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Il congresso di Ancona, il programma negativo fiorentino e la lista di maggioranza

3. I socialisti fiorentini: la corrente rivoluzionaria

3.1. Il congresso di Ancona, il programma negativo fiorentino e la lista di maggioranza

Lunedì 25 aprile 1914 si apre ad Ancona il congresso nazionale socialista. Il dibattito è principalmente incentrato sull'affermazione dell'intransigenza.468 Tre sono le correnti discusse in

seno al congresso: quella di Modigliani o riformista, moderata ed aperta ad alleanze, quella di Mazzoni o intransigente, aperta solo a quelle alleanze che portino benefici di tipo nazionale, ed infine quella di Ratti o rivoluzionaria.469

466Cfr. 'Verso la conquista dei comuni, un programma antistatale', ivi, 11 aprile 1914. 467'Allarghiamo la nostra azione fra i contadini', ivi, 11 aprile 1914.

468Cfr. 'Le elezioni amministrative', ivi, 2 maggio 1914.

469L'ordine del giorno Modigliani sostiene: 'Il congresso, pur riaffermando l'intransigenza dinnanzi ai partiti politici, e

riaffermando il concetto che le elezioni amministrative debbano avere una piattaforma eminentemente politica e antistatale in favore dell'autonomia comunale, della liberazione dei servizi civili dalla soffocazione tributaria che alimenta il parassitismo militarista, si rifiuta di considerare le organizzazioni economiche del proletariato quando si muovono secondo la direttiva socialista come un qualunque altro aggruppamento politico antagonista del partito socialista. Delibera che quando speciali condizioni locali lo esigano e non manchino le più assolute garanzie, la direzione possa autorizzare accordi elettorali per le prossime elezioni amministrative fra le sezioni socialiste e le organizzazioni economiche che accettino la direttiva del partito'.

L'ordine del giorno Mazzoni sostiene: 'Il congresso riconosce necessaria per le attuali condizioni del

La prima corrente è quella promossa dall'on. Modigliani, il quale propone un odg che ribadisce l'intransigenza, ma che di fatto permette alle varie sezioni socialiste, previa autorizzazione della direzione, di stilare accordi in chiave elettorale con associazioni economiche disposte a sottostare al volere del partito.

La seconda, presentata dall'on. Mazzoni, viene presentata come una corrente intransigente ma che di fatto è mitigata. Simile alla proposta dell'on. Modigliani, l'odg Mazzoni mette un vincolo alle alleanze da poter costituire in vista delle elezioni. Per Mazzoni, infatti, eventuali accordi possono essere vagliati dai vari consigli provinciali, per esser poi proposti al consiglio nazionale, solo nel caso in cui i benefici che possano portare abbiano valenza nazionale per il partito e non meramente locale.

L'ultima corrente, definita rivoluzionaria e realmente intransigente è presentata da Ratti. Egli sostiene che là dove sia possibile lottare per la maggioranza, si presenti una lista volta alla conquista delle amministrazioni. Dove invece le condizioni non siano ancora mature, si deve presentare una lista di minoranza allo scopo di vigilare sull'operato dei partiti borghesi e preparare cittadini e membri del partito alle lotte future.470

Ratti, a differenza degli altri due relatori, sostiene l'intransigenza assoluta per un motivo specifico: le masse avviate alla vita politica ed amministrativa non sono ancora abituate alle sottigliezze politiche. Per questo motivo è necessario che il PSI corra da solo, per evitare equivoci politici e che le lotte socialiste vengano ad esser corrotte.471 L'esito della votazione vede trionfare

l'odg Ratti.472

I socialisti fiorentini prima della votazione sui tre ordini del giorno si erano posti la

esaminare e risolvere gli eventuali ed eccezionali casi di deroga da questa deliberazione. Stabilisce però che la deroga debba dare garanzia di rispondere non ad interessi locali ma ad interessi generali del partito e quindi debba essere presentata previo esame dei congressisti provinciali del partito'.

