzione sono quelli maggiormente esposti al rischio di commettere tali fattispecie di reati. Vi rientrano anche i soggetti che secondo la definizione della norma rientrano nella categoria dei “lavoratori” e i lavoratori di ditte terze che si possano trovare presso lo stabilimento in quanto stiano svolgendo una qualche lavorazione. Questi aspetti sono gestiti e regolati con l’emissione del DUVRI.

Matrice aree/reati art. 25 septies

ECOMAR ITALIA S.p.A. identifica tutti i propri rischi aziendali tramite il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) dal quale derivano le azioni di miglioramento in relazione alle attività aziendali, ai rischi presso i luoghi di lavoro ed in funzione del proprio personale.

Pertanto, per quanto riguarda i reati in esame, la politica per la sicurezza, le procedure nonché le valutazioni del rischio effettuate in ambito OHSAS 18001 possono, quindi,

aree/funzioni aziendali Art. 589 omicidio colposo Art. 590 lesioni personali colpose Commerciale x x Direzione tecnica x x Laboratorio x x Stabilimento x x Manutenzione x x Amministrazione x x Acquisti x x Logistica x x area sicurezza/qualità/ambiente x x Art. 25 septies omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla

150 essere richiamate e fatte proprie dal Modello 231 senza aggiungere ulteriori percorsi di mappatura e analisi del rischio.

Infatti, l’art. 30 del D.lgs. 81/08 riconosce la BS OHASAS 18001:2007 e le linee guida UNI-INAIL quali modelli che, per le parti corrispondenti, si presumono conformi ai requisiti richiesti dal D.Lgs. 231/01. Sul significato di parti corrispondenti si rinvia a quanto già esposto nel paragrafo 1.4.3.

Misure integrative da implementare:

Quindi, in merito a tali fattispecie di reato, è necessario porre in essere quelle integrazioni che riguardano la nomina dell’organismo di Vigilanza ed il suo funzionamento, nonché i flussi informativi verso tale organo, la verifica dell’effettivo riesame da parte dell’Alta Direzione e l’introduzione di un codice disciplinare che preveda l’applicazione di sanzioni per coloro che non rispettano gli obblighi ai quali sono tenuti. Inoltre, sarebbe opportuno dare evidenza delle risorse stanziate per far fronte alle necessità in materia di sicurezza con voci specifiche di spesa all’interno del budget e verificare l’effettivo utilizzo di tali risorse per l’attuazione degli investimenti/costi individuati.

Una volta effettuati questi passi si potrà ritenere che il Modello 231 con riferimento alla prevenzione di tali reati sia efficace e idoneo.

Appare allora evidente come la presenza di tale sistema certificato sia un’opportunità da cogliere per adottare il Modello 231 a costo contenuto in quanto si tratta di perfezionare un sistema di gestione (esclusivamente per ciò che concerne la prevenzione dei suddetti reati) già quasi completo e, cosa non di poco conto, per gli elementi compresi nel sistema OHSAS 18001, riconosciuto idoneo dal legislatore. Quale ulteriore incentivo per l’adozione, si può considerare che l’Inail pubblica quasi ogni anno bandi per l’assegnazione di contributi in parte anche a fondo perduto (per l’anno 2016 l’aliquota è stata del 65%) per la realizzazione e adozione di Modelli 231.

Al fine di esaustività espositiva, verranno descritte le principali categorie di rischio valutate che si distinguono in: rischi per la salute, rischi per la sicurezza, aspetti organizzativi e gestionali, rischio specifico di incendio.

I rischi specifici valutati sono i seguenti:

- caduta dall’alto che riguarda gli autisti esterni nell’attività di apertura dei bocchelli sulle autocisterne;

151 - valutazione del rischio elettrico che può comportare rischio di shock elettrico con una molteplicità di effetti di varia gravità, nonché rischi per la sicurezza per innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni, rischi di movimentazione annuale dei carichi a livelli differenziati a seconda delle mansioni. L’esposizione massima si ha per i manutentori;

- rischi connessi alla movimentazione manuale dei carichi, valutato come basso per coloro che operano negli impianti e trascurabile per impiegati e responsabili;

- rischi ai danni dell’apparato muscolo-scheletrico e videoterminali;

- esposizione ad agenti fisici: rumore, vibrazioni, esposizione ai campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti che sono risultate tutte a rischio basso ai fini OHSAS 18001;

