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Le associazioni economiche di categoria

2. Il blocco dell'ordine

2.5. Le associazioni economiche di categoria

La posizione assunta dall'unione generale esercenti, commercianti ed industriali in occasione delle elezioni amministrative è alquanto problematica.408 Nell'arco di sei mesi, infatti, non viene

seguita un'unica strategia. Se nei primi mesi del 1914 l'unione sembra mantenere fede alla decisione di non partecipare alle elezioni amministrative, per evitare dissidi interni, agli inizi di maggio gli esercenti cambiano più volte approccio alle elezioni.

Nella seduta del 12 maggio 1914, l'unione generale esercenti, commercianti ed industriali si pronuncia negativamente sulla partecipazione alle elezioni amministrative.409 Tale decisione viene

presa per la paura che un ingresso in politica possa compromettere l'unità dell'associazione. Non viene recepito neanche l'appello del segretario dell'associazione commerciale industriale ed agricola di Firenze, Guglielmo Paoletti. Questi, facendosi portavoce della propria categoria, espone i rischi di un'eventuale vittoria socialista. Paoletti auspica una convergenza di tutte le associazioni economiche e di categoria fiorentine. In particolar modo egli chiede l'appoggio dell'unione esercenti, per dar vita ad una coalizione borghese che argini l'iniziativa dei socialisti. In merito alle due associazioni economiche Paoletti sostiene: 'fra i due sodalizi regna la miglior armonia.

Possono esservi state delle divergenze di metodo, non però di sostanza. […] l'accordo più sincero cementerà le due associazioni, le quali, sebbene rappresentino interessi diversi, ma convergenti,

406I 30 candidati che godono dell'appoggio elettorale dei cattolici sono: Barbolani, Barbera, Bellincioni, Bertolotti, Brunetti, Bonazzi, Chiari, Chiarusi, Comba, Cuturi, D'Ancona, De Notter, Fabbricotti, Fantappiè, Franceschi, Galardi, Giarrè, Gioia, Lamberti, Maracchi, Mariotti, Mazzinghi, Niccolini, Picchi, Ramorino, Serragli, Tarchiani, Toja, Uzielli, Venturi. Cfr. 'I candidati al consiglio comunale sostenuti dai cattolici', “L'Unità Cattolica”, 28 giugno 1914.

407Cfr. N. Capitini Maccabruni, Liberali, socialisti e Camera del Lavoro a Firenze, cit., pp. 328-329.

408L'organizzazione dell'unione esercenti viene votata l'11 febbraio. Di 1.159 soci, solo 394 hanno votato per le varie liste portate dai diversi comitati. Sono stati eletti consiglieri: Fusi Ugo (375 voti), Iesurum cav. Ernesto (375), Vannini Gustavo (375), Chiarantini Giuseppe (374), Fantappiè cav. Pietro (374), Bartolini Egisto (373), Cecchi Alfredo di Giustino (371), Bartolozzi Guido (372), Lumachi Giusepe (371), Zannoni rag. Armando (371), Capinei Ramblado (370), Pecchioli Rodolfo (369), Ciofi cav. uff. Giovanni (368), Dilaghi cav. Ulderigo (368), Brogi cav. uff. Vittorio (367), Rossi Luigi Ubaldo (367), Frilli Giuseppe (366), Pasquini Dante (366), Grifoni Pilade (365), Guadagni marchese Giacomo (363), Bruno cav. uff. Vittorio (216), Guidi cav. Alberto (210), Candi Rodolfo (194). Presidente dell'assemblea è stato eletto Chiarusi rag. Gino (191 voti), vice presidente Penni rag. Gulielmo (376). I segretari sono: Selvi Alfredo (378), Leoncini Giuseppe (376). I revisori: Francini Naldi rag. Bernardino (377), Doni rag. Alessandro (377), Calzolari rag. Francesco (377). Cfr. 'Le elezioni generali all'unione generale fra esercenti', “Il Nuovo Giornale”, 12 febbraio 1914.

hanno un vastissimo campo d'azione, in cui debbono procedere di piena intesa'.410

Secondo il rappresentante dell'associazione commerciale, industriale ed agricola, i capisaldi della coalizione borghese si riassumerebbero in pochi ma precisi punti programmatici: sistemazione del servizio tranviario; miglioramento dell'acquedotto; accelerazione dei lavori della nuova biblioteca nazionale; costruzione di nuovi edifici scolastici, specie nel centro della città; manutenzione stradale e nettezza pubblica. Particolare attenzione infine dovrà essere rivolta alla questione d' Oltrarno.

