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Nell’affermazione dei diritti delle persone con disabilità le Associa- zioni e le Cooperative si pongono al primo posto in quanto si sono as- sunte, nel passare degli anni, il compito di difendere gli interessi di que- sta categoria. Esse infatti supportano il servizio pubblico negli ambiti nei quali esso risulta più carente, assolvendo anche ad una funzione di spe- rimentazione e gestione dei servizi educativi primari; hanno ancora oggi un ruolo fondamentale e incisivo poiché sono in gran parte gestite dai soggetti in nome dei quali agiscono e sono depositarie di informazioni e competenze sviluppate e radicate nel loro vissuto. Tuttavia proprio per queste ragioni talvolta risultano particolaristiche e troppo legate alle conquiste avvenute nel passato.

Ad esempio le associazioni dei ciechi solo da poco tempo si sono aperte alle problematiche degli ipovedenti […] così pure vi è una propensione prevalente per l’educazione della mano alla percezione degli oggetti tridimensionali: ten- denze, peraltro del tutto comprensibili che si accompagnano viceversa a una diffusa diffidenza per strumenti più “astratti” come il disegno a rilievo, percepi- ti come distanti dall’educazione ricevuta e come causa di eccessiva dipendenza dal mondo dei vedenti. Le tradizioni tramandate dagli istituti sulle quali i non vedenti si sono forgiati per generazioni e che ne hanno plasmato le forme di so- cializzazione continuano a pesare non poco, finendo per frenare in molti casi la disponibilità all’innovazione164.

Le difficoltà sono dovute anche al fatto che mancano dei sistemi chia- ri di validazione scientifica delle sperimentazioni che siano accettati da una comunità ampia. Il punto di vista privilegiato va posto sicuramente verso i disabili poiché è secondo le loro esigenze che vanno scelte le so- luzioni più adeguate, tuttavia non bisogna fare l’errore di considerare il singolo come rappresentante di una intera categoria o un’Associazione o Organizzazione come portavoce di un intero gruppo di individui.

Presentiamo ora alcune realtà Associazionistiche, Cooperativistiche e gli altri Enti che si distinguono per un impegno costante e innovativo nel progettare e favorire un’educazione estetica per i non vedenti e gli ipo-

164 LEVI FABIO, L’accessibilità alla cultura per i disabili visivi. Storia e orientamenti, Torino,

vedenti, tralasciando l’Associazione VAMI già citata, che svolge attività di volontariato per la Galleria Borghese165.

Dal sito dell’Associazione Museum si legge:

Avete mai pensato che un non vedente possa guardare ed emozionarsi di fronte ad un quadro? Vi sembra una cosa impossibile? Non se viene aiutato e guidato da persone specializzate che con passione si impegnano nella diffusio- ne del nostro patrimonio culturale166.

L’Associazione Museum O.N.L.U.S. (Associazione Volontari nei Mu- sei)167 è un’associazione di volontari costituita a Roma nel 1994 e conso- ciata con l’E.I.S.S. (Scuola Superiore di Servizi Sociali) e con l’U.I.C. (Unione Italiana Ciechi). Essa si occupa del tema della fruizione del pa- trimonio culturale italiano per i disabili, impegnandosi da anni nella sua promozione, anche attraverso una convenzione con i principali musei del Comune di Roma.

L’Associazione infatti ha collaborato con i più importanti siti culturali romani168.

Fino ad oggi sono state realizzate visite guidate, laboratori didattici, pubblicazioni specifiche e materiale didattico pensato per avvicinare i disabili all’arte. L’operato di questa Associazione rappresenta un esem-

165 Vedi infra, p. 118.

166 www.ezrome.it/roma-da-vivere/roma-per-tutti/2050-museum-onlus-

lassociazione-volontari-nei-musei-di-roma

167 Tel/Fax : 06 – 5139855 Cell. 3381485361

e-mail : assmuseum@tiscali.it Sito – web : www.assmuseum.it

168 Le sedi operative delle attività sono state: Musei Vaticani (Gregoriano profano,

Gregoriano egizio, Pinacoteca, Stanze di Raffaello, Cappella Sistina) con autorizza- zione dell’ufficio visite speciali (Prot. 7106/U/95). 1995/2009, Museo Barracco. 1995/2013, Galleria Comunale d’Arte Moderna. 1996/2012, Museo Canonica. 1996/2015, Macro. 2000/2013, Musei Capitolini. 1997/2015, Museo della Civiltà Romana. 1997/2008, Catacombe di Pretestato, Domitilla, con autorizzazione della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. 1998/2006, Siti Archeologici Romani. 1998/2013, Basiliche Romane. 2000/2006, Museo della Arti e Tradizioni Popolari. 2004/2013, Museo Preistorico ed Etnografico “L. Pigorini”. 2004/2006, Museo Na- zionale degli Strumenti Musicali. 2005/2006, Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Gnam. 2008/2015, Mercati Traianei. 2010/2015, MAXXI. 2010/2013, Museo Bilotti. 2013/2015, Scuderie del Quirinale. 2014/2015, Casino Nobile di Villa Torlo- nia. 2014.

pio di buone pratiche e di eccellenza nel settore dei servizi per i disabili che ha preso spunto dalle attività del British Museum di Londra per creare metodologie proprie. Essa partendo da una didattica museale speciale si rivolge al pubblico che non può godere dell’offerta culturale della capitale, offrendo servizi e progetti rivolti ai non vedenti, agli ipo- vedenti, ai sordo ciechi, ai disabili motori, agli anziani, ai disabili psichi- ci lievi, ai sordi e ai ragazzi Down. L’Associazione attualmente si trova in una situazione difficile poiché molte strutture museali non hanno rin- novato il loro impegno verso il coinvolgimento dei disabili nelle proprie sedi culturali e anche il mondo del volontariato sta scontando un perio- do di crisi.