- rischio biologico per il quale sono attivati tutti gli strumenti di prevenzione;

- rischio chimico risultato non irrilevante per la salute dei lavoratori e non basso per la sicurezza. Infatti, l’azienda è soggetta al controllo dei VVF per la presenza di attività a rischio di incendio specifico. Per questo rischio le attività sensibili risultano essere: o manipolazione di sostanze utilizzate per il trattamento dei rifiuti utilizzati presso

entrambe le sedi;

o manipolazione di agenti chimici utilizzati nei laboratori di analisi per la conduzione di analisi chimico-fisiche per la classificazione e certificazione analitica dei rifiuti, utilizzati presso entrambe le sedi;

o possibile rilascio nell’ambiente di lavoro di sostanze contenute nei rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali industriali: tale rischio è limitato in quanto gli autisti scaricano il mezzo direttamente nei serbatoi di trattamento (rifiuti liquidi), mentre per quanto riguarda il trattamento di rifiuti solidi (sede di Vada) tale rischio si può manifestare durante la miscelazione nelle vasche interrate all’interno del capannone, tuttavia il locale è dotato di impianto di aspirazione che mantiene in depressione il locale e i dipendenti operano a bordo mezzo. Infine gli addetti di impianto possono essere esposti al contatto con rifiuti pericolosi durante le operazioni di prelievo dei campioni dagli automezzi in ingresso nei due stabilimenti il cui rischio da inalazione è minimo e per quanto riguarda il contatto si ritiene necessario e sufficiente effettuare il prelievo con guanti di protezione contro il rischio chimico;

152 o esposizione ad agenti cancerogeni: le operazioni svolte ed il livello di esposizione è ridotto al limite del tecnicamente possibile ed unitamente al protocollo sanitario adottato garantiscono un adeguato controllo preventivo e di protezione;

o esposizione all’amianto: l’azienda mantiene sotto controllo il rischio effettuando periodicamente misurazioni in ambiente di lavoro nelle postazioni potenzialmente a rischio e risulta molto al di sotto delle soglie stabilite per legge;

o rischio esplosione: (atmosfera esplosiva è una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta) riguarda lo stabilimento di Vada per il quale è stata predisposta specifica valutazione, a Collesalvetti è presente soltanto una caldaia per la quale è stata individuata la necessità di inserire la valvola di intercettazione del combustibile.

Sono stati valutati ulteriori rischi che non risultano rilevanti ai fini 231. Riveste, invece, interesse il rischio legato all’abuso di alcol e sostanze psicotrope in quanto è stato previsto di rendere noto ai dipendenti il divieto di utilizzare sostanze alcoliche o psicotrope durante l’orario di lavoro e nelle ore precedenti all’inizio turno ed il rischio di incidente automobilistico per il quale sono previste misure di prevenzione relative alla manutenzione dei mezzi e divieti e obblighi (es. allacciare le cinture, divieto di superare il limite di velocità).

Per fronteggiare tutti i rischi esaminati sono state stabilite specifiche procedure ed istruzioni.

Per la gestione delle emergenze sono presenti appositi presidi.

Se si considera il trend degli infortuni, si possono rilevare i seguenti dati storici dal 2010 ad oggi:

- anno 2010: n. 3 infortuni ognuno per cause diverse. Quello con la prognosi più lunga è dovuto ad un incidente stradale (60 gg), gli altri sono stati molto lievi; - anno 2011: n.1 infortunio con prognosi di 31 gg;

- anni dal 2012 al 2015: nessun infortunio;

- anno 2016: n. 1 infortunio per errata procedura di miscelazione: 1 giorno.

Nessuno di questi infortuni si avvicina alla gravità prevista dalle fattispecie di reato 231 e le cause risultano molto eterogenee.

Le figure presenti in materia di sicurezza per le quali sono stati specificati compiti e responsabilità sono quelle previste dal D. Lgs. 81/08:

153 - il Responsabile servizio protezione e prevenzione (RSPP) che gestisce l’organizzazione del servizio in base a quanto previsto dal D. Lgs. n. 81/2008 le cui competenze e responsabilità sono riportate nel MSI (Manuale del Sistema integrato);

- il Gruppo Sicurezza i cui membri partecipano attivamente alla gestione di tutte le attività del SI, con particolare riferimento alla sicurezza sul lavoro e garantiscono i flussi informativi relativi alle anomalie ed alle non conformità riscontrate;