L'ordine del giorno Ratti sostiene: 'Il congresso esprime il voto che il partito intenda risolutamente valersi

del comune quale organo di rivendicazioni e conquiste proletarie di fronte a tutti i partiti della borghesia mediante:un'intensa azione politica e parlamentare, la quale, mentre difende giornalmente gli atti delle amministrazioni comunali socialiste, sia rivolta a rendere il comune capace e libero di attuare il programma socialista; una propaganda attiva in mezzo ai lavoratori intesa a sviluppare la loro coscienza e a divulgare il programma di politica locale del partito; la conquista delle amministrazioni comunali là dove le forze del partito e la coscienza del proletariato siano mature per mantenere e difendere le posizioni conquistate nell'interesse della classe lavoratrice e in confronto sia della prepotenza borghese, sia dell'egoismo individuale o di categoria; la lotta per la conquista della minoranza in tutti gli altri comuni allo scopo dichiarato di fare opera di critica e di preparazione socialista, e per addestrare gli individui del partito alla gestione dell'azienda comunale'. 'La chiusura del congresso di Ancona, la tattica per le prossime elezioni, il programma amministrativo, l'antimilitarismo', “Il

Nuovo Giornale”, 30 aprile 1914. 470Ibidem.

471Cfr. 'Il congresso nazionale del partito socialista, s'inizia domani in Ancona (per telefono dal nostro inviato

speciale)', ivi, 26 aprile 1914.

472Su 34.389 votanti, Ratti ottiene 22.591 voti, Mazzoni 8.584 e Modigliani 3.214, Cfr. 'Elezioni generali

amministrative', “La Difesa”, 16 maggio 1914, e 'La chiusura del congresso di Ancona, la tattica per le prossime elezioni, il programma amministrativo, l'antimilitarismo', cit.

questione di prospettare al congresso il sistema di lotta antistatale.473 Siccome questo avrebbe

generato esplicitamente anche una discussione sulla tattica, i fiorentini deliberano di non intralciare la votazione.474 Ciascuno voterà, per l'ordine del giorno che riterrà opportuno, della linea

dell'intransigenza, riservandosi però di discutere della lotta antistatale, quando verrà presentata la discussione sul programma.

Nel suo intervento in seno al congresso nazionale, Barni parte dalla questione meridionale per spiegare la tattica che i fiorentini vorrebbero portare avanti alle amministrative. Il problema meridionale per Barni è comune a tutta l'Italia ed è costituito dalla 'cricca della classe parassitaria

[…] che è il sistema politico'.475 Per questo motivo, quando si afferma che è necessario coordinare

tutte le organizzazioni economiche del paese, dai comuni al Parlamento, si sostiene di voler porre sotto la direzione degli organi direttivi del partito tutta la struttura organizzativa italiana.

Egli tuttavia sottolinea che il PSI debba prevedere un 'disagio morale ed economico al quale

andrà incontro assumendo la gestione dei grandi comuni'.476 Pertanto è necessario ammettere che

non sia possibile né fare piccole riforme sociali, né applicare un programma minimo. 'Ci

troveremmo ad avere cento o duecento uomini sacrificati completamente a reggere l'organismo corrotto dalla classe borghese ed il partito socialista si troverà impelagato in un mare di guai'.477

Per la delegazione fiorentina occorre dire alla classe proletaria che il PSI affronta le amministrative non per soddisfare bisogni personali o locali, quanto per portare avanti un rigido pensiero di lotta di classe. Solo in questo modo è possibile legare la conquista dei comuni alla responsabilità del partito. Se la guerra in Libia ha dilapidato le risorse statali e comunali, i socialisti devono dire al paese che il gruppo parlamentare non può sostenere alcun programma di riforme in Parlamento, così come, conquistando i comuni, non sarà possibile portare avanti alcuna politica di riforme.

Barni, per conto di socialisti fiorentini propone quindi un programma assolutamente negativo: 'noi andiamo al comune e subito dichiariamo di non pagare nessun canone allo Stato

[…] mantenendo il nostro ordine del giorno non facciamo che prevedere un disagio e quindi conseguentemente non faremo illudere la massa sulle condizioni che il partito socialista potrà fare

473Nell'appello nominale per le tre mozioni amministrative, le sezioni fiorentine votano tutte per la mozione Ratti al quale arrivano: 200 voti dalla sezione Firenze urbana, 35 da Firenze Colonna, 90 da Firenze Le Cure, 40 da Firenze Pignone, 40 da P. S. Miniato, 53 da Rifredi, 65 da Firenze San Salvi, 36 da Santa Croce e 90 da Jacopo Danielli. L'unica sezione che si astiene è quella di Firenze Settignano. Nessun voto viene dato né alla mozione Modigliani, né a quella Mazzoni. Cfr. Resoconto stenografico del XIV congresso nazionale del partito socialista italiano, cit., p. 309.

