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ARTE PUBBLICA L’espressione ‘ Public Art ’ o Arte Pubblica, nel suo significato più comune, si riferisce ad una

ARCHITETTURA ED ARTE COME AMBIENTE

1.3.4 ARTE PUBBLICA L’espressione ‘ Public Art ’ o Arte Pubblica, nel suo significato più comune, si riferisce ad una

pratica artistica e ad un campo di ricerca che, a partire dagli anni Settanta, hanno fatto dello spazio pubblico il luogo privilegiato di intervento; con questo termine si indica, infatti, una specifica modalità di presentazione e fruizione dell'arte, che entra nel tessuto sociale e nella struttura urbana della città, portandola a stretto contatto con un pubblico ampio, con lo scopo di caratterizzare o rivalutare l'ambiente cittadino.

L’arte pubblica ha assunto una diversa declinazione nel corso della storia dell’arte: tradizionalmente, infatti, l’idea di arte pubblica era quella di un’arte ‘monumentale’ caratterizzata da oggetti fisici ben visibili, con un valore celebrativo chiaro e definito; essa si è poi evoluta dalla tradizione della scultura, verso un nuovo orientamento site specific, per cui l’opera d’arte veniva pensata appositamente per lo spazio al quale era destinata e, in particolare, per i meccanismi percettivi attivabili in quello specifico spazio.

Proprio per la sua finalità pubblica, dunque, l'opera doveva possedere le caratteristiche di riconoscibilità e di collocabilità nel tessuto urbano, capace di relazionarsi con il contesto paesaggistico, territoriale e, in definitiva, urbanistico nel senso più completo del termine. L’arte pubblica non è un fenomeno inedito in Italia, perché, ad esempio, già negli anni Trenta veniva utilizzata dal Fascismo come arte di impegno sociale e propaganda, con una precisa corrispondenza tra scelte tematico iconografiche e specifica funzione e identità dei luoghi, sollecitata dai programmi decorativi dei nuovi edifici pubblici che stavano sorgendo, come municipi, palazzi di giustizia, stazioni, uffici postali. A coronamento dell’osmosi fra i grandi lavori pubblici e le imprese decorative che caratterizzava la situazione italiana di quegli anni, venne istituita da Bottai nel 1942, ma la prassi era già stata avviata qualche anno prima, un’apposita legge che stabiliva la destinazione del 2% dell’ammontare della spesa, per la realizzazione di opere d’arte negli edifici pubblici di nuova costruzione205 (Perelli, 2006, p.23).

Le leggi che destinano all’arte una percentuale del budget stanziato per la costruzione di un nuovo edificio, in Italia come all’estero, sono forme contemporanee di finanziamento di opere d’arte negli spazi pubblici che hanno permesso di trovare uno strumento legislativo su larga scala, per far uscire l’opera d’arte dal contesto del museo e portarla in molte piazze e luoghi pubblici urbani206.

205 Si tratta della Legge n.839 dell’11 maggio 1942, che aveva avuto come promotore Giuseppe Bottai. Questa legge è stata poi

modificata in piena ricostruzione post-bellica con la L. 717/49, meglio conosciuta come “Legge del 2%” ed ha visto nel 2017 l’emanazione di nuove Linee Guida (Cfr. http://www.aap.beniculturali.it/arteneglispazipubblici.html (2019/05/03)).

206 Negli Stati Uniti queste leggi chiamate ‘Percent for Art’ si sono diffuse a partire dagli anni Sessanta. A New York in particolare,

un’apposita commissione pubblica ha il compito di approvare tutti i lavori d’arte e architettura realizzati nella città ed è inoltre responsabile della loro conservazione e manutenzione (Cfr. Perelli, 2006, pp. 24-27).

Il concetto stesso di ‘pubblico’ ha subito un allargamento di significato: esso individua contemporaneamente lo spazio all’interno del quale avviene la realizzazione dell’opera, ma anche i destinatari della stessa. Il pubblico assume spesso, infatti, un ruolo focale che prevede anche un coinvolgimento nelle dinamiche creative, con il fine della riappropriazione di infrastrutture esistenti. L’arte pubblica è pensata per un pubblico totalmente diverso da quello del museo, più vasto, non costituito necessariamente da consumatori culturali attivi e che può non accettare gli interventi effettuati nel suo territorio. Un caso esemplare è la vicenda di Tilted Arc di Richard Serra, installato nel 1981 a New York per essere in seguito rimosso, a causa alle critiche della cittadinanza, che non considerava pratica l’installazione ai fini dell’attraversamento e dell’utilizzo della piazza207.

Come sfida anche a problemi di questo genere, il fenomeno della Public Art si è enormemente diffuso e sempre più indagato in mostre che affrontano il tema del rapporto tra arte e città: tra queste, la rassegna più prestigiosa, è senz’altro Skulptur Projekte che, a partire dal 1977, si svolge ogni dieci anni a Münster in Germania208, esponendo opere situate nei contesti architettonici, storici e sociali della

città e realizzate quasi esclusivamente con finanziamenti pubblici.

207 Per le vicende dell’opera di Richard Serra cfr. https://www.tate.org.uk/context-comment/articles/gallery-lost-art-richard-serra

e https://www.nytimes.com/1989/04/02/arts/art-view-the-messy-saga-of-tilted-arc-is-far-from-over.html (2019/05/04).