- Medico competente: assolve agli obblighi di cui all’art. 25 del D. Lgs. n. 81/2008 e svolge i compiti previsti dalla normativa in materia di sorveglianza sanitaria in base a quanto previsto dal D. Lgs. n. 81/2008, sez. V. (partecipa alla valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria ecc.);

- Preposto: assolve agli obblighi di cui all’art. 19 del D. Lgs. n. 81/2008 tra cui sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali;

- Rappresentante dei lavoratori;

- Addetti emergenza: che contribuiscono alla gestione della sicurezza, secondo quanto stabilito dal D. Lgs. n. 81/2008, ed in particolare applicando le misure di cui agli art. 45 (primo soccorso) e 46 (prevenzione incendi), per cui sono stati adeguatamente formati.

Vi sono poi tutti i lavoratori con i loro obblighi, secondo quanto stabilito dal D. Lgs. n. 81/2008, ed in particolare quelli di cui all’art. 20.

Il sistema di gestione OHSAS 18001 disciplina inoltre le attività di formazione del personale dipendente mediante predisposizione di schede di rischio per ciascuna mansione che prevedono apposite schede riassuntive per ognuna di esse con l’indicazione dei corsi formativi necessari e regolamentano la custodia della documentazione relativa alla formazione dei lavoratori.

Vale la pena sottolineare che tra tutte le operazioni che compongono le attività ed i processi di lavorazione di Ecomar, quella forse più impattante è la miscelazione dei rifiuti che può dar luogo a reazioni chimiche impreviste. Per la corretta gestione di queste operazioni è quindi essenziale che la procedura di verifica di compatibilità dei rifiuti svolta dal Laboratorio non consenta margine di errore. Nel piano di

154 Monitoraggio e Controllo dell’AIA è stato inserito l’obbligo di compilazione di un registro delle miscelazioni. Tali operazioni devono essere monitorate sia per quanto concerne la sicurezza sia per le implicazioni ambientali.

E’ opportuno riflettere sull’incidente occorso nel mese di aprile dovuto ad una reazione chimica avvenuta in una vasca di miscelazione che ha causato un incendio e lo sprigionarsi di gas tossico, dovuta a problemi di compatibilità tra i rifiuti che si trovavano nella vasca.

Da questo evento possiamo osservare che la squadra di emergenza ha attivato immediatamente le operazioni previste in caso di incendio e ha consentito l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco che ha limitato i danni.

I valori di inquinanti sono risultati sopra la soglia di allerta di Ecomar, ma entro i limiti stabiliti per legge e un solo dipendente è rimasto coinvolto ed ha riportato una prognosi di un giorno.

Pertanto, si può desumere che il sistema di controllo di Ecomar sia stato in grado di gestire efficacemente la procedura di emergenza. E’ stato comunque prontamente attivato il riesame interno per individuare e correggere la debolezza che ha causato l’evento ed è stato rimodulato il DVR.

Il suddetto evento deve far riflettere perché se non si fosse stati in grado di arginare l’incendio o se la reazione fosse stata più grave, si sarebbe potuto configurare uno dei reati in argomento e la società sarebbe incorsa nella responsabilità amministrativa in quanto priva del Modello 231.

Le ripercussioni sono state comunque pesanti perché le Autorità hanno disposto la chiusura dell’impianto per alcuni giorni fino a che la reazione all’interno della vasca non è cessata completamente e la sospensione dell’attività di miscelazione, tutt’oggi ancora in fase di riesame, con relativa perdita di fatturato.

La società, oltre ad aver subito notevoli danni materiali dovuti ai costi per il fermo delle lavorazioni, l’intervento di Vigili del fuoco privati che è durato alcuni giorni, il costo del personale che è rimasto inattivo durante i giorni di chiusura, l’intervento di bonifica alla vasca di miscelazione ed alcuni danni alle cose, si è trovata a dover subire anche importanti danni immateriali.

Infatti, gli abitanti attorno all’impianto si sono sentiti minacciati e non sicuri nelle loro case e si sono riuniti in un comitato per chiedere riduzione dei CER pericolosi e lo spostamento dell’azienda. L’Autorità stanno riesaminando l’iter autorizzativo dell’attività di miscelazione e il cliente principale a seguito dell’emergenza si è

155 recato in azienda per svolgere un audit speciale al fine di verificare l’accaduto e valutare se l’Azienda avesse ancora i requisiti per rimanere fornitore qualificato. Inoltre, è evidente come le valutazioni del rischio in materia di sicurezza siano strettamente interconnesse con le valutazioni in merito ai reati ambientali inseriti nel 2015 (disastro ambientale e inquinamento ambientale), soprattutto per ciò che riguarda le ricadute di eventuali situazioni di emergenza. Pertanto, l’adozione di validi presidi a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori può recare benefici anche sotto alcuni aspetti ambientali.