In seguito alle pressioni delle organizzazioni economiche affini e dei quotidiani, che vedono l'astensionismo degli esercenti un elemento che potrebbe favorire i socialisti, la decisione iniziale di non intervenire nelle elezioni amministrative viene messa in discussione più volte.411 Anche

dall'interno arriva la richiesta di revisione del verdetto.412 Ma la paura che la partecipazione alle

elezioni comprometta l'unità dell'associazione, come già capitato alle precedenti elezioni politiche, spinge l'assemblea a confermare nuovamente la propria astensione.413 Tuttavia i reiterati appelli de

”La Nazione” alla compatta partecipazione elettorale delle associazioni economiche cittadine in funzione antisocialista, mettono in crisi l'associazione degli esercenti.414

A fine maggio infatti, l'unione si riunisce nuovamente. Gli associati dimostrano atteggiamenti eterogenei nei confronti delle elezioni. Durante l'assemblea di fine mese viene votato l'odg, che propone di partecipare alla lotta amministrativa 'dato che si possa raggiungere un'intesa

410'Nella imminenza delle elezioni amministrative, nostre interviste con i maggiorenti di diversi partiti, VIII, il sig.

Gulielmo Paoletti e l'associazione commerciale, industriale e agricola', “Il Nuovo Giornale”, 13 maggio 1914.

411Dalle colonne de “La Nazione” arrivano svariati appelli all'unione esercenti in cui si sollecita la categoria a prendere parte alle elezioni. Questa sarebbe infatti, a detta del quotidiano, la categoria più interessata alle sorti delle elezioni in particolar modo in relazione ad un eventuale successo dei socialisti. Viene quindi criticata la decisione presa dall'unione di astenersi dalle elezioni. Cfr. 'Il pericolo socialista e la neutralità degli esercenti', “La Nazione”, 17 maggio 1914.

412Nella seduta del 18 maggio,l'assemblea degli esercenti si trova a dover rispondere ad una richiesta fatta dal rag. Selvi il quale, facendo appello al regolamento dell'unione esercenti, chiede di riaprire uno spiraglio alle elezioni: ' Il

sottoscritto [...] interpella codesto onorevole consiglio direttivo, per sapere se: data la odierna situazione politico- amministrativa di Firenze [...] non creda opportuno, modificando il parere emerso da uno scarso numero di consiglierinella seduta del 12 […], di presentare la questione amministrativa alla prossima assemblea di lunedì 18 corrente, impregiudicata dal voto astensionista del consiglio'. 'L'assemblea di ieri sera all'unione generale degli esercenti', ivi, 20 maggio 1914.

413Cfr. 'L'unione generale esercenti delibera l'astensione', “Il Nuovo Giornale”, 20 maggio 1914.

414Nel tentativo di dare vita alla coalizione antisocialista, “La Nazione” tenta di smuovere le associazioni economiche alimentando la fobia nei confronti dei socialisti. Dalle colonne del quotidiano si sostiene che fin quando i socialisti erano legati a radicali e repubblicani, non esistevano grossi rischi. Queste componenti 'borghesi' tendevano a mitigare le rivendicazioni socialiste. Adesso che non ci sono legami di sorta fra le forze più moderate e l'intransigenza socialista votata ad Ancona, il pericolo è reale. Lo scenario che viene dipinto è apocalittico. I socialisti, se vincitori alle amministrative, potrebbero portare a termine i loro programmi, distruggendo la proprietà privata e l'industria. Il 'collettivismo minacciante le basi della società così com'è oggi costituita' dovrebbe spingere le forze liberali ad un'unione antisocialista che miri a portare a Palazzo Vecchio 'uomini che non amministrino con

illusioni utopistiche, ma con un senso vivo della realtà e insieme con lo spirito di giovare alle classi lavoratrici, tale essendo lo spirito de'nostri tempi, senza distinzione di partiti'. Occorre quindi fornire un fascio di tutte le forze

su basi democratiche fra associazioni e partiti'.415 Il giorno successivo, gli esercenti cambiano

strategia ancora una volta. Viene infatti approvato un odg che stabilisce la partecipazione indipendente alle elezioni amministrative.416 L'odg approvato stabilisce che sia necessario prendere

parte alle elezioni con dei rappresentanti propri, vista la grandezza e la diffusione di un gruppo quale quello dei commercianti. Programma e modalità, stabilisce l'odg, saranno stabiliti successivamente.