Il presidente dell’Associazione, la dott.ssa Giuseppina Simili, riferen- dosi al percorso realizzato per la mostra dedicata al Beato Angelico ai Musei Capitoli, racconta:

Il primo passo è stata la lettura tattile dello schema compositivo dell’opera, perché il cieco per crearsi la sua immagine del dipinto deve toccare la realtà. A tal fine sono state riprodotti tre dipinti su tavola e una miniatura su pergamena, con dei disegni a rilievo realizzati con la tecnica del fusore. In seguito si è passa- to al quadro ricomposto in termoform con tanto di cornice in legno realizzata a mano. I disegni sono stati fatti dalla vicepresidente di Museum, che è un archi- tetto, Maria Poscolieri. I rilievi li determiniamo noi. Questi devono essere legati alla lettura che noi diamo dell’opera stessa. Il rilievo è più o meno alto a secon- da della luce e dell’intensità del colore. Per i colori caldi il rilievo è maggiore, mentre per quelli freddi il rilievo è minore. La riproduzione in termoform è sta- ta fatta per l’opera dell’Annunciazione dove oltre ai colori dovevamo dare il l’idea dei protagonisti dell’opera, l’arcangelo Gabriele e la Vergine, che hanno dei volti diafani, per questo sono stati sfumati. A fianco a questa opera vi era una tavola in braille con la descrizione di tutte delle campiture. Abbiamo scelto volutamente dei soggetti sacri, in quanto sono lineari e conosciuti da tutti. Per aiutare l’evocazione e fargli godere il quadro ho scritto delle pagine dramma- tizzate, che sono state lette da due attori. Non solo, abbiamo pensato anche ad una stimolazione musicale. Qui ci siamo fatti aiutare dalla discoteca di Stato, che ha ricreato delle sonorità dopo aver visto i dipinti che noi gli abbiamo por- tato. Le musiche rispondevano allo spirito del quadro. Nel dipinto del Paradiso è stato straordinario, in quanto vi è la raffigurazione di un vero e proprio con- certo, che è diventato una sinfonia. Infine vi è stata anche una stimolazione ol- fattiva. Nei quadri prescelti vi erano dei fiori, tra cui il giglio, abbiamo così pen-

sato di cercarlo e farlo odorare alle persone che hanno partecipato al percor- so169.

L’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti ONLUS (UICI) è un ente morale con personalità giuridica di diritto privato che ha lo scopo di favorire l’integrazione dei non vedenti e degli ipovedenti nella socie- tà. L’ente sin dalla sua nascita si è battuto per far riconoscere i diritti fondamentali, considerando anche i nuovi bisogni, per una piena parte- cipazione alla vita culturale e sociale, come il diritto alla fruizione del patrimonio artistico e culturale che permette l’accesso alla cultura, aspet- to che abbiamo voluto approfondire in questa ricerca.

Nel 1910 a Bologna in occasione del IV Congresso Tiflologico Nazio- nale nasce l’idea di creare una singola istituzione che risponda a tutte le esigenze dei non vedenti, riunendo le singole istituzioni per ciechi ita- liane. Il progetto si concretizza nel 1921 con la costituzione della Federa- zione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, nata per consentire la pro- duzione di materiali didattici speciali per l’istruzione dei non vedenti e rappresenta una confederazione tra le istituzioni. La Federazione ha rea- lizzato una propria stamperia per la trascrizione dei testi in Braille e un Centro di Produzione per la creazione di sussidi didattici, operativi dal 1964. Grazie a queste strutture la Federazione produce materiali didattici utili e apprezzati sia in Italia che all’estero, oltre alla produzione del pa- trimonio librario in Braille. La produzione di sussidi e strumenti educa- tivi inoltre permette ai bambini minorati della vista di realizzare le pro- prie potenzialità di conoscenza e di espressione.