474Ivi, p. 231. 475Ivi, p. 251. 476Ivi, p. 252. 477Ibidem.

andando nelle amministrazioni comunali'.478 Così l'intervento 'di Barni (Firenze) [accentua] il

carattere antistatale dell'azione amministrativa del partito'.479

Si arriva dunque alla presentazione dei sette punti del programma amministrativo che vengono stilati in maniera unitaria dai rappresentanti delle tre correnti.

Il primo punto prevede una lotta volta alla conquista di una maggior autonomia per le amministrazioni nei confronti dello Stato: 'lotta ad oltranza contro l'invadenza dello Stato nella vita

locale […] distinzione netta tra le funzioni dello Stato e le funzioni dei comuni, riforma dei tributi locali con sostituzione della tassazione diretta alla tassazione sui consumi […]'.480

Il secondo punto è dedicato all'istruzione. Preme infatti per la diffusione di una cultura popolare laica, per la difesa della scuola primaria e l'istituzione di corsi popolari. Viene inoltre sostenuta la necessità di un potenziamento dell'istruzione professionale agraria, industriale, femminile con conseguente sviluppo degli istituti scolastici, compresi asili, biblioteche e dopo scuola.

Il terzo punto affronta la diminuzione della tassazione sui consumi, e propone la creazione di panifici e macellerie comunali e consorziali nonché accordi con le cooperative di consumo.

Il quarto punto sostiene la difesa dell'intervento diretto del comune nell'organizzazione dei pubblici servizi, provvedimento mirato a sottrarre al monopolio privato la gestione dei servizi locali fondamentali. Lo scopo è quello di ottenere dei benefici economici in fase di stesura di bilancio per potere investire il patrimonio ricavato in favore dei cittadini.

Il quinto punto si occupa dell'abitazione. Da una parte viene sostenuta una vigorosa politica abitativa allo scopo di evitare l'aumento artificioso del costo degli alloggi, dall'altra il risanamento delle case popolari. Viene inoltre proposto l'acquisto di aree edilizie a buon mercato.

Il sesto punto è dedicato alla salute del lavoratore. Il comune deve impegnarsi nella risoluzione della questione ospedaliera, concentrandosi in particolar modo sulla protezione della maternità, sulla difesa della prima infanzia e sulla creazione di una coscienza igienica nella classi popolari.

L'ultimo punto del programma amministrativo è dedicato alla politica del lavoro. Si propone in questo articolo di creare uffici di collocamento municipali e organizzati da sindacati di mestiere, sussidi e casse di disoccupazione, uffici municipali del lavoro nonché l'istituzione di assessorati del lavoro e della pubblica assistenza.

Il congresso sancisce inoltre l'incompatibilità fra la tattica intransigente socialista e

478Ivi, p. 253.

479F. Pedone, Novant'anni di pensiero e azione socialista,. cit., p. 447.

480'Il congresso nazionale del partito socialista, s'inizia domani in Ancona (per telefono dal nostro inviato speciale)', cit.

l'eventuale appartenenza alla massoneria, vista come 'incubatrice di mescolanze e connubi politici

dannosi alla chiara fisionomia del […] partito'481 ed invita pertanto le sezioni ad espellere i

socialisti massoni.

Alla luce delle deliberazioni prese ad Ancona, i socialisti fiorentini discutono sulla necessità di presentarsi con lista di maggioranza o di minoranza. Pieraccini sostiene che sia innanzitutto fondamentale ribadire l'importanza dell'intransigenza in campo politico e della transigenza in campo amministrativo. Per Pieraccini, infatti, il partito socialista incorrerà comunque in gravi inconvenienti, sia presentando una lista di maggioranza, sia di minoranza. La strategia ideale consisterebbe nel presentarsi alle elezioni e, in caso di sconfitta, svolgere opera di ostruzionismo; in caso di vittoria portare avanti un programma antistatale contro il regime, arrivando perfino allo scioglimento del comune in funzione di un'ulteriore elezione.482

Lo stesso Filiberto Smorti, membro della direzione del partito socialista, avanza dei dubbi sulla possibilità di correre con lista di maggioranza. Le finanze del comune sono infatti irrisorie, cosa che impedirebbe di mantenere le promesse elettorali. Nelle elezioni politiche del 1913 i socialisti avevano riscosso un enorme successo in funzione del programma antimilitarista ed antilibico. Alle amministrative i socialisti potrebbero riscuotere il medesimo successo solo sostenendo il programma antistatale.483

Il dibattito in seno ai socialisti fiorentini sull'atteggiamento da tenere per le elezioni amministrative si risolve a fine maggio. Mercoledì 20 viene infatti votato l'odg Del Buono, Alessandrini, Pieraccini, Peruzza e Conforti che stabilisce di presentarsi con lista di maggioranza alle elezioni amministrative.484 Nonostante le perplessità espresse dai maggiorenti del partito, l'esito

della votazione era già stato ventilato dai rappresentanti fiorentini durante il congresso nazionale.485