E' così che il 25 maggio,l'assemblea della federazione fra i commercianti stabilisce i propri capisaldi di programma: la rettificazione della cinta daziaria e la diminuzione del canone da pagarsi allo Stato, fino a che una legge tributaria non venga a portare una maggiore elasticità ai bilanci comunali; il riordinamento dei pubblici servizi in rapporto ai problemi scolastici, igienici e tranviari.417

L'associazione industriale e commerciale di Firenze cerca intanto di compattare le varie associazioni di categoria. Tuttavia, mentre questa si sente pienamente soddisfatta dall'operato dell'amministrazione liberale e stabilisce agli inizi di giugno di appoggiare l'Unione, gli esercenti storcono il naso all'idea di correre insieme ai liberali.

A causa dei continui scioperi e proteste, come quello delle sigaraie, e delle manifestazioni nell'Oltrarno, l'associazione deve rivedere la propria strategia elettorale. Con l'assemblea dell'8 giugno viene stabilito di partecipare alle elezioni amministrative non più in solitaria, ma aderendo al fascio democratico. Rifuggendo le ali estreme e diffidando dall'operato dei liberali, che durante la loro amministrazione avevano allargato la cinta daziaria, danneggiando gli interessi della categoria economica, gli esercenti si rivolgono alla sinistra. In quest'assemblea viene stabilita la costituzione di una commissione elettorale cui viene delegato il compito di accordarsi con i membri del fascio democratico per redigere un programma politico.418

Tuttavia con la mancata costituzione del fascio, e in seguito alle due giornate di sciopero, gli

415Ivi, 20 maggio 1914.

416Cfr. 'La federazione fra i commercianti parteciperà alle elezioni amministrative', ivi, 22 maggio 1914. 417Cfr. 'Federazione fra commercianti di Firenze', ivi, 26 maggio 1914.

418Il 5 giugno si riunisce in assemblea l'associazione industriale e commerciale. All'assemblea partecipano anche la federazione dei commercianti, il gruppo rappresentanti, aderenti all'unione esercenti, l'associazione albergatori, l'associazione proprietari di stabili, la società esercenti macellari, consorzio esercenti ex forese. Nella seduta congiunta viene votato il seguente odg: 'Considerando che il programma della cessata amministrazione comunale

rispondeva pienamente ai desiderati delle associazioni commerciali; che il programma medesimo non fu potuto interamente svolgere essendosi dimessa l'amministrazione per mutate condizioni della rappresentanza politica cittadina; che niente è intervenuto che possa far diminuire la fiducia in quell'indirizzo amministrativo, fanno voti che le altre associazioni economiche di classe, che nelle precedenti elezioni sostennero la lista liberale, ricordino gli atteggiamenti e le dichiarazioni della parte socialista e cooperino con tutte le loro forze alla continuazione di un indirizzo amministrativo che riscosse la loro approvazione per mezzo dei loro diretti rappresentanti in consiglio comunale, invitando le associazioni medesime ad aderire all'opera loro; e deliberano, di sostenere nelle prossime elezioni amministrative la lista del partito liberale, purché in essa sia fatto posto ad una larga rappresentanza dei diretti esponenti delle associazioni aderenti'. 'L'adunanza dell'associazione industriale e commerciale', “Il Nuovo

esercenti approdano temporaneamente ad un'ulteriore svolta. Nell'adunanza del 18 giugno viene infatti stabilito che: 'l'assemblea, udita la relazione della commissione, la quale rileva come la

situazione elettorale sia sostanzialmente cambiata, delibera di non partecipare altrimenti alle elezioni amministrative'.419

La reazione allo sciopero, nel frattempo, porta altre associazioni di categoria a prendere posizione in merito alle imminenti elezioni. La società degli albergatori è infatti la prima a porsi il problema delle amministrative dopo i conflitti cittadini. La paura spinge gli albergatori a delegare le proprie necessità ai partiti dell'ordine, rinunciando al posto desiderato per il proprio rappresentante.420

Sulla scia degli albergatori, anche l'associazione fra proprietari ed amministratori dei fabbricati di Firenze si riunisce in seduta straordinaria mercoledì 24 giungo.421 Nell'occasione

delibera: 'di appoggiare la lista dei candidati compilata dagli onorevoli senatori fiorentini e di

segnalare e raccomandare ai candidati soci dell'associazione, l'attuazione del programma economico adottato dall'associazione medesima'.422

Anche l'associazione democratica toscana del lavoro, si riunisce per discutere riguardo i fini dell'associazione e l'atteggiamento in merito alle elezioni amministrative.423 Presieduta dall'on. avv.

prof. Angelo Muratori, l'associazione è legata ai democratici fiorentini.424 I 25 presenti alla 419'I commercianti si astengono', “La Nazione”, 9 giugno 1914.

