FAUSTO MELOTTI TEMA E VARIAZIONI
3) PRESENZA DI VEGETAZIONE
Un’altra osservazione riguarda la vegetazione in prossimità dell’opera: alcuni elementi strutturali verticali, infatti, sono stati avvolti da una pianta di glicine; in questo caso, nonostante il poetico inserimento nella natura di questa opera monumentale, la forza che questa pianta rampicante potrebbe esercitare sugli elementi che usa come supporto, rende opportuno che ne venga in parte arrestata la crescita, mediante una potatura periodica e controllata
4) INCROSTAZIONI
Le parti nere sono dovute alla saldatura eseguita probabilmente in un momento successivo alla realizzazione dell’opera; è accaduto, infatti, che per eventi accidentali, alcuni elementi si siano staccati e siano state fatte riparazioni. In questo caso, evidentemente, la lamiera deve essere stata risaldata in alcuni punti lasciando parti nere sulle puntature: esse, infatti, sembrano i residui di scoria che si formano con la fusione del rivestimento dell’anima metallica dell’elettrodo e che hanno la funzione di proteggere dall’ossidazione il metallo fuso. E’ normale che si producano, ma al termine delle operazioni andrebbero rimosse. Si tratta comunque di materiale incoerente destinato a saltare con il tempo a causa delle dilatazioni termiche e del ghiaccio, ma per evitare un impatto estetico negativo, si potrebbero eliminare anch’esse mediante spugne tipo Wishab.
FIG 2.34: VEGETAZIONE
2.2.4 LE MISURE DI PREVENZIONE L'operazione più importante per la corretta conservazione dell’acciaio inossidabile dai problemi di corrosione, che principalmente lo potrebbero colpire, parte dalla scelta di una qualità appropriata di del materiale251, in funzione del processo cui l’acciaio sarà sottoposto (saldatura,
angoli di piega, ecc.), della finitura superficiale richiesta, delle condizioni operative, ma soprattutto dell'ambiente di servizio, compresa la previsione di scostamenti possibili rispetto alle condizioni di progetto e dalla corretta manutenzione periodica della struttura.
Nelle applicazioni come materiale posto all’esterno, l’esposizione alle piogge, il livello di umidità, la concentrazione del particolato nell’aria, l’immersione anche parziale in acqua con concentrazione di cloruri, sono fattori che vanno considerati perché possono avere influenza sulle performance e sulla durata dell’acciaio.
Nel caso dell’opera di Melotti, invece, queste condizioni di esercizio non sono state considerate in fase di progettazione, perché la destinazione, come accennato nella parte di analisi dell’opera, doveva essere diversa: le caratteristiche costruttive, però, sono risultate lo stesso appropriate al particolare ambiente del laghetto, in cui la composizione delle acque non deve essere particolarmente ricca di cloruri, ed hanno contribuito a mantenere l’opera tutto sommato in buono stato di conservazione ad oltre oltre trent’anni dalla sua realizzazione.
Il Manuale di progettazione per strutture in acciaio inossidabile (Afshan, 2017), ad esempio, fornisce una lista di controllo da seguire per evitare la corrosione in fase di progettazione esecutiva252; non tutti i punti devono ritenersi applicabili ad ogni ambiente ed alcuni
suggerimenti possono sembrare superflui, ma sono indicativi di come, nell’acciaio inossidabile, le esigenze di manutenzione siano in realtà minime: se si escludono particolari condizioni ambientali, il semplice lavaggio, eventualmente anche da parte della pioggia che dilava i depositi corrosivi, è assai importante per l'aumento della sua durata d’esercizio.
I punti critici da tenere sotto controllo sono le giunzioni, bullonate o saldate, che costituiscono sempre dei punti di discontinuità chimica e fisica: secondo il Manuale andrebbero evitate fessure non sigillate, quindi, dove possibile, sarebbero da prediligere connessioni saldate anziché bullonate, con cordoni di saldatura profilati in modo da ottenere superfici quanto più lisce possibile ed evitare incrostazioni di microrganismi.
251 Secondo Pedeferri (2007, vol. II, p.333) per effettuare la scelta dei materiali metallici, si deve fare il corso a criteri derivanti dalle
conoscenze di base che lui definisce criteri fondamentali, e a criteri suggeriti da esperienze accumulate negli anni, i criteri tecnologici. I primi derivano dalla conoscenza di base dei fenomeni corrosivi che permettono di prevedere e di escludere la possibilità di intervento per ogni ambiente; i secondi, invece, sono criteri di scelta dei materiali derivati dalle raccomandazioni e dalle norme (UNI, ISO, ASTM), ma anche da prove ed esperienze pubblicate su riviste specializzate o su apposite monografie.
Effettivamente nell’opera di Celle tutte le aste sono saldate, anche se alcune volte in modo evidentemente grossolano; questo, in alcuni punti, ha favorito la formazione di depositi di sporco o vegetali, aiutati, come detto, anche dal particolare microclima che si trova nel parco, che potrebbero portare l’elettrolita, in questo caso l’acqua, a delle condizioni di ristagno rispetto all’ambiente circostante, dando luogo ad un accumulo di cloruri e di conseguenza, a forme di attacco localizzato. Sarebbe opportuno, per queste zone, effettuare un controllo particolare, almeno annuale, rimuovendo tutte le incrostazioni. Per ridurre la possibilità di corrosione da pitting, inoltre, nuove saldature necessarie per le manutenzioni, dovrebbero essere sempre rifinite, asportando il cordone in eccesso o decapando per rimuovere le zone con colorazione da riscaldo.
Dal punto di vista della possibilità di corrosione galvanica, sembra che i materiali utilizzati abbiano tutti potenziali elettrici molto vicini, soprattutto quelli per le unioni bullonate, dal momento che sia le piastre che i bulloni utilizzati sono di acciaio austenitico, come le barre, come dimostrato dalla sigla A2 sul bullone (foto 2.42), poiché, altrimenti, i fenomeni corrosivi sarebbero stati subito evidenti, mentre non risulta che siano mai state effettuate sostituzioni di carpenteria. Anche in questo caso, però, visto il pericolo di corrosione interstiziale, sarebbero opportuni un accurato controllo ed una pulitura dalle incrostazioni.
FIG.2.36-2.37: PARTICOLARE DELLE SALDATURE; FIG 2.38: PARTICOLARE DEL BULLONE DI TIPO A2