208 Come già accennato precedentemente, la cadenza decennale consente una preparazione meticolosa, rigorosamente site

specific, delle opere, con grande rilievo attribuito sia alla fase di concezione, sia alla realizzazione. Questa temporalità dilatata costituisce anche una prova per le opere, che hanno la possibilità di sedimentare prima di essere acquisite dalla città; delle passate edizioni sinora sono rimaste a Münster 36 sculture. La rassegna è anche una cartina di tornasole per uno studio a lungo termine delle relazioni tra arte e dinamiche urbane e nacque proprio per via della profonda incomprensione della città rispetto alla scultura moderna: fu infatti il rifiuto di un’opera di Moore negli anni Sessanta e di una scultura cinetica di George Rickey a metà del decennio successivo a convincere della necessità di aprire un confronto tra l’arte legata a specifiche situazioni architettoniche e socio-

In Italia, ad esempio, il Comune di Torino è tra i più attivi da anni come committente di arte pubblica con diverse iniziative, che hanno portato alla realizzazione di opere installate in modo permanente nel tessuto urbano, per la creazione di un’immagine riconoscibile della città come laboratorio privilegiato per l’arte contemporanea, che ha raccolto l'eredità dei movimenti artistici nati e cresciuti nel capoluogo piemontese e nei suoi dintorni dall'inizio del Novecento209. Dal 2006, inoltre,

è stata istituita una Commissione consultiva tecnico/artistica per l'Arte Pubblica (CAP), formata dai responsabili tecnici e amministrativi e da diversi soggetti competenti in materia di arte e cultura, con il compito di coadiuvare l'Amministrazione

nell'individuazione, installazione e gestione delle opere d'arte contemporanea nella città. La caratteristica della Public Art, riferendosi ai destinatari, il pubblico, ed ai luoghi di intervento, gli spazi collettivi, non è, però, strettamente legata al carattere pubblico del finanziamento o del committente: ci sono stati casi, infatti, in cui progetti nati in ambito privato, hanno avuto comunque una ricaduta pubblica, come nel caso dell’iniziativa Arte all’Arte promossa dall’Associazione Arte Continua di San Gimignano, che, in un certo senso, ha proseguito la vocazione toscana di dialogo tra arte e spazi pubblici urbani, iniziata con Volterra ’73210.

ambientali e sulla capacità di innestarsi profondamente sul contesto, tenendo conto delle sue caratteristiche profonde (Cfr. https://www.domusweb.it/it/arte/2017/08/02/skulptur_projekte_2017.html e https://www.skulptur-projekte-archiv.de/ (2019/05/04)).

209 Tra le iniziative si possono segnalare Artecittà, Luci d’artista, ManifesTO ed anche i più recenti ed orientati ai giovani MurArte e

B.Art Arte in Barriera, progetti di riqualificazione urbana che legano opere di artisti contemporanei ad elementi urbani architettonici, ma anche luci o cartelloni stradali. Ad oggi il patrimonio attuale di arte pubblica torinese è costituito da 280 opere, di cui 82 di arte contemporanea realizzate da artisti di fama internazionale, oltre a 52 opere murali di street-art e 23 opere appartenenti alla collezione di Luci d'Artista. Questo patrimonio è in continuo aumento grazie all'uso dei fondi derivanti dalla Legge 717/49 e all'attività di soggetti privati che si fanno promotori dell'installazione di nuove opere (Cfr. http://www.contemporarytorinopiemonte.it/ArtePubblica.aspx e http://www.comune.torino.it/papum/ (2019/05/04)).

210 La manifestazione Volterra ’73, curata da Enrico Crispolti, è stata una manifestazione, articolata nel contesto urbano volterrano,

che ha messo in scena le possibilità di un’arte di impegno propositivo ambientale, che modificasse le prospettive del rapporto dato fra spazio urbano e azione creativa. Alla mostra, che si svolse tra il 15 luglio ed il 15 settembre 1973, parteciparono i più importanti artisti italiani di quegli anni, tra cui Mauro Staccioli, invitati, usando le parole di Crispolti stesso, ‘a realizzare interventi non più caduti dal cielo, ma studiati, adattati, in qualche caso realizzati interamente sul luogo’ (Cfr. Alibrandi, Santini, 2012, p. 96).

Dal 1996, con cadenza annuale per dieci edizioni fino al 2005, Arte all’Arte ha richiamato nel territorio senese artisti che si sono misurati con la molteplicità dei paesaggi e con lo stretto dialogo fra città e campagna, in un ambiente stratificato di antiche origini211.

Nell’arte pubblica, dunque, lo spazio da semplice contenitore, diviene un luogo capace di offrire una possibilità di dialogo tra artisti e città ospitante attraverso opere che hanno uno stretto legame con l’ambiente in cui sono inserite e che ne divengono rappresentazione, creando un rapporto non solo visivo e percettivo, ma anche sociologico.

211 I progetto è stato realizzato con la collaborazione dei comuni di: Buonconvento, Colle di Val d’Elsa, Montalcino, Poggibonsi, San

Gimignano e Siena. Ogni anno sei artisti, ognuno di nazionalità diversa e noti sul piano internazionale, venivano invitati a realizzare progetti espressamente ideati per ciascuno dei comuni coinvolti nell’iniziativa; la realizzazione delle opere è sempre nata dopo una permanenza degli artisti nelle città ed ha sempre visto la loro collocazione, in alcuni casi permanente, in spazi pubblici. (Cfr. http://story.arteallarte.org/aap/anni.html (2019/05/04))

1.3.5 ARTE AMBIENTALE

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