In quest'occasione era stata caldeggiata l'idea di lottare con lista di maggioranza, subordinando la propria azione alla lotta antistatale, ribadendo cioè l'importanza della corrente Ratti.486

Alessandrini, promotore dell'odg per la lista di maggioranza, sostiene che chi aveva proposto la lista di minoranza lo aveva fatto considerando inattuabile la lotta antistatale. Non essendo coordinata l'azione dei grandi comuni, sarebbe infatti mancata la concordia necessaria ad attuare

481'Per la questione massonica e per le elezioni amministrative', “La Difesa”, 16 maggio 1914. 482Cfr. 'Le dichiarazioni dell'on. Pieraccini', ivi, 23 maggio 1914.

483Cfr. 'Nell'imminenza delle elezioni amministrative, nostre interviste con i maggiorenti di diversi partiti, IX, Il sig.

Filiberto Smorti ed il partito socialista', “Il Nuovo Giornale”, 15 maggio 1914.

484L'altro ordine del giorno, che propone di presentarsi alle elezioni con lista di minoranza è presentato da Barni, Smorti e Garoni. Cfr. 'I socialisti deliberano di lottare con la lista di maggioranze nelle elezioni comunali', ivi, 21 maggio 1914.

485Cfr. 'Le prossime elezioni amministrative, i socialisti lottano per la maggioranza, chiacchiere del Giornale d'Italia', “La Difesa”, 23 maggio 1914.

486Cfr. 'Il congresso socialista, prosegue la discussione sulla tattica elettorale. Ciò che hanno deciso i socialisti

l'intransigenza antistatale. Per contro, i sostenitori dell'odg per la maggioranza si sono attenuti alle deliberazioni di Ancona: senza la conquista del potere locale, non sarebbe possibile dare il via alla lotta allo Stato. Nel caso in cui i socialisti raggiungano il potere, sarà necessario dare il via a una lotta senza quartiere all'invadenza statale. In linea con Pieraccini, Alessandrini sostiene la possibilità di uno scioglimento anticipato dei consigli, al fine di mandare in corto circuito il sistema Stato.487

Si arriva così alla presentazione del programma 'negativo' e dei candidati socialisti per le elezioni amministrative, dopo i due giorni di sciopero.488 Presso la camera del lavoro, domenica 14

giugno, viene data lettura della lista dei candidati e viene pubblicato sul quotidiano “La Difesa” il programma dei socialisti fiorentini.

In linea con i sette punti di Ancona, questo è articolato in dieci obbiettivi: 1) energica lotta contro i poteri dello Stato al fine di obbligarli a riconoscere le autonomie comunali per arrivare allo scopo ultimo di abolire il dazio consumo. che costituisce 'l'imposta sulla fame e sulla miseria'.489

Razionalizzazione del sistema tributario locale per alleviare le classi meno abbienti da 'un esoso

fiscalismo';490 2) opposizione al concorrere alle spese che mirano al rafforzamento del dominio

politico dello Stato; 3) rifiuto di impostare nel bilancio spese che favoriscano le istituzioni borghesi che servono solamente alla borghesia; 4) laicizzazione completa e riforma delle opere pie che dovranno diventare opere di assistenza sociale; 5) azione municipale contro il rincaro dei viveri e delle pigioni; 6) municipalizzazioni dei più importanti servizi pubblici; 7) difesa dell'igiene come profilassi sociale; 8) difesa e potenziamento della scuola primaria e popolare, e integrazione di servizi accessori, come gli asili, resi comunali e laici; 9) incremento della cultura popolare con speciale cura dell'insegnamento professionale e delle arti decorative e grafiche; 10) estensione del servizio di assistenza per ammalati poveri, cronici, madri impotenti all'allattamento e azione energica per l'avocazione allo Stato di tutte le spese di spedalità.491

487Cfr. 'Nell'imminenza delle elezioni amministrative, nostre interviste con i maggiorenti di diversi partiti, X, il sig.

Alessandro Alessandrini e l'ultima deliberazione dei socialisti fiorentini', ivi, 22 maggio 1914.

488Cfr. N. Capitini Maccabruni, Liberali, socialisti e Camera del Lavoro a Firenze, cit., pp. 325-326. 489Ibidem.

490Ibidem. 491Ibidem.