Le finalità della Federazione sono:

 Costituire centri di ricerca pedagogica ed educativa, per realizzare studi, progetti e altre iniziative in materia di minorazione della vista, anche in collaborazione con soggetti pubblici e privati;

 coordinare le iniziative delle Istituzioni federate;  realizzare sussidi e ausili per i minorati della vista;

 curare l'attuazione di ricerche e studi finalizzati al miglioramento delle strutture educative operanti nel settore dei minorati della vista;

169 www.ezrome.it/roma-da-vivere/roma-per-tutti/2050-museum-onlus-

 promuovere e favorire la scolarizzazione degli alunni minorati del- la vista;

 interessare i pubblici poteri, ai vari livelli, per promuovere, ove ne- cessario, il raggiungimento di intese volte a garantire l'applicazione del- le leggi vigenti a favore dell'istruzione e dell'educazione dei giovani minorati della vista;

 contribuire, con apposite iniziative scientifiche, convegni di studio, incontri e seminari di aggiornamento, alla diffusione della cultura con- cernente la minorazione visiva;

 instaurare rapporti internazionali, in particolare in ambito euro- peo, con le Istituzioni che operano a favore dei minorati della vista;

 collaborare con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per una sempre maggiore elevazione sociale dei minorati della vista;

 promuovere studi e ricerche per l'individuazione di metodologie volte a garantire la migliore assistenza possibile agli anziani con disabi- lità visiva ospiti presso strutture di ricovero170.

La Federazione e l’Unione hanno permesso numerose conquiste per i non vedenti ed ipovedenti. Lavorando a fianco l’una con l’altra hanno fatto si, ad esempio, che gli istituti per ciechi divenissero enti di educa- zione (R.D. n. 2841) e che lo Stato si assumesse l'obbligo di educare i cie- chi e i sordomuti (R.D. n. 3126 del 31 dicembre 1923).

L’Associazione Disabili Visivi Onlus è nata nel 1970 per riunire i ra- diomatori ciechi. Si caratterizza per essere un’associazione nazionale senza scopo di lucro e con l’obiettivo di promuovere l’autonomia e l’integrazione sociale dei disabili visivi in Italia. Nata infatti come un club di radioamatori ciechi ha poi esteso le proprie attività in tutti i set- tori tecnologici a favore di un’inclusione sociale dei non vedenti ed ipo- vedenti. Svolge attività, basate sul volontariato, di diffusione della cultu- ra a tutti i disabili visivi italiani: editoria specializzata per non vedenti, integrazione scolastica, ausili informatici, progetti riabilitativi persona- lizzati, sicurezza della deambulazione, sport, turismo ed impegno istrut- tivo del tempo libero171.

170 Cfr. www.prociechi.it/lo-statuto/ 171 Cfr. www.disabilivisivi.it/

Tra le Associazioni impegnate nel settore ricordiamo anche Radici Associazione culturale, un’associazione senza scopo di lucro nata a Ro- ma nel 2015 dall’unione collaborativa di sette giovani provenienti da esperienze di lavoro differenti (quattro storici dell’arte, una filologa, una storica e un archeologo) con l’obiettivo di promuovere l’arte in tutte le sue forme e rispondere alle diverse esigenze dei suoi fruitori. I giovani dell’associazione si impegnano particolarmente nella divulgazione e va- lorizzazione del patrimonio presente a Roma e nel Lazio con una costan- te attenzione per il pubblico non vedente ed ipovedente, con disabilità motoria o intellettiva-relazionale. Realizzano infatti percorsi tattili, visite guidate inclusive e laboratori innovativi per la fruizione multisensoriale delle opere d’arte172.

Capitolo terzo

Analisi dei risultati ottenuti

In questo capitolo verranno presentati i risultati ottenuti attraverso la triangolazione dei tre strumenti di indagine utilizzati nei musei, che so- no stati integrati dalle schede descrittive dei singoli casi oggetto di anali- si. Per ogni indicatore, dei cinque individuati, verrà presentata una ta- bella esplicativa contenente i suoi descrittori e accanto ad ognuno saran- no riportati (con una X) gli strumenti di riferimento: documenti ufficiali (Statuto, Carta dei servizi, informazioni on-line), Interviste sulla proget- tazione, Schede di osservazione e Diari in diretta o Questionari di gra- dimento per gli utenti.

Infine un testo discorsivo racchiuderà alcuni esempi/contenuti ritenu- ti più significativi emersi dai documenti, dalle interviste, le osservazioni delle attività e le opinioni degli utenti. Saranno utilizzati dei codici in ri- ferimento ad ogni domanda/item degli strumenti per facilitarne la com- prensione e alleggerire il testo: per le interviste ad esempio Intervista 1, d. 1 (Intervista 1, domanda 1) e così via, per le schede di osservazione e i diari Scheda di osservazione/Diario in diretta 1, 17. (Scheda di osserva- zione/Diario in diretta 1, domanda/item 17), per il questionario di gra- dimento Questionario 1, d. 1 (Questionario 1, domanda 1). Ove necessa- rio all’inizio di ogni contenuto sarà riportato il nome del caso al quale si riferisce.

In totale i casi osservati sono stati 19: 17 le interviste realizzate, 15 le schede di osservazione e i diari in diretta utilizzati per osservare le atti- vità, 5 i questionari di gradimento per gli utenti e 2 corsi di formazione seguiti presso le strutture museali. Tra i partecipanti alle attività sono stati coinvolti circa 30 utenti tra non vedenti congeniti, non vedenti ac- quisiti, ipovedenti e vedenti.

3.1. Primo indicatore: attenzione alle esigenze dei diversi pubblici