Valutazione del rischio di commissione di cui all’art. 25-septies del Decreto

Si riportano le sanzioni previste per i reati compresi nell’art. 25 del Decreto

Reato Sanzioni pecuniarie Sanzioni interdittive

Art. 589 c.p. Omicidio colposo per violazione norme sulla salute e sicurezza

da 250 a 500 quote Da 3 a 12 mesi Art. 590 Lesioni gravi o gravissime per

violazione norme sulla salute e sicurezza

Da 200 a 600 quote Da 3 a 6 mesi

Tutti i dettagli relativi alla valutazione del rischio sono esposte all’interno del DVR che potrà costituire un allegato al Modello. In questa sede si riporta un giudizio complessivo.

Valutazione del rischio lordo art. 589 c.p. (Omicidio colposo)

Probabilità: molto elevata. Coinvolge tutte le aree, soprattutto quelle della gestione degli impianti e del laboratorio, ma anche le attività di logistica. La frequenza di accadimento è alta in quanto sono comprese tutte le attività dell’operatività quotidiana. Punteggio assegnato: 5

Impatto: alto poiché alle sanzioni pecuniarie di entità media possono associarsi le sanzioni interdittive e il danno di immagine risulterebbe di grave entità. Punteggio assegnato: 4.

Valutazione del rischio lordo art. 590 c.p. (Lesioni colpose)

Probabilità: valgono le stesse considerazioni svolte per il reato di cui sopra. Punteggio assegnato: 5

156 Impatto: si possono applicare le medesime considerazioni di cui al reato 589 c.p. Si attribuisce un punteggio leggermente inferiore poiché essendo il reato più lieve la sanzione interdittiva è ridotta. Impatto: 3

PROBABILITA’/IMPATTO art. 25-septies rischio lordo

art. 589 omicidio colposo art. 590 lesioni personali gravi o gravissime Media art. 25- septies probabilità 5 5 5,00 impatto 4 3 3,50 PXI 20 15 17,5

Attività di controllo esistenti: sistema di gestione certificato OHSAS 18001:2007

Valutazione del rischio netto art. 589 c.p (Omicidio colposo)

Probabilità: poiché ogni attività è tenuta sotto controllo, la possibilità di incorrere in comportamenti scorretti è ridotta in modo consistente. Probabilità: 2

Impatto: il sistema certificato OHSAS 18001 è riconosciuto dal legislatore quale idoneo presidio, ma risulta incompleto, come descritto all’inizio del presente paragrafo. Pertanto, l’impatto si riduce, ma il rischio non può essere considerato accettabile. Impatto: 3

Valutazione del rischio netto art. 590 c.p. (Lesioni colpose)

Probabilità: stessa valutazione di cui all’art. 589 c.p. Punteggio assegnato: 2

Impatto: valgono le considerazioni di cui al rischio netto del reato 589 c.p. lievemente ridotte in quanto lo sono anche le sanzioni. Punteggio: 2

PROBABILITA’/IMPATTO ART. 25-septies rischio netto

art. 589 omicidio colposo art. 590 lesioni personali gravi o gravissime Media art. 25- septies probabilità 2 2 2,00 impatto 3 2 2,50 PXI 6 4 5

157 Misure di adeguamento del sistema di controllo preventivo:

la gap analysis evidenzia che l’idoneità è riconosciuta per la presenza del sistema di gestione certificato OHSAS 18001. Devono invece essere attuate le integrazioni relative all’efficace attuazione del Modello che riguardano i passaggi precedentemente descritti necessari per l’attuazione dello stesso al fine assicurare l’efficacia esimente ai sensi del D. Lgs. 231/01: introduzione di principi e regole comportamentali, sistema di sanzioni disciplinati, nomina dell’OdV e monitoraggio costante da parte dello stesso, definizione e gestione di un budget specifico.

Una volta completato il percorso, il rischio in merito all’art. 25-septies del Decreto potrà essere considerato accettabile.

3.4 art. 25-undecies D.Lgs. 231/01: i reati ambientali. Analisi delle procedure