420'La sezione di Firenze della soc. Ital. degli albergatori nella sua assemblea straordinaria del 13 corrente discussa e

esaminata l'attuale situazione elettorale; preso atto di quanto ha riferito in merito il proprio consiglio direttivo, ritenuto che per il bene di questa cittadinanza sia indispensabile la più completa concentrazione di tutte le forze dei partiti dell'ordine; nella desiderata ipotesi che le forze costituzionali di questa città si riunissero in un sol fascio; riaffermando il proprio diritto di avere uno o più rappresentanti della propria sede nella amministrazione comunale; di fronte all'attuale speciale caratteristico stato di cose nelle imminenti elezioni amministrative, delibera che, se per facilitare il raggiungimento di questo scopo occorresse di cedere per questa volta il posto assegnato al rappresentante di questa associazione, lo farà di buon grado per il bene di Firenze'. 'Elezioni amministrative, una decisione della soc. degli albergatori', ivi, 14 giugno 1914.

421Cfr. 'Associazione fra i proprietari ed amministratori di fabbricati di Firenze', “Il Nuovo Giornale”, 26 giugno 1914.

422'Un ordine del giorno dell'associazione fra proprietari ed amministratori dei fabbricati di Firenze', “La Nazione”, 25 giugno.

423L'associazione democratica toscana del lavoro nasce a fine maggio 1914 ed è presieduta da l'on. avv. Angelo Muratori. L'associazione si vuole collocare a metà strada fra il partito radicale, chiuso in formule troppo particolari, e il partito nazionalista, confusosi con frange reazionarie e clericali. Il manifesto programmatico dell'associazione viene pubblicato il 29 maggio stesso. Con il nuovo sistema elettorale, le masse sono state introdotte al voto amministrativo e si rende necessaria la creazione di un nuovo soggetto politico che si occupi dei reali bisogni del proletariato e delle classi lavoratrici meno abbienti.

In antitesi con le false dottrine socialiste, che propongono la risoluzione dei conflitti sociali mediante altri conflitti ed in antitesi alla politica corrotta dei liberali, l'associazione presieduta da Muratori si erge a risolutrice del conflitto fra capitale e lavoro. Per rivolvere le disparità economiche, frutto della sproporzione fra fatica lavorativa e compenso, è necessario riorganizzare, riqualificare e reintegrare il lavoro, legge fondamentale della democrazia. Lo scopo dell'associazione è quindi la pace sociale. L'associazione si prepone la difesa dei diritti sovrani dello Stato, che, seppur debba rimanere laico, non può manifestarsi anticlericale. La questione operaia può essere risolta con il diffondere un vasto sentimento di fratellanza universale, ravvivando l'amor di patria nelle classi lavoratrici. Cfr. 'Una nuova associazione', “Il Nuovo Giornale” 29 maggio 1914.

discussione, delusi dalla spartizione delle candidature al consiglio comunale fatta dai quattro senatori, deliberano l'astensione dalla lotta elettorale.425

Intanto arriva la svolta definitiva per l'unione esercenti. Le due giornate rosse, il rafforzamento del blocco d'ordine, l'astensione di alcune associazioni cittadine dalla battaglia amministrativa, il naufragio del blocco democratico, sono tutti fattori che spingono l'unione esercenti a prendere posizione a fianco del blocco. Così viene pubblicato il manifesto dell'associazione su “La Nazione”, il 26 giugno 1914, firmato dal presidente, Gustavo Parravicino e dal segretario, Guglielmo Paoletti in cui si fa appello all'unità. Gli esercenti parteciperanno al blocco costituzionale dell'ordine.426 Il motivo principale che porta l'unione esercenti a partecipare al

blocco è legato alla paura per le violenze socialiste. Non meno importante il naufragio del fascio democratico. Questo infatti si era preposto proprio la tutela della classe bottegaia fiorentina. In mancanza di un soggetto politico alternativo che tutelasse gli interessi della categoria, l'unione esercenti è costretta a tornare sui propri passi e appoggiare la lista del blocco dell'ordine.